Creato da: sisard_00 il 23/11/2008
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30-01-2007 - 13:50

Post n°6 pubblicato il 23 Novembre 2008 da sisard_00

Oggi stavo "navigando" nel grande "spazio" di libero e ho trovato quest'articolo che riporto con data e numero di messaggio:

Messaggio N° 1139

Tags: Persone e Incontri

11-05-2004 - 11:42

Anziani soli: la mia storia "diversa"

.... Quando si avvicinano le feste di Natale, o ancor di più le ferie estive, inizia un bombardamento a tappeto di così dette “pubblicità progresso”, una di queste riguarda la solitudine degli anziani."Adottate un nonno perche la vecchiaia non sia solitudine"….
Anziani abbandonati a se stessi, che vivono soli e malcurati e che possono arrivare ad una morte senza che nessuno si accorga di loro sono storie di tutti i giorni.
La mia è diversa: 8 anni fa portai mia madre ad una visita di controllo e le diagnosticarono purtroppo un tumore in fase avanzata. Le rimanevano pochi mesi di vita e solamente un miracolo avrebbe potuto cambiare la sua sorte.
Io allora avevo un marito, due figli adolescenti, una vita normale e tranquilla a parte il lavoro che avevo appena perso perché la ditta per cui lavoravo aveva chiuso.
Così decisi di prendermi qualche mese di “aspettativa” per seguire meglio mia madre nell’ultimo periodo della sua vita. Lei morì nell’ottobre del 1996 e mio padre, che allora aveva 74 anni e che fino a quel momento aveva dipeso esclusivamente da mia madre rimase solo.
Unanime fu la decisione che a fargli compagnia fossi io, visto che la mia vita era ormai su binari tranquilli e diritti. Ma……ben presto tutti si stancarono di questa situazione. Le mie due sorelle si diedero latitanti come il mio ormai ex marito che voglioso di una nuova libertà esente da qualsiasi vincolo se ne andò di casa.
Rimasi dunque sola con mio padre e i miei figli: dopo il primo periodo di smarrimento gli dissi: ­-Papà, devo ricominciare da capo e camminare da sola con le mie gambe: Devo trovarmi un lavoro-
A queste mie parole vidi lo smarrimento nei suoi occhi,lo vidi impaurito e mi disse –E io cosa faccio?- Gli risposi che avremmo trovato una soluzione che potesse andar bene per tutti e due…….ma a lui non stava bene : percepiva una buona pensione che sarebbe bastata per vivere bene tutti.
Io cercai di spiegargli che non poteva vivere in eterno, che avrei dovuto pensare anche alla mia vita…..e lui s’ammalò. Per una settimana gli venne la febbre altissima, il medico non trovava giustificazione fino a quando gli spiegai l’accaduto: mio padre aveva paura di rimanere solo a tal punto da farsi venie la febbre.
Così rimandai la decisione di trovarmi un lavoro…..e la rimandai…..e la rimandai ancora perché mio padre peggiorò a vista d’occhio fino al punto di diventare non autosufficiente.
Le persone che conoscevano la mia situazione mi consigliavano di metterlo in una casa di riposo, ma io ogni volta che prendevo il coraggio per informarmi non trovavo invece il coraggio di portare a termine la cosa. Se n’è andato il 18 gennaio scorso, seduto sulla sua poltrona, nella sua camera, nella sua casa, senza quasi accorgersene.
Ma non è questo che io volevo raccontarvi, questa è solo la premessa. Tanta “ pubblicità progresso” ma…..io ora ho 44 anni e sto cercando quel lavoro che avrei dovuto cercare 8 anni fa quando di anni ne avevo 36 e più possibilità per trovarlo: sono troppo vecchia….o troppo esperta…..o sono stata troppo inattiva….non ho i calli per i lavori domestici e sono troppo intelligente per semplici pulizie…..
Allora alla resa dei conti potrei dire:" MA CHI CE LA FA FARE AD ASCOLTARE QUESTA PUBBLICITA PROGRESSO CHE VUOL TOCCARE IL CUORE DELLA GENTE MA POI NON PENSA ALLE CONSEGUENZE"?
Ora io cosa posso fare? Continuo a elemosinare lavoro e continuo a ricevere porte in faccia. Una domanda sorgerà spontanea adesso:
LO RIFARESTI???
La risposta è semplicemente :SI. Rifarei tutto alla stessa maniera.
La colpa di tutto questo non è dei nostri anziani: loro la maggior parte delle volte ci hanno cresciuto con tutto l’amore che avevano, ci hanno fatto crescere in senso fisico e morale e hanno tutto il diritto di essere seguiti e noi il dovere e soprattutto il piacere di doverlo e poterlo fare.
Ogni tanto mi vengono in mente le mani dei miei genitori che stringevano le mie, come io potessi in qualche modo far diminuire le loro paure e i loro dolori. L’esser stata loro vicina ora mi fa vivere in pace col mondo sapendo di aver fatto il possibile per ricompensare loro del grande dono che mi hanno dato: la vita.
sisard

Articolo pubblicato da: sisard

Sono passati quasi 2 anni da quando ho scritto questo articolo: molte cose sono cambiate ma il lavoro è ancora precario e insicuro.
Io mi accontento....ma chi altri nella mia situazione di single sola può dire questo?
Meditate gente....meditate!

 
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