MEMORIE DI UNA GEISHAIl cuore muore di morte lenta. Perdendo ogni speranza come foglie. Finché un giorno non ce ne sono più. Nessuna speranza. Non rimane nulla. Area personale- Login
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In questi giorni sto molto riflettendo sul tempo che scorre. Probabilmente le mie riflessioni nascono dalla improvvisa consapevolezza che non sono più quella persona giovane a cui il mondo apre tutte le sue porte. Gli anni trascorrono, anche per me. Più volte ho detto che il mio corpo cambia, che spesso non lo riconosco più, e mai verità fu più inoppugnabile. Ma questo modo diverso di vedere e vivere la mia vita odierna nasce anche dalla valutazione di quanto le persone che mi stanno intorno attualmente mi abbiano influenzato. Mi sono scoperta essere diventata più esigente, è come se avessi nutrito la mia mente di nuove potenzialità e consapevolezza di me e adesso non potessi fare a meno di cercare il miglior nutrimento per me. Prima ero una persona che si adattava, si accontentava, nella prospettiva che comunque potevo rinunciare a delle cose, ora non più. Vivo con estrema sofferenza la stupidità della gente, la chiusura mentale, l’incapacità di vedere ampi orizzonti e prendere in considerazione nuove possibilità. Prima mi facevo molti scrupoli, adesso dopo il primo momento di scoramento mi butto tutto alle spalle e procedo. Questo nuovo disincanto non inficia la mia attenzione all’altro e la mia disponibilità o il sorriso, è solo cambiato il mio assetto mentale. A volte penso che insieme alle persone che mi hanno portato a questa nuova consapevolezza di me , molto abbiano giocato anche i calci in faccia e le pugnalate ricevute, è come se ormai ci avessi fatto il cosiddetto callo e mi abbia portato all’ implacabilità che più volte ho mostrato, la corazza che mi ingabbia, modellata squisitamente su di me. So di dare molto, ma adesso pretendo anche , comprendo l’errore singolo, ma non quello ripetuto, e ho imparato a salvaguardarmi allontanandomi . Non mi bastano più i clichè , i repertori sempre uguali, non sono stupida ,vedo e do l’importanza che meritano . Ho perso gli occhiali rosa, l’ottimismo, la fiducia nel futuro e nel prossimo, vivo in un mondo interno più cupo e doloroso, ma quantomeno vedo me e so che cosa ci vorrebbe per me (che poi io non lo ottenga è un altro discorso ). Al mondo dico, sì , va bene, ok… Tanto non si chiede se è la verità o una risposta di comodo di chi non ha più voglia di mostrarsi e dire di sé. Non si fa più beneficenza emotiva e affettiva.
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