Post n°175 pubblicato il 03 Febbraio 2014 da poverotroviero
Resistere non serve a niente Essere al servizio degli dei significa comprendere che nessuna verità è definitiva, perchè ciò che apparentemente è stato superato è lì pronto a ritornare. Nel corso dei secoli le caste barbariche hanno di norma generato una nuova aristocrazia, tintinnante di monili vistosi; al tempo dell'High frequesncy trade e della globalizazzione istantanea nessuna aristocrazia di sangue è più possibile, ma solo quella dell'acume e dell'audacia; la matematica abolisce la democrazia perchè la democrazia è contro natura. La democrazia svilisce tutto perchè tutto appiattisce al livello della maggioranza; il tiranno si accontenta del corpo, la democrazia ti fa sentire sbagliato, traccia un cerchio invalicabile intorno al pensiero. A comandare è la pazzia, a salsicciaio salsicciaio e mezzo. L'individuo non è più il "soggetto qualificato" di cui parlava l'empirismo inglese; proprio il delirio informativo (cui nessuno ha il coraggio di sottrarsi) rende chimerica per i privati qualunque decisione consapevole sul bene comune. Se finisce l'individuo moderno, nemmeno il suo corollario cioè la democrazia ha più senso- malgrado la si continui stancamente a praticare durante le feste comandate, intorno al feticcio dell'urna elettorale. La democrazia è il dio morto della modernità che sopravvive come idolo di cartapesta; la balbuzie dei politologi tradisce l'imbarazzo per un rito funebre che non si può celebrare - per questo si aggrapparono agli ultimi fuochi di democrazia insurrezionale, nelle zone del sottosviluppo o nel cuore delle nostre metropoli; ma la democrazia non può essere (non più) un poema di massa. Le oligarchie implicite devono uscire allo scoperto, il progresso economico non è obbligatoriamente legato all'uguaglianza dei diritti nè la solidarietà presuppone l'assenza di sovrani. La disuguaglianza si sta riprendendo il proprio ruolo grazie alla tecnica che diffonde l'opportuno tasso di apatia; quello che importa ormai non è l'uguaglianza ma la disponibilità dei beni possibili al proprio livello. Il consumismo diffuso a pioggia (con la connessa illussiopne ottica di omologazione delle classi sociali) è un velo pietoso che si sta squarciando; si riallarga la forbice naturale tra i detentori dell'oggetto-sapere e le "genti meccaniche". La folla si accontenta dell'umiliazione periodica di qualche incauto e superbo provocatore. Dopo l'infatuazione della rivoluzione industriale, durata un paio di secoli, anche l'occidente dovrà riassestarsi in cassi relativamnete stabili -il sogno di un governo popolare sfuma come una generosa illussione di irraggiungibile maturità; anzi come una digressione, un inciso. |
Post n°174 pubblicato il 29 Novembre 2013 da poverotroviero
Lionel Asbo Dopo essersi registrato alla reception (e aver dato un deposito in contanti), Lionel reperì una mezza pinta di cidro e una bottiglia intera di Wild Torquey. Si sedettero a un tavolo nell'angolo del Bean's Talk. - des, ti sei mai chiesto come mi diverto io a Diston? |
Post n°172 pubblicato il 01 Luglio 2013 da poverotroviero
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Justine 2.0, Il cuore è soltanto un muscolo. http://www.inkedizioni.com/ Abbandonata definitivamente l'idea di un'elevazione spirituale, prese a dondolarsi pigramente massaggiandosi le cosce. Eppure quella stanza era così piena di vita e storie, libri e fotografie. Le pareva impossibile, dopo tante esperienze, non essere ancora riuscita a risolvere la situazione e trovare duemila stramaledetti euro per pagare affitto e bollette. |
Post n°169 pubblicato il 28 Gennaio 2013 da poverotroviero
Eros e Cristianesimo Citato in "Cristianesimo, la religione dal cielo vuoto" di U. Galimberti Tale Eros non è priviliegio né dei virtuosi né dei saggi, è offerto a tutti con pari possibilità. Ed è la sola pregustazione del Regno, il solo superamento della morte. Perchè solo se esci dal tuo io, sia pure per gli occhi belli di una zingara, sai cosa domandi a Dio, e perchè corri dietro a Lui.
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Post n°168 pubblicato il 15 Novembre 2012 da poverotroviero
La coscienza di Zeno Una volta sposati non si parla più d'amore e, quando si sente il bisogno di dirne, l'animalità interviene presto a rifare il silenzio. Ora tale animalità può essere divenuta tanto umana da complicarsi e falsificarsi ed avviene che, chinandosi su una capigliatura femminile, si faccia anche lo sforzo di evocarvi una luce che non c'è. Si chiudono gli occhi e la donna diventa un'altra per ridivenire lei quando la si abbandona. |
Post n°166 pubblicato il 02 Novembre 2012 da poverotroviero
La Terra senza il Male L'origine della coscienza è intimamente intrecciata con l'indifferenza della Terra, la cui totale estraneità all'ordine dei fini la rende del tutto inidonea a costituire un punto di riferimento per i progetti umani. Allora i significati che non si trovano vengono conferiti, i valori che non nascono dalla visione delle cose sono postulati dell'umana valutazione, la volontà si sostituisce allo sguardo ... |
AREA PERSONALE
L'Altoparlante
Si dice che dell'impianto hi-fi, tardi anni '70, ereditato da suo cugino, ormai più di vent'anni fa, Andrea abbia conservato un solo altoparlante: stromento idoneo alla diffusione d'intrattenenti alchimie sonore.
Sembra, però, che tale dispositivo, smarrita presto la propria attrattività, sia a lungo rimasto inoperoso, adagiato su una mensola, seducente polveri dalla stanza.
Si dice, inoltre, che due cavi elettrici pendenti dagli elettrodi dell'altoparlante, animati da una misteriosa tensione magnetica, abbiano trovato agio, di volta in volta, di collegarsi all'antenna della radio, alla presa del telefono - insolenti, capaci per sino di raggiungere il web.
Sembra che sì furbescamente intercettate voci maligne e ingiuriose, chiacchiere e commenti maliziosi, il diffusore acustico, frustrato dal lungo oblio, scuotendo l'annosa polvere dalla propria membrana, abbia cominciato a parlare; riferendogli chiacchiere e pettegolezzi, raccolti via telefono, radio e internet.
Si dice che Andrea, ascoltata la gracchiante voce del vecchio apparecchio, abbia deciso di restituire alla erratica lettura dei blogger la sintesi di tali mormorazioni.
Sembra che in Trastevere, in luogo abitato da voci poetiche, egli stesso le abbia bisbigliate, leggendole per non doverle ricordare.
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la mia voce,
per approdare alla deriva
dei sensi scolpiti
nelle candide rocce;
ove il tuo viso m'apparve,
ombra d'un sorriso sterile,
solido velario
d'una scena tragica.
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Quando l'orizzonte di riferimento non è più in ordine a ciò che è "permesso", ma in ordine a ciò che è "possibile", la domanda che si pone alle soglie del vissuto depressivo non è più: "Ho il diritto di compiere quest'azione?", ma "Sono in grado di compiere quest'azione?"
Umberto Galimberti.
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