Creato da genoa_brianza il 30/07/2007

Genoani in Brianza

sangue rossoblu,grifone sulla pelle

 

Ultimi Commenti

genoa_brianza
genoa_brianza il 12/05/09 alle 09:27 via WEB
beh, dai, raga. Son d'accordo col Gaspe..in qst finale di stagione questo appannamento della squadra ci sta. Hanno dato tantissimo i ragazzi per tutto l'arco della stagione e c'e' tutta la mia comprensione per questa scialba prestazione dei ragazzi, Certo, c'e' un po di delusione perche soprattutto i Viola invece vincon fuori casa. I bergamschi dopo la brutta figura di domenica son partiti a mille. Anche a loro poi e' finita la benzina ma ci e' mancata la lucidita' x aprofittarne. Dai, raga: ci si vede tutti al TEMPIO per GENOA-chievo. I ragazzi han bisogno di noi. Grande GENOA sempre e cmq. (ezio)
 
genoa_brianza
genoa_brianza il 11/05/09 alle 09:31 via WEB
anch'io adoro MARCO ROSSI. E con me le mie amiche genoane...e come sai..le donne innamorate vedono AVVERSARI ovunque...e Anna Billo' quando seguiva solo il genoa , per le donne genoane , era troppo un avverssaria di cuore :-) UN ABBRACCIO A TE FORZA GENOA
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
marina il 08/05/09 alle 19:16 via WEB
Adoro Marco Rossi! E chi ve l'ha detto che a.Billò va pazza per M.Rossi??
 
genoa_brianza
genoa_brianza il 04/05/09 alle 13:13 via WEB
Ieri ho invitato i miei amici genoani ( e non ) : cena a casa mia poi derby in tv. Mio fratello invece e' venuto a Genova, lui ha l'abbonamento della Nord. Stavolta pero' e' dovuto migrar al piano superiore della nord, il suo solito posto (zona incrocio della porta del campo, alla sx del portiere) era praticamente irraggiungibile dalla ressa di gente gia' 1h30 prima della partita. Io ero tesissimo...meno male che mancava solo il dolce da servire, xke' qnd gioca il genoa...non ci sono per nessuno, figurati x il derby. Il dolce , all intervallo, era 1po cosi, il gol id castaldello mi aveva buttato giu. MA NOI ABBIAMO IL PRINCIPE !!! " noi abbiam un argentino, gioca meglio di pele', fa la danza sul pallone e': Diego Alberto el Principe " - poi mi telefona mio fratello "....xo' dall' alto della gradinata nord ... vedevo bene le facce della sud... ...mentre palladino e milito si avvicinavano alla porta nella vuota prateria della loro metacampo... SPETTACOLO !!!" - Un dolcissimo bacio a tutti FORZA GRIFONE !
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
ezio il 30/04/09 alle 12:22 via WEB
Derby, vicini e lontani. C´è chi, come Garrone e Preziosi, lo vedrà uno di fianco all´altro. Il presidente della Sampdoria ha infatti accettato il gesto distensivo formulato dal collega del Genoa in occasione del derby della solidarietà e rilanciato nei giorni scorsi, sullo stile del calcio spagnolo. Garrone e Marotta saranno così seduti accanto a Preziosi e Zarbano. Ma c´è anche chi non potrà farlo. Una giovane genoana ieri in una lettera ha lamentato come, nel calcio moderno, per lei non sia possibile stare seduta accanto al suo fidanzato, di fede blucerchiata, a causa delle rigide normative sui biglietti e sulla sicurezza. «Penso – dice Marco Sciaccaluga, regista teatrale e grande tifoso genoano – che abbia sostanzialmente ragione, anche se in questa città la situazione mi sembra migliore rispetto ad altre realtà, dove le famiglie che vanno allo stadio assieme continuano ad essere una caratteristica. Magari però oggi bisogna tenersi in contatto attraverso il cellulare…Di sicuro le regole hanno reso tutto più difficile e per quanto mi riguarda le considero spesso assurde, fatte solamente per compiacere qualcuno o rispondere in maniera superficiale ad un´urgenza. Tutte le volte che mi trovo a passare per i tornelli, ad esempio, mi sento ridicolo. E non come tifoso, come persona». Sciaccaluga ricorda anche qualche derby vissuto proprio in mezzo a tifosi dell´opposta fazione. «Una sensazione particolare – scherza – ma non sempre consigliabile. Mi ricordo ad esempio di un gol segnato da Maraschi che mi fece sobbalzare in mezzo a tanti sampdoriani, non era proprio la stessa cosa che essere in mezzo a tifosi della mia squadra…» La tifosa fa anche un parallelo con il rugby («Nel 2009, posso vedere il Sei Nazioni abbracciata a un gallese o una irlandese, senza avere paura di essere picchiata, senza essere accusata di voler far rissa»). «Ma qui – dice ancora Sciaccaluga – ci sarebbe da scrivere un libro. Le differenze tra rugby e calcio sono enormi da questo punto di vista. Far diventare il calcio, soprattutto quello italiano, uno sport cavalleresco come il rugby mi pare un´utopia, bellissima ma proprio per questo destinata a rimanere tale». La Repubblica
 
genoa_brianza
genoa_brianza il 27/04/09 alle 16:20 via WEB
Si dice nei vari blog che gia' ci son mugugni a iosa tra i tifosi rossoblu : sara'ma io di disfattisti genoani non ne ho sentiti. C’e’ amarezza per la gara col bologna, quello si, ma mica x tutto e tutti, siamo matti ? Oppur eccoci coi paragoni con le stagioni scorse e tutt'addosso che le squadre del Gasp boccheggiano nel finale di campionato. Io dico che Quest anno la preparazione del genoa e’ tutt altro uguale alle precendenti 2 (infatti il calo novembrino quest anno non c’e’ stato). Sino a sabato scorso eravam i piu in forma, quindi e’ impossibile che ora siamo i meno in forma di tutti. X ME L’ANSIA DI PRESTAZIONE ha giocato alla grane brutti scherzi alle gambe dei giocatori, poi forse qualcuno non e’ cosi esperto da sapere che nelle ultime giornate chi lotta x la salvezza puo’ battere chiunque e quindi , come dice Gasp, tutti danno tutto e se non si scende in campo con quest idea si fanno brutte figure. Son d’accordissimo che l Genoa e’ andato oltre le sue potenzialita’, ma visto che siamo in ballo, E MERITATAMENTE , per il 4posto, mi sembra giusto che Si giochi e Si lotti per il 4posto (da GRIFONI, non da pulcini bagnati come ieir). Poi, alla fine, qualunque sia il risultato finale, sara’ sempre e giustamente FESTA e ONORE a tutti i nostri eroi. Un abbraccio alla mia amica del Genoa_Brianza che s’e’ beccato freddo pioggia e un genoa cosi al dallara (exiux)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
ezio il 23/04/09 alle 14:24 via WEB
-articolo di Stefano Benzi- Si sono svolti questa mattina a Genova i funerali di Franco Rotella, indimenticata ala destra del Genoa di Franco Scoglio, scomparso lunedì scorso. Questo è il ricordo che il direttore della testata giornalistica Eurosport ha voluto dedicare a un caro amico, e a un grande uomo. Da tempo sapevo che prima o poi avrei dovuto trovare il coraggio di scrivere queste righe. E ora che devo proprio farlo, e non posso rimandare oltre, mi trovo senza parole: sgomento. Ho conosciuto Franco Rotella come calciatore, ma l'ho amato soprattutto come uomo, frequentando con lui uno studio televisivo e dividendo la nostra stessa passione, il calcio, in tante trasmissioni. Tv locale: niente di urlato, nessuno schieramento, come piaceva a noi. Si parlava di tutto con il sorriso, e con ironia. Alla gente piaceva: "si vede che siete amici" ci dicevano quando scendevamo in via Venti a prendere il caffè. Era una persona speciale, riservata, umile ed estremamente umana e generosa. Aveva un modo tutto suo di esprimersi, ed era difficile strappargli in onda quelle risate e quelle battute che erano tipiche quando si chiacchierava a cena o fuori dalla diretta. Franco ripeteva spesso un tormentone, una sorta di mantra che pronunciava con tono monocorde strascicando le vocali: "Fai come vuoi", diceva sempre. Come dire, anche se sbagli, e io lo so che stai sbagliando, sono qui e ti sto vicino: non me ne vado. Era un buon amico, Franco: uno dei migliori che abbia mai avuto. Mi è stato vicino quando ne ho avuto bisogno e avrei voluto stargli vicino io un centesimo di quanto lo aveva fatto lui con me: e quando sapevo di essere solo, un messaggino, una chiamata, un invito, mi ricordavano che solo non ero. Le ultime settimane, quando lo vedevo sofferente e consapevole della sua sofferenza, sono state le più difficili: ma anche quelle in cui l'ho sentito ancora più vicino. E vederlo ridere un'ultima volta alle mie battute mi ha sollevato, almeno per un attimo. Gli raccontavo le mie inutili sfighe, e lui rideva, facendo finta di non pensare alle sue, senza mai farle pesare. Non ha avuto fortuna nel campo di calcio: bravo, elegantissimo, un talento infinito e una serie altrettanta infinita di infortuni gli avevano negato quella carriera che avrebbe meritato. Ero innamorato del suo ruolo e di come lui lo interpretava: credo sia per colpa sua che quel numero, il 7, e quella generazione di giocatori atipici (Van't Schip, Overmars, Savio, Denilson) mi è entrata nel cuore. Ora giocatori così non li fanno più: l'ala, in particolare quella destra, quella che calpesta la riga bianca e non ti fa vedere la palla, ti dà la giostra e arriva sempre al cross dandoti la sensazione che, senza cattiveria, voglia anche prendere un po' per il culo il terzino che gli sta davanti. Franco in questo era un fenomeno: avrebbe meritato dal calcio molto, molto più di quello che il calcio gli ha dato. E quando aveva deciso di lasciare i professionisti, dopo l'ennesimo infortunio, eravamo stati noi a dirgli "fai come vuoi". Voleva pensare a sua moglie, a suo figlio e ai ragazzini della scuola calcio che avrebbe voluto formare con la sua stessa dedizione, la sua educazione, il suo senso del rispetto per le regole, il gioco e l'avversario. Magari insegnandogli a divertirsi prima ancora che a giocare. Agli Emiliani sono in tanti a rimpiangerlo: in un mondo di liti che cominciano troppo presto con allenatori che si arrogano il ruolo di scopritore o di stratega di campo prima di quello di educatori, schiacciati tra giocatorini incompresi e genitori incomprensibili, uno come Franco era merce rara. Ti insegnava la vita prima che il calcio. Ho dozzine di aneddoti su di lui, A Bergamo quando giocò nell'Atalanta uno dei suoi passatempi preferiti era saltare in allenamento l'amico Montero. Che non la prendeva benissimo: anche se i due si volevano bene. Quando il difensore andò nella Juve le loro strade si incrociarono ancora: Franco giocava nell'Imperia che disputò un'amichevole con i bianconeri: Montero gli avrebbe sparato perché la palla non la vide mai. Uscirono abbracciati e si capì che Franco il calcio lo aveva lasciato davvero troppo presto. Ma d'altronde... "Fai come vuoi..." Guardo suo figlio Simone, così simile a lui: l'ho visto giocare una volta sola. Ha la maglia rossoblu anche lui, la 7 ovviamente. E gioca a destra in un ruolo che ormai gli allenatori non usano più. Nasconde la palla, e va via: veloce. Come suo papà si fa male sul più bello. Ma se c'è una giustizia caro Simone, avrai la fortuna che meriti: la caviglia andrà a posto e tu diventerai un buon calciatore, capace di divertirsi e soprattutto di divertire. Non ho dubbi invece che diventerai uno splendido ragazzo, educato, responsabile e maturo: hai avuto un papà meraviglioso e hai una mamma altrettanto meravigliosa e molto forte. Franco era una persona straordinariamente divertente: imitava come nessuno Franco Scoglio, che burbero com'era gli voleva bene come lo si vuole a un figlio un po' geniale e un po' ribelle. A causa sua il prof inventò quella catena di destra che con Rotella era un pugnale: perché se era in giornata quel 7 era imprendibile. In allenamento saltava i compagni come birilli: "Rotella, che minchia mi fai, così mi fai sbiellare l'allenamento e la squadra"... Lo riprendeva il prof interrompendo la partitella. Avranno modo di discutere ancora. Farti ridere in trasmissione era una sfida che mi divertiva. Io non sembravo un giornalista, e tu non sembravi un ex calciatore. Forse è per questo che siamo diventati così amici. C'era bisogno di un'ala nel terzo anello della Nord. Ma io avrei ancora bisogno di quell'amico che mi manca già così tanto, tanto da stare male. Fai come vuoi Franco, fai come vuoi. Io non ti dimenticherò mai. E non è questione di volerlo fare o meno. Dimenticare un amico come te sarà impossibile. Per me, per chiunque ti abbia conosciuto davvero. Stai sereno. -Stefano Benzi-
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
ezio il 22/04/09 alle 09:15 via WEB
www.aimip.org Ad una persona molto vicina ad una mia cara amica hanno diagnosticato una malattia poco conosciuta ai piu. E' una malattia rara del polmone ma i casi sono sempre in aumento. Solo che non se ne parla e così non si sostiene la ricerca . Vi chiedo, per favore, di diffondere la voce a tutti i VOSTRI amici, parenti, contatti e-mail. Chiedete a loro di non fermare questa catena di amore e di solidarietà. Si può sostenere la ricerca con una piccola donazione o con il 5x1000 sul modello 730 (consultare il sito dell'associazione: www.aimip.org O semplicemente parlandone e diffondendo la voce.... GRAZIE A TUTTI VOI
 
exietto
exietto il 16/04/09 alle 10:03 via WEB
Thiago Motta è anche al centro di molte richieste di mercato: "Non riesco a pensare al futuro. Vivo questo meraviglioso presente. Stiamo concentrati per raggiungere l'obiettivo che meritiamo". THIAGO MOTTA ale' THIAGO MOTTA o-oh THIAGO MOTTA ale' THIAGO MOTTA ale' ale'
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
ezio il 14/04/09 alle 10:13 via WEB
Raffaele Palladino (Mugnano di Napoli, 17 aprile 1984) Cresciuto nella squadra giovanile del suo paese, gli Amici di Mugnano, nel 2001-2002 ancora minorenne si trasferisce al Benevento, in Serie C1, dove inizia a rivestire il ruolo di seconda punta, in mancanza di altri attaccanti a disposizione. In quella stagione disputa 8 partite e segna 1 gol. Notato dai dirigenti della Juventus, viene acquistato dai bianconeri con cui disputa due ottimi campionati Primavera, in cui segna 20 reti nel primo anno e 21 nel secondo. Vista la qualità mostrata in Primavera, viene aggregato alla prima squadra, partecipando alle amichevoli contro gli Emirati Arabi e l'All Stars segnando anche un gol. La Juventus però decide di prestarlo per fargli fare esperienza. Disputa così una stagione in Serie B con la Salernitana, giocando 39 partite con 15 reti. Dopo questa magnifica stagione a Salerno, che lo rivela a livello nazionale, torna a Torino ma in estate viene prestato al Livorno. A 21 anni esordisce in Serie A il 27 agosto 2005, in Livorno-Lecce (2-1) ed al suo debutto riesce a segnare la rete decisiva per vincere la partita. L'annata nella città labronica però non è fortunata dal punto di vista fisico, infatti subisce molti infortuni (di cui uno grave al ginocchio che lo tiene fermo tre mesi circa), tuttavia riesce a farsi apprezzare sia tatticamente, sia tecnicamente, prima da Roberto Donadoni, poi da Carlo Mazzone.. Nella stagione 2006-2007 torna definitivamente nella squadra bianconera, allenata da Didier Deschamps, in Serie B. Il 18 novembre nella trasferta di Bergamo contro l'AlbinoLeffe, complice l'infortunio di Del Piero, viene schierato titolare e segna al 52' il suo primo gol con la maglia della Juventus, fissando il risultato sull'1-1. Entra in pianta stabile nell'undici titolare di Deschamps anche per la squalifica di cinque giornate di Pavel Nedved, ma soprattutto per la sua abilità con la palla e negli assist, che ne fanno una delle grandi rivelazioni del calcio italiano. Il 19 marzo 2007 segna contro la Triestina la sua prima tripletta in carriera. Il suo score stagionale è di 8 reti in 25 presenze, riuscendo a dare un contributo importante alla promozione in Serie A. Nella stagione 2007/08 viene riconfermato ed è uno dei 4 attaccanti a disposizione della Juventus. Alla quinta giornata di campionato suggella il successo sulla Reggina (4-0) con il suo primo gol in Serie A in maglia bianconera. Durante la stagione Palladino soffre però la concorrenza di Del Piero e Iaquinta e viene relegato al ruolo di quarta punta. Il 28 febbraio 2008 prolunga il suo contratto con la Juventus fino al 30 giugno 2011. Verso la fine della stagione segna il suo secondo gol in campionato contro il Parma allo stadio Olimpico, ma quella che doveva essere la stagione della sua consacrazione si rivela purtroppo una stagione non eccellente. Il 3 luglio 2008 passa al Genoa in comproprietà, per 5,5 milioni di euro[1]. Anche a causa di un grave infortunio al ginocchio remediato contro l'Atalanta,[2] Palladino nella prima parte della stagione non trova molto spazio. Tuttavia nel finale di campionato, si rivela una pedina fondamentale per Gasperini grazie agli assist e ai gol. Ha fatto parte della Nazionale Under-21 con la quale ha partecipato all'Europeo Under-21 2006 in Portogallo, segnando 1 gol contro la Danimarca, e all' Europeo U-21 2007 in Olanda. L'11 novembre 2007 viene convocato in Nazionale per la prima volta, dal c.t. Roberto Donadoni, per le ultime 2 partite di qualificazione agli Europei 2008. Esordisce a 23 anni, da titolare, il 21 novembre 2007 nella partita Italia-Far Oer (3-1)
 

VOTAMI

CLICCA SU QUEST' ICONA
E VOTAMI NEL
TROVA GRIFONE AWARD

potrai veder la classifica delle
pagine che parlano del GENOA
cliccando
http://trovagrifone.mastertop100.org/

 

GENOANI IN BRIANZA HOME PAGE

AREA PERSONALE

 

ULTIMI COMMENTI

seppur dopo le 2 ultime sconfitte il Genoa ha mostrato...
Inviato da: exietto
il 03/01/2015 alle 13:06
 
a conferma del mio commento del post, eccovi...
Inviato da: genoa_brianza
il 02/05/2014 alle 14:01
 
merde genoane napoli regna superiore
Inviato da: phabi8
il 30/07/2011 alle 11:16
 
Enrico Preziosi è già in fibrillazione per il prossimo...
Inviato da: il Prez
il 15/09/2009 alle 13:24
 
messaggio della Fondazione Genoa: ""Il Genoa è...
Inviato da: fondazione Genoa
il 07/09/2009 alle 18:41
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

surfinia60massimo.sbandernosimona_77rmanima_on_linepsicologiaforenselubopolatortaimperfettail_pablomakavelikasols.kjaerRegina_cretinafante.59mochiarasanysurvivantElemento.Scostante
 

I MIEI LINK PREFERITI

Citazioni nei Blog Amici: 6
 

DERBY 2008-09

samp-genoa  0-1
genoa-samp  3-1

 

VIDEO GENOA

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

TAG

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963