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Post n°218 pubblicato il 30 Gennaio 2007 da genoai
Foto di genoai

Il Genoa conquista un punto d'oro
Leon nel finale rimedia al rigore trasformato da Calaiò (1-1)

Napoli: Iezzo (c), Cannavaro, Maldonado, Savini, Grava, Gatti, Dalla Bona (45’st Montervino), Bogliacino, Rullo (17’st Trotta), Calaiò, Bucchi (26’st Sosa). A disposizione: Gianello, Giubilato, Pià, Cupi. All. Reja.
Genoa: Rubinho, Bega, De Rosa, Criscito, Rossi (c) (30’st Stellini), Milanetto, Coppola, Juric, Adailton (12’st Greco), Di Vaio, Botta (6’st Leon). A disposizione: Scarpi, Masiello, Carobbio, Fabiano. All. Gasperini.
Arbitro: Paparesta di Bari.
Reti: 37’st Calaiò (rig.), 41’st Leon.
Note: spettatori 60mila circa. Prima della partita sfilata  delle tifoserie a rinsaldare il gemellaggio. Decine gli striscioni di saluto esposti dai sostenitori napoletani  per i genoani. Nei Distinti uno particolare: “Preziosi grazie per aver regalato un sorriso ai bambini di Fuorigrotta”. Ammoniti Bega, Juric, Rubinho, Leon.
Napoli – Napoli è mille colori. E la notte? Più rossoblù, che azzurra. Missione compiuta di un Genoa ordinato, che concede poco, capace di soffrire e colpire sul filo di lana. Primo tempo sotto tono a livello tecnico, nell'impostazione delle ripartenze. Una ripresa scoppiettante e all’altezza delle aspettative. Dei nuovi acquisti è Di Vaio a trovare spazio, saltellando a mo' di elastico tra i difensori partenopei, mentre Botta configura il vertice sinistro dell’attacco. Impressionanti il colpo d’occhio e l’urlo che dominano il San Paolo, con oltre mille genoani dentro. E’ più lento che rock l’avvio. Il Grifo si fa coraggio, prende l’iniziativa e danza intorno al primo angolo, poi il primo tiro sempre con Juric. A naso, più Genoa che Napoli. Adailton scalda il sinistro (8’), mentre i padroni di casa sembrano allergici alla profondità. Si fanno vedere su punizione di Bucchi (15’), con due tentativi andati a vuoto. Più precisi i rossoblù a girare il pallone, ma non risoluti come predica Gasperini; approssimativi nei passaggi gli avversari, forse un po’ meno nei lanci per le torri. I portieri non si affaticano nella prima mezz’ora, qualche buona uscita e nulla più. Al 32’ Rubinho s’inarca per respingere la punizione calciata da Bogliacino, indirizzata nel sette alla destra del brasileiro, che fa in tempo ad allacciarsi le scarpe. Di Vaio? Di Vaio c’è. Poche volte in possesso del pallone, ma si vede il giocatore che è e i piedi che ha. Tempo, al tempo. Al 37’ lascia partire un destro insidioso, su cui Iezzo si celebra e regala il corner. Al 40’ scende in carrozza sulla corsia sinistra, un rasoterra che non incanta il portiere. Il Napoli si limita a buttare dentro palloni, il Genoa prova a costruire ma senza l’istinto del killer. Il pubblico non apprezza lo spettacolo offerto dagli uomini di Reja e una fischiata collettiva è la colonna sonora al rientro negli spogliatoi. Si riparte con gli stessi ventidue e un Rossi da tutte le parti. Sale l’incitamento al primo accenno di forcing del Ciuccio, ma è un incedere stanco, a dispetto della buona volontà. Più un raglio di dolore, che di gioia. Taglia e ricama il Vecchio Balordo, con il giochetto delle triangolazioni: belle a vedersi, manca sempre qualcosa. Dentro Leon per scoprire l’effetto che fa. Si accende come una lampdina la partita: due conclusioni di Bogliacino e Dalla Bona, poi una invitante di Di Vaio innescato da Leon (19’). A tu per tu con Iezzo, gran botta e salvataggio d’istinto con il tacco. Al 21’ è Bucchi a fiondare il destro dal limite, dall’altra ancora Di Vaio spreca alzando alle stelle, dopo uno scatto bruciante. Reja innesta forze fresche ed è la Sosa-Air a imbarcare le speranze dei 60mila, con un colpo di testa che non atterra. Cresce la squadra di casa, il Genoa regge e risponde colpo su colpo. Il profumo del gol? Sboccia al 37' quando Calaiò scarica in porta dal dischetto. Il fallo, netto, è di Rubinho su Bogliacino. Sembra finita a una manciata dalla fine, ma il Genoa prova a serrare le fila e spinge per quanto ne ha. San Gennaro guarda altrove? Al 41’ Leon con una saetta dai 28 metri raddrizza l’incontro. Una magia dal cilindro, destro imparabile o giù di lì. Il finale è da bagarre: Napoli vicino al raddoppio in due occasioni, idem il Grifo con Greco e una traversa di Stellini. Basta così.

 
 
 
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