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Sei anni di indagini per capire che la pistola era giocattolo
Post n°2427 pubblicato il 13 Aprile 2012 da stefano_75sc
Clamoroso caso di malagiustizia in provincia di Potenza: più di un lustro per capire che l'arma non avrebbe potuto nemmeno sparare... Se questa è la professionalità degli inquirenti in Italia, forse è meglio per loro essere processati in India! Il fatto : È una disavventura giudiziaria quella che racconta la sentenza di «non luogo a procedere» scritta dal giudice di Melfi Amerigo Palma. Gli imputati erano due ragazzi di Ruvo del Monte: Domenico e Sebastiano Suozzi, classe 1973, gemelli. Sul faldone che contiene i numerosi documenti (informative, note inviate dai carabinieri al pubblico ministero, notifiche) finiti tra gli atti dell’inchiesta un cancelliere ha annotato: «Processo Suozzi più uno». Da qualche settimana quel raccoglitore di fascicoli è finito nell’archivio della Procura di Melfi. Conteneva anche la consulenza di un perito balistico che il difensore dei due ragazzi, l’avvocato Giustino Donofrio del foro di Melfi, è stato costretto a chiedere per evitare che la situazione diventasse ulteriormente rischiosa per i suoi assistiti. «Si vedeva a prima vista che era un giocattolo», conferma chi ha potuto vedere l’arma. |
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