A R T E.... e arte.... |
GIULIA...
Alcune foto sono reperite sul web, se l'autore le riconosce come sue, basta chiederlo e verranno rimosse al più presto...
Grazie! G/G
MENU
Post n°8030 pubblicato il 23 Maggio 2023 da giulia_770.it
Nella tragedia sta accendendo qualcosa di meraviglioso!Le acque poco per volta si ritirano e dal fango emerge, oltre a tutte ciò che è andato perduto, una umanità straordinaria, troppo a lungo rimasta invisibile: sono i nostri ragazzi, spesso giudicati superficiali e distratti, che nel momento del bisogno stanno invece dimostrando tutto il loro valore, la loro solidarietà, la loro forza d'animo!!! Siamo fieri di voi. Non siete solo una speranza per il futuro, siete il nostro presente.
|
Post n°8029 pubblicato il 23 Maggio 2023 da giulia_770.it
... Se mai vi capitasse di pensare “Non ce la posso fare”… riguardate questa foto! |
Post n°8028 pubblicato il 28 Febbraio 2023 da giulia_770.it
A me fanno paura gli uomini stupidi. Mi fanno paura quelli che sono attenti alle cose che indossi e non alle cose che dici. Mi fanno paura gli uomini che non capiscono che amare una donna vuol dire amare la sua liberta'..
|
Post n°8027 pubblicato il 08 Febbraio 2023 da giulia_770.it
"Amadeus è stato fin troppo diplomatico, ha mantenuto la calma come solo un professionista sa fare" e poi su Gianni Morandi: "Vederlo con la scopa è stato un insegnamento, ha sdrammatizzato così, sembrava il papà che riordinava la cameretta dei figli"
|
Post n°8026 pubblicato il 08 Febbraio 2023 da giulia_770.it
Arrivano dalla Johannesburg Art Gallery, in Sudafrica, i capolavori esposti fino al 7 maggio prossimo nelle sale di Palazzo Barolo, a Torino La mostra propone ai visitatori un eccezionale itinerario artistico fra le opere di grandi nomi della scena globale, inclusi indiscussi maestri dell'Ottocento e del Novecento come Monet, Degas, Cézanne, Picasso, Matisse e Warhol. |
Post n°8025 pubblicato il 08 Febbraio 2023 da giulia_770.it
Fino 15 aprile 2023, la OTTO Gallery di Bologna presenta la mostra “Se è vero che la notte porta consiglio”, personale di Luca Caccioni, che presenta una quarantina di opere inedite dell’artista.
|
Post n°8024 pubblicato il 08 Febbraio 2023 da giulia_770.it
Fino al 16 marzo 2023, i Magazzini della Corticella del Santa Maria della Scala di Siena ospitano una mostra dedicata a Vivian Maier: “Vivian Maier. The Self-Portrait and its Double”, con 93 fotografie.
|
Post n°8023 pubblicato il 08 Febbraio 2023 da giulia_770.it
Per la prima volta dopo duecento anni, lo Sposalizio della Vergine, capolavoro del Perugino sottratto nel 1798 dalle armate napoleoniche, tornerà nella sua città. Sarà infatti protagonista, dal 4 marzo, della grande mostra che Perugia dedica al grande maestro rinascimentale
|
Post n°8022 pubblicato il 08 Febbraio 2023 da giulia_770.it
|
Post n°8021 pubblicato il 27 Gennaio 2023 da giulia_770.it
"Voi che vivete sicurinelle vostre tiepide case,voi che trovate tornando a serail cibo caldo e visi amici:considerate se questo è un uomoche lavora nel fangoche non conosce paceche lotta per mezzo paneche muore per un sì o per un no.Considerate se questa è una donna,senza capelli e senza nomesenza più forza di ricordarevuoti gli occhi e freddo il grembocome una rana d’inverno.Meditate che questo è stato:vi comando queste parole.Scolpitele nel vostro cuorestando in casa andando per via,coricandovi alzandovi;ripetetele ai vostri figli.O vi si faccia la casa,la malattia vi impedisca,i vostri nati torcano il viso da voi". PrimoLLevi |
Post n°8020 pubblicato il 25 Dicembre 2022 da pietro_791.it
BOTTICELLI: NATIVITÀ MISTICA, 1501... A tutti voi vi auguro un sereno S-Natale!!! |
Post n°8019 pubblicato il 22 Dicembre 2022 da giulia_770.it
Dipinto del 'periodo blu', riflesso di una predisposizione d'animo pessimista e malinconica. Picasso aveva perso il migliore amico che si era suicidato per una forte delusione amorosa.Questo dipinto è stato realizzato a Barcellona quando Pablo frequentava l'ambiente anarchico e socialisteggiante del cabaret 'Els Quatre Gats', conducendo egli stesso una vita di grandi ristrettezze economiche. I tre personaggi, scalzi ed infreddoliti, sono la dolorosa metafora moderna della Sacra Famiglia. Nonostante il misero aspetto mostrano una dignità quasi monumentale. Soprattutto la madre, vista di spalle, richiama la solida volumetria di certi personaggi femminili giotteschi e i lineamenti delle donne catalane. Nonostante l'uso di una tavolozza quasi monocroma, l'artista riesce a differenziare i tre elementi primigeni della natura: terra, acqua, aria.
|
Post n°8018 pubblicato il 22 Dicembre 2022 da giulia_770.it
La sua è la storia di una fuga: una fuga dalla vita comoda e noiosa alla quale pareva destinato dai suoi nobili natali, per esplorare i luoghi più reconditi e affascinanti di Parigi e dell’animo umano. Se Gauguin era andato in Polinesia per evadere e van Gogh era fuggito nelle miniera di un piccolo paese belga, a lui bastò trasferirsi a Montmartre, un quartiere a pochi chilometri dalla sua sontuosa casa ma ad una distanza abissale dalla vita a cui pareva fosse destinato.Così, quell’uomo di bassa statura e di grande talento in poco tempo diventò uno dei protagonisti della vita notturna di Montmartre, in quegli anni cuore dell’Europa e forse del mondo intero.Instancabile bevitore, coraggioso, acuto e geniale, diventa punto di riferimento delle sfrenate notti parigine, che ci racconta nelle sue opere al sapore di assenzio, sudore e profumo francese. Oggi vi raccontiamo la storia di Henri de Toulouse-Lautrec, nato ad Albi, il 24 novembre del 1864-
|
Post n°8017 pubblicato il 22 Dicembre 2022 da giulia_770.it
Eleganza, stile e algida bellezza: ecco come Tamara de Kempicka, regina dell’Art Deco, racconta l’inverno. Come in molte delle sue opere, anche in questa c’è un’attenzione estrema agli abiti e all’acconciatura della modella, perfettamente affini alla moda dell’epoca.Si tratta di un dettaglio che traspare in molti altri dipinti di questa talentuosa artista polacca, famosa per la sua vita mondana, e per la profonda malinconia che l’affliggeva, e che rivive negli occhi color miele della sua bellissima sciatrice.Opera: Tamara de Lempicka, St. Moritz, 1929...
|
Post n°8016 pubblicato il 22 Dicembre 2022 da giulia_770.it
Dal 12 febbraio al 2 luglio 2023 il MASI di Lugano presenta in mostra le opere a colori di Werner Bischof, visibili al pubblico per la prima volta. Attraverso circa cento stampe digitali a colori dal 1939 agli anni Cinquanta vengono presentate per la prima volta in modo completo le opere a colori di Werner Bischof (Zurigo, 1916 – Trujillo, 1954), fotografo svizzero considerato tra i grandi maestri del reportage e della fotografia del Novecento.Una mostra quindi di opere inedite che si propone come un libero viaggio attraverso i mondi visitati e vissuti dal fotografo, Ripercorrendo la sua carriera, il progetto espositivo propone un’alternanza di immagini a colori ottenute dall’utilizzo di una macchina fotografica Rolleiflex, dai particolari negativi quadrati, e di una Leica, dai classici rullini da 35 mm. L’esplosione del colore si apprezza in particolre in un gruppo di opere scattate con la Devin Tri-Color Camera, che garantiva una resa cromatica di altissima qualità e definizione. Le immagini scattate da Bischof con questa macchina sono presentate al pubblico per la prima volta. I soggetti in mostra sono quelli noti dell’artista, che, in scatti fotografici realizzati dai quattro angoli del mondo, riesce a combinare come pochi altri estetica ed emozione in perfette composizioni. |
Post n°8015 pubblicato il 22 Dicembre 2022 da giulia_770.it
Il Museo Civico di Modena, in collaborazione con l’Università di Roma La Sapienza, presenta la mostra “DeVoti Etruschi” esposte oltre cento terrecotte votive provenienti dalla città etrusca di Veio SS sono esposte oltre cento terrecotte votive provenienti dalla città etrusca di Veio. Le terrecotte votive in mostra rappresentano figure di devoti, statue, busti, volti di adulti e bambini, parti anatomiche, membra e organi, oltre a raffigurazioni di animali con le quali si chiedeva la prosperità del bestiame domestico. Le terrecotte provengono da un’immensa stipe votiva conosciuta anche come "Stipe Lanciani", rinvenuta nel 1889 e ancora oggi oggetto di studio del dipartimento di Etruscologia e antichità italiche della Sapienza): si tratta di un deposito riferibile a una possibile area sacra sulla collina di Comunità, nel punto più alto del pianoro di Veio, importante luogo di culto frequentato per molto tempo, tra l’inizio del V e la metà del II secolo a.C., anche dopo la conquista della città da parte di Roma. |
Post n°8014 pubblicato il 22 Dicembre 2022 da giulia_770.it
Conservato alla Pinacoteca Nazionale di Bologna, il Sansone Vittorioso è tra le opere più celebri di Guido Reni e fiero simbolo del suo idealismo classicheggiante. È curioso pensare che il Sansone vittorioso di Guido Reni (Bologna, 1575 – 1642), una delle opere più famose del Seicento, oggi conservato alla Pinacoteca Nazionale di Bologna, in origine fosse destinato a decorare un camino: la tela infatti fu commissionata al grande artista da un nobile bolognese, il conte Francesco Maria Zambeccari, che la voleva come sovracamino per la sua residenza, e questo spiega anche l’originale e inusuale forma mistilinea del dipinto, con due volute che affiancano una centina lobata, una struttura che esalta la forza dell’eroe biblico (“il Sansone”, scrisse lo storico dell’arte Gian Carlo Cavalli, “appare come una statua vivente entro la nicchia premeditata”). L’opera fu realizzata tra il 1614 e il 1616 e rimase nella casa del conte fino al 1664, quando fu acquistata, grazie all’interessamento di un importante artista bolognese del tempo, Lorenzo Pasinelli, dall’arcivescovo di Bologna, Girolamo Boncompagni, il quale a sua volta, nell’anno della sua scomparsa e cioè il 1684, lasciò il Sansone vittorioso al Senato della città di Bologna. Le opere delle collezioni pubbliche di Bologna confluirono poi in gran parte nelle raccolte della Pinacoteca Nazionale di Bologna in età napoleonica, e ancora oggi possiamo ammirare l’opera nell’istituto di via Belle Arti, all’interno della sala dedicata proprio a Guido Reni. |
Post n°8013 pubblicato il 22 Dicembre 2022 da giulia_770.it
La grandemostra Japan. Body_Perform_Live al PAC conduce gli spettatori in un percorso che affronta temi chiave: l’identità, le relazioni, i corpi e il labile confine tra reale e invenzione Emotiva, corporea, politica: è aliena e al tempo stesso molto simile a noi la realtà che si compone attraverso gli occhi di un folto gruppo di artisti giapponesi. Snodandosi attraverso i luminosi e sincopati spazi del Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, la mostra Japan. Body_Perform_Live curata da Shihoko Iida e Diego Sileo conduce gli spettatori in un percorso che affronta temi come l’identità, le relazioni, i corpi e il labile confine tra reale e invenzione, tra senso del sé e convenzione sociale.La rassegna propone negli spazi del PAC diverse interpretazioni artistiche (realizzate tutte post-2000), presentando un tema tanto apparentemente vasto quanto in realtà specifico: resistenza e resilienza nell’arte contemporanea giapponese. Tra video-arte (stranamente materica), metalli tiepidi, abiti fluttuanti e rituali funebri per il futuro, le opere in mostra cuciono un ritratto dell’umano che dal confine personale tocca il tema dei rapporti umani e dell’ambiente, riflettendo la situazione politico-sociale del Giappone con matrici ereditate dal dopoguerra. |
Post n°8012 pubblicato il 22 Dicembre 2022 da giulia_770.it
Il Museo di Santa Giulia a Brescia prosegue il coraggioso ciclo di mostre dedicato agli artisti “scomodi” agli occhi del potere: dopo Zehra Doğan e Badiucao, è la volta della russa Victoria Lomasko... Lomasko nasce in una città industriale a circa cento chilometri da Mosca. Ha appena tredici anni quando, nel 1991, l’Unione Sovietica viene ufficialmente sciolta. Lomasko, dunque, trascorre l’adolescenza durante i cosiddetti “Devyanostie” (“Anni Novanta” in russo), passati alla storia come “selvaggi” a causa degli eventi epocali di cui sono stati testimoni: la dissoluzione dell’URSS e le ventate di liberalismo occidentale non furono altro che un fuoco di paglia, immediatamente spento dal collasso degli apparati statali e da un’inflazione galoppante. Nel 2003, Lomasko consegue il diploma in Arti Grafiche presso l’Università di Mosca e, da subito, intraprende la strada di un’arte provocatoria, già percorsa da suo padre, anch’egli artista. Quella di rimanere in Russia e di praticare un fervente attivismo (o meglio “artivismo”, come direbbe Vincenzo Trione), nonostante il pericolo e la censura con cui inevitabilmente si scontrava, non fu una scelta, bensì un’azione di responsabilità in quanto artista. Con lo scoppio del conflitto russo-ucraino, tuttavia, la pressione politica su coloro che contestavano il regime di Putin è aumentata a tal punto da costringere Lomasko a lasciare il suo paese, rinunciando al prezioso punto di vista interno di testimone. Victoria Lomasko, nel corso degli anni, ha esposto le sue opere al museo Reina Sofía di Madrid, che ha acquisito parte dell’archivio, nonché a Basilea e a Londra. Il suo lavoro, inoltre, è stato esposto a Documenta 15, a Kassel. |
Post n°8011 pubblicato il 13 Dicembre 2022 da giulia_770.it
Ci sono artisti che diventano immortali per un’opera, una sola, come quei musicisti che pare abbiano suonato una sola canzone, che però conoscono tutti. L'artista che vi raccontiamo oggi è stato uno dei più grandi artisti del XX secolo ed è considerato un esponente di spicco dell’arte espressionista; ha dipinto oltre 1.000 quadri, ci ha lasciato in eredità più di 4.000 disegni eppure tutti lo ricordano per quell’“Urlo”, diventato l’icona di una società atterrita e angosciata.Certo, tutto questo appare riduttivo ma io sono di un parere: L’urlo di Munch non è soltanto un quadro (a dire il vero ne esistono quattro versioni) ma è il frutto di un’intera esistenza funestata dalla depressione, dalle paure e da lutti terribili che hanno preso forma in quel volto terrorizzato che si staglia contro un cielo di sangue.Lurlo è un grido che cresce nella gola di Munch, dipinto dopo dipinto, come un’onda che diventa sempre più grande fino a sprigionare tutta la sua potenza in un’opera, una sola, che però riesce a consegnarti all’immortalità. Oggi vi raccontiamo la storia di Edvard Munch, nato ad Ådalsbruk, in Norvegia, il 12 dicembre 1863 |
Inviato da: cassetta2
il 10/08/2024 alle 14:54
Inviato da: marabertow
il 14/06/2023 alle 20:04
Inviato da: cassetta2
il 28/02/2023 alle 21:17
Inviato da: giulia_770.it
il 14/12/2022 alle 11:24
Inviato da: natodallatempesta0
il 13/12/2022 alle 20:37