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Frida Kahlo a Diego Rivera
Post n°6402 pubblicato il 29 Agosto 2017 da giulia_770.it
“La mia notte… che non vorrei più… La mia notte è come un grande cuore che pulsa. Sono le tre e trenta del mattino. La mia notte è senza luna. La mia notte ha grandi occhi che guardano fissi una luce grigia che filtra dalle finestre”. Inizia così una delle tante lettere che Frida Kahlo ha indirizzato al marito Diego Rivera....“La mia notte piange e il cuscino diventa umido e freddo. La mia notte è lunga e sembra tesa verso una fine incerta. La mia notte mi precipita nella tua assenza. Ti cerco, cerco il tuo corpo immenso vicino al mio, il tuo respiro, il tuo odore. La mia notte mi risponde: vuoto; la mia notte mi dà freddo e solitudine. Cerco un punto di contatto: la tua pelle. Dove sei? Dove sei? Mi giro da tutte le parti, il cuscino umido, la mia guancia vi si appiccica, i capelli bagnati contro le tempie. Non è possibile che tu non sia qui. La mia mente vaga, i miei pensieri vanno, vengono e si affollano, il mio corpo non può comprendere. Il mio corpo ti vorrebbe. Il mio corpo, quest’area mutilata, vorrebbe per un attimo dimenticarsi nel tuo calore, il mio corpo reclama qualche ora di serenità”. Frida Kahlo, Mudec Milano, dal 1 febbraio al 3 giugno 2018.. |
Inviato da: marabertow
il 14/06/2023 alle 20:04
Inviato da: cassetta2
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il 13/12/2022 alle 20:32