Oltre l'orticelloDiario saltuario di Gianni & sons |
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Post n°282 pubblicato il 02 Giugno 2016 da i_melotti
La nostra Repubblica compie settanta anni.
Tanti ne sono infatti passati da quel 2 giugno 1946, quando gli italiani hanno potuto esprimere la loro volontà al referendum popolare per la scelta tra Repubblica e Monarchia, scegliendo a larga maggioranza la prima.
In quella occasione fu adottato, per la prima volta, il suffragio universale, in modo che anche le donne potessero, finalmente, votare.
L'affluenza fu superiore al 90%.
Credo che sia stata l'unica volta in cui il volere popolare sia stato interamente rispettato.
Di questi tempi pare di poter affermare che i risultati dei referendum vengano spesso disattesi o vanificati.
Osservo anche che, sempre ai nostri tempi, se la percentuale di votanti arriva al 50% è tutto grasso che cola.
Disinteresse? Disaffezione? Senso di inutilità? Non sentirsi rappresentati?
Forse tutte queste cose.
Comunque sia, auguri Giovane Signora.
Gianni
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Post n°281 pubblicato il 24 Aprile 2016 da i_melotti
Volenti o nolenti, la ricorrenza della Liberazione dal nazi-fascismo rappresenta il punto di partenza della nostra acciaccata democrazia. Se confidiamo di poter eliminare almeno i più insopportabili di quegli acciacchi, dobbiamo ripartire da lì. Quindi: viva il 25 aprile Sempre! E non vergognamoci di esporre la bandiera.
Gianni |
La libertà è, o dovrebbe essere, la più alta aspirazione di ogni essere umano.
Essere liberi significa, in senso generale, non dipendere da qualcun altro. In nessun caso.
Ciò non significa che non si possa o debba interagire con questo qualcun altro. C'è da dire che ciascuno fornisce una propria interpretazione della libertà, spesso associandola ad un interesse particolare e personale, cambiando magari idea se l'interesse riguarda gli altri. D'altronde, si dice che solo gli stolti non cambiano mai idea. Dipende però dalla frequenza del cambiamento, mi permetto di azzardare. La libertà di pensiero rappresenta, a mio modestissimo parere, la madre di tutte le libertà. Mi permetto di sottoporre una poesia dello straordinario Carlo Alberto Salustri, in arte Trilussa, che esprime il concetto in modo chiaro e con un centinaio di anni di anticipo.
La libbertà de pensiero
Un Gatto bianco,ch'era presidente
der circolo der Libbero Pensiero,
sentì che un Gatto nero,
libbero pensatore come lui,
je faceva la critica
riguardo a la politica
ch'era contraria a li principi sui.
-Giacché nun badi a li fattacci tui,
-je disse er Gatto bianco inviperito-
Rassegnerai le propie dimissione
E uscirai da le file der partito:
ché qui la poi pensà libberamente
come te pare a te, ma a condizzione
che t'associ a l'idee der presidente
e a le proposte de la commissione!
-E' vero, ho torto, ho aggito malamente...-
Rispose er Gatto nero.
E pe' restà ner Libbero Pensiero
Da quela vorta nun pensò più gnente.
Gianni
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Domenica 17 si voterà per il referendum battezzato "sulle trivelle", indetto su richiesta di 9 regioni.
Come dovrebbe essere noto, il referendum ha validità solo se la partecipazione raggiunge il 50%+1 degli aventi diritto.
Altrettanto noto dovrebbe essere il fatto che, per ogni referendum abrogativo, si può votare SI (per abrogare quanto previsto dal quesito posto) oppure NO (per mantenere ciò che è attualmente in vigore).
Ho scritto "dovrebbe" perché in realtà tutta una serie di furbacchioni ha deciso che esista una terza possibilità: l'astensione. Astensione mirata a far fallire il referendum per il mancato raggiungimento del quorum, lasciando quindi in vigore l'esistente, esattamente come se si votasse NO.
Praticamente una possibilità per il SI e due per il NO.
E' del tutto evidente che ciascuno possa decidere di non andare a votare, proprio come per le elezioni, ma che questa suggestione venga esercitata da persone delle istituzioni, in questo caso dal Governo, mi pare francamente indecente.
L'esercizio del voto è il momento più alto che esista in una vera democrazia e le istituzioni dovrebbero adoperarsi affinché venga esercitato e non disatteso.
Certo che, confrontando le regole per le elezioni e quelle per i referendum, qualche serio ragionamento andrebbe fatto: nelle prime con il 15-16% di voti reali si può governare un paese, mentre per i referendum serve la partecipazione di almeno il 50%+1 degli aventi diritto.
Le ragioni del SI e del NO mi paiono ben esposte nel link che propongo:
http://www.repubblica.it/ambiente/2016/03/18/news/trivelle_scheda_no_si_referendum-135754360/
Concludendo: poco mi importa se voterete SI, come farò convintamente io, oppure NO; l'importante è che andiate a votare esprimendo i vostri convincimenti. Sarebbe un bel segno di civiltà.
Gianni
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Oggi si festeggia, come ogni anno, quella che viene comunemente chiamata Festa della Donna. Non mi sento di scrivere alcun pistolotto, perché non farei altro che ripetere ciò che ho scritto negli anni precedenti (vedi post con tag "8 marzo"). Mi sento però in dovere di fare i miei AUGURI, non formali, a tutte le Donne di tutto il mondo. Gianni |
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