Giornalista per caso

ROMA. Ora più che mai è la Roma dei due capitani. La Roma vince contro il Chievo per 2-0, risale in classifica accorciando a tre punti le distanze dalla Lazio quarta, ma la copertina è sempre per loro due: Totti e De Rossi. Il capitano dimostra di essere uomo di parola: in settimana aveva promesso che si sarebbe sbloccato con una doppietta e ieri, puntuale, non ha deluso. Due gol, seppure su rigore, e una maglia – Scusate il ritardo – che i tifosi della Roma, complice l’infortunio di Osvaldo per due mesi, si augurano possa essere profetica per il resto della stagione. C’è poi l’altro capitano, quello del futuro, che ancora una volta si dimostra più che criptico sul rinnovo, alimentano molteplici interpretazioni sulle sue dichiarazioni: «Continuo a non parlarne, anche se ho le idee sempre più chiare». «Cosa vuol dire avere le idee chiare?», gli viene chiesto. Replica che non chiarisce la sua posizione e che anzi alimenta i dubbi sulla sua permanenza: «Significa che in questa città una parola o una virgola in più scatenerebbe quello che non voglio scatenare – spiega il centrocampista - C’è un’attenzione mediatica che non dico spaventa ma mi fa impressione perché io sono uno che se non è in prima pagina o su Sky sport 200 con servizi di dieci minuti, vive benissimo lo stesso. Per me l’importante è che la Roma vinca. Luis Enrique ha detto che rimango? E’ una sua opinione». Nodo che non scioglie nemmeno il dg Baldini alla trasmissione ‘Cinque minuti di recupero’ sulla Rai: «E’ una partita aperta, questo vuol dire che ne stiamo parlando. E’ una trattativa con i suoi tempi».
THE KING IS BACK. Nell’attesa di una svolta, positiva o negativa che sia, la copertina del giorno va a Totti. Il capitano si sblocca in campionato, segnando due rigori, che archiviano una volta per tutte il penalty sbagliato contro la Juventus: «E’ stata una liberazione, ero consapevole che prima o poi sarei tornato a segnare. Dedico le due reti ai miei due figli, non erano più abituati – sorride - sono contento che la squadra abbia vinto giocando una gran bella partita. Era una giornata che aspettavo da tanto, vincere con i miei gol non succedeva da un po’. Sono contento per me, per la squadra e per i tifosi». Due reti che mettono fine ad un digiuno di 252 giorni, lo fanno salire a quota 209 e lo portano ad una sola lunghezza dal record di gol segnati con una sola maglia di Nordhal. E la risalita in classifica continua: «Dobbiamo pensare solo a noi stessi, continuando con questo atteggiamento e possiamo scavalcare le squadre sopra di noi». In un momento di festa, non dimentica Osvaldo: «Mi dispiace per questo infortunio perché era al top della forma, era il nostro capocannoniere e uno che fa reparto da solo. Ripeto, mi dispiace tantissimo ma Pablo ha la forza e la volontà per tornare presto e noi lo aspettiamo a braccia aperte». Poi svela un retroscena: «La scintilla è scattata dopo Firenze, ci sono stati dei problemi col mister e a noi dispiaceva. Abbiamo fatto gruppo e dimostrato che noi teniamo all’allenatore come lui tiene a noi».
NO DE ROSSI, NO PARTY. E allora, parola a Luis Enrique che dopo aver elogiato la squadra per la vittoria - «Vado a casa felice, perché abbiamo vinto contro un avversario difficilissimo. Totti? Sapevo che avrebbe ricominciato a segnare, ora spero non si fermi più» - suo malgrado torna sulla querelle De Rossi (in dubbio per la gara di coppa Italia contro la Fiorentina, ndc): «Un progetto senza De Rossi è una ipotesi che non mi piace. C’è una trattativa e io non sono preoccupato. Penso che rimarrà ma dobbiamo aspettare». Parole inequivocabili anche se il tecnico è consapevole che l'ultima parola sul rinnovo del contratto spetterà al calciatore: «È un grande campione, sono contento del suo atteggiamento dall'inizio, è lui che ha la chiave. Lui deve decidere cosa fare, io penso che resterà, la soluzione ce l'ha lui, deve decidere che cosa vuole fare».
PALLOTTA ENTUSIASTA. La permanenza di De Rossi se la augura anche l’azionista di riferimento, Pallotta, che ieri ha battezzato il suo esordio all’Olimpico con una vittoria: «Sono felice di aver portato fortuna a Totti e sono rimasto impressionato dal pubblico. Mi piace come la Curva Sud supportato per tutta la gara la squadra. L’imprenditore americano oggi ripartirà per Londra. Intanto in città si è sparsa l’indiscrezione di Giovanni Malagò come uomo scelto da Pallotta per essere il nuovo presidente del club. Il diretto interessato, presidente del circolo Aniene, membro della Giunta del Coni e facente parte del cda di Unicredit, prende tempo: Al momento non ne so nulla ma conosco Pallotta da molti anni». Ipotesi che sia l’istituto di credito che detiene il 40% del pacchetto azionario giallorosso che fonti vicino alla cordata americana, almeno per ora smentiscono. STE CAR

ARTICOLO PUBBLICATO SU TUTTOSPORT IL 09-01-12