Giornalista per caso

Articoli e pensieri sparsi di una mente libera...magari poco efficiente...ma libera...ho aperto questo blog per creare un contatto con chi mi legge su Il Messaggero e Tuttosport...qui trovate i miei articoli...scrivo di calcio...e sport in generale...non prendiamoci quindi troppo sul serio... P.S. Mi trovate anche su Twitter: https://twitter.com/stecar74

Creato da stefano.carina il 01/05/2009

 

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L'OSSESSIONE DI AURELIO

Post n°1115 pubblicato il 12 Maggio 2013 da stefano.carina
 

ROMA. Il timore di Zeman - «Vorrei che tutti pensassero alla squadra invece di pensare ai fatti propri» (7 ottobre) - assume di ora in ora le sembianze di un presagio. Se gli strali del boemo all'epoca erano riservati a Osvaldo e De Rossi, ora l'aria che tira a Trigoria è simile ed estesa ad altri protagonisti che pensano in questo finale di stagione soprattutto a salvare il proprio operato anziché al bene primario: la Roma. Il via lo ha dato nei giorni scorsi il ds Sabatini che se l'è presa con i media - «Quella che stiamo subendo è un'aggressione ignobile ai nostri ventenni» - con il chiaro intento di difendere la propria gestione. Copione al quale non si è sottratto Andreazzoli - ossessionato dai paragoni col passato -che ieri ha vestito i panni di un improbabile clone di Mourinho, presentandosi in conferenza stampa con gli occhiali per leggere un foglietto su cui aveva annotato i numeri della sua gestione: «Abbiamo fatto +9 sulla Lazio, +1 sul Napoli, +11 sull'Inter, -1 sulla Fiorentina, -4 sul Milan che sta andando a mille, -3 rispetto all'Udinese che ha fatto sette vittorie consecutive». Numeri che dimenticano però i tracolli con Palermo, Pescara e Chievo, che tralasciano il dato che quando il tecnico massese prese la Roma la zona Champions distava 9 punti e ora è a 10 e che non raccontano nemmeno che con le stesse avversarie affrontate nelle 13 gare della sua gestione, il suo predecessore aveva totalizzato appena due punti in meno. Con queste premesse, la conferenza stampa che ne segue è un triste pensare alle occasioni perdute e al domani che verrà: «Non vedo perché Allegri e Mazzarri non dovrebbero far bene in una piazza come questa. Mi piacciono molto e credo che il loro sia l'identikit del mio allenatore ideale. Io comunque sono qua per cercare di salvare una stagione che è cominciata male e per rivalutare anche gran parte dei nostri calciatori che erano in flessione. Vorrei vincere la Coppa Italia, ma non ho bisogno di dimostrare quanto sono bravo, non ho questa necessità professionale. Non sono qua nemmeno per cercare una conferma visto che sono già riconfermato a lavorare per questa società». Dimenticando anche in questo caso che solamente un paio di mesi fa (8 marzo) aveva dichiarato: «Io mi riconfermerei, se mi chiedessero un consiglio farei il nome di Andreazzoli anche per il prossimo anno». STE CAR

ARTICOLO PUBBLICATO IL 13-05-13 SU TUTTOSPORT 
 
 
 
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