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O Signore, la cui voce sento
nei venti
e il cui respiro dà vita
a tutto il mondo,
ascoltami.
Vengo davanti a Te,
uno dei tuoi tanti figli.
Sono piccolo e debole:
ho bisogno della tua forza
e della tua saggezza.
Lasciami camminare
tra le cose più belle
e fa’ che i miei occhi ammirino
il tramonto rosso e oro.
Fa’ che le mie mani rispettino
ciò che tu hai creato,
e le mie orecchie siano acute
nell'udire la tua voce.
Fammi saggio,
così che io conosca le cose
che tu hai insegnato,
le lezioni che hai nascosto
in ogni foglia, in ogni roccia.
Cerco forza,
non per essere superiore
ai miei fratelli,
ma per essere abile a combattere
il mio più grande nemico: me stesso.
Fa’ che io sia sempre pronto
a venire con Te,
con mani pulite e occhi diritti,
così che quando la vita svanisce
come la luce del tramonto,
il mio spirito possa venire
a Te senza vergogna.
Preghiera di Yellow Lark, capo indiano Sioux
Da bambini si è se stessi e si sa e si capisce tutto, come dei piccoli profeti. Poi all'improvviso accade qualcosa e si cessa di essere se stessi, si diventa ciò che gli altri costringono a essere. Si perde la saggezza, e l'anima. Jean Rhys
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« Quella forza nemica maligna | Il carnevale continua... » |
Misurarsi con la realtà
Un terremoto…
E mi ti presenti, insospettata!
Bimba cara ,così scossa e mesta,
che già m’invade una gran pena
di alleviare il cuore tuo smarrito …
Cosa posso per te, angelo distante?
Come farti arrivare la mia carezza?
È questa tenerezza che strugge,
senza raggiungerti, che fa pensare!
Intensamente, come mi pare ora
in un sorriso, lieve sull’ impaurito viso:
quasi una sentenza,
per me ufficiale ammenda.
Qua avvisto accertata
l’umana inconcludenza
di una vita, come la mia,
che teme misurarsi con la delusa realtà
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