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Ancora imparando.

Post n°141 pubblicato il 09 Giugno 2010 da gizzoragno
Foto di gizzoragno

Accade spesso quando non ci sei, l'angoscia e un po' di vino, e apro i cancelli ai pensieri. C'è tanta e tanta gente in giro che divide l'affitto con problemi enormi, la pelle del tuo viso parla per te, che non lo puoi più fare. Quella ruga descrive tutta la fatica.

Quegli occhi invitano a sorridere, per le sciocchezze che spetta invece a me affrontare.

E faccio incubi la notte, per tutte le fottute paure che filtrano dentro come mordente su legno nudo. E ne esco più scuro, irrimediabilmente. Ma ascolto anche storie di fame, storie di miracoli, storie di tutti quelli che insieme hanno scombinato i piani che la vita aveva per loro. Ed allora mi ricarico, e studio, ancora, per me, per il mio domani.

Sono diventato uomo, senza strappi, senza traumi, un giorno per volta, se diventare uomo significa essere cosciente, sentire le responsabilità, sbagliare e cercare di non sbagliare più nello stesso modo.

Nel mio viaggio ci sono pozzanghere, cancelli chiusi, poi autostrada, poi ancora strada statale. E ci sono io, che guido sotto la pioggia, o che stringo gli occhi al sole, o che canto.

Cambio mezzi, mi arrangio un po' a piedi, un po' in auto, un po' ancora su due o quattro ruote.

E metto in fila le bollette.

Quanto ho imparato ad ogni allenamento lo gioco poi nella partita della mia vita, e solo così scopro se funziona per me, se ne avevo veramente capito il senso.

Resta con me, se hai pazienza.

Sto ancora imparando.

 
 
 
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