Creato da happy_island il 22/03/2007

POOH LOVER

TANTI AUGURI DI UN ETERNO BATTICUORE E CHE CIO' CHE SEMBRA AMORE POI LO SIA!

 

 

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Post N° 14

Post n°14 pubblicato il 22 Settembre 2007 da happy_island
 

Dal ventennale al Festival di Sanremo

Nel 1986, per festeggiare i vent'anni, esce Giorni infiniti su supporto in vinile completamente bianco. Il suono richiama le origini del gruppo e mescola acustica vecchio stile e nuove tecnologie. Notevole la sezione fiati coordinata da Demo Morselli e composta anche da Amedeo Bianchi e Mauro Pascoli.

L’impegno di questo album, che renderà benissimo dal vivo, è sottolineato da brani quali ad esempio Terry B. ispirata da una vicenda di cronaca accaduta a Milano l’anno precedente (la modella americana Terry Broome), C’est difficile mais c’est la vie, un brano particolarissimo con un dolce intro di pianoforte eseguita da Roby Facchinetti, Venti, un brano autobiografico nel quale i Pooh giocano con il doppio senso (cronologico/atmosferico) del titolo. Torna anche l'organo Hammond che da un'atmosfera anni sessant al brano L'altra parte del cielo.

Red pubblica il suo primo lavoro solista, Io e Red che vede la collaborazione di grandi artisti italiani come parolieri (Paolo Conte, Enrico Ruggeri, Roberto Vecchioni, Miki Porru) e interpreti femminili al suo fianco (Loredana Bertè, Delia Gualtiero, Betty Vittori).

I Pooh vengono immortalati al museo delle cere di Roma e nominati Cavalieri dal Presidente della Repubblica.

Il tour invernale del 1986 viene impresso su triplo vinile ed esce nel 1987 il secondo disco Live, Goodbye.

Nel 1987 esce il disco Il colore dei pensieri, e con l’ecologista Acqua dalla luna, i Pooh tornano a parlare di politica, in Dall'altra parte, un brano nel quale si parla del vento di cambiamento che sta attraversando l'Unione Sovietica, nel complesso risulta un disco molto raffinato. Nel 1988 con il disco Oasi i Pooh cominciano a collaborare con il WWF. L’impegno sociale dei Pooh continua sulla falsariga del disco precedente: il tema della distruzione del pianeta si rincorre in Nell’erba, nell’acqua e nel vento, il crescere delle discriminazioni razziali in Senza frontiere, senza lasciarsi alle spalle i pezzi melodici che più hanno contraddistinto il loro stile, come in Che vuoi che sia.

Nel 1989 i Pooh mettono in commercio, con tiratura limitata, il brano Concerto per un’oasi, un maxi 45 il cui ricavato viene devoluto totalmente al WWF.

Il decennio dei Pooh si chiude con uno dei pochi successi che ancora mancano alla loro quasi venticinquennale carriera: nel marzo del 1990 vincono il Festival di San Remo con il brano Uomini soli. Poco dopo uscirà l'album omonimo, che conterrà brani di successo come L’altra donna (scritto da Dodi Battaglia), Giulia si sposa (scritto da Stefano D'Orazio) e Tu vivrai (in collaborazione con Eros Ramazzotti, Umberto Tozzi, Raf ed Enrico Ruggeri).

Il disco Uomini soli precede di poco l'uscita del doppio disco 25: la nostra storia, una raccolta dalla quale viene tratta una tournée teatrale.

Gli anni novanta

Nel 1992 il crescente successo dei Pooh è testimoniato da un disco, Il cielo è blu sopra le nuvole, che come ai vecchi tempi sforna singoli a ripetizione, Maria marea, canzone che uscirà anche su singolo con diverse versioni remix, 50 primavere, Stare senza di te, La mia faccia.

Nel 1993 Roby pubblica il suo secondo lavoro solista, Fai col cuore, un disco raffinato registrato con l'orchestra di Berlino. Nell'album trova spazio un simpatico duetto tra Roby e Valerio (autore di tutti i testi del disco), i due cantano insieme in Facciamo una canzone. Gli arrangiamenti sono affidati a Fio Zanotti. Ne risulta un disco di grande energia, con una batteria suonata magistralmente da Golino, uno dei migliori batteristi della penisola. Iniziano ad incrinarsi i rapporti all'interno del gruppo, col divieto di Red, Dodi e Stefano a Roby di partecipare al Festival di Sanremo con la canzone "Vivrò".

Con Il cielo è blu sopra le nuvole termina la prima parte della collaborazione di Fio Zanotti e i Pooh. Era iniziata nel 1986 Giorni Infiniti, quando i Pooh avevano lasciato a casa Gianfranco Monaldi per Fio Zanotti, che aveva già collaborato nel lavoro da solista di Dodi Battaglia. Zanotti in questo periodo porta qualche novità, un sound molto più suonato ed ampio rispetto ai lavori precendenti. Ma è anche troppo attento a ciò che succede intorno a sé e riprende esplicatamente altri arrangiamenti. "Amore e dintorni" si ispira ai Dire Straits. Nei successivi Il colore dei pensieri e Oasi si ripete: "Città di donne" ha la ritmica di "I want your sex" di George Michael, "Io sto con te" parte come "Adore" di Prince, "Io da solo" è troppo simile a "Paradise" di Sade. "La ragazza con gli occhi di sole" sfoggia un arrangiamento simile "Fragile" di Sting. In in talia si può si sente una ripresa di "ghostbuster". E non è finita, quando i Pooh lasciano Fio Zanotti in un intervista dicono "Zanotti riprendeva gli arrangiamenti e i suoni che aveva usato nei nostri lavori in altri suoi lavori". La misura, per il momento, era colma.

Il 1994 è un anno di transizione, i Pooh decidono di tornare in sala di registrazione per la pubblicazione di un nuovo CD di inediti. Red Canzian sceglie gli studi di registrazione di Villa Condulmer, in Veneto, uno spazio lontano dalla città ed il caos frenetico di Milano, una villa dove potersi rilassare nel verde della pianura della sua regione. Prende forma così Musicadentro, un album arrangiato da Dodi Battaglia in maniera molto energica, suonato quasi per intero in presa diretta, con l'intento di trasportare su CD tutta l'energia della band, come se fosse un disco suonato dal vivo. La confezione del disco viene studiata a tavolino dai Pooh e dalla casa discografica, e ispirandosi al "metal box " dei Public Image Limited decidono di inserire il Cd in una scatola metallica rotonda. Per la promozione radiofonica vengono scelti come singoli Le canzoni di domani e A cent'anni non si sbaglia più, dei quali vengono realizzati anche dei videoclip, il primo ritrae i Pooh suonare in un capannone, il secondo li vede truccati da "Pooh anziani", un video divertente e molto originale. Particolare il messaggio di Le canzoni di domani, che in origine Valerio aveva intitolato Canzone sbagliata, è infatti un invito al pubblico a rimboccarsi le maniche dopo la cupa stagione di Tangentopoli che ha visto l'Italia dei potenti messa a terra dal terremoto politico dell'anno precedente, "...falle tu le canzoni di domani..." cantavano i Pooh nel 1994. Il disco nonostante tutto non riesce a sfondare presso il pubblico, manca una hit forte che possa trascinare le vendite dell'album, che si assestano intorno alle 100.000 copie, risultando di fatto il disco meno venduto dai Pooh da quando son passati ad una Major nel 1971, la colpa è da attribuire ad un disco pretenzioso, dove a melodie interessanti non corrispondono testi all'altezza e soprattutto alla frenata creativa del gruppo, meno ispirato che in passato. Dodi Battaglia scrive Dietro la collina, Senza musica senza parole, brano dal sapore latino con un testo di Stefano che fa sì che ogni frase sia concatenata alla precedente attraverso l'ultima parola. Un leone in paradiso è una dedica al padre Medardo, scomparso in quell'anno. È Roby Facchinetti a scrivere come sempre i brani alla lunga più interessanti, Vorrei, Non ho bisogno di te ed E non serve che sia Natale.

Red Canzian pubblica il suo primo libro intitolato Magia dell'albero. Stefano D'Orazio decide di far pubblicare una fanzine, il Poohnews, che da Musicadentro in poi ha raccontato gestazione, aneddoti e curiosità di ogni lavoro della band in uscita.

I Pooh tornano alla ribalta grazie al disco Amici per sempre, del 1996, che lancia in orbita brani come Amici per sempre, La donna del mio amico, Cercando di te. I nuovi Pooh rimangono fedeli alla lora musica, rinnovandosi negli arrangiamenti, seguendo in parte la moda del momento. Ironia della sorte, nonostante il titolo, questo sarà il disco con la gestazione più difficile di tutta la storia dei Pooh. I quattro, infatti, quasi non si parlano, ogni occasione è buona per litigare e la "macchina della musica" sembra sul serio arrivata al capolinea. Dodi minaccia di andarsene e registra il disco separatamente rispetto al resto del gruppo. Fortunatamente il buonsenso dei quattro ed il successo ottenuto dal nuovo album scongiurano la fine dell'avventura ... e la macchina riparte. Gli arrangiamenti del disco vengono affidati ad Emmanuele Ruffinengo, giovane arrangiatore collaboratore di grandi Star internazionali e già con i Pooh durante le sessioni di registrazione di Uomini soli. Tocca proprio a Ruffinengo il compito di rinverdire i fasti del gruppo dopo il recente insuccesso discografico di Musicadentro, ed i suoni attualissimi e molto rock sembrano dargli ragione, il disco è uno dei più apprezzati e suonati dalle radio, ricevendo un vastissimo consenso anche dal pubblico, che viene attirato all'acquisto del CD grazie ad una particolare traccia CD-ROM che raccoglie informazioni interessanti sul gruppo e sulla sua storia. Si tratta della prima traccia interattiva su un CD musicale mai prodotta in Italia. I Pooh sono pionieri nel campo dell'innovazione tecnologica in Italia, come gà successo nel 1983 quando furono i primi artisiti italiani a pubblicare un album su supporto CD, Tropico del nord

Nel febbraio 1997, per festeggiare il trentennale dei Pooh, esce per i tipi di Mondadori la prima biografia mai realizzata nella storia del gruppo. Si intitola "Quello che non sai", come un loro celebre successo degli anni Sessanta, ed è curata dal giornalista e critico Franco Dassisti. Uno sguardo disincantato, dentro i meccanismi che hanno permesso al gruppo di sopravvivere anche alle crisi più difficili. Il libro è un successo straordinario, e si colloca per sei settimane consecutive al secondo posto delle classifiche di vendita librarie, battuto solo dal bestseller di Susanna Tamaro "Va dove ti porta il cuore":

Nel Novembre del 1997 c'è il tempo per un'altra raccolta, una doppia antologia intitolata The Best of Pooh che raccoglie 28 grandi successi estrapolati dal vastissimo catalogo del gruppo, più due brani inediti registrati per l'occasione, Brava la vita, che viene scelta per girare un videoclip promozionale e Non lasciarmi mai più che alla lunga sarà il più fortunato tra i due pezzi, rimanendo nella memoria dei fans. Brava la vita viene registrata anche in una particolarissima versione acustica, affidata ad una giovane interprete, Sabrina Stilo.

Nel 1998 è tempo di chicche per collezionisti. Esce infatti Un minuto prima dell'alba, che altro non è che il primo CD dei 6 che componevano l'elegante cofanetto del Poohbook uscito tra il 1993 ed il 1995. I Pooh che dal 1990 sono tornati in possesso di una parte del loro catalogo degli anni 60, decidono di pubblicare i migliori pezzi di quegli anni in versione riarrangiata e ricantata in chiave moderna, con gli attuali membri della band a cimentarsi su brani passati nel dimenticatoio della memoria, come Brennero 66 , E dopo questa notte e La solita storia.

Nel 1999 esce Un posto felice, un lavoro giudicato troppo debole, che però ha il pregio di piacere al pubblico, singoli come Dimmi di sì, Se balla da sola, Mi manchi sono tra i pezzi più importanti del 1999 e permettono ai Pooh di partecipare al Festivalbar e riempire piazze e stadi, ritrovando quel feeling col grande pubblico che sembrava smarrito dopo qualche passo falso a metà degli anni novanta. In particolare, la citata Dimmi di sì di Stefano D'Orazio si distingue per via del suo suono Eurobeat anni settanta, che parzialmente anticipa i prossimi lavori del gruppo.

Complice un tour al di sopra di ogni rosea aspettativa, i Pooh danno a Mediaset la possibilità di trasmettere in differita l'ultima tappa della tournée estiva, che fa tappa nella città di Arezzo.

Del concerto viene anche ricavata una VHS che comprende tutto il concerto e alcune scene riprese nel backstage (su Mediaset erano state tagliate alcune canzoni per esigenze di spazio).

Mediaset aveva, tra l'altro, già trasmesso nel 1991 il concerto del venticinquennale, tenutosi nel settembre di quell'anno all'Arena Garibaldi di Pisa. In quell'occasione si trattava dell'ultima data del Tour estivo di 25-La nostra storia.

Il decennio si chiude con Cento di queste vite (2000) che torna al suono degli anni settanta, un lavoro interessante che sicuramente mostra più impegno e carattere rispetto al precedente.

Da questo disco vengono estrapolati molti singoli, tra i quali spiccano Stai con me, I respiri del mondo, Un grande amore e il brano di chiusura, Puoi sentirmi ancora, canzone dedicata ad una fan tragicamente morta in un incidente stradale, pezzo con una coda strumentale.

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