Un blog creato da aiutiamo_i_bambini il 17/03/2008

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COS'è LA SINDROME DI WEST?

La sindrome di West (in inglese West Syndrome) è una forma di epilessia infantile che colpisce un bambino su 150.000 ed è chiamata anche spasmo infantile.

SINTOMI

La sindrome è caratterizzata da spasmi con una grave perturbazione dell'elettroencefalogramma (ipsaritmia) e ritardo mentale. Gli spasmi più caratteristici sono costituiti dal cosiddetto tic di Salaam cioè da una flessione brusca che riproduce il classico saluto mussulmano, spesso della durata di pochi secondi; si presentano qualche volta isolati, altre volte in sequenza di dieci e più e possono ripetersi anche centinaia di volte in una giornata. Se trattate in modo adeguato e precoce molte forme di S. di West possono avere una prognosi favorevole.

CAUSE

La sindrome di West può essere conseguente a malformazioni cerebrali o a malattie metaboliche; in questo caso la sindrome è detta “secondaria” e le sue cause dipendono direttamente o indirettamente dalla malformazione o dalla malattia metabolica. La sindrome può presentarsi anche come unico disturbo in bambini altrimenti normali. In questo caso di parla di sindrome di West “primaria” o “criptogenica”. Le cause della sindrome di West primaria sono ancora in gran parte sconosciute; alcune forme sono probabilmente multifattoriali, dipendono cioè da un insieme di fattori genetici e non genetici. In alcune famiglie si è osservata una trasmissione ereditaria della sindrome legata al cromosoma X. In queste famiglie è stata identificata una regione del cromosoma X che forse contiene uno o più geni coinvolti nella patologia. Si tratta comunque di una malattia nella quale molti aspetti genetici restano ancora da chiarire. Per informazioni sui centri di riferimento e associazioni: Vai alla scheda di Informagene sulle epilessie

 
 
 
 
 
 
 

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ADOZIONE

COS'E' L'ADOZIONE?

L'adozione è un istituto giuridico atto a garantire, ad un minore in grave stato di abbandono o di maltrattamento, il diritto a vivere serenamente all'interno di una famiglia diversa da quella biologica.

QUALI SONO LE LEGGI SULL'ADOZIONE?

ESISTONO DELLE ASSOCIAZIONI DELLE FAMIGLIE ADDOTTIVE O PER IL SUPPORTO DI CHI ADOTTA?  

Si. Questi sono i link

A CHI DEVO RIVOLGERMI PER ADOTTARE?

QUALI SONO I REQUISITI PER ADOTTARE UN BAMBINO?

La legge stabilisce che l'adozione è consentita a coniugi uniti in matrimonio da almeno tre anni, o per un numero inferiore di anni se i coniugi abbiano convissuto in modo stabile e continuativo prima del matrimonio per un periodo di tre anni, e ciò sia accertato dal Tribunale per i minorenni.

Tra i coniugi non deve sussistere e non deve avere avuto luogo negli ultimi tre anni separazione personale neppure di fatto.

L'età degli adottanti deve superare di almeno diciotto e di non più di quarantacinque anni l'età dell'adottando, con la possibilità di deroga in caso di danno grave per il minore.

Non è preclusa l'adozione quando il limite massimo di età degli adottanti sia superato da uno solo di essi in misura non superiore a dieci anni.

 
 
 
 
 
 
 

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PEDOFILIA - PROPOSTA DI LEGGE

Post n°38 pubblicato il 12 Luglio 2008 da aiutiamo_i_bambini

 

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Per la prima volta, il termine “pedofilia” entrerà in un testo legislativo a “configurare una nuova fattispecie di reato”. La proposta di legge (Pdl) per le “Misure per la prevenzione e la sensibilizzazione alla lotta contro la pedofilia e per il contrasto dei reati di pedofilia culturale connessi agli abusi sessuali sui minori”, presentata IL 26 giugno scorso , nella Sala Stampa della Camera dei deputati, promossa dall’on. Alessandro Pagano e controfirmata da circa 100 deputati di ogni schieramento, prevede, all’art.1, che sia aggiunto “e pedofilia” ad “atti sessuali con minorenni” alla rubrica dell’art. 609-quater del codice penale, ai fini di “promuovere – ha spiegato il deputato, primo firmatario – un’azione preventiva, oltre che repressiva, nei confronti di chi insidia i bambini, contrastando un pericoloso fenomeno emergente, di un tentativo di normalizzare comportamenti di attenzione sessuale e abuso nei confronti dei minori che sono, invece, abominevoli”. Alla conferenza stampa di presentazione è intervenuto, tra gli altri, don Fortunato Di Noto, presidente di “Meter” onlus, che ha elaborato il testo della pdl.

Con l’art. 2 della proposta di legge, per le “Misure per la prevenzione e la sensibilizzazione alla lotta contro la pedofilia e per il contrasto dei reati di pedofilia culturale connessi agli abusi sessuali sui minori”,  si introduce il reato di “pedofilia culturale” quale fattispecie del reato di apologia previsto nell’art. 414-bis del Codice penale. C’è – ha affermato l’on. Alessandro Pagano – “l’emergenza culturale di un pericoloso tentativo di giustificare la pedofilia sul piano filosofico e ideologico, che tende a diffondersi in modo subdolo attraverso Internet e va represso con forza”. Le pene previste sarebbero da tre a cinque anni. Il deputato, che ha promosso la proposta di legge, ha parlato di una “lobby” di “gruppi di pedofili collegati che cercano di far diventare costume ciò che invece è una patologia e un abominio”. Da uno studio dell’associazione Meter, risultano: 552 associazioni di “rivendicazione dei diritti dei pedofili”, di cui 12 italiane; 3 movimenti religiosi per la “teologia del pedofilo”, oltre 500 agenzie di consulenza, anche giuridica, ai pedofili; 5 portali telematici di diffusione; 3 database ondine di studi per l’accettazione della pedofilia; 5 siti di cartoons pedofili; 4 riviste internazionali, 3 radio; 5 libri scaricabili ondine; 2 siti commerciali e perfino un’agenzia stampa.

“In rete, non c’è solo diffusione di materiale pedo-pornografico, ma anche di idee e di una cultura malata, che cerca di far passare per normale il sesso degli adulti con bambini”, ha detto anche l’on. Carolina Lussana, intervenuta alla presentazione della proposta di legge per le “Misure per la prevenzione e la sensibilizzazione alla lotta contro la pedofilia e per il contrasto dei reati di pedofilia culturale connessi agli abusi sessuali sui minori”, anche lei promotrice di un disegno di legge per introdurre la “pedofilia” e la “pedofilia culturale” come fattispecie di reato. “Con questa proposta di legge si rompe un tabù per sradicare i semi di un male, la pedofilia, che in alcuni Paesi, come Olanda, Belgio e Paesi Bassi, è presente in modo massiccio e si diffonde a macchia d’olio attraverso Internet”, ha affermato l’on. Alessandra Mussolini, presidente della Commissione bicamerale per l’Infanzia, che ha annunciato di voler chiedere il patrocinio gratuito per le vittime dei pedofili, che “spesso non hanno neppure la possibilità di pagare un avvocato”. Per l’on. Luca Volonté, “la pedofilia non si estirpa con la legge, ma la legge serve ad impedire che si affermi una cultura malata e deviata, che cerca far considerare come una manifestazione di affetto ciò che è una terribile violazione dei corpi e delle anime dei bambini”.

Per l’on. Paola Binetti, neuropsichiatra infantile, “mette insieme quattro punti chiave”: “previene il rischio che si sedimenti una cultura che giudica positivamente comportamenti distorti e ne promuove la diffusione”; “blocca alla radice la diffusione di una patologia, di adulti incapaci di vivere la propria sessualità, che potrebbe inquinare la vita sociale”; “interviene per prevenire gli effetti inquinanti degli abusi su minori, in quanto i bambini vivono con difficoltà. la propria sessualità da adulti, spesso in modo passivo, ma il più delle volte sviluppando aggressività”; e dunque, la pdl “si colloca nel quadro di una emergenza educativa, per contrastare un cyberbullismo con una radice pedofila grave, che produce pericolose trasformazioni del comune sentire”.

Don di Noto in conferenza stampa ha dichiarato:

Già nell’89, quando cominciammo ad occuparci di bambini vittime di abusi sessuali, si parlava di una ‘lobby’ di ‘pedofilia culturale’, estremamente pericolosa, che usa soprattutto la rete". “Contrariamente a quanto si crede, Internet non è un mondo virtuale, ma reale. Le idee diventano azioni. Gli ideologi della pedofilia sono pedofili, persone malate che rivolgono le loro attenzioni sessuali ai bambini”, ha aggiunto il sacerdote. “L’introduzione del termine ‘pedofilia’ nel codice penale estirpa alla radice tante teorie malate, che cercano di giustificare questa patologia, spesso in modo subdolo, attraverso, per esempio, false ricostruzioni storiche, sostenendo che fosse praticata normalmente dai romani o dai greci”. La pedofilia è un crimine e “lo è sempre stato”, ha detto don Di Noto. “Nell’antica Roma e in Grecia – ha concluso - chi abusava di un bambino era condannato a morte”.

 

È ora di dire basta. Di portare la vergogna dei pedofili e delle loro infami scelte davanti all’opinione pubblica di tutto il mondo: è per questo che Meter propone una moratoria internazionale della pedofilia e della sua ideologia. Un no secco e netto a chi compie, propaganda, favorisce o è semplicemente contiguo alla vergogna della violenza sessuale sui bambini. Con la caccia online ai siti di chi propaganda il boyloving, la riscoperta della dignità e dell’amore vero dell’infanzia, la promozione di forme di tutela come adozione e affido per chi non può avere una mamma e un papà. Perché nessun bambino resti solo.

Sostieni anche tu la richiesta aderendo con una email   petizione@associazionemeter.org Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo    alla petizione online su www.associazionemeter.org

       Meter e i bambini di tutto il mondo ti ringraziano già da ora. 

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L'AFFIDAMENTO

CHE COS'E' L'AFFIDAMENTO?

L'affidamento familiare consiste nell'accoglienza di un minore per un periodo di tempo determinato presso una famiglia, un single o una comunità di tipo familiare, qualora la sua famiglia d'origine stia attraversando un momento di difficoltà e per vari motivi (difficoltà educative e/o genitoriali, malattia, carcerazione, ecc.) non riesca a prendersi temporaneamente cura dei figli e può essere diurno o part-time (quando è limitato ad alcune ore durante la giornata), oppure residenziale (quando il minore va a vivere, per un periodo di tempo, presso la famiglia affidataria, pur mantenendo, di norma, rapporti e incontri con la propria famiglia naturale).

QUAL'E' LA LEGGE CHE LO REGOLA?

In Italia l'affidamento familiare è regolamentato dalla Legge 184/1983, che è stata successivamente modificata dalla Legge 149/2001.

QUALI SONO I REQUISITI PER DIVENTARE AFFIDATARI?

Possono offrire la disponibilità all'affidamento coppie (coniugate e non coniugate) con figli e senza figli e anche persone singole.

Non sono fissati particolari vincoli di età degli affidatari rispetto al minore affidato.

A CHI DEVO RIVOLGERMI?

Ci si può rivolgere ai servizi sociali del Comune di residenza per dare la disponibilità a diventare affidatario oppure alle associazioni private che si occupano del settore.

 
 
 
 
 
 
 

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