Zombi (Dawn of the dead) - George Romero - 1978

Post n°18 pubblicato il 18 Maggio 2007 da wellburnthesky
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Zombi, del 1978 diretto dal regista George Romero, e' il secondo film della tetralogia dei morti viventi.

Il film, le cui riprese sono durate circa quattro mesi fra la fine del 1977 e l'inizio del 1978, è stato prodotto con un budget relativamente limitato di 1,5 milioni di dollari. Il film è stato girato nel Monroeville Mall di Monroeville, Pennsylvania,e fu possibile fare le riprese solamente quando il centro commerciale chiudeva, approssimativamente fra le 22 e le 8.

Il film ebbe un enorme successo, incassando in totale 40 milioni di dollari, e ben presto divenne un film di culto presso gli appassionati di cinema horror.

Sulla Terra, per via di un virus sconosciuto, forse virale, da tempo i morti hanno cominciato a rialzarsi e a uccidere i vivi per nutrirsi. Mentre a Philadelphia degli esponenti del governo partecipano ad un dibattito televisivo volto al fine di decidere il da farsi, in un edificio nel quale sono barricati dei fuggiaschi che non vogliono consegnare i morti della loro stessa etnia, irrompe una squadra S.W.A.T. per sistemare la faccenda.

Due S.W.A.T., Peter e Roger, una reporter, Francy, e il suo fidanzato, il pilota addetto alla sicurezza stradale Steve, cercano di fuggire in elicottero dalla città di Philadelphia, ma sono costretti ad atterrare sul tetto di un gigantesco centro commerciale a causa della scarsità di carburante. Il posto è già infestato dai morti, ma i quattro riescono pian piano a sterminarli e a chiudere le vie di accesso all'edificio, barricandosi dentro. Ma i morti non demordono: sono ancora fuori, che tentano di entrare: sanno che i 4 sono all'interno. A complicare la situazione ci si mettono la ferita da morso di uno dei quattro protagonisti e una banda di motociclisti che è sopravvissuta all'olocausto saccheggiando negozi e abitazioni in città, e che ora vuole fare altrettanto nel centro commerciale, dove giungono aprendo la strada ai cadaveri ambulanti. Il finale è una gigantesca carneficina con solo due sopravvissuti che riescono a fuggire.

Tom Savini, il truccatore del film, appare in diversi ruoli marginali, tra cui uno dei leader della banda di motociclisti che viene chiamato "Blades" per la sua abitudine di maneggiare attrezzi taglienti, e uno zombi che sfonda il finestrino di un camion per attaccare uno dei protagonisti. Savini riprenderà la parte di "Blades" in un breve cameo ne La terra dei morti viventi.

Nella sceneggiatura originale Romero aveva pensato ad un finale diverso e molto più tragico, in cui i due che riescono a scappare preferiscono suicidarsi piuttosto che continuare a fuggire: uno si sparava alla testa e la ragazza si buttava tra le pale dell'elicottero. Sebbene questa scena non appaia in nessuna edizione speciale in DVD, in un'intervista l'attore Ken Foree ricorda di averla girata.

Romero ha fatto due cameo in questo film: è il direttore dello studio televisivo e il motociclista vestito da Babbo Natale che appare brevemente durante l'assalto dei motociclisti.

Nei titoli di testa appare un riferimento a Dario Argento in qualità di curatore della musica insieme ai Goblins. In realtà il ruolo del regista italiano nel film è stato molto incisivo. Oltre ad aver co-prodotto il film, aver materialmente ospitato Romero in Italia a Roma, dove vennero scritte molte pagine della sceneggiatura, ne curò, in quanto ottenuta ai sensi del contratto di co-produzione, la distribuzione in Europa e in Giappone. A lui si deve la scelta del gruppo dei Goblins che ha realizzato una colonna sonora originale e coinvolgente (mentre quella americana era decisamente più tradizionale e "scialba") al punto che in successive distribuzioni del film Romero stesso introdusse alcuni pezzi dei Goblins nella versione destinata al mercato statunitense. Ma soprattutto Dario Argento ha rivisto il montaggio del film. La versione italiana - in generale quella europea - e giapponese è infatti molto diversa dall'originale; innanzitutto dura circa 20 minuti di meno, ma i tagli non furono dovuti alla censura (che invece fu molto forte in Francia) infatti sono state tolte sequenze e personaggi interi che rallentavano il film, è una versione molto più dinamica e per certi versi preferibile all'originale, peccato solo che sia saltato anche uno dei migliori effetti di Tom Savini: lo zombie la cui testa viene affettata dalle pale dell'elicottero.

Il senso di claustrofobia ed angoscia che procura questa pellicola è qualcosa di impressionante, non c’è un minuto nel film in cui ci si sente al sicuro.
Sin dall’inizio, a seguito dei dialoghi del conduttore televisivo e dello scienziato, s’intende l’orrore, nonostante non si veda ancora nulla dell'orrore che poi verra'.

La critica ha privilegiato come chiave di lettura del film quella della metafora del consumismo imperante (autodistruttivo e, insieme, autorigenerantesi) nel mondo contemporaneo, trovando un evidente riscontro nell'ambientazione del quasi avveniristico "shopping mall" nel quale vivi e morti viventi convergono e famelicamente si combattono e si contendono la sopravvivenza. Nelle intenzioni del regista c'è comunque anche l'accento posto sul problema razziale (la famiglia di portoricani che rifiuta di consegnare alla polizia i suoi morti) e sulla violenza istituzionalizzata, cinica, drastica e impietosa nell'uso delle armi contro i nemici della società.

Il meglio del film sta in uno stile fra ludico e apocalittico, dove la ferocia sorride di se stessa in un crescendo orripilante.

"Quando all’inferno non c’è più posto... i morti camminano sulla terra..."

Voto: 10

Trailer del film

 

 

 

 
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Nosferatu - Friedrich Wilhelm Murnau - 1922

Post n°17 pubblicato il 17 Maggio 2007 da wellburnthesky
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Nosferatu il vampiro è un film diretto dal regista Friedrich Wilhelm Murnau e proiettato per la prima volta il 5 marzo 1922.

Considerato il capolavoro del regista tedesco ed uno dei capisaldi dell'espressionismo, Nosferatu il vampiro è ispirato liberamente al romanzo Dracula (1897) di Bram Stoker. Murnau dovette modificare il titolo, i nomi dei personaggi (il conte Dracula diventa il conte Orlok, interpretato da Max Schreck) ed i luoghi (dalla Transilvani ai Carpazi) per problemi legati ai diritti legali dell'opera. Il regista fu comunque denunciato dagli eredi di Stoker; perse la causa per violazione del copyright e venne condannato a distruggere tutte le copie della pellicola, ma fortunatamente una copia "clandestina" fu salvata dallo stesso Murnau, ed il film è potuto sopravvivere ed arrivare ai giorni nostri.

Secondo alcuni, sotto il trucco mostruoso del conte Orlok non si celerebbe Schreck, ma lo stesso Murnau, irriconoscibile. Altri sostengono che Murnau si sia recato nei Carpazi per cercare un vero vampiro. Le strane leggende sono state alimentate nel tempo anche a causa della curiosa coincidenza legata al significato del nome Max Schreck che, in tedesco, suona come "Massimo Terrore". In realtà, benché la coincidenza del nome sia curiosa (e sia stata peraltro sfruttata dallo stesso Murnau), l'ipotesi dello Schreck attore sembra essere confermata dagli annali di teatro, dove tra i protagonisti minori vi sono citazioni riguardanti un tale Max Schreck, che nelle foto d'epoca appare sorridente ma sinistramente somigliante al conte Orlok.

Nel suo film, Murnau farà ricorso ad alcuni effetti speciali: l’immagine spettrale della foresta attraversata dal giovane Hutter è resa utilizzando la proiezione di tratti di pellicola negativa; il movimento della carrozza che procede a balzi attraverso l’intrico degli alberi della foresta fino al castello di Orlok è ottenuto col sistema delle inquadrature girate fotogramma per fotogramma, ecc. Resta inoltre memorabile la scena del vampiro che si aggira di notte per le strade di Brema, circondato dai topi che diffondono il contagio della peste.

Voto: 9

Al sito Internet archive e' disponibile il download gratuito e legale del film Nosferatu. Link per il download del film

 
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La casa - Sam Raimi -1981

Post n°16 pubblicato il 17 Maggio 2007 da wellburnthesky
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La casa è un film del 1981 di genere horror-splatter diretto da Sam Raimi e interpretato tra gli altri da Bruce Campbell, costato appena 300.000 dollari , La casa divenne in poco tempo un vero e proprio cult movie tra gli appassionati di horror e non solo. Raimi sviluppa un’idea semplice (un gruppo di ragazzi che capitano per caso in una casa infestata) servendosi però di tecniche innovative e soluzioni geniali, oltre che dell’interpretazione fortemente espressiva dell’amico-protagonista Bruce Campbell, che dopo questo film diventerà un attore culto di genere.

Cinque ragazzi, Ash, Scott, Cheryl, Linda e Sally, si recano a trascorrere un week-end in uno chalet di montagna. Arrivati a destinazione, il primo ad entrare è Scott, che trova la chiave sullo stipite della porta d'ingresso, mentre gli altri quattro scaricano i bagagli dall'auto. Sul far della sera cominciano a manifestarsi i primi avvenimenti soprannaturali: Cheryl infatti, mentre ritrae su di un foglio l'orologio a pendolo posto in casa, viene come posseduta da una forza oscura che la costringe a rovinare il disegno con la punta della matita. Quando cessa si ritrova davanti ad una strana figura i cui contorni sono definiti dai fregacci della matita. Poco dopo mentre stanno cenando, si spalanca la botola della cantina. Deciso a saperne di più, Scott scende per controllare, seguito poi da Ash. I due non trovano nulla che possa aver spalancato la botola, ma in compenso, si portano di sopra un registratore a nastro ed uno strano libro. Sul nastro è incisa la voce di un uomo, un archeologo, che afferma di aver fatto un'interessantissima scoperta tra le rovine del castello di Candar. Ha infatti preso possesso di un libro, il Necronomicon ex Mortes (Libro della Morte), che consente di riportare in vita spiriti, demoni e defunti. Per documentare il tutto, il professore ha incautamente pronunciato e registrato le formule contenute nel libro, forse pensando a comuni superstizioni, risvegliando il demone che riposava in esso (il cosiddetto "evil dead", traducibile in "malvagio defunto" o "morto maledetto"), che con un tranello attira all'esterno della casa Cheryl per farla aggredire e stuprare dagli alberi. Ritornata dentro, la ragazza vuole andarsene e si fa accompagnare da Ash, ma i due si accorgono con orrore che il ponte è crollato. Al loro rientro Cheryl viene invasata dallo spirito; dopo una cruenta lotta la posseduta viene rinchiusa in cantina. Non passa molto però che anche Sally viene posseduta dal demone di Candar, ma è quasi subito fatta a pezzi. Scott parte alla ricerca di un sentiero alternativo, su per la montagna, per andarsene. Anche Linda viene posseduta ma abbandonata in poco tempo. Ash tira un sospiro di sollievo quando poi sente la voce di Cheryl provenire dalla botola che dice di stare bene e chiede che le venga aperto il lucchetto. Ma non appena Ash si avvicina entrambe vengono possedute di nuovo. Linda viene decapitata e seppellita mentre Cheryl riesce ad uscire. Scott ritorna, ma è gravemente ferito e muore poco dopo per essere anche lui posseduto dal demone e quindi eliminato. Ad Ash non resta che gettare il libro nel fuoco (idea suggerita dalla voce registrata) dopo una lunga lotta finale contro i due mostri. Gli invasati, dunque, si consumano in pochi minuti. Ash esce dalla casa e vede sorgere il sole, ma qualcosa lo aggredisce alle spalle. Il film si conclude con la faccia spaventata di Ash l'urlo che esprime il suo terrore...

Sam Raimi si servì per le riprese di una shakeycam, una sorta di steadycam di sua invenzione montata su un supporto mobile, che permetteva l’effetto “tremolante” della macchina da presa.

Il film fu finanziato coi soldi ricavati con Within the woods, il cortometraggio che funge da prologo/prototipo della saga.

Lo chalet in cui è ambientata la storia era realmente un’abitazione abbandonata, e venne distrutto da un incendio poco dopo le riprese del film. Inoltre esso non aveva alcuna botola, per cui le sequenze con l’ingresso del seminterrato furono girate nella casa di campagna del regista Raimi.

I due contadini che si vedono di spalle all’inizio del film sono Tapert e Raimi, rispettivamente produttore e regista del film.

Voto: 8

 
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E tu vivrai nel terrore! L'aldila' - Lucio Fulci - 1981

Post n°15 pubblicato il 16 Maggio 2007 da wellburnthesky
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In un albergo della Louisiana, nel 1927, un pittore accusato di blasfemia viene brutalmente torturato e poi murato vivo da alcune persone, tra pareti sotto le quali sembra nascondersi una delle sette porte per l'inferno. Trascorrono oltre cinquant'anni e l'albergo passa in eredità a Lisa la quale, nonostante una medium la avvisi della maledizione che grava sull'antica residenza, abbandona New York con l'intento di restaurarla e restituirla all'originario splendore. Scettica sull'esistenza del paranormale, Lisa dà inizio ai lavori, aiutata dal giovane medico John McCabe: ma, in breve tempo, iniziano a verificarsi alcuni spaventosi incidenti. I primi a perdere la vita sono un operaio (cadendo da un'impalcatura) ed un idraulico (massacrato da uno zombi insieme alla moglie), ai quali fanno seguito molti altri, mentre sta per avverarsi un'oscura profezia. Unici sopravvissuti alla strage, Lisa ed il dr. McCabe entrano in possesso di un libro in cui è descritto l'orrore degli eventi che verranno e, circondati da una folla di morti viventi, cercano rifugio nei sotterranei dell'albergo, ove trovano il passaggio per l'aldilà ed un agghiacciante risposta ai loro interrogativi.

Fulci non rinuncia al gore nè tantomeno all'horror puro...anzi, in alcune scene si arriva a livelli (per l'epoca poi) davvero di insostenibilità per lo sguardo dello spettatore. La crocefissione iniziale del pittore mette subito in chiaro le intenzioni del regista, ma il peggio (o il meglio) deve ancora arrivare. Corpi sciolti nell'acido, occhi strappati, crani perforati o fatti saltare in aria e molto altro ancora. Tra le vittime segnaliamo un giovane Michele Mirabella (si proprio lui) divorato ed ucciso da alcune tarantole stregate in una scena davvero impressionanate. Gran merito della riuscita di queste sequenze arriva dal lavoro minuzioso e preciso di Giannetto De Rossi, che crea effetti speciali artigianali che raggiungono in efficiacia e perfezione quelli dei piu' stimati colleghi americani. In definitiva Fulci in quest'opera è stato in grado di trasportare il terrore sullo schermo come solo pochi altri hanno saputo fare: l'Aldilà riesce sul serio a trasmettere PAURA, ma quella vera, palpabile, inspiegabile, quella che ci portiamo dietro da sempre.

Gli zombi sono stati inserii per espressa volonta' dei produttori tedeschi, come il prologo a colori che inizialmente doveva essere in bianco e nero. Il film ha ispirato la canzone Seven doors hotel degli Europe, cosi' come il gruppo death metal Necrophagia ha reso omaggio al film con il brano And you will live in terror, presente sul mini cd Black blood vomitorium, che utilizza come intro un frammento sonoro dell'uccisione del pittore all'inizio del film. I corpi di uomini sdraiati nella scena finale sono dei senzatetto, presi dalla strada e pagati in alcool!

Voto: 9

 
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Contronatura - Antonio Margheriti - 1970

Post n°14 pubblicato il 15 Maggio 2007 da wellburnthesky
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 Nell'Inghilterra della prima metà del Novecento cinque viaggiatori trovano rifugio durante un temporale in un cupo maniero isolato. Qui sono accolti da Uriah, il quale insieme alla madre Herta, una medium, si dedica a pratiche spiritistiche. Proprio l’arrivo degli ospiti ha interrotto una seduta spiritica in corso. I cinque nuovi presenti prendendo parte anche loro alla seduta, pian piano rivivono le varie nefandezze da loro compiute negli anni ed i fantasmi di coloro che avevano ucciso o fatto morire per i loro turpi desideri...

Margheriti, col solito pseudonimo di Anthony M. Dawson, realizza indiscutibilmente il suo capolavoro. Un film cupo e crudele allo stesso tempo che non lascia molti spazi al perdono, dove in una villa in mezzo alla campagna e immersa nella nebbiosa brughiera, innocenti e colpevoli sono puniti assieme dalla vendetta delle forze del male. La decadenza morale dei protagonisti si avverte in ogni singola inquadratura. Nessuno è più innocente...
Nella varie sequenze all'interno della villa è quasi possibile sentire, grazie all'abile mano di Margheriti, che privilegia movimenti di macchina avvolgenti e sinuosi, le tensioni e le paure dei protagonisti. Il ricorso al colore (il rosso e il bruno) assieme ad una scenografia dagli addobbi ridondanti e pesanti contribuiscono a sottolineare il carattere sospeso del tempo dell’azione, creando un'atmosfera di angoscia e di suspence, per giungere infine all'inaspettata e poetica conclusione della storia quando una terrificante ondata di fango sommerge i protagonisti.
L'ultima ed inquietante sequenza rivelatrice, nella quale il peccatore espia in maniera atroce la sua colpa, metaforicamente sembra annunciare il canto del cigno del fantastico italiano. Infatti, alla fine del decennio d’oro del gotico italiano, Contronatura segna la fine definitiva di quel modello e funge da spartiacque sia tra il gotico-sexy degli anni Sessanta e l’horror erotico degli anni Settanta, sia tra l’horror di discendenza anglosassone e il nascente giallo argentiano.
Contronatura riassume in sé, nella sua perfezione, tutte le caratteristiche e le inquietudini erotiche della cinematografia di genere italiana.
Margheriti, infatti, prefigura in un certo modo le audacie della cinematografia di genere a venire, rimanendo però all’interno di quella goticità italiana tipica degli anni Sessanta che tanta fortuna ha portato ai migliori autori italiani. Per concludere, Contronatura è senza ombra di dubbio uno dei gotici italiani meglio girati del decennio, nei suoi momenti migliori secondo solo alle opere del grande e compianto Bava.

Il film ricevette dalla censura un divieto ai minori di 18 anni, per le forti scene erotiche a sfondo lesbico che impregnano tutto il film, alternandosi alla macabra seduta spiritica. Anche quest'opera di Antonio è considerata da molti un capolavoro, alla pari di Danza Macabra. Antonio si offre anche una citazione tratta da un suo precedente successo, con la marea di fango che devasta la casa travolgendo tutto e seppellendo per sempre i protagonisti insieme ai loro peccati ed i loro crimini.  

Straordinario l’uso della macchina da presa, che sembra svolazzare attorno ai protagonisti, spiandoli e soffermandosi sui loro volti terrorizzati, caricando gli oggetti che li circondano d’una luce sinistra, soprannaturale. Erotismo malsano e delitti, sensi di colpa e rivelazioni ultraterrene: l’armamentario è quello dei classici anglosassoni del genere, ma il gusto per il grottesco e la caratterizzazione dei protagonisti a tratti ricordano le cose migliori di Dino Buzzati.

 "Avevo avuto un'idea per una bella inquadratura per il film, e volevo che durante la seduta spiritica la cinepresa inquadrasse dall'alto il cerchio composto dalle mani unite dei partecipanti seduti intorno al tavolo, come nei musical americani anni 50' dove si vedevano le coreografie in asse dalla verticale, poi mi sarebbe piaciuto che la "macchina" scendesse fino al centro del tavolo per poi panoramicare sui primi piani... Ma Il film era molto contenuto nei costi, e non avevo soldi per affittare un dolly, che comunque non saremo riusciti a montare nel salone... Ne parlai con rimpianto a Riccardo Pallottini, il mio operatore, che mi rispose: "Non c'è problema... lo possiamo fare".  Beh, fu una cosa incredibile, Riccardo si fece legare una corda ai piedi e con una carrucola venne issato a testa in giù quasi fino al soffitto, al centro del tavolo, e con la cinepresa in mano si fece calare fino a poche decine di centimetri sul tavolo per poi, con un colpo di reni, inarcarsi per realizzare i primi piani. Era proprio l'effetto che volevo. A quei tempi non avevamo le attrezzature che ci sono oggi, ma avevamo più fantasia e voglia di fare. Cose del genere oggi sarebbero improponibili, nessuno lo farebbe mai, nemmeno a peso d'oro".  Antonio Margheriti

 
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Halloween - Rob Zombie - 2007

Post n°13 pubblicato il 15 Maggio 2007 da wellburnthesky
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Halloween e' un remake-prequel dell'omonimo film del 1978. Il film e' stato scritto e diretto da Rob Zombie, e uscira' in agosto negli USA e ad ottobre e' prevista l'uscita internazionale.

Malcolm McDowell, il protagonista, ha rivelato di aver firmato per altri tre film legati ad Halloween, il prossimo film di Rob Zombie che si ispira al leggendario thriller di John Carpenter, Halloween - La notte dele streghe.

L'attore inglese ha aggiunto che i produttori si sono assicurati la sua presenza nel cast di eventuali sequel del film di Zombie perché sono convinti che il film sarà un successo. McDowell non ha mai visto nessuno dei film legati al franchise di Halloween, e Zombie gli ha chiesto di non farlo: "E' una rielaborazione del film, e il mio personaggio, quello del dottor Sam Loomis è completamente diverso da quello interpretato da Donald Pleasence. Penso che ci saranno persone convinte che copierò Pleasence, ma non è così".

Speriamo solamente che il risultato non sia simile a La casa dei 1000 corpi e La casa del diavolo. Il secondo era guardabile, ma il primo era veramente pessimo.

Trailer

 
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Il cerchio dei morti - Andrea Falcioni - 2007

Post n°12 pubblicato il 15 Maggio 2007 da wellburnthesky
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Dal sito ufficiale di questo film horror italiano low-budget e' possibile scaricare gratuitamente e legalmente il film completo!

Un autobus avvolto dalla nebbia... sei ragazzi che si risvegliano, dopo uno straniante (ed inspiegabile) sonno… l'autista scomparso… il pullman privo di carburante…
Inizia una disperata corsa tra boschi e sentieri, che conduce il gruppo in direzione di una casa, apparentemente disabitata. Qua, dopo l'inutile ricerca di soccorso (il telefono non funziona, la copertura per i cellulari non è sufficiente) il gruppo entra, apparentemente, in contrasto: ma presto sarà di nuovo unito, alla ricerca di una via di fuga. Ogni tentativo di allontanarsi dalla casa conduce sempre al solito punto: l'inquietante dimora, protagonista della spaventosa vicenda popolare nota come "Il cerchio dei Morti". La fotografia è curata e nobilita l'operazione già resa particolarmente affascinante dal buon accompagnamento musicale.
Unici (ma significativi) punti deboli: la recitazione approssimativa (anche se siamo di fronte ad autodidatti una maggiore "concentrazione" sulla scena avrebbe giovato) ed un doppiaggio decisamente infelice. Questo aspetto penalizza fortemente l'atmosfera e la tensione che alcuni momenti del film avrebbero meritato.
Per il resto, aggiungiamo che gli effetti, pur se digitali, hanno dell'incredibile, considerato che ci troviamo di fronte ad un'opera indipendente.

Voto: 6

Download film completo dal sito ufficiale del film

 
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Cannibal Holocaust - Ruggero Deodato - 1979

Post n°11 pubblicato il 14 Maggio 2007 da wellburnthesky
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Il film creò subito grandi polemiche, per le uccisioni vere di animali e per il realismo di alcune scene, tanto che lo si credette uno snuff movie, e causò un processo contro il regista.. Ma il film rafforzò anche la fama di Deodato come regista estremo, dopo il precedente Ultimo mondo cannibale.

Nonostante le controversie, Cannibal Holocaust è considerato da molti un'interessante e cruda analisi della società civilizzata, e un lucido atto d'accusa contro i mass media, anni prima di Assassini Nati di O. Stone; già dalle prime sequenze, Deodato fa capire quali secondo lui siano i veri selvaggi (mentre un reporter alla TV parla delle tribù selvagge, le immagini mostrano scene di vita in una città moderna).Il film è diviso in due parti: The last road to hell, che riguarda le ricerche del professor Monroe è girata in 35 mm, mentre The green inferno, che riguarda i quattro reporter è girata in 16 mm, con la pellicola graffiata e un uso costante della macchina a mano, per dare la sensazione del vero filmato non professionale.

Deodato ha affermato: "Ci misi una cura maniacale in quel film perché tutto fosse perfetto, ho strisciato addirittura la pellicola per rendere il tutto più veritiero".

Per rendere il film ancora più realistico, il contratto prevedeva che gli attori che impersonavano i cineoperatori scomparsi sparissero dalla circolazione, e soprattutto da televisione e cinema, per un anno. Deodato ha dichiarato: "L'operazione Cannibal Holocaust doveva essere fatta con attori credibili. Dovevamo presentare il fatto come fosse una cosa vera. Avevamo bisogno di quattro persone che potevano poi sparire per due anni, perché erano morti e quindi nessuno doveva sapere niente di loro. Dovevamo fare un falso snuff". Gli attori furono comunque "resuscitati" in occasione del processo, dato che si accusava Deodato di averli uccisi realmente.

Le riprese iniziarono il 4 giugno 1979 e durarono nove settimane. Gli interni del film furono girati a Roma, negli Studi De Paolis. Gli esterni furono girati, oltre che in Colombia, anche a New York.

Quando Gabriel Yorke arrivò sul set per girare la sua prima scena non aveva nessuna idea sul genere del film, in quanto non aveva letto ancora la sceneggiatura. Quando fu pronto per girare la sua prima scena si trovò nel mezzo della scena dell'amputazione della gamba ai danni della guida dei quattro reporter. In un'intervista Yorke dichiarò di aver creduto di girare un vero snuff movie.

Immediatamente dopo l'uccisione del maialino Gabriel Yorke fece un lungo monologo che Deodato voleva includere nel film, ma che alla fine fu tagliato. Yorke disse di essersi dispiaciuto durante le riprese perché aveva sentito il maialino urlare e morire. Perry Pirkanen pianse durante l'uccisione della tartaruga, Luca Barbareschi invece ha ammesso di non aver avuto nessun rimorso per aver sparato al maialino, e di aver ricevuto minacce da parte degli animalisti per questo, mentre Deodato ha dichiarato che tutti gli animali uccisi nel film venivano mangiati sia dai componenti della troupe, sia dai cannibali. "La cosa che mi ha fatto più impressione sono state le scimmie. C'è la scena in cui gli indios ammazzano la scimmia e le succhiano il cervello. Noi avevamo quattro scimmiette di riserva. Quando tagliammo la testa a una le altre quattro sono morte di crepacuore. Quella è stata la cosa più atroce".

La prima del film avvenne a Milano il 7 febbraio 1980. Subito dopo a Roma alcuni cittadini imbrattarono i manifesti del film. Il 12 marzo 1980, a seguito della denuncia di un cittadino, il film fu sequestrato su tutto il territorio nazionale, sulla base di una vecchia legge fascista contro la tortura delle cavie, con l'accusa di essere opera contraria al buon costume e alla morale. La United Artists, che produsse il film, si ritirò, mentre i produttori chiamarono ben sette avvocati per difendere il film

Il 4 giugno arrivò la sentenza: Deodato, lo sceneggiatore, i produttori e il distributore della pellicola furono condannati a quattro mesi di reclusione, 400.000 lire di multa e un mese di arresto, con la condizionale. Fu assolto subito solo il direttore della fotografia. I produttori presentarono un ricorso in appello, mentre il regista si disinteressò della questione per promuovere il film all'estero.

Durante il processo Deodato chiamò i quattro attori protagonisti, per mostrare che erano vivi, e venne chiarito che le sequenze dei riti cannibali erano state fatte con l'ausilio di effetti speciali. Il regista e la troupe rischiarono ugualmente la galera quando emerse che le uccisioni di animali erano vere. Deodato si difese dicendo che le riprese delle uccisioni degli animali erano state girate con spirito documentaristico.

Per Luca Barbareschi Deodato voleva solamente fare un film spettacolare, mentre per Massimo Antonello Geleng il film è una denuncia contro la civilta' occidentale. Invece Sergio D'Offizi ha dichiarato di non aver amato il film, per la sua violenza estrema, ma di difenderlo come un avvocato che difende un assassino. Infine per Riz Ortolani la censura si accanì contro il film perché Deodato era un giovane regista, e non era in grado di difendersi

La pellicola ancora oggi non è ancora stata trasmessa dalla televisione italiana.

Nel 2003 esce in Italia, ancora tra mille polemiche, il DVD con l'edizione integrale, curato personalmente da Deodato e contenente come extra il commento del regista e un making of di 60 minuti con foto di scena inedite, immagini della troupe al lavoro e degli effetti speciali (in una immagine si vede Perry Pirkanen con un occhio cavato, che beve tranquillamente una bottiglia di birra).

"Non voltate la faccia! Guardate! Anche questi sono uomini, sono vostri simili!".

 Voto: 8

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Ghost son - Lamberto Bava - 2006

Post n°10 pubblicato il 14 Maggio 2007 da wellburnthesky
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In un curioso panorama africano, da cartolina esotica con spiriti in evidenza, Lamberto Bava fa vivere il nuovo horror dove morti e vivi convivono in un regime di panteismo e dove un giovane uomo scomparso in un incidente si impadronisce del suo neonato (creatura elettronica di Stivaletti), mettendo in serie difficoltà sentimentali la moglie che vuole amare sia il prima sia il poi. È un remake non dichiarato di Shock che Bava padre girò stanco nel ' 77 con la Nicolodi. La ripetizione non convince né emoziona, il contrasto tra al di qua e al di là non è mai risolto e tutto acquista un' aria di modernariato della paura sul genere neonato del terrore, nonostante il cast abbastanza multinazionale con la discinta mamma-amante-madre Laura Harring (Inland empire di Lynch), John Hannah che si conserva bene anche post mortem e il molto english Pete Postlethwaite, tutti agitati a vuoto e persi nel thriller paranormale in savana. Poteva essere un film scorretto,  divertentissimo per i tanti fan di Bava Jr, ma purtroppo il nostro ha inseguito la serie A con un soggetto di serie Z. Morbide carrellate, musiche mortalmente raffinate, zero splatter, più parole che immagini. Laura Harring  fa la Meryl Streep e John Hannah  fa il maledetto ed è anche più nudo di lei. Senza logica. Perché Lamberto dopo Demoni si e' andati a finire cosi'?

Voto: 7

Trailer

 
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La terza Madre - Dario Argento - 2007

Post n°9 pubblicato il 14 Maggio 2007 da wellburnthesky
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Il capitolo conclusivo della trilogia iniziata con Suspiria e Inferno, uscira' molto probabilmente ad ottobre 2007. Dopo aver cambiato titolo diverse volte ( La terza madre, La madre delle lacrime, Exhumed, ...) sembra non averne trovato ancora uno definitivo.
Sarah, studentessa americana, libera per sbaglio lo spirito di Mater Lacrimarum, la Terza Madre di una triade demoniaca, potentissime streghe che da quest'ultima saranno riunite a Roma provocando morti e paura. Sarah cerca di rimediare al danno provocato, chiedendo i consigli di Padre Milesi, ma quando la situazione precipita, si rifugia nel suo appartamento insieme all'amica lesbica Marta, una strega bianca che cercherà di aiutarla.

Trailer

 
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Re-animator - Stuart Gordon - 1985

Post n°8 pubblicato il 14 Maggio 2007 da wellburnthesky
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In assoluto e' il film piu' splatter mai visto, ad eccezione forse di Splatters- lo schizzacervelli. Tratto da un racconto di Lovecraft Herbert West, e prendendo ispirazione dagli zombi di Romero, nella versione non censurata ( 9 minuti piu' lunga della versione censurata) lo scienziato protagonista riesce inventando un fluido dal colore verde fosforescente a riportare in vita i morti o parte di essi. Peccato, che tornando in vita, dimostrino un desiderio incontrollabile di uccidere.

Tanto sangue, troppo, ma un bellissimo film per gli amanti del genere.

Da notare che il primo morto rianimato e trasformato in zombi e' Arnold Schwarzenegger.

Voto: 6

Trailer

 
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Homecoming - Joe Dante - 2005

Post n°7 pubblicato il 13 Maggio 2007 da wellburnthesky
 
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Film denuncia in cui i marines morti in guerra,  diventano zombi e votano contro il presidente che ha ordinato, secondo loro, una falsa guerra: resuscitano dai cimiteri e, barcollando si dirigono verso i seggi elettorali per votare contro chi li ha mandati in guerra. Banale come idea ma sviluppata in modo geniale.

Questo e' un film riuscito, con toni, ironia e storia fuori dal comune, a differenza della solita satira scontata.

"L’orrore si presenta sotto diverse forme. Può manifestarsi nei confini limitati di una sala cinematografica o può pervadere in modo scioccante la vita reale, il nostro esistere. Può trattarsi dell’orrore di non essere padroni della propria vita, di essere manipolati da forze sulle quali non abbiamo nessun controllo. Oggi molte persone stanno sperimentando un orrore di questo genere." Joe Dante

 
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Night of the living dead 3d

Post n°6 pubblicato il 13 Maggio 2007 da wellburnthesky
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Anni e anni dopo il fallimentare Nightmare 3d... c'e' chi riprova a rispolverare i vecchi occhialini "3d" con questa rivisitazione del grande Night of the living dead.

Gia' dal protagonista Gerald Tovar Jr. si capisce quanto questa rivisitazione sia giusto per far cassa e nulla di piu'... anche perche' Romero ha gia' ampiamente e ottimamente esaudito il desidero di zombi del pubblico mondiale, senza bisogno di questi film senza pretese. Se proprio avete visto tutti sugli zombi e ancora non vi siete "saziati", vi consiglio Homecoming (2005) di Joe Dante; non e' solo un film d'orrore ma anche un tentativo ben riuscito di film denuncia.

 
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Download di "The night of the living dead - G. Romero -1968"

Post n°5 pubblicato il 13 Maggio 2007 da wellburnthesky
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Al sito internet archive e' disponibile gratuitamente e legalmente il download del capolavoro di G. Romero del 1968: 4 le differenti qualita' in cui e' possibile scaricare il film, fino alla qualita' DVD da 4.1 gb. Il film e' naturalmente in lingua originale.

Download The night of the living dead

 
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Un gatto nel cervello - Lucio Fulci - 1990

Post n°2 pubblicato il 13 Maggio 2007 da wellburnthesky
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Fulci interpreta se stesso, un regista di film horror, che rivede materializzarsi nella vita reale gli orrori presenti nei suo film. A peggiorare il tutto, lo psichiatra a cui si rivolge e' un pazzo furioso che tramite l'ipnosi di Fulci cerchera' e riuscira' a fargli compiere atroci delitti.

Splatter, follia, allucinazioni ma anche alcuni passaggi a dir poco imbarazzanti e' quello che dovreste aspettarvi da questo gatto nel cervello.

"Hitchcock ha inventato il brivido, Fulci lo ha perfezionato." Questa fu la frase di lancio del film.

Voto: 6

 
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Buio Omega - Joe D'amato - 1979

Post n°1 pubblicato il 13 Maggio 2007 da wellburnthesky
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Come non iniziare questo blog non parlando di Buio Omega. Aristide Massaccesi o Joe D'amato, a seconda di come preferite, pur essendo ricordato per lo piu' per i suoi film a luci rosse (suo il primo hard-core italiano: Sesso nero -1979), ha diretto film dal western al film bellico, dalla sexy commedia all'horror. E se si parla di horror e di D'amato, Buio omega e' il suo capolavoro. Ma non si tratta di solo horror; sopratutto nel montaggio originale, Buio Omega si rivela sin dall'inizio una grande storia d'amore. Amore nella morte e nella vita. Dall'idillio iniziale tra i due innamorati, passando per l'imbalsamazione dell'amata ad un amore morboso tra il protagonista e la governante, si arriva a corpi sciolti nell'acido e uccisioni varie... ma sempre con quest'alone di folle amore tra il protagonista e l'amata ormai cadavere.

Follia, splatter, necrofilia, cambi repentini tra scene d'amore e follia omicida si mescolano molto bene in questo film, non altrettanto le colonne sonore dei Goblin.

Geniale il cambio tra il corpo sciolto nell'acido e il pranzo servito e avidamente mangiato dalla governante... minestra!

Voto: 9




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