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Gilberto Govi - Fondatore del teatro dialettale Genovese

Post n°8 pubblicato il 06 Aprile 2009 da alyssa_14
 

Da quell'orecchio, non ci sento... da quell'altro, così e così....

Frase famosa che Govi ripeteva spesso in "Carosello" nel personaggio di Bàccere Baciccia, portiere di un caseggiato genovese, conosciuto da tutti per l'estrema tirchieria ma  adorato dai bambini. La macchietta era ripresa direttamente da un' antica maschera genovese: quella, appunto, del Baciccia.

 

 

Grande artista Govi. Ricordo di aver conosciuto ed amato le sue commedie, grazie alla passione per il teatro dialettale trasmessami da mio padre ed alla grande opportunità che ci dava la televisione all'epoca. Io bambina non mancavo mai all'appuntamento in tv. Ci stringevamo seduti attorno al tavolo ( il divano era una chimera...) pronti ad una serata di sano divertimento. Che tempi erano quelli ! Attimi lunghi una vita. Regali che restano e che puoi scartare ogni volta lo desideri, e gustarne la sorpresa che ancora conservano !  

            «Essere riuscito a far amare il dialetto genovese:

               questo è il mio vanto.»                      

                                                        ( Gilberto Govi )

                                                                                                  

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VOLVER7
VOLVER7 il 09/04/09 alle 15:00 via WEB
Molto bello questo omaggio al grande Gilberto Govi e, da ligure, ti ringrazio commosso. Certamente il teatro dialettale genovese non può rivaleggiare con il grande teatro napoletano che ha varcato i confini nazionali, ma mentre Napoli aveva, oltre che un dialetto più noto, più comprensibile e diffuso del genovese, numerosissimi grandi attori, oltre alla famiglia De Filippo, che tra l'altro discendeva dal geniale Scarpetta, poteva contare su Totò, Nino Taranto, Beppe Barra e l'altra grande famiglia, i Maggio (vedi Pupella). Genova, non certo nota per le "aperture culturali", aveva il solo Gilberto Govi e anche da solo a fatto moltissimo. Spero che i genovesi ne siano consapevoli! Ciao e buon pomeriggio - Vittorio
 
 
alyssa_14
alyssa_14 il 09/04/09 alle 19:37 via WEB
Sai Vittorio, ciò che ho scritto su Govi è frutto di emozioni vere che ho avuto sin da bambina. L'ho veramente amato. E inoltre è proprio attraverso il teatro dialettale che ho imparato a conoscere i dialetti e le inflessioni dialettali. Giusta riflessione la tua, sulla commedia napoletana. Ciò che mi dispiace del grande Govi è la quasi certezza che egli non sia ricordato come merita, e chissà quanti giovani non ne conoscono neppure l'esistenza... Una splendida serata,a presto....
 
   
VOLVER7
VOLVER7 il 09/04/09 alle 20:23 via WEB
Il tuo timore sulla sorte di Govi è anche il mio. Genova, in Italia, è una delle città con il maggior numero di spazi teatrali, ma noto che le commedie di Govi sono relegate nelle periferie, dove vivono i vecchi genovesi che hanno applaudido Govi. I giovani, a teatro, vanno per assistere alle opere di Shakespeare e Pirandello, ovviamente se l'iniziativa parte dalla scuola. Buona serata - Vittorio
 
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e so che lo sentirai,
ti volterai senza vedermi ma io sarò li
Siamo fatti della stessa materia
di cui sono fatti i sogni
Vorrei essere una nuvola bianca
in un cielo infinito
per seguirti ovunque e amarti ogni istante
Se sei un sogno non svegliarmi
Vorrei vivere nel tuo respiro
Mentre ti guardo muoio per te
Il tuo sogno sarà di sognare me
Ti amo perché ti vedo riflessa
in tutto quello che c’è di bello
Dimmi dove sei stanotte
ancora nei miei sogni?
Ho sentito una carezza sul viso
arrivare fino al cuore
Vorrei arrivare fino al cielo
e con i raggi del sole scriverti ti amo
Vorrei che il vento soffiasse ogni giorno
tra i tuoi capelli,
per poter sentire anche da lontano
il tuo profumo!
Vorrei fare con te quello
che la primavera fa con i ciliegi.

 IL BACIO  Pablo Neruda

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@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@

   Amo in te l'avventura della nave che va verso il polo.
     Amo in te l'audacia
   dei giocatori delle grandi scoperte.
    Amo in te le cose lontane
    Amo in te l'impossibile
   entro nei tuoi occhi come
  in un bosco pieno di sole
  e sudato affamato infuriato
  ho la passione del cacciatore
   per mordere nella tua carne.
  Amo in te l'impossibile
   ma non la disperazione.

   AMO IN TE    Nazim Himet
  

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Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.
IL PIU' BELLO DEI MARI
Nazim Himet
 


@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@

Il girasole piega a occidente
e già precipita il giorno
 nel suo occhio in rovina
e l'aria dell'estate s'addensa
 e già curva le foglie e il fumo
dei cantieri.
 S'allontana con scorrere
secco di nubi e stridere di fulmini
quest'ultimo gioco del cielo.
 Ancora, e da anni, cara,
ci ferma il mutarsi degli alberi
 stretti dentro la cerchia
dei Navigli.
Ma è sempre il nostro giorno
e sempre quel sole che se ne va
con il filo del suo raggio affettuoso.
Non ho più ricordi,
non voglio ricordare;
la memoria risale dalla morte,
la vita è senza fine.
 Ogni giorno è nostro.
 Uno si fermerà per sempre,
e tu con me, quando ci sembri tardi.
Qui sull'argine del canale, i piedi
in altalena, come di fanciulli,
guardiamo l'acqua,
 i primi rami dentro
il suo colore verde che s'oscura.
E l'uomo che in silenzio s'avvicina
non nasconde un coltello fra le mani,
ma un fiore di geranio.  

QUASI UN MADRIGALE

Salvatore Quasimodo

@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@

 

            @@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@

"Andai nei boschi perché
desideravo vivere con saggezza,
 
 per affrontare solo i fatti essenziali della vita,
 e per vedere se non fossi capace di imparare
 quanto essa aveva da insegnarmi,

 e per non scoprire, in punto di morte,
 che non ero vissuto.

Non volevo vivere quella che non era una vita,
 a meno che non fosse assolutamente necessario.
 
Volevo vivere profondamente,
 e succhiarne tutto il midollo..." 
 

ANDAI NEI BOSCHI

 Henry David Thoreau

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