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maggio 2010

Post n°34 pubblicato il 05 Giugno 2010 da whenAngelsDie

Lui quella notte rientrò tardi, Lei lo sentì aprire la porta, diede uno sguardo alla sveglia, erano le 4 passate del mattino. Chiuse gli occhi, e finse di dormire.

Lui salì in camera, si cambiò e si mise sotto le lenzuola accanto a Lei. Nessun contatto, poggiò la testa sul cuscino, e Lei sentì il suo respiro, soffocò le lacrime, strinse gli occhi e sperò di addormentarsi il più in fretta possibile.

La mattina dopo Lei si svegliò presto, ma rimase a letto, si avvicinò a Lui che ancora dormiva, si accoccolò a Lui ma non vide nessun cenno. Dormiva, e continuò a dormire senza muoversi. Lei non riusciva a capire. Di solito anche nel sonno Lui la abbracciava, la cercava, ora nulla. niente di tutto ciò. Dopo qualche minuto Lui si mosse, Lei si spostò pensando che l'avrebbe abbracciata, ma Lui si voltò dall'altro lato, le diede le spalle e abbracciò il cuscino continuando a dormire.

Lei, sguardo fisso nel vuoto, la mente viaggiava troppo in fretta, tutte le paure, tutte le insicurezze che Lui aveva spazzato via col tempo, ora stavano tornando come una tempesta.

Si alzò, mise su il caffè e si accese una sigaretta.

Passò il tempo davanti al computer, cerco di vedersi un film, anche se la mente non riusciva a seguirlo.

Lui si svegliò tardi, erano le 2 del pomeriggio, Lei avrebbe voluto affrontarlo, chiedergli una miriade di spiegazioni, e sapeva anche a cosa andava incontro, parlare con Lui appena sveglio significava portarlo di malumore e non avere nessun genere di spiegazione che si reggesse in piedi.

Lui si alzò, scese in salotto e la salutò con una carezza. Si guardò intorno e le chiese cosa volesse fare, se voleva mangiare qualcosa o uscire. Lei gli fece notare che era tardi per mangiare, ed era tardi per uscire, di li a poco sarebbe dovuta andare al lavoro. Cercò di non usare un tono risentito, si diresse in camera e si preparò per la giornata lavorativa.

Lui non fece nulla, era sveglio solo fisicamente, bevve il suo caffè ormai freddo e stendendosi sul divano con mouse e tastiera in mano si mise a navigare sul web.

Lei era stufa di cercare spiegazioni, era stufa di tentativi falliti di intavolare discorsi, salutò con un misero ciao e se ne andò al lavoro. Ora era arrabbiata.

Arrabbiata con se stessa per non riuscire a capire, arrabbiata con Lui per come stava gestendo la cosa, arrabbiata.

 
 
 
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Un blog di: whenAngelsDie
Data di creazione: 12/03/2010
 

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