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Gli editoriali del The New York Times in appoggio a Cuba
Il quotidiano statunitense The New York Times ha pubblicato sei editoriali su Cuba in sei settimane consecutive, tutti nelle sue edizioni di fine settimana, tutti in inglese ed in spagnolo.
Credo che il tema più importante è il riconoscimento fatto all’isola per il combattimento contro l’Ebola, con il titolo “L’impressionante contribuzione di Cuba nella lotta contro l’Ebola”, l’influente giornale spiega che il panico che ha generato l’epidemia attorno al mondo non ha prodotto una risposta adeguata da parte delle nazioni che hanno la capacità di appoggiare.
Il quotidiano risalta che il Governo cubano ha abilitato 460 medici ed infermieri in quanto alle strette precauzioni che sono necessarie per curare i pazienti che soffrono un virus altamente contagioso e che un primo gruppo, conformato da 165 professionisti, è arrivato a Sierra Leone nei giorni scorsi. Perfino John Kerry ha lodato gli sforzi di Cuba, trattando il tema del virus mortale.
Negli articoli, gli editorialisti chiedono che gli Stati Uniti mettano fine al bloqueo che mantiene dal 1960, ritiri l'isola della sua lista di paesi patrocinatori del terrorismo, smetta gli sforzi nascosti per abbattere il governo a L'Avana, restauri le relazioni diplomatiche di più alto livello, assenti dal 1961, non si dedichi più a rubare i cervelli cubani, soprattutto i medici in missioni all’estero con false promesse di ricchezza.
Inoltre il giornale difende l'idea di uno scambio di carcerati che permetta la liberazione del subappaltatore governativo statunitense Alan Gross, detenuto in Cuba da quasi cinque anni, per attività destabilizzanti contro la sicurezza nazionale, in cambio di tre dei Cinque cubani, che sono ancora prigionieri politici negli USA, colpevoli solo di infiltrare i gruppi terroristi di Miami, che hanno provocato più di 3000 morti a Cuba. Questi prigionieri politici sono sostenuti da un movimento molto grande a livello mondiale, da 10 premi Nobel e molti presidenti della repubblica, soprattutto latinoamericani.
Non sappiamo quanto possano influire tutti questi articoli nella Casa Bianca, sicuramente fanno l’eco alla voce del popolo statunitense, dove il 60% reclama la normalizzazione delle relazioni diplomatiche.
Inoltre, il The New York Times è il più influente dei giornali nordamericani, i temi da lui trattati vengono discussi nei centri politici più importanti di Washington e soprattutto il tema del bloqueo sappiamo essere totalmente obsoleto.
Riusciranno, gli yankee, a rendersi conto, che negli ultimi anni sono loro gli isolati, che America Latina appoggia Cuba e che per avere un cortile di sudditi, hanno dovuto rivolgersi all’Europa?
di Ida Garberi
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