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UN MANIFESTO DEL MOVIMENTO POLITICO "LA DESTRA" SUL "CASO FINI"

Post n°256 pubblicato il 19 Agosto 2010 da hagerstrom
 

E' esposto da qualche tempo a CAPENA in località "Bivio", nella tradizionale collocazione dinanzi all'esercizio commerciale noto come "bar di Irma", un manifesto del movimento politico "La Destra", critico nei confronti delle posizioni assunte da Gianfranco Fini.

E' noto che "La Destra", il cui leader nazionale è Francesco Storace, si presenta come comunque alternativa allo schieramento di centrosinistra e, dovunque ha potuto, si è alleata con il centrodestra (ad esempio nella Regione Lazio).

Al di là delle presunte incoerenze e contraddizioni che si pretende di ravvisare nelle posizioni di Fini, l'attuale "centrodestra" presenta grossi problemi per una forza politica, come quella guidata da Francesco Storace, sui quali, comprensibilmente, il summenzionato manifesto glissa.

E' stato d'altronde notato da più osservatori che il "centrodestra" in Italia, e cioè l'accoppiata PDL-Lega, rappresenta un'anomalia nel quadro europeo.

Quanto alla coerenza e alla compatibilità tra le posizioni di una forza politica come "La Destra" e il "centrodestra" attuale in Italia, si può osservare quanto segue.

1) Per quanto concerne una forza come la Lega Nord, è chiaro che, seppure vi possono essere affinità nelle posizioni in materia di regolazione dell'immigrazione, "La Destra" non potrebbe non guardare come fumo negli occhi il tendenziale secessionismo della Lega Nord e, comunque, il suo ostentato distacco da tutto ciò simboleggia l'unità nazionale e vi rimanda.

2) Più volte il leader nazionale del movimento, Francesco Storace, ha affermato l'adesione sua e del suo movimento politico alle posizioni cattoliche, anche in materia etica. Come può un movimento del genere trangugiare un personaggio come Berlusconi, del quale sono comprovati atteggiamenti libertini, che sono quanto di più lontano si potrebbe immaginare dall'etica (che non si esaurisce ovviamente nella "bio" etica) alla quale Storace dice di aderire (per dire: i rapporti mai chiariti con una ragazza di cinquantacinque anni più giovane; i sollazzi con molteplici compagnie femminili a Villa Certosa, con l'eloquente scatto di Zappadu che ritrae Berlusconi con un paio di ragazze che gli si stringono dappresso, mentre egli infila una mano tra le cosce di una delle due; la notte nella "residenza di Stato" a Palazzo Grazioli trascorsa con una donna che offre prestazioni sessuali a pagamento; i rapporti multipli emersi dalla testimonianza della "escort" barese "Terry" De Nicolò, con tre ragazze contemporaneamente ospitate da Berlusconi nel "lettone di Putin" a Palazzo Grazioli; eccetera).

3) "La Destra" non ha nulla da dire su un personaggio che, come Berlusconi, è pappa e ciccia con un ex agente del KGB, cioè dei servizi segreti dell'Unione Sovietica (leggi Vladimir Putin)? 

4) L'attività legislativa del "centrodestra" italiano si è caratterizzata per una costante tendenza a tutelare gl'interessi di combriccole e cricche di "colletti bianchi" ("ammorbidimento" della repressione penale di illeciti come il falso in bilancio; costante polemica verso la magistratura per procedimenti penali nei quali sono imputati "colletti bianchi"; la ventilata riforma della disciplina delle intercettazioni, che renderà molto più difficili le indagini sui reati dei "colletti bianchi"; eccetera eccetera). E' difficile immaginare qualcosa di più lontano dall'atteggiamento populistico (il termine non è qui usato con una connotazione negativa, ma nel senso di maggiore attenzione alle esigenze e agl'interessi dei ceti meno benestanti) di un movimento politico come "La Destra" di Storace.

L'elenco potrebbe ovviamente continuare.

Le perplessità sono tanto maggori, in quanto il manifesto, richiamato all'inizio di questo "post", adombra, se ben si capisce, una possibile assunzione di responsabilità da parte del movimento "La Destra" anche a livello di governo nazionale.

Infine, un piccolo dettaglio, al quale tuttavia non dovrebbe essere insensibile un movimento che, come "La Destra", ha tanto a cuore la tematica del "signoraggio". La parlamentare, che tanta parte ha avuto nella stesura del provvedimento legislativo che ha reso concretamente perseguibile il reato di usura anche nei confronti degl'istituti di credito, l'avvocatessa Siliquini, non ha esitato, nelle recenti vicende, a schierarsi con Fini, schifata dagli atteggiamenti berlusconiani nei confronti dell'universo femminile.

Sembra che problemi di coerenza non si pongano solo per Gianfranco Fini.

 
 
 
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