IGNOTA VERITASMISTERI - ENIGMI - RIVELAZIONI |
Grazie a tutti coloro che con le loro ricerche, le loro indagini ed i loro studi contribuiscono alla ricerca della verità. Quale verità? Quella verità che sia la scienza che la religione ancora non hanno trovato o che hanno nascosto. I grandi misteri della storia aspettano ancora una soluzione o almeno una spiegazione. Sono molte le vicende inquietanti ed oscure che hanno in qualche modo influenzato l'esistenza umana. Sono convinto che insieme potremo formulare nuove ipotesi e quindi aprire ulteriori orizzonti su tutto ciò che è ancora ignoto. Spero che questo viaggio nell'oscurità del tempo, ci conduca all'interno dell'animo umano, dove brilla la fiamma divina e che possa arricchire sia voi che me di nuove conoscenze.
Alessio Ferrazzoli
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LA PORTA ALCHEMICA
La Porta Alchemica, detta anche Porta Magica o Porta Ermetica o Porta dei Cieli, è un monumento edificato tra il 1655 e il 1680 da Massimiliano Palombara marchese di Pietraforte (1614-1680) nella sua residenza, villa Palombara, sita nella campagna orientale di Roma sul colle Esquilino. La villa che ora non esiste più, si trovava vicino piazza Vittorio, dove oggi è stata collocata la strana porta. La Porta Alchemica è l'unica sopravvissuta delle cinque porte di villa Palombara, sull'arco della porta perduta sul lato opposto vi era un iscrizione che permette di datarla al 1680, inoltre vi erano altre quattro iscrizioni perdute sui muri della palazzina all'interno della villa.
MARIA MADDALENA, ATTRIBUITO A LEONARDO DA VINCI
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Post n°31 pubblicato il 19 Settembre 2008 da AlessioFerrazzoli
Pensate a quanto può essere bello e gratificante, leggere un libro in un giorno di sole, magari in giardino o in spiaggia sotto l'ombrellone, o quando piove in una fredda giornata d'inverno al calduccio, davanti ad un camino acceso. E' bello e rassicurante potersi rifugiare in un buon libro. E' sempre un'ottimo svago dedicare un pò di tempo alla lettura. Dopo questa premessa vorrei parlarvi dell'ultimo libro che ho letto dal titolo: "Gesù non l'ha mai detto. Millecinquecento anni di errori e manipolazioni nella traduzione dei Vangeli", l'autore è Bart D. Ehrman. Il titolo del suo libro può sembrare provocatorio, ma se si ha la pazienza di iniziare a leggerlo si svela un mondo ai più sconosciuto, che soltanto con uno studio accurato e una conoscenza approfondita della Bibbia, come quella del prof. Ehrman si potrebbe riuscire a comprendere. Non posso quindi nascondere che la lettura di questo libro è stata da me molto gradita. Lo scoprire come e perchè i Vangeli che da sempre credevamo immutabili, monolitici, veri pilastri della cristianità, invece siano stati nei secoli manipolati, ritoccati, modificati, si siano verificate aggiunte e omissioni di vario tipo e per cause diverse e discutibili. Ad esempio gli errori di traduzione o di copiatura, le alterazioni spesso intenzionali introdotte dagli scribi con lo scopo di giustificare determinate dottrine teologiche. Il prof. Eherman è un luminare nel campo degli studi biblici e le sue spiegazioni, rendono la lettura piacevole e avvincente. La ricerca sui testi antichi è essenziale per la compresione delle modifiche apportate su di essi, resta comunque quasi impossible risalire alle parole originali dei Vangeli. Molti studiosi sono attualmente impegnati negli studi degli antichi manoscritti e purtroppo debbono sempre confrontarsi con l'amara realtà, cioè, che dei Vangeli non possediamo gli originali, ma soltanto copie di copie... |
Post n°30 pubblicato il 19 Luglio 2008 da AlessioFerrazzoli
Chi era Maria Maddalena? Perché la figura di Maria Maddalena è stata da sempre fonte di polemiche? Quale interpretazione viene data alla Bibbia riguardo la storia di Maria Maddalena? Proveremo a dare delle risposte a queste domande e a fare luce su una delle figure più controverse della Bibbia.
MariaMaddalena, l’apostola degli apostoli Dalla Bibbia al Codice da Vinci, una donna misteriosa ha attraversato il tempo fino ai nostri giorni Hotel Casa Domitilla Domenica 23 novembre 2008 ore 10,00 Via delle Sette Chiese, 280 - Roma RELATORI Ferrazzoli Alessio Dott.ssa Marinacci Clotilde Programma: 10,15 : Maria Maddalena, l ’apostola degli apostoli 11,00 : Attualità della figura di Maria Maddalena, analisi psicologica 11,45 coffee break 12,00 : Religiosità tellurica, il culto della grande dea madre terra. 13,00: PAUSA PRANZO 15,00: Chi era Maria Maddalena? Documentario 15,45: Dibattito 17,00: Conclusioni e presentazione del prossimo convegno Questo convegno è organizzato dall'associazione di promozione sociale TEMPORA, causa posti limitati, si prega prenotare mandando l'adesione al convegno "Maria Maddalena l'apostola degli apostoli" che si terrà in data 23 novembre 2008 a Roma ed il vostro nominativo all'E-mail: ass.tempora@yahoo.it vi verrà mandata una E-mail di risposta e ulteriori informazioni sull'evento. |
Post n°29 pubblicato il 06 Giugno 2008 da AlessioFerrazzoli
Le società segrete nel corso della storia hanno intrecciato rapporti e infiltrato i propri membri nei centri di potere, nelle aziende, nelle istituzioni pubbliche? A che livello i membri delle società segrete si sono collocati nelle gerarchie mondiali? Quale è il loro scopo? Queste domande forse non avranno mai una risposta certa, ma è sempre possibile analizzare l'abbondante materiale storico sulle varie società segrete, disponibile ad oggi e poi con un pò d'intuito e di buon senso si potrà forse dare un'interpretazione più o meno realistica e azzardare qualche risposta. Forse tutto questo lavoro non servirà a niente ma certamente potrà aiutare a mantenere alta la vigilanza e a maturare una maggior consapevolezza. Analizzando la storia delle società segrete e le loro varie forme associative costituite nel tempo (almeno quelle ad oggi conosciute). si capisce quale fu la loro origine e il loro andamento evolutivo. Prima tra tutte le varie società segrete per importanza storica e probabilmente anche per potere acquisito, è la Massoneria. Come è nata la Massoneria? La nascita della Massoneria è caratterizzata da numerose teorie, più o meno realistiche e verificate dal lavoro di numerosi storici, ricercatori e anche per la testimonianza di alcuni membri della Massoneria stessa. Non è possibile rintracciare un unica massononeria, visto che da una ne sono nate diverse, probabilmente con uno stesso scopo, come un fiume in piena formato da numerosi rivoli che comunque si diriggono tutti verso il mare, in questo caso il mare è rappresentato dall'unico scopo storico della massoneria, quello di sovvertire l'ordine mondiale per crearne uno nuovo. Nei prossimi post analizzerò le varie teorie che riguardano la nascita della massoneria e delle società segrete, ma anche di quelle non segrete, visto che le radici di molte associazioni affondano nelle più oscure e segrete società mondiali. |
Post n°27 pubblicato il 24 Marzo 2008 da AlessioFerrazzoli
....essi andranno in quella terra nella quale si troveranno gli uomini grandi, che non si sono macchiati e non si macchieranno di brama alcuna; poichè la loro anima non è venuta da una mano macchiata, ma è venuta da un grande comando di un angelo eterno. Allora su quegli uomini sarà gettato fuoco, zolfo e bitume; fuoco e caligine scenderà su quegli uomini e gli occhi delle forze degli illuminatori saranno accecati, sicche in que giorni gli eoni non potranno vedere per mezzo di essi. Scenderanno grandi nubi luminose, e su di esse scenderanno altre nubi luminose provenienti da grandi eoni. Scenderanno Abrasax, Sablo e Gamaliel e libereranno quegli uomini dal fuoco e dalla collera; li porteranno al disopra degli eoni e degli arconti delle forze; li libereranno, daranno loro l'eterna gloria della vita e li introdurranno nella forza degli eoni. Tratto dall' "Apocalisse di Adamo", (testo gnostico ritrovato a Nag Hammadi) Questo testo sembra affondare le sue radici nella cultura giudaica, ma molti studiosi hanno riscontrato la presenza di elementi ebraici, ebraico-cristiani e gnostico-cristiani. Il periodo in cui Gesù Cristo predicava il suo messaggio di pace e di speranza era intriso di Apocalittica, ma quest'ultima non era mai presente nelle parole e nei pensieri di Gesù, infatti Egli stesso affidò agli apostoli il compito di predicare il suo messaggio fino ai confini del Mondo. L'apostolo Giovanni descrive nell' Apocalisse un cataclisma: ...Avvenne un gran terremoto e il sole divenne nero come un panno da lutto, la luna diventò come sangue e le stelle del cielo caddero sulla Terra la volta celeste si squarciò e si arrotolò come una pergamena e ogni montagna e ogni isola vennero rimosse dai loro siti. (6, 12-14) ...una tempesta di fuoco e grandine mescolati con sangue, si riversò sulla terra una massa ardente simile ad una montagna infuocata fu precipitata nel mare cadde dal cielo una grande stella, ardente come una torcia, che piombò su un terzo dei fiumi e delle sorgenti. (8, 7)...vidi una stella che era caduta dal cielo sulla terra. (9, 1)...da quando gli uomini esistono sulla terra non si era avuto un terremoto cosi violento tutte le isole scomparvero e le montagne non si videro più. (16, 18) Allora vidi un nuovo cielo e una nuova terra il primo cielo e la prima terra erano spariti e il mare non c'era più. (21, 1) Riporto di seguito, Il diluvio universale dall' "Apocalisse di Adamo", (testo gnostico ritrovato a Nag Hammadi) ...Allora i rovesci di acqua verranno dal cielo in terra e l'intera moltiudine della carne scomparirà nell'acqua. Allora Dio placherà la sua collera, e getterà sull'acqua la sua forza. Egli per mezzo dell'Arca darà forza a Noè ai sui figli, alle loro donne, e agli animali nei quali si era compiaciuto, e agli uccelli del cielo che egli aveva chiamato e posto sulla terra. Quando sentiamo nominare il diluvio universale,il nostro pensiero corre subito alla Bibbia e alla storia dell'arca di Noe'. Questa straordinaria storia dell'antico testamento si diffuse grazie al cristianesimo in tutto il mondo, divenedo una tradizione nota un po' a tutti, quindi anche la Bibbia cristiana, parla del diluvio universale e tale evento è riscontrabile in molte altre culture e religioni nate in luoghi molto lontani tra loro. Anni fa, l'oceanografo Robert Ballard affermò di essere in grado di provare che il diluvio universale accadde davvero. Lo studioso ritrovò tracce del Diluvio Universale in un'antica linea costiera, situata tra il Mar Mediterraneo ed il Mar Morto, che scomparve, in seguito ad un’immane inondazione, circa 8000 anni fa. Per Ballard, quel ritrovamento dimostrava pienamente la veridicità del racconto biblico. Anche prima di questa scoperta, però, molti studiosi si erano convinti che dietro la storia mitica di Noè si nascondesse il ricordo di uno sconvolgimento globale che aveva interessato la terra migliaia di anni fa. Infatti, la leggenda del diluvio universale o di una catastrofe simile non si ritrova solo nella tradizione giudaico-cristiana. Anzi, si può ritenere con una certa sicurezza che la storia di Noè sia la versione rielaborata dal popolo ebraico di antichi miti sumeri. Nel mito di Gilgamesh, (l'eroe sumero semidivino), si racconta, infatti, di Utnapishtim, un vecchio, che per volere del dio Ea, era sopravvissuto al diluvio voluto dagli dei per punire l'umanità corrotta. Lo stesso dio Ea aveva dato a Utnapishtim le misure di un'imbarcazione da costruire per salvare se stesso e tutte le creature viventi. Ma il racconto degli uomini malvagi puniti con il diluvio ricorre in innumerevoli tradizioni, non solo nell'area eurasiatica. In alcuni casi la figura accostabile a Noè ha un nome molto simile: c'è l'hawaiano Nu-u, il cinese Nuwah, l'amazzonico Noa... Tutto ciò ha portato gli studiosi a pensare che migliaia di anni fa una catastrofe naturale, abbia veramente decimato la popolazione mondiale. Ma cosa potrebbe essere stato realmente il diluvio? Sembra molto difficile che la matrice del cataclisma possa essere stata solo piovosa: è più verosimile l'ipotesi per cui altri eventi naturali abbiano provocato inondazioni in varie parti del nostro pianeta poste in zone relativamente basse rispetto al livello del mare. In effetti, un evento di tale portata si è realmente verificato in un arco di tempo che varia fra i 10.000 e i 13.000 anni fa: a quel periodo risale, infatti, l'ultimo spostamento accertato dagli scienziati dei poli magnetici della Terra. Lo spostamento dei poli potrebbe essere stato causato dall'impatto della Terra con un asteroide o un altro oggetto proveniente dallo spazio. Tra l'altro, una leggenda diffusa tra vari popoli, cita l'esistenza in passato di tre lune nel nostro sistema solare, e la caduta di due di esse sul nostro pianeta. Al di là di come siano andate le cose, quello del Diluvio Universale rimane ancora oggi un racconto che affascina e forse proprio perché poggia su un mistero antico e ancora irrisolto. Le notizie che ho riportato sono frutto di ricerche effettuate su internet e del libro che ho letto "Le Apocalissi gnostiche" GLI ADELPHI, 1 EDIZ. 2005. La riflessione a cui sono giunto è che in passato qualcuno da un altro mondo influenzò la nostra storia e che in seguito ad una catastrofe naturale abbandonò il nostro mondo o peggio fu eliminato dagli eventi catastrofici che si abbatterono sulla terra. Forse un giorno riusciremo a sapere la verità, a patto che continuiamo a cercarla. (Nella foto, Michelangelo Buonarroti: Diluvio universale) |
Il cristianesimo, grazie alle nuove scoperte archeologiche forse potrebbe essere interpretato e riletto sotto una nuova luce. La sconvolgente analisi delle nuove fonti come ad esempio i codici di Nag Hammâdi, hanno contribuito a far emergere importanti notizie sull' origine della religione cristiana e sulla presunta manipolazione adoperata dagli apostoli o da personaggi successivi i quali utilizzarono la figura di Gesù delineando così il carattere della nuova religione. Successivamente alla morte di Gesù, in molti cercarono di far espandere il credo cristiano cercando di coinvolgere più gente possibile. Nacquerò così molte piccole comunità cristiane che a volte erano molto diverse tra loro. Nel 1958 Mortom Smith (studioso e poi docente di Storia antica presso la Columbia University di New York) fece un importante ritrovamento in una piccola biblioteca nella città Mar Saba vicino Gerusalemme, una copia di una lettera scritta dal patriarca del II secolo Tito Flavio Clemente conosciuto come Clemente Alessandrino, la quale era stata scritta in risposta ad un cristiano, un certo Teodoro che chiedeva di avvicinare il gruppo dei “carpocraziani”. Nella lettera si parlava di un presunto e sconosciuto “Vangelo segreto di Marco”, una versione presumibilmente esoterica del vangelo biblico, che si rivolgeva solo agli iniziati. Il gruppo eretico che deteneva il Vangelo segreto di Marco erano noti come “carpocraziani”, i quali praticavano una sorta di antichi riti sessuali facenti riferimento a quello che risultava scritto nel vangelo in loro possesso. I “carpocraziani” era un gruppo gnostico guidato da Carpocrate di Alessandria, definito in seguito dall’esperto di gnosticismo Tobias Churton, «un protocomunista…un intellettuale anarchico che coniò il detto “la proprietà è un furto”» Contro i carpocraziani si abbattè l’ira di S. Ireneo, vescovo di Lione. «Marco creatore di idoli, osservatore di portenti. Versato nell’osservazione degli astri, e profondo conoscitore delle oscure arti magiche, che confermi, con tali artifizi, le dottrine dell’errore, offrendo segni a coloro che tu stesso attiri nelle insidie dell’illusione, meravigli del potere disgiunto da Dio e apostata, che Satana, tuo vero e unico padre, ti dà ancor licenza di operare, con l’aiuto di Azazel, angelo decaduto e ciò nondimeno potente, rendendoti, così precursore delle sue empie attività.» S. Ireneo dichiarò: «Marco si dedica in particolar modo alle donne, soprattutto a quelle ben educate ed elegantemente vestite e assai ricche, che con assiduità tenta di attirare a sé rivolgendo loro parole assai seducenti come …”fatti bella come una giovane promessa in attesa del tuo sposo, affinché tu possa essere ciò che io sono, e ciò che tu sei. Lascia entrare il principio della luce nella tua camera nuziale. Ricevi da me uno sposo e donati a lui”» Forse Marco realmente traeva benefici personali dal culto da lui promosso, il fondatore del culto Carpocrate aveva creato una religione nuova cristiano/pagana fondata sul culto di Iside, sui riti dell’ iniziazione, sul battesimo, (non tanto diverso da quello praticato da Giovanni Battista), sulla antichissima triade Iside, Osiride, Horus, e si veneravano personaggi come Pitagora, Platone e Gesù, questo ultimo considerato un semi-Dio, e per i carpocraziani la sua nascita era del tutto normale e naturale. Da alcuni studi si può affermare che i carpocraziani avessero un ritratto di Gesù. Tale ritratto era stato commissionato per ordine di Pilato, da quale trassero ispirazione per la statua di Gesù, la quale erano soliti portare in processione, furono così i primi ad adorare Gesù Cristo. La grande novità che apportarono i carpocraziani fu l’abolizione della proprietà privata, un sorta di comunismo dei primordi o del concetto che in seguito fu fatto proprio dalla Chiesa, di concentrare la proprietà non del singolo ma dell’intera comunità ecclesiastica. Infatti i carpocraziani dividevano tutti i loro averi, ed adottavano anche pratiche sessuali promiscue e di scambio di compagni, tra le loro regole era proibito procreare ma questa regola era naturalmente spesso trasgredita. Il sesso era considerato gradito agli dèi, il seme maschile era per loro la vera forza divina, il peccato era poi considerato il mezzo per cui Dio poteva operare la salvazione e quindi si poteva e doveva commettere. Le orge praticate dai carpocraziani avvenivano dopo abbondanti pasti, consumati in comune, la stanza veniva oscurata dalla luce e tutti si abbandonavano in amplessi e orge di gruppo e nella più totale promiscuità. Scrive così il Patriarca Clemente:«Essi si univano come meglio gli aggradava e con chiunque desiderassero». Probabilmente nell’ antico culto del cristianesimo delle origini erano realmente presenti dei rituali legati alla sfera sessuale e all’unione con la grande madre terra. Forse erano gli stessi rituali che venivano utilizzati nelle cerimonie gnostiche in cui il sesso era praticato realmente. Il seme maschile era considerato sostanza sacramentale, logos spermatikos (il verbo spermatico – il creatore divino) o scintilla creatrice, frammento dello spirito nella natura. Gli gnostici cristiani avevano fatto propria la parabola di Cristo sul contadino che semina la terra arida e sterile, dandogli la loro interpretazione in cui è appunto il seme dell’uomo la forza creatrice con la quale l’uomo si avvicina maggiormente a Dio. Tendere verso il divino è l'obiettivo che da sempre l'uomo si pone e le difficoltà a comprendere i misteri spirituali sono legate alla sfera materiale. Il mondo va per la sua strada, l'uomo è debole e pertanto guiderà l'umanita per strade tortuose e piene di tribolazioni, dove facilmente si può cedere alle tentazioni che la vita ci mette davanti. Alla base di questa riflessione vi è un solo pensiero, la paura che tutti gli uomini provano... la paura di morire. |
Post n°18 pubblicato il 09 Gennaio 2008 da AlessioFerrazzoli
La porta alchemica o anche conosciuta come "porta magica" o "porta ermetica", fu costruita per volere del marchese di Palombara nella sua villa. La villa, oggi non esiste più, ma la porta con le inquietanti iscrizioni si può ancora vedere in piazza Vittorio, a Roma. Il marchese dedicava molto del suo tempo allo studio dell’alchimia. Il crescente interesse per la scienza da parte del marchese, era incentivato anche dalla frequentazione della corte romana da parte della regina Cristina di Svezia, a palazzo Riario, oggi sede dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Cristina regina di Svezia dopo essersi convertita al cattolicesimo, abdicò e si trasferì a Roma dove visse fino alla sua morte nel 1689. Nel palazzo Riario si era istituita un’accademia, visto anche la presenza nel suo interno di un avanzato laboratorio gestito dall’alchimista Pietro Antonio Bandiera. Molti nomi illustri frequentarono quell’accademia come l’astronomo Giovanni Cassini, l’alchimista Francesco Maria Santinelli, il medico Francesco Giuseppe Borri e l’erudita Athanasius Kircher, anche alte gerarchie della Chiesa si mischiarono con gli studiosi e gli alchimisti. In quel periodo la Chiesa rifiutava la scienza in modo deciso, in quanto metteva in discussione il dogma della fede, questo strano interesse da parte di importanti cariche religiose lascia immaginare un’ala indipendente della chiesa stessa. Quell'alleanza improbabile riuscì forse a cambiare il mondo? Chi erano costoro che si definirono “gli illuminati”? La santa inquisizione perseguitava ferocemente chi con lo studio della scienza potesse destabilizzare e minacciare l’assetto della Chiesa. La leggenda, tramandata nel 1802 dall’abate ed erudito Girolamo Cancellieri, un pellegrino fu ospitato nella Villa Palombara per una notte. Il pellegrino probabilmente fu l’alchimista Francesco Giustiniani Bono, la storia vuole che per tutta la notte cercasse una misteriosa erba capace di produrre oro, al mattino fu visto sparire attraverso la porta “Porta Alchemica” di Villa Palombara, dietro di lui trovarono frammenti d’oro e una carta con strani simboli ed enigmi che nascondevano il segreto della pietra filosofale. Il marchese di Palombara fece incidere sulle cinque porte e sui muri della sua villa il contenuto del manoscritto nella speranza che un giorno qualcuno riuscisse a capire il loro significato. I simboli incisi sulla “Porta Alchemica” si possono trovare tra le illustrazioni dei libri di alchimia e filosofia esoterica della seconda metà del seicento e che probabilmente il marchese di Palombara ne aveva il possesso. La “Porta Alchemica” presenta enigmi e simboli inquietanti che ancora oggi rappresentano un mistero irrisolto. Sul frontone della porta, il disegno mostra un disco con all’interno due triangoli sovrapposti che formano la stella a sei punte di Re Salomone e le iscrizioni in latino: TRIASUNT MIRABILIA/DEUS ET HOMO/MATER ET VIRGI/TRINUS ET UNUS: “Tre sono le meraviglie: Dio e Uomo, Madre e Vergine, Trino e Uno”, un cerchio sormontato da una croce e sovrapposto alla stella, reca un altro motto, CENTRUM IN TRIGONI CENTRI , “il centro nel triangolo del centro”, il riferimento al triangolo con al centro l’occhio onnivegente, lo troviamo anche nella simbologia massonica. Che assurdo patto trasversale fu sottoscritto? I massoni che ruolo svolgono nella nostra società? Sarà forse proprio la massoneria, con tutte le sue molteplici sfaccettature, il nuovo ordine che cambierà il mondo? Sarà forse l’alleanza segreta che sovvertirà l’ordine delle cose? Sono forse i massoni nuovi detentori del più grande dei segreti, il “Sang Rèal”, cioè la genealogioa di Cristo? Nella parte alta dello stipite della porta, troviamo, una scritta in ebraico RUAH ELOHIM, “Spirito Divino” sotto si trova un riferimento mitologico a Giasone: HORTI MAGICI INGRESSUM HESPERIVS CVSTODIT DRACO ET SINE ALCIDE COLCHICAS MDELICIUS NON GUSTYASSET IASO, “il drago delle esperidi custodisce l’ingresso dell’orto magico, e senza Ercole, Giasone non avrebbe assaggiato le delizie della Colchide”. Gli alchimisti identificavano il Vello d’oro cercato da Giasone nell’antico mito degli Argonauti con la pietra filosofale, l’obiettivo principale dei loro studi. Gli studi alchemici ed esoterici portarono alla conclusione che lo spirito e la materia divengono un tutto uno, come risultato delle nozze alchemiche, cioè l’unione di un principio naturale e del suo opposto, "l’occulto accoppiamento”. Nella parte inferiore dello stipite si presenta il simbolo della monade, l’unità fondamentale dell’essere, e ancora un testo: EST OPVS OCCULTUM VERI SOPHI APERIRE TERRAM VT GERMINET SALVTEM PRO POPVLO, “è l’opera segreta del vero saggio aprire la terra, affinché germini per la salvezza della gente” Sul gradino della porta è inciso un interessante motto: SI SEDES NON IS, si può leggere da sinistra a destra “se ti siedi non procedi” e da destra a sinistra, SI NON SEDES IS, “se non ti siedi procedi” in entrambi i casi rappresenta un’esortazione a perseverare nel proprio obiettivo. Il simbolismo utilizzato dagli alchimisti per molti versi ricorda quello della massoneria e dei rosacroce. Il marchese Massimiliano Palombara era un membro dei rosacroce; questo era un importante ordine esoterico la cui origine si perde nella notte dei tempi. Fonti attendibili fanno risalire la sua fondazione al 1407 per merito di un occultista tedesco Christian Rosenkreuz, il quale aveva terminato i suoi studi di occultismo in Terra Santa. Probabilmente Rosenkreuz era un membro di quella massoneria, nata successivamente allo scioglimento dell’ordine del tempio. Probabilmente i templari crearono un nuovo ordine segreto. Tornando all'ordine della Rosa Croce sappiamo che si estinse nel ‘500 ma fu poi rifondato agli inizi del XVII secolo, la dottrina dell’ordine si occupava di molti campi scientifici ed esoterici. L’obiettivo dei rosa croce non è mai stato chiaro, le loro pratiche spesso cariche di misticismo, si basavano sul concetto, che solo gli adepti iniziati potevano avere accesso ai segreti delle conoscenze e in questo precedeva la moderna massoneria, cioè un nuovo ordine che per mezzo della conoscenza si pone come obiettivo di sovvertire il destino del mondo. Tale ordine attraverserà tutta la storia, fino ad arrivare ai nostri giorni, cambiando spesso forma, impetuoso come un fiume in piena , diviso in mille rivoli, ma con l’unico obiettivo di ergersi alla sommità della scala gerarchica della società mondiale. (Nella foto la porta alchemica, visitabile in piazza Vittorio a Roma)
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Il 01 giugno del 1855, il giovane prete Bèrenger Saunière, (foto a sinistra) fu nominato curato di Rennes-le- Chateau, un paesino arroccato tra le bellissime cime della Linguadoca. Quando l’abate Saunière arrivò in quel villaggio si rese subito conto della povertà in cui versavano gli abitanti e dello stato a dir poco disastroso in cui versavano le loro abitazioni e la Chiesa dedicata a Maria Maddalena, che era il luogo dove lui avrebbe dovuto dire messa. Si racconta, stando alle memorie degli anziani , in proposito alla storia dell’abate Saunière, che mentre cercava di sistemare il pavimento della Chiesa, trovò una tomba e una grossa pentola piena di denaro, probabilmente nascosta dal suo predecessore durante l’ultima guerra. Saunière morì nel 1917 e portò con se il segreto del tesoro che gli consentì la ristrutturazione dell’antica chiesa, la ricostruzione di gran parte delle case fatiscenti del paese, la tubazione necessaria per l’acqua diretta di cui le case del paese erano sprovviste, la costruzione della sua splendida Villa Betania e la costruzione della inquietante torre Magdala, dedicata a Maria Maddalena e dove era contenuta la biblioteca. Nel gennaio 1956 sul giornale locale “La Dèpêche du Midi”, furono pubblicati vari articoli firmati da Albert Salomon, correlati da alcune immagini fotografiche, con il titolo, “La favolosa scoperta del curato milionario” i quali destarono non poca curiosità intorno a quel piccolo paese. Riporto il testo del primo articolo di Salomon per consentire una ricostruzione più precisa dei fatti accaduti. 1° art. 12 gennaio 1956: Con un colpo di piccone ben assestato contro la colonnina dell’altare, il curato Saunière portava alla luce il tesoro di Bianca di Castiglia. Le tenebre avanzavano veloci sulla campagna dell’Aude, mentre la mia cara e sgangherata automobile mi stava portando, con il singhiozzare del suo motore quasi asfittico, lungo i crinali delle colline che conducono a Rennes-le-Château. Appena arrivati sulla sommità, l’auto ed io siamo inghiottiti dai secoli passati, fra le mura e le case di una cittadella regale. Poi tutto a un tratto, è comparsa la torre, come scaturita da uno scenario di Edgar Allan Poe: un ombra scura che si stagliava contro il cielo ormai nereggiante. Quale l’obbiettivo di questa singolare gita notturna? Rispondere all’invito del Signor Noël Corbu, fondatore e proprietario dell’ Hotel della Torre a Rennes-le-Château. Un invito doppiamente gradito. Da una parte la gioia di una lunga discussione filosofica, dall’altra, nella mia veste di cronista, il piacere di poter incontrare il fratello di Pierre Corbu, il pilota collaudatore, morto nel 1927 sul Bluebird mentre tentava per la terza volta di superare l’Atlantico, appena qualche tempo dopo la tragica impresa di Nungesser e Coli…... Il 1 giugno 1855 il prete Berènger Saunière, nativo di Montazales (vicino a Couiza), uno dei tanti figli di una modesta famiglia, viene nominato curato di Rennes-le-Château. Per sette anni, fino al 1892,questo prete conduce la vita anonima del giovane prete di campagna, dividendo il proprio tempo tra la lettura del libro di preghiere, le visite dei suoi parrocchiani, ed i servizi della chiesa. Sebbene completamente votato ai suoi compiti di pastore, così come testimoniato da i suoi parrocchiani, il giovane prete aveva l’animo del costruttore, e accortosi che l’altare principale della chiesa era molto malridotto, si era preso la responsabilità di rimetterlo lui stesso in sesto, attingendo a fondi racimolati da fonti diverse. E così un giorno la vecchia colonnina che sosteneva l’antico altare, sotto i colpi del suo piccone aveva rivelato una cavità all’interno della quale il prete aveva rinvenuto delle teche di legno destinate a preservare delle pergamene scritte in latino. Superfluo sottolineare come nessuno a Rennes-le-Château conoscesse il latino, (neppure il sindaco della scuola che viveva nel vicino villaggio di Couiza). Nessuno fatta ovviamente eccezione per il curato Saunière. Da qui nasce e comincia il mistero. I lavori di restauro vengono immediatamente sospesi per essere ripresi qualche tempo dopo dal prete in persona. Questi non si limita più soltanto a restaurare il vecchio altare, ma rimette in sesto l’intera chiesa, i vetri cattedrali, le statue, i bassorilievi e tutto il resto. Lo sorregge un entusiasmo straordinario. Niente lo può fermare. Dopo la chiesa ricostruisce il presbiterio, il giardino della chiesa, il muro del cimitero annesso, il piccolo calvario. Ma il momento culminante dell’impresa arriva circa tre anni dopo la scoperta delle pergamene. A fianco del modesto edificio del presbiterio, Saunière innalza una splendida costruzione, Villa Betania, corredata da un passaggio coperto; la torre Magdala, un belvedere, un giardino ben curato e tant’altro. Per farla breve nello spazio di pochissimi anni il prete impegna qualcosa come un milione di franchi francesi d’oro….. Nel 1908, Monsignor de Beausèjour, vescovo di Carcassonne, quasi provocato dalle stramberie di quel prete di campagna, gli chiede ragione di quelle spese folli e lo interroga sull’origine di quel denaro. Questo è solo l’atto conclusivo della diatriba, perché già molte altre volte l’ autorità ecclesiastica lo aveva invitato a spiegare con chiarezza ciò che stava succedendo a Rennes-le-Château. Sounière però fa orecchio da mercante, non ne vuole sapere. Esasperato ed irritato dall’insubordinazione del prete, il vescovo lo accusa di loschi intrighi e, durante una sua temporanea assenza dal paese, lo interdice dalla celebrazione del sacro rito, sospendendolo da tutti i suoi incarichi di curato. Saunière non si ferma. Respinge le accuse e presenta un reclamo direttamente alla corte papale a Roma. Dopo circa due anni, il responso della corte ammette che la maggior parte delle accuse mosse contro di lui non sono dimostrate…. Ciò nonostante le pressioni sul Saunière continuano: la Chiesa vuole sapere, vuole conoscere, anche sotto l’impegno del giuramento, da dove egli abbia tratto tutto quel denaro. Tutto è vano. Non servono preghiere, suppliche e minacce. Non c’è nulla che scardini la bocca del curato, che si ostina a tacere e a mantenere il suo segreto. Il 3 luglio 1915 su “Le Samaine Religieuse” compare così la seconda proibizione, questa volta definitiva: «Profondo è il rammarico della amministrazione diocesana di Carcassonne nell’annunciare ai suoi fedeli che l’abate Saunière, già curato di Rennes-le-Château, ed ivi attualmente residente, con giudizio ufficiale dato il 5 dicembre 1911, è stato destituito dai suoi poteri sacerdotali. A seguito di questa sofferta decisione, egli non potrà più celebrare la messa e da questo momento in avanti non sarà più autorizzato neppure a ricevere le elemosine che i parrocchiani volessero affidare nelle sue mani». Scritto da Albert Salomon per “La Dèpêche du Midi", 12 gennaio 1956. Nei prossimi post pubblicherò gli altri articoli riguardanti questa enigmatica vicenda . |
Il lavoro, per la costruzione delle cattedrali, veniva svolto da operai specialzzati, (architetti, muratori, tagliapietre) ed erano delle vere e proprie squadre itineranti. I costruttori, andavano dove venivano chiamati, mangiavano insieme, si rifugiavano dalle intemperie e parlavano di lavoro in una sorta di costruzioni provvisorie di legno, chiamate “loges”. La massoneria assunse questo termine “loggia” soltanto nel 1700, per identificare il luogo delle riunioni, come per ricalcare la segretezza dei costruttori di cattedrali. La massoneria inoltre mira a costruire una società volta a tramandarsi conoscenze solo ed esclusivamente a favore dei propri iniziati, un pò come facevano i liberi muratori. La massoneria era tesa anche a costruirsi un l’alone di mistero, di cui già godevano i liberi muratori. Le cattedrali, disseminate in tutta Europa, sono veri e propri gioielli di bellezza e perfezione geometrica. Le cattedrali hanno una caratteristica fondamentale, la spinta verso l’alto, una linea ideale tesa a raggiungere Dio, esse rappresentano l’insieme della fede e della scienza, unite per glorificare Dio ed aumentare la sensazione di spiritualità nei fedeli, inoltre destano molta curiosità gli inquietanti giochi di luce che avvengono in alcune cattedrali in determinati periodi dell’anno. Spesso nelle cattedrali troviamo un grande numero di simboli e marchi esoterici, d’incisioni sulle pietre, legate in qualche modo ai loro costruttori. Questi messaggi, ancora in parte oscuri, testimoniano la volontà dei costruttori di lasciarci un messaggio iniziatico nascosto, o soltanto una firma da tramandare ai posteri. Questi misteri contribuiscono alla grandiosità delle cattedrali e nello stesso tempo alimentano la curiosità dei fedeli, che spesso per visitarle, compiono viaggi molto lunghi. Gli archi a sesto acuto e gli archi rampanti permisero di alleggerire la struttura e renderla slanciata, questa nuova dimensione dell’architettura, rapportata al medioevo risulta di grande impatto sul credente, i fedeli intimiditi dalla perfezione e dall’altezza si commuovono e si stupiscono di fronte a tale grandiosità, aumentando di conseguenza l’influenza della Chiesa sulla vita della gente e sulle istituzioni pubbliche spesso assenti o male organizzate. Possiamo senza dubbio affermare che le cattedrali gotiche sono il frutto di segreti architettonici che i templari appresero in Terra Santa, e che vennero erette in quasi tutta Europa propri dopo il loro ritorno dalle crociate. Infatti furono proprio i templari, già ottimi costruttori di fortezze, che investirono parte delle loro ricchezze e impegnarono le loro conoscenze acquisite in Terra Santa, per costruire le meravigliose cattedrali gotiche. La spiritualità e la passione religiosa che caratterizzava l’ordine dei frati combattenti, rasentava il fanatismo e senza dubbio possiamo affermare che i templari erano la maggior espressione militare ed organizzativa, nonchè religiosa di tutto l’oscuro medioevo. La vita che conducevano i templari era estremamente rigorosa e la dedizione che l’ordine aveva nello sviluppo e nella crescita spirituale dei propri membri era ammirata da tutte le genti con cui venivano in contatto. Il fascino dell’esoterismo, del mistero e della simbologia contenuta nelle grandi e imponenti cattedrali gotiche, fa si che l’uomo di oggi e quello di domani, vi si accosteranno sempre con rispetto e curiosità, così che un giorno il loro mistero sarà decifrato e il messaggio nascosto sarà finalmente rivelato. (Nella foto la Cattedrale di Chartres) La cattedrale Notre-Dame de Chartres, chiesa cattedrale consacrata alla Vergine (Notre-Dame), sita a Chartres nel nordovest della Francia (a 95 Km a sud-ovest di Parigi, è il più celebre monumento di Chartres ed è considerata uno degli edifici religiosi più importanti del mondo ed uno dei più perfetti edifici gotici. Il fattore decisivo che la fa prevalere tra le altre cattedrali francesi è il suo buono stato di conservazione, specialmente delle sculture e delle vetrate. Grande interesse desta il labirinto presente sul pavimento della cattedrale, aggiungendo un altro mistero di difficile soluzione. Chartres è anche una tappa importante per i pellegrini provenienti dal nord Europa e diretti a Santiago di Compostela, che percorrono la strada tra Parigi e Tours. La cattedrale di Chartres è stata costruita da operai specializzati, chiamati compagnons, riuniti in confraternite. In questo periodo, esistevano tre confraternite: i Bambini di Padre Soubise, i Bambini del Maestro Jacques, e i Bambini di Salomone legati all'ordine del tempio. Questi ultimi hanno lasciato incisi, sulle pietre o sulle travi, dei segni che sono le loro firme. Le tracce principali dei piani costruttivi, basate sul sistema di numerazione duodecimale, furono messe in pratica direttamente dagli operai grazie alla corda a tredici nodi, uno degli strumenti dei compagnons. Le cifre della cattedrale di Chartres: |
INFO
SAN GALGANO, SIENA
L'abbazia di San Galgano, dalle marcate caratteristiche architettoniche gotico-cistercensi, fu costruita a partire dal 1218 e poco lontano dalla Rotonda. L'edificio è imponente e testimonia, così, la diffusione ed il grande seguito del culto di san Galgano. L'abbazia raggiunse, nel XIV secolo, una grande potenza, anche grazie alle immunità ed ai privilegi concessi da vari imperatori, tra i quali Federico II, ed alle munifiche donazioni ricevute; a ciò si aggiunse l'esenzione dalla decima da parte di papa Innocenzo III. La ricchezza raggiunta nel Cinquecento fu tale da scatenare una contesa tra la Repubblica di Siena ed il Papato, che portò nel 1506 ad un interdetto del papa Giulio II contro Siena, che resistette ordinando ai sacerdoti la celebrazione regolare di tutte le funzioni liturgiche.
SAN PIETRO AD ORATORIUM, CAPESTRANO, (AQ)
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