Verso il Fronte

Ho appreso con particolare dispiacere che la tradizionale manifestazione per il 25 aprile che si tiene a Roma per la Liberazione è stata annullata quest'anno per il timore di contestazioni, analoghe a quelle dello scorso anno, nei confronti della Brigata Ebraica da parte di attivisti pro-Palestina.

Ora, è legittimo avere posizioni pro-palestinesi, così come è legittimo portare le bandiere palestinesi alle manifestazioni, ancor di più quando si celebra una liberazione nazionale e il popolo palestinese sta ancora a giusto titolo lottando per la propria. Ciò che invece non è legittimo è aggredire, ancorché solo verbalmente, persone che hanno contribuito alla lotta di liberazione nazionale italiana e che, peraltro, sono state vittime, non dimentichiamolo delle persecuzioni razziali volute dal regime fascista.

E' del tutto evidente che c'è un intreccio storico tra tutte queste vicende. Gli effetti del XX secolo, delle due guerre mondiali e delle dittature non si sono ancora esauriti. Ma le manifestazioni per il 25 aprile hanno un oggetto specifico, cioè la celebrazione della nostra lotta di liberazione per riconquistare, oltretutto, la perduta indipendenza nazionale negli anni dal 1943 al 1945.

Non potremmo attenerci una buona volta al tema della manifestazione e nient'altro?

Igor Di Bernardini