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Sia benedetto l'Italicum

Post n°78 pubblicato il 21 Dicembre 2015 da single_sound
 
Foto di single_sound

E così è cominciato da ieri sera il concerto diretto dai Maestri Matteo Renzi e Maria Elena Boschi: benedetto l'Italicum. E naturalmente sottointeso: bravi noi che l'abbiamo presentato.

Il processo è sempre il solito: me la canto, me la suono e me la meno tutto da solo. O tutto da soli in questo caso. Sarebbe carino sapere se i due si sono sentiti al telefono ieri sera per partorire le dichiarazioni che ci tocca leggere.

Purtroppo, così come accaduto in Italia e come è forse sfuggito alla premiata ditta, le elezioni che si stanno succedendo segnano la fine dei regimi bipolari che si erano retti semplicemente sulle caratteristiche personali dei candidati perché delle idee non c'era bisogno, tanto le politiche che si potevano/possono fare sono già scritte. Semmai, sono concesse piccole varianti (qualche taglio di spesa in meno, qualche imposta in più e viceversa).

In questo contesto, cosa fa l'Italicum? Niente di più, niente di meno che riportarci al punto di partenza (che però è stato, guarda caso, contestato da  fette consistenti dell'elettorato). A dover scegliere tra due soggetti (ormai al secondo turno, perché la realtà oggi lo impone a coloro che vogliono mantenere la situazione attuale il più possibile) perché non si vuole fare la fatica, dopo le elezioni, di costruire un governo con un vero programma e non come il Governo Letta che non aveva un programma, ma ne aveva tre (quello del PD, di Scelta Civica e del PDL, che peraltro a forza di insistere su tagli di spesa o aumenti di imposta non erano neanche facilmente sintetizzabili sul piano politico, considerato che ognuno deve tirare fuori la propria bandierina e portarla avanti fino in fondo, come fece il PDL a proposito dell'IMU e dell'aumento dell'IVA), o come il Governo Renzi che non aveva affatto un programma avendo letteralmente improvvisato.

L'Italicum altro non è, in definitiva, che il tentativo del sistema di sopravvivere a se stesso. Così, in nome della governabilità e quindi dell'unica idea che si suppone funzionare (quella neoliberista), dovremo sorbirci altre riforme strutturali, che altro non sono che tagli al sistema di protezione sociale e ai diritti dei lavoratori, in aggiunta alla demolizione del sistema costituzionale e delle garanzie che presidiano le libertà di tutti.

Ma soprattutto affermare che meno male che c'è l'Italicum significa non aver capito che fette consistenti di cittadini questo sistema fintamente bipolare non lo vogliono più.

 
 
 
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