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lentamente muore...(MARTHA MEDEIROS-non Neruda)

Creato da scimmiaelettrica il 26/07/2007

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Si ai pax

Perchè l'Amore è solo Amore...
in qualsiasi sua forma




Sono etero,credente, cattolica (anche se di questi tempi è dura..)
e penso che il messaggio divino sia molto diverso da quello
proibizionista e colpevolezzante che certi "cristiani" vogliono
diffondere...i pacs (o dico o cus...ecc)
non sono contro il Cristianesimo...sono una legge di uno STATO LAICO che
come tale deve comportarsi, nel pieno rispetto della libertà di ogni
cittadino.
Poi ognuno viva la sua vita e pratichi le sue
scelte in base al proprio pensiero e credo..

CONTRO OGNI FANATISMO
anche quello di chi crede verso chi non crede.
 
 

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A chi accusa Beppe Grillo di qualunquismo leggete i punti del programma "le primarie dei cittadini" consegnato a Prodi


Io C'ero!! Mi vedete?
Bologna 8 settembre2007
 
 
 
 

SEI NATA IN QUESTO Dì?

LA TUA MAMMA TI STA CERCANDO!!!

 

CHE,ciò che rappresenta


Sto conoscendolo da poco...ma aldilà di tutto è
comunque diventato il simbolo di ideali
che condivido...e poi la canzone di Silvestri vale la pena di essere ascoltata!
 

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Sul Precariato, ancora lui...!!!

Post n°55 pubblicato il 25 Settembre 2007 da piumealvento
 

 

Cari bloggers, desidero rimanere sull'argomento precariato in quanto non ci dormo la notte. Non posso credere che decenni di lotte non siano serviti a niente e che sia bastato un consulente (Biagi) a far riformulare tutto a discapito dei diritti dei lavoratori.

Quando alla fine degli anni '80, io, appena diplomato ed in attesa di partire per il servizio militare di leva, decisi di lavorare per non essere di peso ai miei genitori, aprii una partita IVA e creai una ditta individuale (un unico dipendente, cioè io) iscrivendola all'albo dei facchini.

Cominciai così a lavorare in una azienda chimica caricando i camion con il muletto. Essendo un “libero professionista” non avevo diritto a ferie pagate, malattie pagate, ecc. Se lavoravo venivo pagato, se restavo a casa no.

Ma all'epoca non c'era da scandalizzarsi in quanto, seppur non avevo i privilegi di un operaio normalmente assunto dalla ditta, guadagnavo il triplo di lui. Lavoravo 8 ore al giorno dal lunedi al venerdi e 4 ore il sabato. A fine mese fatturavo le ore fatte e ricevevo un assegno di oltre 4.000.000 di lire che all'epoca erano una enormità. E pur vero che avendo chiuso la ditta dopo solo sei mesi, i costi e le tasse mi hanno poi reso un netto mensile di poco meno della metà, ma era pur sempre un signor stipendio.

La cosa interessante è che la ditta era ben felice di pagarmi oltre 4.000.000 di lire al mese in quanto in cambio poteva lasciarmi a casa in qualsiasi momento senza problemi sindacali. Anzi, avrebbe voluto assumerne tanti di questi “liberi professionisti” ma non poteva perché le leggi le imponevano la maggioranza di contratti a tempo indeterminato.

Era quella che tutti oggi chiamano flessibilità. Se lavori bene io ti tengo e ti strapago senza però avere legami indissolubili, se sei uno sfaticato ti lascio a casa. Viva la flessibilità, ma questo tipo di flessibilità.

Sapete invece come funziona ora?

Ora qualsiasi ditta, piccola, media o grande, privata o pubblica, può assumere giovani con varie formule vergognose. Eccone qualche esempio:

  • STAGE: con questo termine truffaldino un giovane, spesso laureato e masterizzato, lavora per 6 mesi in una ditta, 8-10 ore al giorno, con mansioni pari ad un impiegato di basso livello e con un rimborso spese mensile di 200 euro (quando va bene) altrimenti zero. Al termine dello stage non verrà mai assunto a tempo indeterminato. Perché la ditta dovrebbe mai assumerlo se tanto ne può prendere un altro in STAGE? E così, di 6 mesi in 6 mesi, la ditta ha i suoi schiavi a costi praticamente zero. E lo Stato sta a guardare.

  • CO.CO.CO sostituiti da CO.CO.PRO. Un giovane deve aprire la partita IVA (come feci io) e deve svolgere un progetto presso una ditta per una durata prestabilita che di solito non supera l'anno. Il contratto prevederebbe che il lavoratore non debba avere orari di lavoro o dipendere gerarchicamente da qualcuno (esempio capo ufficio), bensì raggiungere gli obbiettivi del progetto entro i termini stabiliti, lavorando anche a casa se vuole.

    Invece non è così. Il datore di lavoro ti impone turni di lavoro, presenza costante e subordine a qualcuno. Se non ti va bene scordati qualsiasi rinnovo contrattuale. Ovviamente ti fa svolgere le stesse mansioni di quei pochi e fortunati dipendenti a tempo indeterminato, senza però che tu abbia diritto a ferie pagate, malattia pagata, permessi pagati, maternità, buoni pasti, nulla.

    E voi direte: vabbé, anche tu non avevi questi diritti. Ed io vi rispondo, si ma io prendevo 3 volte lo stipendio di un dipendente regolarmente assunto mentre un CO.CO.PRO laureato con master ne prende la metà: sui 500-600 euro al mese a cui vanno decurtate le spese per il commercialista, le tasse, i pasti fuori sede, ecc. ecc. Insomma lavorano per pochissimo come degli schiavi.

    E voi direte: vabbé ma dopo, se vali, ti assumono a tempo indeterminato. Ed io vi rispondo: col cavolo!! Perché mai ti dovrebbero assumere definitivamente quando possono ricorrere all'infinito al precariato? Al massimo, se sei un mostro di bravura, ti propongono un assunzione a tempo determinato di un anno, con stipendio da fame. Se in questo periodo ti prostri completamente al volere del datore di lavoro hai la possibilità che a scadenza di contratto ti lascino a casa qualche settimana (non retribuita) e poi ti riassumano sempre a tempo determinato. PRECARIO ERI, PRECARIO SEI, PRECARIO RIMARRAI.

Ora, grazie ad un comico, Beppe Grillo, almeno qualcuno ne parla ma non è sufficiente. Per le pensioni si sono sollevate milioni di persone in piazza a protestare. Perché questo non accade per il lavoro precario?

Ma ci pensate alla gravità della situazione. Che futuro avranno i nostri figli.

Leggete il libro di Beppe Grillo “Schiavi Moderni” scaricabile gratuitamente dal suo blog www.beppegrillo.it e, sebbene fortunati con lavoro a tempo indeterminato come me, non potrete non indignarvi leggendo le testimonianze di migliaia di giovani e meno giovani che, essendo prigionieri di questo sporco sistema di precariato non possono fare progetti per il futuro, non possono sposarsi, non possono avere figli, non possono accendere un mutuo. C'è da impazzire per questa vergogna statalizzata e legalizzata.

Ma noi che possiamo fare???

Almeno noi bloggers facciamoci sentire con il tam tam. Avete notato che nessuno ne parla? Che le televisioni e la stampa non ne (possono) parlare?

Facciamolo noi. Scriviamo e diffondiamo via email i nostri pensieri e le nostre indignazioni.

Non arrendiamoci a questa politica vergognosa senza combattere.

Non regaliamo voti a questa o a quella parte politica sperando che mantenga le promesse. Scheda bianca è una soluzione?

A volte penso: .....risultati elettorali... 95% dei votanti si è recato alle urne...80% di schede bianche (l'ideale sarebbe disegnarci sopra grandi falli per annullarle ma non lo suggerisco in quanto è reato)...

Con questo non inneggio certo all'anarchia o alle dittature militari!!! Per carità!!! Viva la democrazia e ben venga la politica. Ma non questa, falsa, bigotta e disonesta.

In realtà non so se la scheda bianca sia la soluzione migliore.

Scrivete anche voi bloggers, suggerite....esistete...

 
 
 
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Samuele Bersani

Lentamente muore



Lentamente muore
chi
diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi
percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei
vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una
passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i"

piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare
gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che
fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente
muore
chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non
rischia la certezza
per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si
permette almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli
sensati.

Lentamente muore
chi non viaggia,
chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova
grazia in se stesso.
Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio,

chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi
della
propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore
chi abbandona un
progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande
sugli argomenti che non
conosce,
chi non risponde
quando gli chiedono qualcosa che
conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere
vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà
al raggiungimento
di
una
splendida felicita'.

MARTHA MEDEIROS
(non Neruda)

 

 
 

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