ilBlogdellaProf
lentamente muore...(MARTHA MEDEIROS-non Neruda)
Creato da scimmiaelettrica il 26/07/2007Si ai pax
in qualsiasi sua forma
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Sono etero,credente, cattolica (anche se di questi tempi è dura..)
e penso che il messaggio divino sia molto diverso da quello
proibizionista e colpevolezzante che certi "cristiani" vogliono
diffondere...i pacs (o dico o cus...ecc)
non sono contro il Cristianesimo...sono una legge di uno STATO LAICO che
come tale deve comportarsi, nel pieno rispetto della libertà di ogni
cittadino.
Poi ognuno viva la sua vita e pratichi le sue
scelte in base al proprio pensiero e credo..
CONTRO OGNI FANATISMO
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A chi accusa Beppe Grillo di qualunquismo leggete i punti del programma "le primarie dei cittadini" consegnato a Prodi
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Bologna 8 settembre2007
SEI NATA IN QUESTO Dì?
CHE,ciò che rappresenta
Sto conoscendolo da poco...ma aldilà di tutto è
comunque diventato il simbolo di ideali
che condivido...e poi la canzone di Silvestri vale la pena di essere ascoltata!
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« 17 novembre | INSISTO.. » |
Ecco Yac, formazione e dialogo via internet
Ha avuto riconoscimenti dall'Onu, ha parlato al Congresso degli Stati Uniti
E' paradossale ma solo qui in italia nessuno se n'è occupato"
![BSelene, da un'italiana un'idea vincentebrEcco Yac, formazione e dialogo via internet/B](http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/scuola_e_universita/servizi/yac-selene-biffi/yac-selene-biffi/este_13140321_05030.jpg)
ROMA - Mettere in contatto i giovani che hanno idee e voglia di fare,
creare
fra loro un ponte e fornire gratuitamente, online, strumenti e
conoscenze per poterle realizzare. E' questa l'anima di "Youth Action
for Change", la prima organizzazione a livello mondiale - unica in Italia - per giovani e gestita da giovani, che fa formazione, in rete,
in campi diversi: dai diritti umani allo sviluppo sostenibile, dalla
partecipazione giovanile ad altro ancora. Il programma globale è
offerto interamente via web, con corsi, dialoghi con esperti, campagne
specifiche e networking. A idearlo è stata una italiana, Selene Biffi,
che per il suo progetto quest'anno è stata premiata dal Consiglio
d'Europa con il World Aware Education Award. Oggi la sua creatura
raggiunge giovani in 120 diversi paesi, il 95 per cento in via di
sviluppo, ha ricevuto
riconoscimenti importanti. All'estero se ne parla molto,ma in Italia
molto meno."L'idea mi è venuta un paio d'anni fa, quando ho partecipato in
rappresentanza dell'Italia all'International Youth Parliament, una
riunione che si tiene ogni due, tre anni e che mette insieme centinaia
di giovani che lavorano nel sociale" racconta Selene al telefono da casa.
Venticinque anni, una laurea alla Bocconi, vive in Brianza con i
genitori, anche se è un po' difficile pensare a lei come una
"bambocciona".Viaggia molto, è impegnata nel volontariato da sempre, ma da mamma e
papà ha imparato molto. Anche loro a casa ci stanno pochino: sono
spesso in India per il loro progetto, una scuola e un ospedale che hanno creato a Varanasi, la città sacra.
Da Mezzago, in provincia di Milano, l'intuizione di Selene ha fatto il
giro del mondo, è stata copiata negli Stati Uniti e ha ricevuto
riconoscimenti dall'Oxfam e dall'Unicef solo per citarne alcuni.
"Eppure la cosa più difficile, paradossalmente, è farla conoscere qui
da noi", ammette.Il progetto YAC è nato toccando con mano le esigenze dei suoi colleghi
al parlamento giovanile. ..."Siamo i primi ad aver pensato
a fornire moduli di formazione peer-
to-peer, in questo caso da giovani a giovani, dai 15 ai 29 anni" "Abbiamo 14-15 corsi tenuti da ragazzi, cui si
affiancano letture di adulti,esperti del campo. Dall'economia
all'aiuto allo sviluppo, dalla salute pubblica al rispetto
per l'ambiente". Il sito conta 1200 membri, in cinque continenti.
La vostra filosofia è che la formazione si debba tradurre in un'azione
concreta sul territorio. Funziona?
"I nostri programmi hanno ispirato in Pakistan l'approvazione di una
nuova politica giovanile regionale, in Kenya una campagna nazionale
sull'Hiv condotta tutta in bicicletta. Nelle Filippine un programma per
educare gli attivisti ad utilizzare la videocamera per documentare gli
abusi nelle comunità indigene. E operiamo senza budget né supporto finanziario,sul
lavoro volontario dei giovani".
Chi ha creduto in voi ?
"Soprattutto noi stessi ma non è stato facile. La prima docente è stata
una ragazza dal Perù che ha parlato di sviluppo sostenibile. Poi le
cose sono cambiate: si sono aggiunti professionisti dell'Onu, di grandi
ong, ex direttori, ex ambasciatori. La Nokia lo scorso anno ci ha
premiato con un riconoscimento riservato a 20 imprese sociali
giovanili: noi siamo stati gli unici italiani e unici europei a
vincerlo nel 2006. Siamo andati a Washington, abbiamo anche parlato al Congresso. Ora
facciamo corsi anche per le Nazioni Unite, ma qui bussiamo a molte
porte senza ricevere risposta".
lei ha ricevuto molti riconoscimenti: quest'anno il ConsiglioEuropeo,
ma è stata anche inserita dalle Nazioni Unite fra le giovani donne che
ispirano il cambiamento,combattendo per il futuro.
E' possibile che da
noi non se ne sappia quasi nulla?
giovanili. Collaboro con l'Aegee, che è il forum studentesco europeo,
con la Fao e ho altri impegni, ma non sono molti quelli che si
interessano a quello che facciamo qui".
Quali sono i vostri progetti futuri?
"Sono stata eletta e da agosto mi occupo di coordinare il "Major Group
on Children and Youth" presso la Commissione Onu per lo sviluppo
sostenibile, con l'intento di aumentare la visibilità e partecipazione
dei giovani in commissione a cominciare da quest'anno. Sarebbe bello
coinvolgere ragazzi italiani perché ci manca una presenza a livello
internazionale. E vorrei far crescere ancora il sito, che ora è solo in
inglese, per offrire formazione anche in francese e spagnolo. Stiamo
poi cercando il modo di avere più visibilità per far vedere che al di
là delle grosse ong anche il singoloindividuo può far
qualcosa per cambiare quello che non va. Siamo stati l'unicaorganizzazione italiana presente nel World Development Report 2007
della Banca Mondiale.
Sarebbe bello se qualcuno se ne accorgesse".
venezia72
silvia.to
WWW.LaRepubblica.it
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l'estero ride di noi...o ci compatisce?
confrontarmi... divulgare il mio pensiero... entrare in contatto con quello degli altri sempre pacificamente...Ho creato questo blog per fare quello che l'umanità ha sempre fatto...o sempre avrebbe dovuto fare.
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Lentamente muore
Lentamente muore
chi
diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi
percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei
vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una
passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare
gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che
fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente
muore
chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non
rischia la certezza
per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si
permette almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli
sensati.
Lentamente muore
chi non viaggia,
chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova
grazia in se stesso.
Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi
della
propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore
chi abbandona un
progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande
sugli argomenti che non
conosce,
chi non risponde
quando gli chiedono qualcosa che
conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere
vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà
al raggiungimento
di
una
splendida felicita'.
(non Neruda)
Inviato da: chiarapertini82
il 05/02/2016 alle 19:39
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il 16/09/2009 alle 00:30
Inviato da: scimmiaelettrica
il 15/09/2009 alle 23:25