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lentamente muore...(MARTHA MEDEIROS-non Neruda)

Creato da scimmiaelettrica il 26/07/2007

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RELAZIONE ZANZIBAR.

Post n°90 pubblicato il 13 Novembre 2007 da piumealvento
 

 

Cari bloggers, se vi interessa ecco una relazione della mia vacanza trascorsa sull’isola di Zanzibar.

Sono stato la due settimane, dal 23 ottobre al 7 novembre, nel villaggio Bravo Club (Alpitur) di KIWENGWA.

Cominciamo dal volo, effettuato con la compagnia NEOS che, per l’occasione, ha affittato un aereo della Blu Panorama. Partenza da Malpensa ed atterraggio a Zanzibar in circa 8 ore di volo: giudizio complessivo del volo POSITIVO.

I problemi giungono all’atterraggio in quella cloaca dell’aeroporto (l’unico) di Zanzibar.

A parte il fatto che al controllo dei passaporti devi sganciare la cospicua somma di 50 dollari (o euro) a testa, bambini compresi, per il visto d’ingresso (+30 per quello in uscita = totale 80 dollari a testa), il vero problema si ha al ritiro bagagli.

Dovete sapere che all’”aeroporto” di Zanzibar non ci sono i rulli come in ogni aeroporto degno di questo nome. I bagagli vengono scaricati bovinamente su delle panche di legno e centinaia di turisti devono combattere per poter ritirare il proprio in una bolgia infernale (30 gradi senza aria condizionata). Ecco la foto del ritiro bagagli all’arrivo.

Dopo un ora di combattimento ed incazzatura, il tour operator ti porta finalmente al villaggio in 40 minuti circa di pulmann (guida a sinistra).

Il villaggio è carino, piccolo. Le stanze decenti e spaziose, dotate di aria condizionata, frigo bar e cassaforte. Ogni letto ha la sua zanzariera anche se in questo periodo di zanzare se ne vedono poche. Non c’è televisione. Sicuramente le camere non sono di categoria 4 stelle come indicato nel catalogo ma comunque vivibili. All’interno del villaggio vige l’ALL INCLUSIVE: all’arrivo ti danno un braccialetto colorato mostrando il quale puoi mangiare a bere quello che vuoi senza pagare.

Nel villaggio c’è un ristorante a buffet, una piscina d’acqua dolce (senza assistenza bagnanti), un teatro per gli spettacoli serali dell’animazione ed una hall accogliente.

Vorrei soffermarmi sull’animazione. Nelle due settimane del mio soggiorno erano presenti 5 ragazzi che, più che animazione, facevano compagnia. Abituato alle animazioni di Valtur, Club Med e Ventaclub con minimo 20 animatori, quella di questo Bravo Club fa …tenerezza….

Il servizio ristorante è più che sufficiente, il cibo buono ed abbondante. Peccato per l’igiene tra i tavoli che non è impeccabile.

Se qualcuno di voi dice: “ma se vai in Africa ti devi adattare, non puoi pretendere gli standard europei!!”, io rispondo: “a me vanno benissimo gli standard africani e mi so adattare a tutto, basta che però non mi facciano pagare gli standard europei….” Comunque del costo complessivo della vacanza ne parliamo dopo.

Il pezzo forte è sicuramente la spiaggia di KIWENGWA che si estende per qualche km di sabbia finissima e bianchissima. Su questa spiaggia, che prende il nome dal villaggio locale, sono posizionati almeno 4 villaggi: Bravo Club, Vera Club, Sea Club Francorosso e Venta Club.

Con gli effetti delle maree l’ampiezza della spiaggia varia anche di parecchie decine di metri.

La bassa marea ti consente di visitare la barriera corallina e, con i sandali, di camminarci sopra ed ammirare (senza toccare) coralli, stelle marine, conchiglie, ecc.

Tanto per avere un idea..:

 

Ma veniamo alla spiaggia. Direttamente dal villaggio si accede alla spiaggia dove hai gratuitamente in dotazione dei mega ombrelloni di paglia, dei lettini e dei teli mare. Purtroppo questi ultimi puzzano di carogna in quanto forse li riciclano senza lavarli  bene.

Posizionati tra il mare e l’area lettini, un gruppo di Masai stipendiati dal Bravo Club impediscono alla miriade di venditori ambulanti di avvicinarsi ai turisti che prendono il sole.:

Se però ti allontani dall’area lettini per andare a fare il bagno una miriade di beach boys locali ti assale per venderti di tutto. Ciò è veramente fonte di stress se non te ne fai subito una ragione. Io, senza accorgermene, pur di stare tranquillo ho speso nei primi 3 giorni di vacanza qualcosa come 200 euro in braccialetti, collanine, animali in legno e cose simili.

Se vi capita di andare a Zanzibar ricordate di portare con voi scarpe ed abiti estivi usati, soprattutto per bambini. La popolazione è molto povera ed apprezza moltissimo questo genere di regali.

Quelle verdi sono le alghe arenate sulla spiaggia. In fondo al pontile c’è un ristorante del villaggio (a pagamento).

La spiaggia è splendida. Il mare un po meno. Pur essendo limpido, sabbioso e caldissimo, è infestato dalle alghe. Ecco una panoramica della spiaggia durante la bassa marea:

Ecco invece la spiaggia con l’alta marea:

Questa che segue è una veduta del villaggio da bordo delle barche locali che, a pagamento, ti portano fino alla barriera corallina che dista dalla spiaggia circa 800-1000 metri:

Ecco la barriera corallina e le barche a vela con cui ci arrivi:

Se vi annoiate a stare sempre sulla stessa spiaggia, tramite alcune guide turistiche autorizzate che trovate in loco potete (a pagamento) farvi portare in altri lidi dell’isola. Io sono andato in una spiaggia a nord dove il mare era veramente splendido senza neanche un alga:

E da questa spiaggia ho visto e fotografato questo tramonto:

Ma prima o poi giunge la vacanza giunge al termine e bisogna tornare nell’aeroporto-cloaca per imbarcarsi. Ecco, questo è il peggior momento della vacanza che ti farà passare la voglia di tornare a Zanzibar. Sebbene i turisti paghino ben 80 dollari a testa per i visti, le autorità Tanzanesi non si decidono a migliorare l’aeroporto che è fonte di disagi per i turisti.

Nell’aeroporto non c’è una sala per il check in, quindi i turisti devono fare delle mega file all’esterno, sotto il sole:

Dopo non meno di un ora riesci a farti assegnare il posto sull’aereo e a farti pesare il bagaglio (20 kg a testa e se sgarri circa 5 dollari in più a kg da pagare sull’unghia), ma è solo l’inizio dell’odissea.

Ora devi rifare un'altra mega fila, sempre al sole, per entrare in aeroporto, prenderti il bagaglio e portarlo a controllo. Qui i poliziotti e le poliziotte locali (rigorosamente in chador in quanto musulmane) ti chiedono soldi altrimenti minacciano di farti aprire tutti i bagagli e di farti perdere altro tempo. Almeno 5 dollari. Dopo il controllo bagagli altra fila per timbro su passaporto e dopo altra fila per pagare 30 dollari di visto d’uscita. Finalmente puoi accedere al controllo bagaglio a mano (altra fila) e poi in sala d’attesa. In realtà quest’ultima è uno stanzone affollatissimo e caldissimo in quanto di aria condizionata neanche a parlarne... Una vergogna!!!!

Per fortuna il volo di ritorno, sempre con la Blu Panorama, a parte un ora di ritardo, è andato bene e a Malpensa addirittura non hanno smarrito o frugato nei bagagli.

Vi interessa il costo a testa per queste due settimane all inclusive? Complessivamente circa 2000 (duemila) euro a testa.

Alla prossima (mai più a Zanzibar con questo aeroporto) vacanza.

Un saluto da Piumealvento.

 
 
 
Rispondi al commento:
scimmiaelettrica
scimmiaelettrica il 13/11/07 alle 20:08 via WEB
grr grr ...! buona serata anche a te,ciao
 
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Samuele Bersani

Lentamente muore



Lentamente muore
chi
diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi
percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei
vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una
passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i"

piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare
gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che
fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente
muore
chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non
rischia la certezza
per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si
permette almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli
sensati.

Lentamente muore
chi non viaggia,
chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova
grazia in se stesso.
Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio,

chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi
della
propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore
chi abbandona un
progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande
sugli argomenti che non
conosce,
chi non risponde
quando gli chiedono qualcosa che
conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere
vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà
al raggiungimento
di
una
splendida felicita'.

MARTHA MEDEIROS
(non Neruda)

 

 
 

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