Creato da OnMySkin il 23/05/2006
Gè --- Come il ritmo di un contrabbasso, voi non vi fate vedere nè vi ponete in prima fila, ma quando mancate, qualcosa nel mondo manca e allora tutti si accorgono della vostra importanza. Quando è il momento del vostro assolo, sapete scandire le note con forza e grinta e nel silenzio riuscite a catturare tutta l'attenzione.
 

 

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Post n°85 pubblicato il 08 Agosto 2006 da OnMySkin
Foto di OnMySkinAccussì grande..

tu si na cosa grand per me
na cosa ca me fa Annammurà
na cosa ca si tu guard a me
me ne moro accussì.. guardann a te
Vurrià sapè na cosa da te
perchè, quann me guard accussì.. si pur tu
tu te sient e murì.. e nun mo dic.. e nun mo fai capì
ma perchè..
e dill, na vota sola ca pur tu..
tu stai tremmann
dimm ca me vuo bene, comm io
comm io voglio bene a te!
Tu si na cosa grand per me
na cosa ca tu stessa nun sai
na cosa ca nun aggià avut mai
nu Bene Accussì..
Accussì Grande

cosi semplicemente.. sempre disposto a rischiare e ridere
come il sorriso di un amico.. un alba in riva al mare o i tuoi occhi.. i tuoi sorrisi.. il tuo essere così, semplicemente.. dio solo sa.. quel che darei.. che ho dato.. e che spero ci sia.. perchè tu sia felice..

16/07/2004 Barcellona

porque no.. si, in fin dei conti.. siam abituati sempre a tirar le somme.. questa volta lo voglio far anch'io.. perchè no.. penso che mi aspetti qualcosa di meglio.. mi piace ancora sognare e sorridere allora perchè no.. quel respiro che ti fa morire, perchè no.. camminare sotto il sole o sotto le stelle.. perchè no.. fermarsi a fantasticare sul mondo, perchè no.. io dico di si.. così come sono.. ciao Mondo..

quante volte ho dovuto far finta di niente.. quante volte le tue parole mi han fatto male.. quante volte ti ho sentita triste per qualcosa che non ti meriti.. come è brutta la presunzione di un qualcuno che creda che ci sia un qualcosa che sia tuo e basta.. se poi quel qualcosa sono dei sentimenti..
 
 
 
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..si scorre tutto il cielo per trovare una stella..

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Donna Cuncè.. a cchiù bell!

 

..lacrime

In un discorso vi sono le parole
nel pianto vi sono le lacrime
I suoni emessi dalla tua bocca
si disperdono nell'aria
Le lacrime restano solo sulle tue guancie
Nel silenzio del tuo pianto
le grida della tua voce
Le bacerei.. quelle lacrime!
..come disidratato d'Amore


 
 

immagini

Uno,
si entra all'improvviso
si sfoggia un bel sorriso
e' solo col buon viso che si puo' giocare
 due,
la scelta del prodotto
qualcosa che sia ghiotto
gustoso, conveniente ma ridotto
 terzo,
si studia l'etichetta,
si stacca la linguetta,
possibilmente fatto in tutta fretta
 quarto,
si fa un respiro forte,
si passa fra le porte,
solamente allora potrai dire...
 ...funziona,
non suona
e allora
ancora!
 

il Mio Tempo

L'ozio è rivoluzionario



E’ Ferragosto. Quale miglior regalo di un libro? E di un libro che insegna l’arte dell’ozio?
Il libro è: “L’ozio come stile di vita” di Tom Hodgkinson. Cito dalla prefazione: “Oziare significa essere liberi, e non soltanto di scegliere fra McDonald’s e Burger King o fra Volvo e Saab. Significa essere liberi di vivere la vita che vogliamo fare, liberi da capi, salari, pendolarismo, consumo, debiti. Oziare significa divertimento, piacere e gioia. C’è una rivoluzione che sta fermentando, e la cosa grandiosa è che per prendervi parte non dovete fare assolutamente nulla.”
Chi vive solo per lavorare quindi è un miserabile, chi ozia un rivoluzionario.
Paul Lafargue, genero di Karl Marx scriveva nel suo libro: “Il diritto all’ozio”: “Una strana follia possiede le classi operaie delle nazioni in cui domina la società capitalistica. E’ una follia che porta con sé miserie individuali e sociali che da due secoli stanno torturando la triste umanità. Questa follia è l’amore del lavoro, la passione esiziale del lavoro, spinta sino all’esaurimento delle forze vitali dell’individuo e della sua progenie”.
Il lavoro nobilita il capitalista, il manager, il finanziere e immiserisce il lavoratore dipendente, il precario, il cococo che assomiglia sempre più a una bestia in gabbia. Una bestia che deve sviluppare enormi quantità di lavoro per rimanere in vita.
Prendete la vostra ora di noia quotidiana, senza fare nulla, guardando fuori dalla finestra o il soffitto. E’ la vostra ora d’aria, quella che viene concessa anche ai carcerati. Insegnatela ai vostri figli, spiegategli che non far niente, non avere nessuno che ti dica cosa devi fare è importante. L’ozio è il padre e la madre di tutte le idee migliori. Andrebbe insegnato a scuola, come ora di meditazione. Siamo dentro a un meccanismo che ci impedisce di pensare, un tapis roulant dalla culla alla tomba.
Fermi! Fatelo adesso: non fate nulla.

 
 
 

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