Creato da OnMySkin il 23/05/2006
Gè --- Come il ritmo di un contrabbasso, voi non vi fate vedere nè vi ponete in prima fila, ma quando mancate, qualcosa nel mondo manca e allora tutti si accorgono della vostra importanza. Quando è il momento del vostro assolo, sapete scandire le note con forza e grinta e nel silenzio riuscite a catturare tutta l'attenzione.
 

 

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Post n°98 pubblicato il 25 Agosto 2006 da OnMySkin
Foto di OnMySkin..una volta mi chiamavano Marc Renton..
( trainspotting )


27 - 11 -2006 domenica.. di ritorno.. dalla mia città.. ( Napoli)

..stavolta mi è pesato veramente andar via.. salutare i miei amici con la promessa di rivedersi al più presto.. seduti alle 4 del mattino fuori i tavoli del nostro bar.. a raccontarci le nostre vacanze.. le nostre avventure.. sembravano uscite da un romanzo.. a dopo.. vado a mangiare..

28-09-2006

a lavoro.. dopo la bella giornata di ieri, triste per il ritorno.. sono qui a sognare ancora.. questi ultimi giorni sto riscoprendo sempre di più me stesso, quel sorriso che affascina.. quello sguardo che mi piace tanto.. quella semplicità che ho sempre avuto.. quella voglia di vivere che mi fa saltare da una parte a l altra.. bè non mi è capitato niente di che.. ma che bello è vedere gli occhi delle persone che ti seguono e ti stimano x la tua naturalezza.. poi ritrovare i miei amici, che non vedi da tanto e sapere che ti vogliono bene.. lo sguardo di mia madre che si illumina ogni volta che mi vede, così gli rubo un bacio è tremo x il bene che gli voglio.. mio padre, sempre il solito, due minuti prima mi esalta.. due minuti dopo mi vuole ammazzare.. mia sorella ancora al mare, che mi chiama solo x dirmi che ha voglia di vedermi.. vaffanculo a tutti, quelli che non si meritano niente.. odio la vostra falsità.. la vostra ideologia del cazzo, quella dei soldi.. la felicità sta in uno sguardo.. almeno x me :)
 
 
 
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Donna Cuncè.. a cchiù bell!

 

..lacrime

In un discorso vi sono le parole
nel pianto vi sono le lacrime
I suoni emessi dalla tua bocca
si disperdono nell'aria
Le lacrime restano solo sulle tue guancie
Nel silenzio del tuo pianto
le grida della tua voce
Le bacerei.. quelle lacrime!
..come disidratato d'Amore


 
 

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Uno,
si entra all'improvviso
si sfoggia un bel sorriso
e' solo col buon viso che si puo' giocare
 due,
la scelta del prodotto
qualcosa che sia ghiotto
gustoso, conveniente ma ridotto
 terzo,
si studia l'etichetta,
si stacca la linguetta,
possibilmente fatto in tutta fretta
 quarto,
si fa un respiro forte,
si passa fra le porte,
solamente allora potrai dire...
 ...funziona,
non suona
e allora
ancora!
 

il Mio Tempo

L'ozio è rivoluzionario



E’ Ferragosto. Quale miglior regalo di un libro? E di un libro che insegna l’arte dell’ozio?
Il libro è: “L’ozio come stile di vita” di Tom Hodgkinson. Cito dalla prefazione: “Oziare significa essere liberi, e non soltanto di scegliere fra McDonald’s e Burger King o fra Volvo e Saab. Significa essere liberi di vivere la vita che vogliamo fare, liberi da capi, salari, pendolarismo, consumo, debiti. Oziare significa divertimento, piacere e gioia. C’è una rivoluzione che sta fermentando, e la cosa grandiosa è che per prendervi parte non dovete fare assolutamente nulla.”
Chi vive solo per lavorare quindi è un miserabile, chi ozia un rivoluzionario.
Paul Lafargue, genero di Karl Marx scriveva nel suo libro: “Il diritto all’ozio”: “Una strana follia possiede le classi operaie delle nazioni in cui domina la società capitalistica. E’ una follia che porta con sé miserie individuali e sociali che da due secoli stanno torturando la triste umanità. Questa follia è l’amore del lavoro, la passione esiziale del lavoro, spinta sino all’esaurimento delle forze vitali dell’individuo e della sua progenie”.
Il lavoro nobilita il capitalista, il manager, il finanziere e immiserisce il lavoratore dipendente, il precario, il cococo che assomiglia sempre più a una bestia in gabbia. Una bestia che deve sviluppare enormi quantità di lavoro per rimanere in vita.
Prendete la vostra ora di noia quotidiana, senza fare nulla, guardando fuori dalla finestra o il soffitto. E’ la vostra ora d’aria, quella che viene concessa anche ai carcerati. Insegnatela ai vostri figli, spiegategli che non far niente, non avere nessuno che ti dica cosa devi fare è importante. L’ozio è il padre e la madre di tutte le idee migliori. Andrebbe insegnato a scuola, come ora di meditazione. Siamo dentro a un meccanismo che ci impedisce di pensare, un tapis roulant dalla culla alla tomba.
Fermi! Fatelo adesso: non fate nulla.

 
 
 

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