Creato da OnMySkin il 23/05/2006
Gè --- Come il ritmo di un contrabbasso, voi non vi fate vedere nè vi ponete in prima fila, ma quando mancate, qualcosa nel mondo manca e allora tutti si accorgono della vostra importanza. Quando è il momento del vostro assolo, sapete scandire le note con forza e grinta e nel silenzio riuscite a catturare tutta l'attenzione.
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..a te Heaven out of hell
oppur come una furia stracarica di rabbia strema il proprio cuore per impeto eccessivo, anch'io,
sentendomi insicuro, non trovo le parole per la giusta apoteosi del ritual d'amore,
e nel colmo del mio amor mi par mancare schiacciato sotto il peso della sua potenza.
Sian dunque i versi miei, unica eloquenza e muti messaggeri della voce del mio cuore,
a supplicare amore e attender ricompensa ben più di quella lingua che più e piu' parlò.
"QUANDO NON RIESCI A LEGGERE NELL'ANIMA DI QUALCUNO,CERCA DI ANDARE VIA E POI RITORNA."
BORIS PASTERNAK
Credo in me, credo nel mio amore.. per arte, si muore
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Post n°142 pubblicato il 06 Ottobre 2006 da OnMySkin
erano gli anni cinquantaandavo alla standa insieme a mammà mi apparve un angelo e disse tuo tutto questo un bel giorno sarà tornato a casa nel bagno ebbi un altro segno del fato creator la mano prese lo spunto e mi trovai unto da nostro signor mi sono fatto da solo sull'elicottero volo ma non disdegno la nave ricordo soave della gioventù mi sono fatto da solo mi sono alzato dal suolo mi sono fatto i cartelli con tutti i capelli che ormai non ho più anni sessanta moderni allestivo gli esterni del mio colossal ma con cinque o sei palazzine non potevo neanche comprarmi la spal sui ponti delle crociere passavo le sere a cantar la vie en rose marcello sotto la coppola diceva "minghia ie' nostra sta coosa" mi sono fatto da solo sull'elicottero volo ma non disdegno la nave ricordo soave della gioventù mi sono fatto da solo mi sono alzato dal suolo mi sono fatto i cartelli con tutti i capelli che ormai non ho più un murator venerabile disse sei abile vieni tra i miei ecco il cappuccio e la tessera numero uno otto uno sei coro: uno otto uno sei poi anni di trucchi e di inganni indicibili affanni ma niente di che davo una mano a bettino ospitavo mafiosi pagavo lacchè mi sono fatto da solo sull'elicottero volo ma non schifo il motoscafo da cui mangio a sbafo facendo l'off-shore mi sono fatto da solo mi sono alzato dal suolo mi sono fatto 6 reti tra trucchi e decreti da grande editor regalo immagini e suoni e tutti mi tengo buoni ho dato un posto importanto ad ogni brigante che mente per me mi son comprato un paese di gente che fa le spese e va al lavoro contenta sognando villazze e pensioni da re ed ora che sono il padrone di questa nazione comando il vapor ho sistemato i mie conti c'e' un branco di tonti che mi crede ancor se dico che mi sono fatto da solo sull'elicottero volo ma non disdegno la nave ricordo soave della gioventù mi sono fatto da solo mi sono alzato dal suolo mi sono fatto i cartelli con tutti i capelli che ormai non ho più mi sono fatto da solo sull'elicottero volo ma non disdegno la nave ricordo soave della gioventù mi sono fatto da solo mi sono alzato dal suolo mi sono fatto i cartelli con tutti i capelli che ormai non ho più |
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..lacrime
nel pianto vi sono le lacrime
I suoni emessi dalla tua bocca
si disperdono nell'aria
Le lacrime restano solo sulle tue guancie
Nel silenzio del tuo pianto
le grida della tua voce
Le bacerei.. quelle lacrime!
..come disidratato d'Amore
immagini
si entra all'improvviso
si sfoggia un bel sorriso
e' solo col buon viso che si puo' giocare
due,
la scelta del prodotto
qualcosa che sia ghiotto
gustoso, conveniente ma ridotto
terzo,
si studia l'etichetta,
si stacca la linguetta,
possibilmente fatto in tutta fretta
quarto,
si fa un respiro forte,
si passa fra le porte,
solamente allora potrai dire...
...funziona,
non suona
e allora
ancora!
il Mio Tempo
E’ Ferragosto. Quale miglior regalo di un libro? E di un libro che insegna l’arte dell’ozio?
Il libro è: “L’ozio come stile di vita”
di Tom Hodgkinson. Cito dalla prefazione: “Oziare significa
essere liberi, e non soltanto di scegliere fra McDonald’s e
Burger King o fra Volvo e Saab. Significa essere liberi di vivere la
vita che vogliamo fare, liberi da capi, salari, pendolarismo, consumo,
debiti. Oziare significa divertimento, piacere e gioia.
C’è una rivoluzione che sta fermentando, e la cosa
grandiosa è che per prendervi parte non dovete fare
assolutamente nulla.”
Chi vive solo per lavorare quindi è un miserabile, chi ozia un rivoluzionario.
Paul
Lafargue, genero di Karl Marx scriveva nel suo libro: “Il diritto
all’ozio”: “Una strana follia possiede le classi
operaie delle nazioni in cui domina la società capitalistica.
E’ una follia che porta con sé miserie individuali e
sociali che da due secoli stanno torturando la triste umanità.
Questa follia è l’amore del lavoro, la passione esiziale
del lavoro, spinta sino all’esaurimento delle forze vitali dell’individuo e della sua progenie”.
Il
lavoro nobilita il capitalista, il manager, il finanziere e immiserisce
il lavoratore dipendente, il precario, il cococo che assomiglia sempre
più a una bestia in gabbia. Una bestia che deve sviluppare
enormi quantità di lavoro per rimanere in vita.
Prendete la vostra ora di noia quotidiana,
senza fare nulla, guardando fuori dalla finestra o il soffitto.
E’ la vostra ora d’aria, quella che viene concessa anche ai
carcerati. Insegnatela ai vostri figli, spiegategli che non far niente,
non avere nessuno che ti dica cosa devi fare è importante.
L’ozio è il padre e la madre di tutte le idee migliori.
Andrebbe insegnato a scuola, come ora di meditazione. Siamo dentro a un meccanismo che ci impedisce di pensare, un tapis roulant dalla culla alla tomba.
Fermi! Fatelo adesso: non fate nulla.
Inviato da: il_boccaccio
il 07/11/2007 alle 12:47
Inviato da: adrianaaa85
il 16/05/2007 alle 15:40
Inviato da: MetalLady666
il 16/05/2007 alle 15:22
Inviato da: evil_lucifer
il 16/05/2007 alle 15:21
Inviato da: grabriel62h
il 16/05/2007 alle 15:17