Creato da OnMySkin il 23/05/2006
Gè --- Come il ritmo di un contrabbasso, voi non vi fate vedere nè vi ponete in prima fila, ma quando mancate, qualcosa nel mondo manca e allora tutti si accorgono della vostra importanza. Quando è il momento del vostro assolo, sapete scandire le note con forza e grinta e nel silenzio riuscite a catturare tutta l'attenzione.
 

 

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Post n°193 pubblicato il 05 Gennaio 2007 da OnMySkin
..che palle piove, io dovevo scendere cazzo!!

va bè.. mi metto a studiare, finisco di fumare e studio, promesso.. che palle..
ah stasera ho tagliato i capelli, erano cresciuti na cifra!
ho quasi finito di leggere un bel libro.. Margherita e il Maestro di Bulgachov o come si scrive.. è molto bello!! ci sono le parti dove parla di Ponzio Pilato e il momento del giudizio a Gerusalhajm.. sembra di viverle, poi c è Margherita che incontra Satana e questo la mette alla prova, fino all ultimo lei non gli chiede niente.. così riceverà tutto!!
va bè s è capito che non sono un buon critico però a me ha fatto riflettere.. a volte non si domanda niente e si ha tanto.. è quello che voglio fare anch io, mi son rotto le palle di pensare sempre agli altri, per me vengono prima gli amici.. le persone a me care e poi io.. ora basta, voglio essere io il primo davanti a tutti.. non ho più voglia di rincorrere.. seguo solo i miei sogni, quello che voglio essere e che sono..

sometimes

che palle però l inverno!!

guardando le foto che ho attaccate in camera ce ne sta una dove sono in spiaggia con Simona.. mii che bella che era!!
chissà cosa starà facendo ora.. spero che sia felice, è una cosa che spero con tutto il mio cuore..

e ho guardato la luna e le stelle
ho corso verso il mare gridando
ho scoperto mille e più città
ho pianto per gioia e sofferto per amore
ho riso fino al mattino dietro i tuoi occhi
abbiam fatto l amore dove ci andava
ho gridato tutto il mio dolore
ho rincorso la mia felicità
ho guidato per ore solo x raggiungerti
ho bussato alle porte del paradiso
solo x averti
ho chiesto forse troppo
se tutto quel che volevo erano solo i tuoi baci
avrei rubato.. la tua anima
per non perderti..
ma ho imparato, che non si ruba..
ho chiesto al vento di portarmi da te
ho chiesto a una lucciola la luce del tuo sguardo
mi manchi..
amore mio
                                                                29/03/2005
 
 
 
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Un Dipinto..

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Donna Cuncè.. a cchiù bell!

 

..lacrime

In un discorso vi sono le parole
nel pianto vi sono le lacrime
I suoni emessi dalla tua bocca
si disperdono nell'aria
Le lacrime restano solo sulle tue guancie
Nel silenzio del tuo pianto
le grida della tua voce
Le bacerei.. quelle lacrime!
..come disidratato d'Amore


 
 

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Uno,
si entra all'improvviso
si sfoggia un bel sorriso
e' solo col buon viso che si puo' giocare
 due,
la scelta del prodotto
qualcosa che sia ghiotto
gustoso, conveniente ma ridotto
 terzo,
si studia l'etichetta,
si stacca la linguetta,
possibilmente fatto in tutta fretta
 quarto,
si fa un respiro forte,
si passa fra le porte,
solamente allora potrai dire...
 ...funziona,
non suona
e allora
ancora!
 

il Mio Tempo

L'ozio è rivoluzionario



E’ Ferragosto. Quale miglior regalo di un libro? E di un libro che insegna l’arte dell’ozio?
Il libro è: “L’ozio come stile di vita” di Tom Hodgkinson. Cito dalla prefazione: “Oziare significa essere liberi, e non soltanto di scegliere fra McDonald’s e Burger King o fra Volvo e Saab. Significa essere liberi di vivere la vita che vogliamo fare, liberi da capi, salari, pendolarismo, consumo, debiti. Oziare significa divertimento, piacere e gioia. C’è una rivoluzione che sta fermentando, e la cosa grandiosa è che per prendervi parte non dovete fare assolutamente nulla.”
Chi vive solo per lavorare quindi è un miserabile, chi ozia un rivoluzionario.
Paul Lafargue, genero di Karl Marx scriveva nel suo libro: “Il diritto all’ozio”: “Una strana follia possiede le classi operaie delle nazioni in cui domina la società capitalistica. E’ una follia che porta con sé miserie individuali e sociali che da due secoli stanno torturando la triste umanità. Questa follia è l’amore del lavoro, la passione esiziale del lavoro, spinta sino all’esaurimento delle forze vitali dell’individuo e della sua progenie”.
Il lavoro nobilita il capitalista, il manager, il finanziere e immiserisce il lavoratore dipendente, il precario, il cococo che assomiglia sempre più a una bestia in gabbia. Una bestia che deve sviluppare enormi quantità di lavoro per rimanere in vita.
Prendete la vostra ora di noia quotidiana, senza fare nulla, guardando fuori dalla finestra o il soffitto. E’ la vostra ora d’aria, quella che viene concessa anche ai carcerati. Insegnatela ai vostri figli, spiegategli che non far niente, non avere nessuno che ti dica cosa devi fare è importante. L’ozio è il padre e la madre di tutte le idee migliori. Andrebbe insegnato a scuola, come ora di meditazione. Siamo dentro a un meccanismo che ci impedisce di pensare, un tapis roulant dalla culla alla tomba.
Fermi! Fatelo adesso: non fate nulla.

 
 
 

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