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La vera rivoluzione economica: la sobrietà

Post n°6 pubblicato il 22 Maggio 2007 da nice_eva
 
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"Apparentemente la sobrieta' e' solo una questione di stile di vita. In realta' e' una rivoluzione economica che manda in frantumi il principio su cui è' fondato l'intero edificio capitalistico: il principio della crescita. Se riuscissimo ad avere un'altra concezione del lavoro, della
ricchezza,dalla natura e della solidarietà collettiva, ci renderemmo conto che è possibile costruire un'altra società capace di coniugare sobrietà, piena occupazione e diritti fondamentali per tutti. Ecco perchè la sobrietà è molto più di una filosofia di vita. E' un progetto politico che si fa alternativa al sistema"

Francesco Gesualdi – Centro Nuovo Modello di Sviluppo



L’idea generale di benessere è legata alla capacità di “possedere e consumare beni di mercato”, di conseguenza la qualità della vita è dettata
dalla situazione economica e dalla disponibilità finanziaria. In buona sostanza, più soldi abbiamo e più ne spendiamo. In realtà esistono numerose esperienze alternative, nate il più delle volte su iniziativa di piccoli gruppi e associazioni locali:

  • perseguono un'idea totalmente diversa di benessere;
  • non si configurano come pratiche direttamente ambientaliste, ma appartengono ad una più ampia visione ecologica
    del mondo;
  • rivedono le normali pratiche di consumo e di lavoro; interessano le abitudini del tempo libero e i servizi finanziari.
Tutte queste esperienze rappresentano una modalità ecologicamente sensata di ricondurre sotto il controllo della propria libertà
di scelta le questioni del
tempo, dello spazio, così problematiche nella società della frenesia e della globalizzazione. Alla base del consumo critico
vi sono domande che riguardano ciascuno di noi

  • la nostra autonomia personale;
  • la possibilità di una auto-realizzazione espressiva;
  • un nuovo senso di resposabilità verso gli altri e il mondo.
Aderendo a questa vera e propria filosofia di vita alternativa, si coglie sul serio che il vero benessere sta nella capacità di far coincidere il "fare bene" (poiché siamo in grado di ridare senso alla nostre azioni quotidiane) e il "ben-essere". Uno studioso tedesco (Wolfgang Sachs) propone l'adesione ad una "home perspective", una prospettiva domestica, in cui lavoro, tempo e spazio ritrovano il loro contesto relazionale nella dimensione dell’individuo in connessione stretta con la “rete della natura”; la dimensione della vita e della vivibilità locali assumono un ruolo centrale.
Potrebbe sembrare (forse è così) una proposta di vita radicale e inattuabile; in realtà è forse una delle migliori soluzioni se vogliamo sul serio arginare la crisi che coinvolge il nostro pianeta: se si riflette sul serio sulle cause del degrado ambientale, sulla condizione delle popolazioni più povere, si scopre immediatamente che la causa di tutti i mali è sostanzialmente il nostro modo di consumare in modo eccessivo e sconsiderato. Quello che ci viene chiesto è di fare un passo indietro e cercare di compiere scelte di consumo razionali, consapevoli delle sue possibile conseguenze non solo sulla nostra vita (quante cose di quelle che acquistiamo ci cambiano davvero la vita?), ma anche sull'ambiente che ci circonda.
Provate a fare un giro su questi siti e poi fatemi sapere!
www.altreconomia.it
www.retegas.org
www.assobdm.it
www.bancaetica.com
www.outofthisworld.coop
www.terrafutura.it
www.decrescitafelice.it

 
 
 
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GEOBLOGGERS: SAMU, ALE E EVA

Ciao!Sono Eva, ho 22 anni e sono un’aspirante geografa. Non è semplice spiegare cosa significa studiare geografia e di cosa mi occuperò in un futuro non così lontano…ma col tempo spero di farvi apprezzare tutti gli aspetti più interessanti (e non sono pochi) di questa disciplina. Per ora vi basti sapere che per inseguire il mio sogno (aiuto che parolone) ho lasciato il mio tranquillo paesino tra le colline comasche per approdare a Torino, sede di una delle scuole di pensiero geografico più importanti perlomeno a livello nazionale.

Alessandro, milite esente, bella presenza (?), 22 anni (ma a Pasqua saranno 23), studente di "Scienze umane dell’ambiente del territorio e del paesaggio" (c’è una virgola in questo lungo nome: mettetela dove meglio credete e vi faremo sapere se avete ragione). Tutto questo sbrodolio per dirvi che non ho un curriculum articolato come quello del mio collega, ma mi sto attrezzando per recuperare. Tra i due dovrei essere quello specializzato sul turismo. Ma il mio master lo otterrò solo dopo essere tornato dal week-end a Barcelona...

Ciao, mi chiamo Samuele e sono uno studente 22enne come il mio socio qui sopra. Studio e lavoro in campo ambientale e più precisamente nell'ampio spettro dello sviluppo sostenibile. Mi auguro troviate di vostro interesse questo nostro spazio, un po' ambientale, un po' turistico, un po' di costume, un po' culturale, un po' inutile, un po' fondamentale, un po' finestra sul mondo, un po' irriverente, un po' azzardato. Il milieu? Titolo pretenzioso, ma ci piacciono le cose in grande stile!

 

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