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« Nettuno Assunzioni clientelariSE TRIBUTI ITALIA FOSSE ... »

Nettuno Interessi troppi privati della giunta Chiavetta

Post n°2 pubblicato il 04 Gennaio 2010 da progetti.editoriali
 

Se la giunta Marzoli è stata sciolta per infiltrazione mafiosa, pur se ne sappiamo ancora poco delle attività criminali che hanno determinato lo scioglimento, con molta probabilità il Prefetto dovrebbe correre in soccorso a questo disgraziato Comune, questa volta a pieno titolo, perchè la mafia è anche quella politica ,quella che utilizza la Cosa Pubblica per fini personali o per voto di scambio, terribile se la merce di scambio viene pagata in cubatura.  L'ultimo consiglio comunale del 2009 ha mostrato il vero volto di un sindaco più spregiudicato dei suoi ex colleghi di centro destra, andando ad infliggere un nuovo colpo mortale all'economia del paese per prediligere forme clientelari. Grida vendetta la scandalosa Variante di Piano, la più corposa della storia di Nettuno, destinata a far lievitare sempre di più i costi degli appartamenti e bloccando di fatto l'espansione edificatoria per la povera gente che vede vanificata per le nuove generazioni, ogni possibilità di poter costruire sul pezzetto di terra di proprietà. Edilizia privilegiata e blocco di un piano regolatore che ormai ha 25 anni e su cui una giunta sana avrebbe dovuto lavorare.  Alessio Chiavetta mostra segnali preoccupanti di presa del potere perchè l'orgia di fine anno non risparmia i regali ad personam tra cui l'apertura della Farmacia Comunale. Altro scandaloso esempio di inciucio o meglio di cambiali che erano in scadenza visto che il giovanotto, raccomandato dal regionale Mancini, che gli aveva concesso un posticino in segreteria prima che la destra lo mandasse al governo del paese, qualche contentino doveva darlo anche ai romani, in piena campagna elettorale. E così la Farmacia pubblica viene svenduta all'80% per una gestione che non richiedeva l'intervento di un premio Nobel, nè una percentuale ad un consigliere comunale che batteva i pugni per la sua fetta di torta. Vedremo quale sarà la percentuale che verrà assegnata al prode consigliere. A batter cassa,  anche con toni violenti, la poliedrica Anna Ferrazzano che ha strillato e non poco per la sistemazione nell'organico comunale della figlia. Si dice abbia alzato le mani sul segretario comunale poi scappato per paura. Una barretta di Kinder, una leccata di Nutella dal barattolo gigante poggiato sulla scrivania e Chiavetta accontenta anche lei, mentre Valente, uno dei pochi pentiti del PDL, l'abusivo del Porto su licenza comunale, plaude in pieno consiglio a questo giovanotto che ha saputo cogliere il peggio dallo sfacelo di questo Municipio. E così l'uomo della Camera Iperbalica da sei piani, la più grande camera iperbalica del mondo, con annessi villini fronte mare, si dimostra il degno compare di merenda di Chiavetta che con un solo colpo riesce a tenere spaccato il centro destra. Ora c’è solo da attendere che Carlo Conte dimostri la sua coerenza politica e rediga una denuncia alla Procura della Repubblica, perché gli interessi privati che si stanno consolidando sono pericolosissimi rispetto a quel segnale che l’allora Prefetto mandò quando propose la chiusura del Comune per infiltrazioni mafiose. Ebbene, gli stessi argomenti che furono oggetto di chiusura di questo Comune oggi vengono portati avanti dalla giunta Chiavetta. Ed allora c’è da interrogarsi, c’è da chiedersi se è stata una grande speculazione politica, oppure se anche il centro sinistra è funzionale a quel sistema. Chiavetta deve pagare uno scotto altissimo, è di fatto ostaggio di una candidatura soffiata a Vettori per un pugno di voti alle primarie,mentre è di per se vergognoso che il suo vice, Andolfi, quello che rese dichiarazioni spontanee ai Commissari del pool antimafia, denunciando il forte radicamento con la criminalità organizzata, oggi ignora che questa giunta è afflitta dallo stesso identico male, se quello era il male. Mariano Leli ed il consigliere Turano non ci stanno al sacco di Nettuno e nel corso dell’ultima assise fanno evidenti riferimenti alla continuità, la stessa che portò il Comune allo scioglimento. Duri i toni di Leli che trova il plauso anche di quella sinistra più sana che un tempo vedeva come riferimento Carlo Conte. Appare infatti strano,anzi incredibile che lo stesso centro sinistra che aveva denunciato una collusione mafiosa su precise vicende edificatorie della giunta Marzoli,oggi le fa sue sostenendo che da accertamenti eseguiti, quelle concessioni di cui parleremo in un altro capitolo, erano legittime. 

 
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