Creato da madamemichel il 17/11/2009

Il riccio

IL BLOG UFFICIALE DEL FILM "IL RICCIO"

 

La ragion pratica

Post n°39 pubblicato il 29 Gennaio 2010 da madamemichel
 

Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto piú spesso e piú a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me. Queste due cose io non ho bisogno di cercarle e semplicemente supporle come se fossero avvolte nell’oscurità, o fossero nel trascendente fuori del mio orizzonte; io le vedo davanti a me e le connetto immediatamente con la coscienza della mia esistenza. La prima comincia dal posto che io occupo nel mondo sensibile esterno, ed estende la connessione in cui mi trovo a una grandezza interminabile, con mondi e mondi, e sistemi di sistemi; e poi ancora ai tempi illimitati del loro movimento periodico, del loro principio e della loro durata. La seconda comincia dal mio io indivisibile, dalla mia personalità, e mi rappresenta in un mondo che ha la vera infinitezza, ma che solo l’intelletto può penetrare, e con cui (ma perciò anche in pari tempo con tutti quei mondi visibili) io mi riconosco in una connessione non, come là, semplicemente accidentale, ma universale e necessaria. Il primo spettacolo di una quantità innumerevole di mondi annulla affatto la mia importanza di creatura animale che deve restituire al pianeta (un semplice punto nell’Universo) la materia della quale si formò, dopo essere stata provvista per breve tempo (e non si sa come) della forza vitale. Il secondo, invece, eleva infinitamente il mio valore, come [valore] di una intelligenza, mediante la mia personalità in cui la legge morale mi manifesta una vita indipendente dall’animalità e anche dall’intero mondo sensibile, almeno per quanto si può riferire dalla determinazione conforme ai fini della mia esistenza mediante questa legge: la quale determinazione non è ristretta alle condizioni e ai limiti di questa vita, ma si estende all’infinito.
 
(I. Kant, Critica della ragion pratica, Laterza, Bari, 1974, pagg. 197-198)

 
 
 

CUORE E CIELO

Post n°38 pubblicato il 25 Gennaio 2010 da madamemichel
 

Microcosmo e macrocosmo  in connessione. 
L'uomo come misura di tutte le cose, che interpreta e legge le forme della natura attraverso sé stesso.
E l'infinito dell'anima diventa un cielo profondo.

Nel cuor dove ogni visïon s'immilla,
e spazio al cielo ed alla terra avanza,
talor si spenge un desiderio, e brilla
una speranza:

come nel cielo, oceano profondo,
dove ascendendo il pensier nostro annega,
tramonta un'Alfa, e pullula dal fondo
cupo un'Omega. 

(Myricae - G. Pascoli)

 

sunset sky

 

 

 

 
 
 

Sette saperi necessari

Post n°37 pubblicato il 22 Gennaio 2010 da madamemichel
 

Oggi ho scorso con la mano i dorsi dei miei libri polverosi, tutte le volte che un dubbio mi assale cerco risposta nella mia personale libreria. Pensavo a Paloma, all'educazione borghese impartitale dalla famiglia, al suo disagio. Pesco un mio connazionale Edgar Morin:

"L’essere umano è nel contempo fisico, biologico, psichico, culturale, sociale, storico. Questa unità complessa della natura umana è completamente disintegrata nell’insegnamento, attraverso le discipline ciascuno dovrebbe prendere conoscenza e coscienza sia del carattere complesso della propria identità sia dell’identità che ha in comune con tutti gli altri umani."

Chissà, Paloma, se i tuoi genitori pensano a questo, guardando al tuo futuro.

 
 
 

Rallentare

Post n°36 pubblicato il 20 Gennaio 2010 da madamemichel
 

...perchè l'intelligenza è operazione di quiete e non di moto.

 

 
 
 

Il dì di festa

Post n°35 pubblicato il 17 Gennaio 2010 da madamemichel
 

Ieri è storia. Domani è mistero. Oggi è un dono, è per questo che lo chiamiamo presente.

Oggi, domenica, giorno di riposo prendo la vita con lentezza. Libera dagli orari e i ritmi imposti nei giorni feriali. Bevo una tazza di tè, penso, leggo, rifletto. Potrei anche annoiarmi, se lo volessi. Mi godo fino in fondo questo dono.

 

 
 
 
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\'abbraccio

 

CLIP DAL FILM

 

SINOSSI

Ci troviamo a Parigi, in un elegante stabile abitato da famiglie dell’alta borghesia.
Renée Michel ne è la portinaia: vedova, burbera e sciatta. All’apparenza è il classico stereotipo di portinaia, ma lei tiene celato al mondo il suo grande interesse per la musica, la filosofia, l’arte, che coltiva da autodidatta con passione e intelligenza. Qualche piano più in su, Paloma Josse è una bambina di undici anni arguta e sagace decisa a suicidarsi il giorno del suo tredicesimo compleanno. Il suo vero animo si nasconde dietro l’immagine della tipica adolescente superficiale.
Tutto cambia quando un elegante e raffinato giapponese verrà ad abitare in un appartamento della palazzina: Kakuro Ozu. 
Sarà grazie a lui che Madame Michel e Paloma si incontreranno e si riconosceranno come anime simili nella loro sensibilità e approccio al mondo. Un rapporto che porterà le due ad aprirsi al mondo e a decidere di non nascondere più la loro profonda personalità.

 

ULTIMI COMMENTI

Ho letto molto volentieri questo articolo. mi piace il tuo...
Inviato da: diletta.castelli
il 23/10/2016 alle 18:11
 
un grande testo, un grande uomo. ciao da canon82
Inviato da: esternoluce
il 04/01/2016 alle 19:01
 
CIAO UNA BUONA DOMENICA luciano
Inviato da: artfactory
il 22/08/2010 alle 11:20
 
sto leggendo, per la seconda volta, l'eleganza del...
Inviato da: ba_rm
il 18/07/2010 alle 19:43
 
CIao! bello il tuo post!
Inviato da: kuliscioff
il 10/06/2010 alle 12:21
 
 

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