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I monologhi di Silvio

Post n°428 pubblicato il 29 Luglio 2008 da monari



Napolitano
«Il luogo del confronto è soprattutto il Parlamento». Le parole pronunciate dal presidente della Repubblica due giorni fa, rispecchiano il concetto fondamentale di ogni democrazia costituzionale. Ovvero che il "gioco" fra maggioranza ed opposizione deve avvenire sul terreno delle questioni reali, ed il luogo, l'unico luogo dove questo può accadere è il Parlamento.
Punto e basta. Anzi, a rigore di logica costituzionale, quel "soprattutto" di Napolitano è una concessione alla retorica politica che nasce dal vezzo tutto italiano di considerare i partiti una specie di anticamera del Parlamento. Per cui scambi di opinioni o bisticci fra segretari di questo o quel movimento sarebbero già una dimostrazione di democrazia.

Agli uomini di apparato quest'idea piace, ma non è essa il vero sale della democrazia costituzionale. I partiti hanno generato i "manuali Cencelli", il Parlamento si è adeguato. I partiti hanno portato in scena oscenità in una delle due Camere, il Parlamento non si è ribellato.

E' molto sottile il confine fra l'arbitrario concetto che, data una serie di partiti, esiste una democrazia; ed il principio costituzionale che soltanto il confronto nel Parlamento è espressione di democrazia (ne ho parlato qui).

Questo discorso è soltanto richiamo ad una noiosissima teoria. Nella vil pratica italiana, noi abbiamo visto che un capo del governo ha detto papale papale: io con questa opposizione non ci dialogo.
Lasciamo perdere i risvolti comici della faccenda (dietro ogni commedia può celarsi una tragedia). Nessun capo del governo che sia responsabile può permettersi di irridere alle regole della Costituzione come se la gestione del Parlamento fosse un suo affare privato.

Berlusconi non ama il dialogo, ama il monologo costruito in una forma apparente di discussione: lui dice certe cose per rispondere a certe altre degli avversari, ma quelle certe altre cose non stanno come le racconta lui. Tutto qui.
Quali riforme si possono fare con un leader di governo di questo tipo?
Anche perché il partito di opposizione potrebbe dare luogo ad una serie di testimonianze da presentare nella famosa trasmissione televisiva "Chi l'ha visto?".

Per chi ha qualche ricordo un po' in là nel tempo, sa che l'estate non ha mai portato troppi consigli alla politica ed ai politici. Anzi. Che cosa accadde, ad esempio, un due agosto alla stazione di Bologna? Un 4 agosto, ci fu la strage dell'Italicus.
Prima di un ferragosto un partito di destra inonda l'Italia con un manifesto beneaugurante. Dieci giorni dopo, a Torino la magistratura scopre il "golpe bianco" di Edgardo Sogno con il sostegno della loggia P2 di Licio Gelli, e previsto appunto per  ferragosto. Con l'intervento dei militari si voleva realizzare una repubblica presidenziale. Era il 1974.
Dobbiamo andare in vacanza con l'incubo che il passato ritorni?




[Anno III, post n. 236 (613), © by Antonio Montanari 2008]

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