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Post N° 74

Post n°74 pubblicato il 25 Dicembre 2007 da dinilu

Giustizia
"Sono disperato. Se non fossi un uomo di Stato mi farei giustizia con le mie mani". Dice così, ad un amico, Giovanni Gumiero, l'alto ufficiale della Marina Militare, marito della povera donna seviziata da un rom a Roma.
Perchè lo Stato non fa la giustizia invocata da un suo fedele servitore e cittadino?
Giustizia è, come avvenuto testé in Spagna, comminare 40.000 anni ad uno che ha provocato 191 morti e 1870 feriti, sapendo che il massimo del carcere è di 40 anni, salvo sconti e indulti.
Summum ius summa iniuria.
Romertà
Dal reportage di un quotidiano: " Tra le baracche ci sono una cinquantina di immigrati, giovani e meno giovani, quasi tutti maschi, palesemente disorientati. Da qualche ora si trovano sotto i riflettori ed è chiaro che non gradiscono. Tra loro, uomini e donne, è scattato un primordiale richiamo del branco. Così si sono già tutti schierati. Stanno con Nicolae e danno addosso a Emilia. «Lui bravo. Lei non sta bene con la testa», ripete a mo’ di cantilena un giovanotto con giaccone di similpelle, bassetto, occhi chiari. Lo chiamano Toi....
Emilia è la donna che ai loro occhi ha tradito. E’ lei che s’è messa a urlare quando ha visto che Nicolae stava ammazzando di botte una donna nel campo vicino. «Lei ha anche documenti... certificati... Lei è malata». Ci manca solo che dicano che è una puttana.
No, più semplicemente è mezza matta. Questo il messaggio che esce compatto dal campo nomadi dietro la stazione. «Lei malata». Ah, malata. E che fa per vivere? «Lavori di pulizia nelle case»."
Poi si meravigliano (io mi meraviglio della loro meraviglia: ci sono o ci fanno?) che i rom (o sinti o camminanti) siano odiati e rifiutati da tutti, tranne quei pochi che si meravigliano.
Autodifesa
Leggo sul Corsera: "una donna è stata violentata ed uccisa da un romeno. E' solo l'ultima di una serie di notizie che, comprendendo furti, rapine e violenze varie commesse da immigrati, ormai riceviamo con cadenza quotidiana. Sembra che la piccola e media criminalità sia ormai "cosa loro" (cioè degli immigrati), mentre "cosa nostra" si dedica alla grande e grandissima criminalità. Ma dove ci porta tutto questo? Non sono mai stato razzista, mi sforzo di guardare alle grandi questioni come quella dei flussi migratori e dello "scontro di civiltà" senza pregiudizi e preconcetti. Ma da un po' di tempo, quando torno dall'ufficio la sera tardi ed in metropolitana vedo due "stranieri" che parlottano e sono vestiti in modo trasandato, mi viene paura, e non posso farci nulla; mi rendo conto che molta gente comincia ad avere atteggiamenti e pensieri simili ai miei: qualcuno non ci gira troppo intorno e dice: "sto diventando razzista e prima non pensavo di esserlo". Io non vorrei diventare razzista, ma basta un pacchetto sicurezza per fermare questa tendenza?".
I pacchetti, buoni per i regalini, non bastano, se non c'è, almeno all'inizio e per un periodo abbastanza lungo, un ampio controllo del territorio, in attesa che espulsioni vere e non fasulle (come quelle che prevedono di accompagnare gli espulsi alla stazione ferroviaria!).
Il Circolo della Libertà Roma Liberale sta organizzando già da stanotte le Ronde della Libertà, spontanei controlli delle zone a rischio per garantire quella sicurezza che, a causa delle negligenze del governo Prodi e delle manchevolezze di Veltroni, di fatto è stata tolta ai romani».
Non gireremo armati, non saremo degli sceriffi con il cinturone pronti a sparare, non avremo spranghe o oggetti contundenti. Saremo armati - ha concluso - solo di telefoni cellulari, walki talkie e torce per illuminare le strade buie, non vogliamo menar le mani, vogliamo solo garantire la sicurezza».
Insomma, aiutati che Dio (lo Stato) ti aiuta.
Delicatessen
Un esule istriano rivela sul Corsera che "il 30 di ottobre scorso le Poste Italiane avrebbero dovuto rilasciare un francobollo commemorativo dedicato a "Fiume - terra orientale già italiana", ma "il rilascio è stato bloccato a pochi minuti dalla cerimonia di presentazione... Cosa è successo? Pare che vi sia stato un intervento da Palazzo Chigi, dal quale è arrivato un contrordine! Le prime informazioni dicono che quel "già italiana" di Fiume abbia sconvolto qualche burocrate e, più tardi, la comunicazione della Farnesina è stata la seguente: "Il Ministero degli Esteri ha segnalato l'opportunità di valutare ulteriormente il momento migliore per dar corso all'emissione".
Meglio abbinare tale emissione a quella che commemora gli infoibati dai titini (con l'avallo dei comunisti italiani, poi beneficiari di pensione Inps, come alcuni infoibatori).
Ricordo che papa Woitila, quando si recò in Armenia, non fece alcun accenno al genocidio perpetrato dai turchi, giustificandosi con la volontà di non turbare/irritare (offendere) gli ottomani, nipoti di coloro che avevano quasi sterminato un popolo (1.700.000 morti, oltre la metà degli armeni).
Quelle délicatesse, direbbe forbitamente Luca Giurato. 
La legge del menga
Le autorita' romene assicurano di essere impegnate al massimo per risolvere i problemi creati dai delinquenti romeni in Italia. Ma molto "dipende principalmente dal governo italiano", afferma il premier romeno Calin Popescu Tariceanu, che precisa: "facciamo il possibile ma non possiamo portare i romeni a casa con la forza".
Magari li mandano, con la forza, in Italia, con la stessa forza degli sfinteri anali per la espulsione delle feci.
Per il ministro dell'interno, Cristian David, serve anche l'impegno delle autorita' italiane per l'integrazione dei romeni di etnia rom che vivono in Italia.
Come dire:  "Ve li abbiamo mandati, cioè messi nel lato B (il fattore "c" di Prodi), teneteveli e "integrateli". E non agitatevi, altrimenti farete il nostro/loro gioco. Ciò in forza della legge del menga, per la quale chi lo ha preso dove non batte il sole e si siede, se lo tenga. 
Il governo rom-eno, per l'intanto, ha mandato, nientepopodimeno (appunto, popòdipiù, cioè più rom) tre-poliziotti-tre.
I Trettre direbbero: "me pare tutta 'na strunzata". Er Piotta, invece, ched'è de sinistra, quella bonista e accogliente, dice in puro vernacolo romanesco: "Contenti e cojonati".
Sicurezza
I ddl approvati mirano, fra l'altro, alla certezza della pena, al contrasto alla criminalità organizzata, alla sicurezza urbana, all'istituzione della banca nazionale del dna (dopo la BNL/BNP avremo la BND)e al ripristino di pene più severe contro il reato falso in bilancio, "cosa assolutamente necessaria", dice Letta.
Clemente Mastella sottolinea che "la sicurezza riguarda i cittadini, e per questo spero che alle parole facciano seguire i fatti". Clemente il mazziniano: pensiero e azione. Quanto al falso in bilancio, spiega il Guardasigilli, "ora assurge a reato e ad attività di natura criminosa e su questo c'è stata unità all'interno del Cdm". Finalmente un po' di Unità nell'Unione.
Con tutti gli assassini, rapinatori, pedofili, stupratori, ladri, spacciatori ed altri benefattori che ci sono in giro, i cittadini, specialmente donne e bambini, dopo l'aumento della pena per il falso in bilancio potranno finalmente dormire sonni tranquilli, uscire di notte a qualunque ora ed andare sereni ed ilari (anche Ilary Blasi) in qualunque luogo.
Romanticheria

 

E' morta all'ospedale Sant'Andrea Giovanna Reggiani, una donna italiana di 47 anni aggredita, violentata e poi gettata in un fossato la notte scorsa a Roma. Era scesa dall'autobus e stava tornando a casa quando è stata aggredita a Tor di Quinto, vicino a via Camposampiero. Il responsabile dell'aggressione è stato visto da un'altra donna ieri sera, intorno alle 21, mentre trascinava la vittima prima di sensi. Sarebbe un romeno di 24 anni arrestato poco distante dalla scarpata: sulla pelle aveva ancora i segni della collutazione che aveva ingaggiato con la donna e gli abiti sporchi di sangue. Sarebbe: il condizionale è d'obbligo!
Abita nel campo rom di Tor di Quinto Nicolae Romolus Mailat. Il birichino si chiama proprio Romoletto, aoh, come un vero rom-ano! Voleva solo un incontro rom-antico, niente di più. Uffa queste italiane, quante storie fanno! Possono solo scegliere tra rom, sinti e camminanti. Semo gente de borgata, anzi de porcata.

L'ultimo pasto
La Corte Suprema federale di Washington ha nuovamente fermato la mano del boia, stavolta in Mississippi quando ormai il condannato aveva consumato l'ultimo pasto (salsicce e braciole di maiale, cipolle, patate, torta di pecan) e stava incamminandosi verso la camera dell'iniezione letale.
Earl Wesley Berry, avevano riferito le autorità del carcere, non aveva mai mostrato rimorso per la morte di Mary Bounds, la sua vittima, rapita e uccisa nel 1987 a forza di botte fuori da una chiesa.
L'ultimo pasto di Mary è stato quello che di lei hanno fatto i vermi.
Arriba Espagna ovvero giustizia è sfatta

L’11 marzo 2004, verso le 7.40, dieci bombe esplosero a bordo di quattro treni pendolari pieni di dipendenti d’ufficio, operai o studenti, diretti verso la stazione madrilena di Atocha: 191 morti e 1.841 feriti.
Il tribunale di Madrid ha condannato 21 dei 28 imputati. Sette gli assolti. Tre imputati hanno avuto il massimo della pena, circa trent'anni per ciascuno dei 191 morti negli attentati, ma la legge spagnola fissa a quarant'anni il massimo della pena da scontare in carcere. Quanto ai tre, i marocchini Jamal Zougam e Otman el Gnaoui, sono ritenuti gli autori materiali dell'attentato e a loro sono stati comminati complessivamente 40.000 anni di prigione; Emilio Suarez Trashorras, spagnolo ritenuto complice per aver fornito gli esplosivi provenienti da una miniera, è stato condannato a 35.000 anni di carcere.
40.000 e 35000 anni di carcere per scontarne al massimo 40: c'è da piangere per il ridere. Quei mostri avrebbero meritato la pena di morte in pubblica piazza, con riprese da Al Jazeera e con video su internet, come fa Al Qaeda.
Ad Atocha, meglio Atrocha, i marocchini musulmani massacrarono gli spagnoli, cristiani, Gli spagnoli, invece di cacciare dalla Spagna i marocchini (come cinque secoli prima avevano cacciato i mori conquistatori), preferirono cacciare un loro concittadino, il premier Aznar.

Luis Zapatero ha esclamato "Giustizia è sfatta". Tuttavia, essendo il premier spagnolo un po' bleso, tutti hanno sentito: "Giustizia è fatta".

Aberrazioni
Il coordinatore di An di Ravenna è stato multato per aver fatto suonare l'Inno di Mameli. Forse il volume era un po' alto, ma si trattava pur sempre dell'inno nazionale.
Coloro che hanno, oltre a tre narici, pure tre orecchie, sono, oltre che più intelligenti (il cervello è più ossigenato), più sensibili ai suoni.
Se fosse stata strombazzata l'ultima fatica di M'annoia, di Jovanotti o di Ligabue, ci sarebbe stato ugualmente reato?
Uro
La Commissione d'inchiesta sul G8 a Genova, "a carico" delle forze dell'ordine, non si istituirà.
Sul Manifesto c'è una vignetta di Vauro che raffigura una tomba, sulla quale "ballano" Di Pietro e Mastella, sovrastata da una lapide su cui è scritto "Carlo Giuliani (ragazzo)".
La scritta è incompleta, mancando "...assuntore di metadone, morto eroicamente mentre assaltava, con il viso coperto e brandendo amichevolmente un estintore, una camionetta dei carabinieri".
A Vauro, evidentemente, non sono mancati né il coraggio (come quando fa vignette su Maometto molto  più irriverenti di quelle danesi) né la memoria, ma solo si è spuntata la matita. 
Ai tempi di Oetzi, l'uomo di Similaun (simile a un uomo, appunto), scorrazzavano nelle pianure europee gli uri, bovidi antenati degli attuali bovini. Per mandare a quel paese un cornuto, il Grillo dell'epoca avrebbe detto: "Va...uro!".
Primi
Siamo primi in Europa! Sono 3 milioni 700 mila gli immigrati regolari in Italia. Un numero aumentato del 21,6% - pari al 6,2% sulla popolazione complessiva (nell'Ue è il 5,6%) - in un anno e tale da collocare l'Italia, per ritmo di crescita, al vertice europeo.
Tanto emerge dal 17° rapporto sull'immigrazione redatto dalla Caritas Italiana e dalla Fondazione Migrantes, presentato martedì.
Nel 2006 il trend di crescita (700.000) è stato tale che, se sarà confermato, farà arrivare fra 20-30 anni gli stranieri a 10 milioni ed oltre. Ogni 10 immigrati, 5 sono europei (la metà comunitari); 4 suddivisi fra africani e asiatici, 1 americano. I rumeni, col 15,1% di presenza, sono la comunità più numerosa; segue quella dei marocchini (10,5%), degli albanesi (10,3%), degli ucraini (5,3%).
Nel contempo, per fortuna, gli italiani autoctoni diminuiscono. Suggerisco, comunque, per evitare squilibri e scompensi, di aumentare il tasso di denatalità delle donne italiche, da 1,2 a 1, anzi a 0,8, così da soddisfare il principio dei vasi comunicanti.

 
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