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Post N° 75

Post n°75 pubblicato il 25 Dicembre 2007 da dinilu

Prevenire
Victor Ukmar, a proposito delle tragedie sul mare che riguardano i clandestini, scrive: "Sono fra quanti da tempo chiedono...l'aiuto...anche delle imbarcazioni private per  operare un pattugliamento e per salvare vite umane".
Penso all'Ikarus di D'Alema ed al panfilo che Ukmar, sommo tributarista e sicuramente multimilionario (in euro), può indubbiamente permettersi, anche per andare a prelevare i migranti nei porti del Mediterraneo e dell'Atlantico. Prevenire è meglio.
La Cosa Rossa
Fabio Mussi è il Cosetto Rosso (fratello in ispirito di Cosette, l'eroina dei Misérables di Victor Hugo), il mezzo toscano, come Fanfani (quando quest'ultimo fu nominato Segretario Generale dell'Onu, l'istituzione fu ribattezzata "Mezzu"), l'omino (paffutello) con i baffi., il "cunctactor" (temporeggiattore) del PCUS (Partito Comunista Ultima Scissione). Mussil:  "L'ometto senza qualità".
Finti tonti
Corradino Mineo stamane, al TG3, a proposito di Pol Pot (paragonato da Veltroni ad Auschwitz: paragonare una persona ad un luogo è da grandi scrittori, come Walter) ha detto: "Non so quanti (khmer) sono stati uccisi a bastonate (per risparmiare i proiettili: ndr)". Milioni, Corradino (non decollato come l'omonimo di Svevia a Tagliacozzo, ma) smemorato, milioni. Il marxista-leninista Pol Pot, fratello in pensiero ed in azione di Stalin (20 milioni di russi ammazzati), di Mao Zedong (innumeri milioni di cinesi crepati), Kim Il Sung (nordoreani a bizzeffe fatti fuori), Kadar, Ulbricht e tanti altri compagni abbronzatisi (specie in faccia) al sol dell'avvenir.
Mario Draghi (come quello del bar del Giambellino, che tutti chiamavan mago; o viceversa?) pontifica: "In Italia i salari più bassi". Non aggiunge che ciò dipende anche dal fatto, incontestabile, che l'euro vale mille lire. Se valesse (quasi) duemila lire, come ce l'hanno gabellato e propinato, le retribuzioni sarebbero meno basse.
Degustando l'Espresso n. 43 del 1° novembre
Degustando l'Espresso (n. 43 del 1° novembre) fatto con caffé di qualità illymitatamente rossa.  La vignetta di Altan raffigura un uomo seduto su un cumulo di merda (non d'artista, altrimenti starebbe nel Museo di Arte Moderna), il quale dice: "Propongo di istituire un premio Nobel per il senno di poi". Che sia un elettore della sinistra-centro deluso?
Subito dopo c'è l'antitaliano Giorgio Bocca che titola "Il ritorno degli antifascisti", di cui ecco l'incipit: "I tre milioni e mezzo di voti per la nascita del Pd sono, sostanzialmente, l'antifascismo che gli italiani, almeno la metà degli italiani, hanno conosciuto...". Giorgio, bocca della verità, già fascista (come Fo, Bobbio, Vittorini e tanti altri) e concorrente, come Ingrao, ai Vittoriali, di quale metà fa parte? Sicuramente dell'antifascismo immarcescibile ed indistruttibile dopo 65 anni dalla eliminazione del fascismo (anche fisica: oltre Piazzale Loreto, almeno 20.000 "fascisti", compresi preti e ragazzine di 13 anni -Pansa scripsit- furono ammazzati dai liberatori comunisti nel c.d. triangolo rosso emiliano, fino alla fine del 1946).
Aggiunge Giorgio: "I tre milioni e mezzo (compresi quelli che hanno votato 4-5 volte, studenti, zingari ed extracomunitari: ndr) che hanno votato il Pd sono la nostra assicurazione sulla vita e sulla libertà". Vavavooommmm! Nutro qualche dubbio che zingari ed extracomunitari (anche spacciatori di droga, sfruttatori di donne e bambini, venditori di merci contraffatte e realizzatori di altre buone azioni), oltre ai plurivotanti, siano la mia assicurazione sulla mia vita e sulla mia libertà. Meglio un'assicurazione sulla vita con polizza, magari pure di Unipol, tie'.
Un po' dopo mi imbatto in Marco Travaglio, alias Travprezzemolo, visto che scrive a getto continuo libri a due e (pur non essendo una scimmia) a quattro mani, collabora a quotidiani e settimanali (persino alla rivista femminile "A" della Latella), partecipa a talk show (acquà ed allà, senza essere musulmano) come "Anno doppiozero" ("00", come la farina ed i bagni pubblici). Marco nel suo consueto "Signornò" (come quella che "e levate a' cammesella", "a' cammesella 'gnornò 'gnornò"; "e levate...") titola "I delinquenti battono i detenuti" e spiega ("spieca" direbbe Eduardo De Filippo): "Forse è ora di guardare in faccia la realtà: l'Italia ha troppi delinquenti, non troppi detenuti", aggiungendo: "ormai abbiamo depenalizzato quasi tutto il depenalizzabile...".
Marco (detto anche Snasaculo, come il personaggio rabelesiano di Gargantua e Pantagruele, per il suo fiuto finissimo per l'odore dei soldi, ma solo per quelli di destra, non per gli sghei di sinistra, come quelli delle sue tasche, dove confluiscono i proventi dalle sue pluripoliedriche attività); Marco, "polutropon", cioè uomo dal "multiforme ingegno", come Ulisse, dimentica che l'Italia, già sovrabbondante di delinquenti indigeni (Tonino Di Pietro e Luca Giurato direbbero,  forbitamente, autoctoni), è stata invasa da delinquenti extracomunitari (albanesi, maghrebini, africani neri, cinesi, slavi, ecc.) e persino comunitari (romeni e rom), i quali, pur essendo il 2% della popolazione de lo Bel Paese (dove il sì suona, anzi dove si suona e si balla) perpetrano più della metà dei reati e "popolano" per il 50% le carceri dello stivale.
Appresso mi afferra l'immenso (e rosso, come una poesia di Prévert) Serra (Michele, sesto, come Dante, dopo l'Arcangelo, Bongiorno, Sant'oro, Cucuzza e Placido), il quale nella sua "satira preventiva" disserta sui "Senatori in leasing", affermando che "comperare un senatore...oggi può essere un investimento sicuro", aggiungo io da piccoli savi, cioè savini, non da piccoli folli, cioé follini, come era in passato.
Puntualizza Mike: "può capitare di lasciare in un parco un senatore di Rifondazione....oppure un ex repubblichino, o un concusso dell'Udc". Circa l'ex repubblichino mi viene in mente Dario Fo, ma non mi risulta che sia senatore. Forse Mike voleva riferirsi alla "moglie di un ex repubblichino": lapsus (Totò diceva lapis) del geniale Michael.
Più oltre c'è un altro Marco (non l'evangelista, ma) Damilano (DaMosca fino al 1989), il quale inizia il suo "Conto alla rovescia" e lo chiude così: "Resistere, resistere, resistere" Marco DaBorrelli!). Scrive: "Nel bunker di Palazzo Chigi...Prodi (come Hitler: ndr)...il Gran Malato...non ha nessuna intenzione di mollare". L'Armata Azzurra incombe: ci sarà il suicidio come Adolf?
Segue Edmondo Berselli, quello che la dà a bere a tutti i sinistri di bocca buona, con il suo "Walter Format", in cui ci annuncia (Troisi e gli altri gatti del vicolo miracoli, direbbero "Annunciazione, annunciazione...") che il Pd, nuovo di zecca (anche di zucca, pure di quelle grandi, come certi giornalisti repubblicani), ha il suo Pantheon di zecca: "via Marx, Togliatti, Paolo VI e la Guzzanti. Porte aperte per Moro, De Gasperi, Bobbio, Tocqueville (!), Jovanotti, Neri Marcorè".
Incredibbele, direbbe Macaluso: far fuori Marx ed il Migliore e pure la Guzzanti! De Gasperi: ma che ca...c'azzecca Alcide con i postcomunisti. Bobbio, già fascista, pure pure....Moro (Presidente del Consiglio quando nel 1975 furono firmati a Osimo, da Rumor, i deprecabili accordi con la Jugoslavia) con le sue convergenze parallele (e l'apertura ai comunisti) ci sta bene nel PDantheon, n'è degno. Al posto di Paolo VI ci sta bene Giovanni XXIII, quello del patto con il Kgb: per ottenere al Concilio Vaticano II (solo) due "osservatori" della chiesa russo-ortodossa (forse spie del Kgb) rinunciò a condannare il comunismo (già definito da Pio XI "un flagello satanico"), così favorendone la sopravvivenza, anzichè accelerarne il crollo avvenuto nel 1989 , dopo l'avvento di papa Woitila. 
Edmondo rivela: "addio alle figurine di Sabina Guzzanti e forse anche di Corrado suo fratello e benvenuto al pensatore più in palla dell'arena democratica, ossia Neri Marcorè.... (che) imita benissimo il democratico Ligabue....(parodiandolo così) 'Una vita da prodiano/sempre a prendere schiaffoni/a tenere tutti buoni/circondato da coglioni...". Ipse dixit, confermando autorevolmente il giudizio di Berlusconi sui "coglioni di sinistra". Neri, comunque, dovrà cambiare al più presto il suo nome da Neri in Rossi, questo sì "democratico", vero Edmondo?
Mancano, peraltro, la grande Fiorella M'annoia e sopra tutto il Genio Roberto Benigni, il Laurence Olivier della Val d'Orcia, il Rossellini/Pabst/Kurosawa, anzi lo EI(se)NSTEIN della Val di Chiana, la reincarnazione di Dante Alighieri (sta scrivendo la quarta Cantica...che ti passa, da una laurea ad honorem all'altra, senza alcun'eco di pernacchi).
Francesco Bonazzi (se fosse Francesca Bonazza, come la Dellera...) rivela che la Regione Piemonte finanzia (con molti euro) un istituto per le piante da legno, l'Ipla, mentre la Val d'Aosta spende 1,2 milioni di euro per l'Istituto dell'artigianato tipico che "certifica" i bastoni da passeggio e le grolle per bere con gli amici. Roba da grulli! In Campania, poi: 37 società, 6.091 dipendenti, 255 consiglieri, 73 milioni di contributi e 36 milioni di perdite. Canta Napoli...E io pago, diceva Totò. Presidente del Piemonte Besso(lino) e della Campania Basso(lino). Besso chi legge Basso.
Last but not least, Umberto Eco con la sua "Bustina di minerva", nella quale afferma che "le diverse teorie su un complotto per l'attentato dell'11 settembre alle Torri gemelle non hanno fondamento". Tale teoria è sostenuta con furore (non dalla Cina, come Lee Wong), oltre che da Giulietto (fa pensare a Shakespeare/Peynet)Chiesa, da superdotati come Franco Cardini, Gianni Vattimo, Gore Vidal, Lidia Ravera, tutti cardini dell'antioccidentalismo. Cardini, soprattutto, l'ho visto esagitato in un recente talk show serale sull'argomento (non ricordo se sulla Rai o su Mediaset o su La7) tanto da rafforzare in me il sospetto, già nutrito in diverse occasioni, che lo storico "cristiano" si sia convertito all'Islam, e, come tutti i neofiti, sia più visceralmente fondamentalista dei vecchi credenti. 
La peau de chagrin
Romano Prodi minimizza i malumori venutisi a creare all'interno del Pd circa l'approvazione delle norme in un modo «poco democratico». E così all'indomani del battesimo milanese del neonato Partito Democratico (chiamato Walter; se fosse stata femmina si sarebbe chiamata Rosy) e della festa che ha incoronato segretario Walter Veltroni, il premier, all'uscita dalla messa domenicale cui ha assistito con la moglie Flavia, riguardo alla "delusione" espressa da Bindi e Parisi, se ne esce con questa battuta: «Il cammino dei pellegrini è lungo...».
Ma il suo cammino, non essendo egli un pellegrino, è corto, come la balzacchiana pelle di zigrino.
Romano gode sempre ottima salute, perché, oltre a praticare sport (ora la bici, prima la DiCi), ha una alimentazione ricca di flavionoidi, come Walter del resto.
Neologismo
Citazionista: citatore incallito, impenitente ed inguaribile. Enzo Biagi, geloso ed avaro delle sue innumerevoli e profonde (come il mare, direbbe Lucio Dalla) idee, cita spesso il pensiero degli altri, letto o ascoltato nelle interviste. Ha persino scritto la prefazione al volume di citazioni di Elena Spagnol. Incontinente, data l'età avanzata, si cita persino addosso.
Scambio
Sul fatto che Walter Veltroni tempo fa aveva manifestato la propria ammirazione per Veronica Lario, il Cavaliere si lascia andare a una battuta: «Noi amiamo il nostro premio Nobel in Senato Rita Levi Montalcini, così come loro a sinistra dicono di amare Veronica». E ha proseguito: «Dicono: siamo per Veronica e non possiamo lasciarla al centrodestra. Non contenti dicono: non possiamo lasciare nemmeno Berlusconi al centrodestra. Non ancora contenti dicono: non possiamo lasciare nemmeno Berlusconi a Berlusconi». Aggiungo io che, non ancora contenti, dicono: "Non possiamo ancor meno lasciare Veronica a Berlusconi". Walter può proporre lo scambio della Niki con la Rosy (Bindi) più conguaglio.
Scusate se è poco
La sesta sezione penale della Cassazione ha confermato l'assoluzione, nell'ambito del processo Sme, di Silvio Berlusconi, il quale è stato definitivamente assolto dall'accusa di corruzione in atti giudiziari per i 434 mila dollari finiti, da un conto Fininvest, al giudice Renato Squillante attraverso Cesare Previti. Per questo capo d'accusa l'assoluzione per non aver commesso il fatto era già arrivata in appello, mentre in primo grado il Cavaliere per questo capo d'imputazione era stato prosciolto per prescrizione, grazie alla concessione delle attenuanti generiche.
L'avvocato Gaetano Pecorella, uno degli storici difensori dell'ex premier, non nasconde l'amarezza per "i 20 anni di sofferenza che hanno segnato la storia politica di questo Paese". «Chi accusò a suo tempo Silvio Berlusconi - sottolinea Pecorella - sarebbe giusto che ora gli chiedesse scusa».
Le prime scuse, difatti, sono arrivate dalla Boccassini, da Di Pietro e da Borrelli (il quale ora ripete: "desistere, desistere, desistere"), nonché da Diliberto e Rizzo e pure da Sant'oro, Franceschini, Travaglio/Deaglio e, poi, a valanga, da tutta la sinistra-centro.
Silvio, commosso, ha pianto.
Mori e Mauri
Ezio Mauro, direttore di Repubblica, redarguisce duramente il cardinal Bertone, che aveva osato deprecare i continui attacchi del quotidiano scalfariano/debenedettino alla Chiesa cattolica.
Scriveva l'Ariosto "d'Africa i Mori che in Spagna nocquer tanto". In Italia, invece, a nuocere, secondo Bertone, sono i Mauri. Questi sono affiancati da: merli con il becco rosso (ricordo un giornale satirico di 60 anni fa, "Il becco giallo", su cui compariva Togliatti con auricolare e filo piegato a formare "Mosca"); maltesi (da ragazzo avevo una cagnetta maltese di nome Ketty); grandi zucche (fuori color giallo/cinese e dentro rosso/arancio maoista); serre floreali con prevalenza di papaveri rossi, non da oppio dei popoli; last but not least, sopra tutto e tutti (e Totti), il Buon Genio (in greco Eu Genos), non quello della lampada (che fu trovata da Allah ad din, cioé Aladino), ma della falce a martello (Clemente ceppalonico è stato conquiso da falce e mastello).
Sisifo e Sisofo

Prodi: la fatica di Sì, so, fo.
Proposte osceme
Franco E. Borsani da Innsbruck scrive a Libero: "Piantiamola con il Sud Tirol! Restituiamolo all'Austria e non se parli più: ci è già costato troppo in sangue e soldi".
Herr Franz Erich Borsan (non ha scritto in tedesco perchè pochi in In Italia l'avrebbero capito) usa una logica teutonica: poiché l'Alto Adige (Sud Tirol per gli austriacanti) è costato all'Italia seicentomila morti e unmilioneduecentomila feriti (mio padre, classe 1892, partì il 24 maggio 1915 e, fortunato, portò la "ghirba" a casa), rinneghiamo quei disgraziati e regaliamo una terra italiana intrisa di sangue italiano a chi l'occupò (assieme al lombardo-veneto) per tanti anni.
Quanto ai soldi, si dovrebbe toglierne un bel po' agli altoatesini, italiani di serie AA (Alto Adige), che ne hanno troppi alla faccia di calabresi, lucani ed altri meridionali, italiani di serie B, C, D....Z.

 
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