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Post N° 73

Post n°73 pubblicato il 25 Dicembre 2007 da dinilu

Degustando l'Espresso n. 44 dell'8 dicembre
Degustando l'Espresso n.44 dell'8 dicembre. Giorgio Bocca, l'antitaliano, se la prende  con "l'ermetismo di ritorno", segnatamente quello colto "il (cui) massimo è raggiunto dal 'Foglio' in cui l'ex comunista Giuliano Ferrara deve spiegare che lui è sempre di sinistra anche se è passato alla destra". Giorgione, ex fascista e concorrente, come Ingrao, ai Vittoriali mussoliniani, pure lui spiegherà che è sempre di destra anche se è passato alla sinistra?
Mi viene in mente l'analfabetismo di ritorno, quello cioè di coloro, che per l'età avanzata e/o le malattie che debilitano il cervello, dimenticano grammatica e sintassi. Per alcuni, tuttavia, l'analfabetismo non può essere di "ritorno", poiché non è mai "partito". Per fortuna ciò non è accaduto a Luca Giurato, accademico della Crusca, non quella dietetica.
L.Q. rivela che Spike Lee attende dal ministero di Francesco Rutelli (noto consumatore di pane e cicoria) il riconoscimento, per il suo film "Miracle at St. Anna", di film di interesse culturale, così da poter accedere a una parte del fondo da un milione di euro stanziato dallo Stato. Nel film lavora il figlio adottivo di Francesco, Francisco. Mera coincidenza.
Soli Ozel, professore di Relazioni internazionali all'Università di Bilgi di Istanbul, con il solito zelo ci ammannisce che "se la Turchia invadesse l'Iraq, entrebbero in crisi le alleanze e si fermerebbe il processo di adesione alla Ue". Poveri turchi, aggrediti dai terroristi curdi del Pkk. Loro che solo 90 anni fa hanno massacrato 1.700.000 armeni (otre metà di quel popolo cristiano: il primo genocidio del XX secolo) e poi hanno massacrato centinaia di migliaia di curdi.
G.S., invece, prevede che "Margherita (Agnelli), Grande Stevens, Gabetti e Maron presto potrebbero accordarsi sulla base di una integrazione del patrimonio della figlia dell'Avvocato". Premesso che Gianni l'Avvocato non era avvocato (ma solo perito industriale, quando morì), la figlia Margherita, ai figli di seconde nozze della quale la madre Marella preferisce i nipoti di primo letto John e Lapo (attenti al Lapo), è convinta di avere avuto un grande danno nella spartizione dell'eredità paterna, insomma di essere stata gabbata, talchè le sono girati i maroni, pur non avendoli.
Appresso c'è la pubblicità per il Teatro di Paolo Rossi. Paolo, già Neri (il padre era fascista, come Fo, Bobbio, Vittorini e tanti altri), il piccolo grando comico, inferiore, forse, solo a Benigni, l'ottavo nano, il puffo rosso.
Finalmente posso deliziarmi con il colloquio di Giuliano Amato con Chiara Valentini. Giuliano, il ministro più Amato dai rom e dagli extracomunitari, specie dai musulmani, esclama: "Mai parlato di tolleranza zero". Le ultime parole famose. Dopo pochi giorni, a Roma, una donna di 47 anni viene seviziata, anche con sassate sul viso, da un rom che l'ha poi gettata, in fin di vita, da un dirupo. Segue l'imperativo del governo "tolleranza zero" (a parole).
Il dottor Sottile (in inglese Subtle, come il protagonista della commedia "The Alchemist" di Ben Jonson) vanta, invece, il falso in bilancio, che "torna ad essere un reato serio". Altro che stupri e omicidi (quisquilie e pinzillacchere avrebbe detto Totò). Il Geniale Mickey Mouse, poi, afferma: "Avevo lanciato l'idea di Eta Beta...di un nuovo partito, che come Eta Beta ha una grande testa che imposta indirizzi e strategie e un corpo esile che gli permette di entrare nella società...". Sembra l'immagine di un pene. Non dice, però, di chi sarà la testa pensante, ma confessa: "nel Pd aspiro solo al ruolo di zio rispettato". Zì Dima, quello che la vinse nella pirandelliana "La giara".
Segue l'ineffabile Marco Damilano (DaMosca fino al 1989) che titola "Foreign Office Veltroni": tutte le iniziative all'estero di SuperWalter (Wave, Flabby Cheeck), i suoi estimatori "foresti" ed i suoi ambasciatori, a cominciare da "un diplomatico di carriera...Michelangelo Pipan, detto Miki" (Napippa, direbbe er Piotta, pe' ajutà Valtere Flacce).
Tutti gli ebrei di Roma, gente de borgata, poracci de sinistra, sono con Walter, che può contare anche, a Milano, sui coniugi Moratti, Massimo e Milly, e sui coniugi Tronchetti Provera, Marco e Afef, altri poveracchic di sinistra.
Giampaolo Pansa, Gipì, ci svela "Come si può vincere da soli", cioé "il Pd si propone di vincere le future elezioni da solo". Meglio solo che male accompagnato.
Sandro Magister, ne "L'Islam chiama Ratzinger", ci informa che "138 dotti musulmani scrivono a Benedetto XVI. E il papa incarica della risposta un pool di esperti. Per cercare la strada del dialogo". Dialogo tra sordi, anzi con un sordo: l'Islam. Nonc'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Tra i 138 ci stanno il rettore dell'università di al-Azhar al Cairo, il padre spirituale dei ben noti Fratelli Musulmani, e Tariq Ramadan, maestro di mistificazione e ipocrisia (tukya) per i poveri e puri di spirito. Boni quelli!
Vittorio Malagutti ironizza "La Svizzera è in alto a destra". Gli elvetici, difatti, "hanno premiato l'Udc di Blocher, con un programma populista e tendenzialmente xenofobo". Nel servizio c'è una foto di "senegalesi a Milano dopo l'espulsione dalla Svizzera". Già, i mussulmani cacciati dalla Svizzera vengono nell'accogliente Italia, come fanno i rom dalla Romania. Italia, refugium peccatorum, paese di Bengodi, grazie al governo di sinistra-centro.
Da ultimo EuGenio Scalfari, soffiando (con la bocca) sul vetro, cazzeggia da par suo sul "non senso del poeta impegnato", citando in proposito il non senso di Claudio Magris.
Depressione rossa
Dario Franceschini definisce "deprimente" il comportamento "di Fini e dell'opposizione, che di fronte a un omicidio e a un governo che in poche ore assume un'iniziativa per fronteggiare il tema della criminalità legata all'immigrazione, anziché accettare un confronto civile scatena una strumentalizzazione indecorosa".
Deprimente, per non dire altro, è che un compagno di governo di Franceschini, il senatore Prc Salvatore Bonadonna, si sia precipitato a constatare le condizioni, non della povera donna moribonda, ma del suo aggressore, il rom. Sempre dalla parte dei deboli, i comunisti.
I rom con cittadinanza italiana, del resto, votano compatti a sinistra.
Romoletto e i gagé
Avrebbe ammesso di aver aggredito Giovanna Reggiani per rapinarle la borsa, ma non di averla uccisa e neanche di aver abusato di lei. Non solo. Colto da rimorso, sarebbe tornato indietro, ma non avrebbe più trovato il corpo della donna. Sarebbe questa la versione fornita da Nicolae Romulus Mailat durante l'interrogatorio al quale è stato sottoposto a Regina Coeli.
Romoletto tenta di darla a bere ai gagé (come i rom ci chiamano, traducibile in grulli, tonti, fessi, pirla, bauscia, ecc.). Lui, bravo giovane, "lavoratore" di borse,  soccorritore di donne seviziate a colpi di pietra, buttate giù da dirupi e abbandonate morenti. Una medaglia al valor civile dovrebbero conferirgli, a Romoletto. Magari dal sindaco di Roma.
Prova

Il legale di Mailat ha spiegato, fuori dal carcere di Regina Coeli, che contro il suo assistito vi sono «indizi pesantissimi». «Non l'ho trovato sconvolto - ha aggiunto l'avvocato - ma attonito e sicuramente provato per questa vicenda».
Attonito, come lo sguardo della dannunziana Undulna, dalle ali d'alcedine ai piedi, che guarda l'Infinito attraverso il tremolio delle ombre sul mare.
Sconvolto? Il senatore del Prc Salvatore Bonadonna è andato a constatare le condizioni del povero rumeno nel carcere di Via della Lungara, dove in una cella singola mangia regolarmente i pasti ed è «tranquillo» in isolamento.

Quanto può essere provato uno che ha fracassato il viso di una donna con un sasso?

Guerrieri
Oggi, al TG1 delle 8 c'era una giornalista (mi pare si chiamasse Guerrieri), mai vista prima, che faceva un servizio (2-3 minuti) sulla povera Giovanna Ferrari. Non riusciva, l'inviata, nemmeno a leggere bene un foglietto che aveva in mano, storpiando le parole  e le frasi scritte.
Forse le fanno fare un servizio ogni anno (semel in anno licet insanire), ma lo stipendio Mamma Rai glielo dà tutti i mesi.
Ricordo un film "I guerrieri della notte". Stamane ho visto "I Guerrieri del giorno (ogni anno)".
Culturom
"Se avesse fatto una cosa simile a una delle nostre donne, a nostra madre o a una nostra figlia lo avremmo ucciso", dicono i rom. Culturom.
Noi invece gli diamo vitto, alloggio, televisione ed altro, gratis.
"Siamo sconvolti, condanniamo questi atti selvaggi - dice il presidente dell'Associazione rifugiati politici rom e romeni Argint Costica che oggi ha visitato l'accampamento - chiediamo però di non generalizzare. Qui c'è anche chi lavora onestamente".
Mi verrebbe da piangere per il ridere, se non ci fosse la tragedia della povera morta massacrata con un sasso (sembra), che non si chiamava Flavia, come le mogli di Prodi e di Veltroni, ma solo Giovanna.
Rom che "lavorano onestamente". Ah, ah, ah, ah...Ma ci sono di quelli che ci credono. Persone superiori, segnatamente di intelletto.
Unicuique suum
Gianfranco Fini, che oggi ha visitato in ospedale Giovanna Reggiani: "Il governo si deve vergognare - ha esordito - il giorno prima in tv il ministro Amato aveva detto che il decreto non era necessario. Poi dopo la tragedia della signora Reggiani lo ha fatto: meglio tardi che mai". Fini ha spiegato poi di essere favorevole al decreto sulle espulsioni; ma solo a patto che si stabilisca che non solo chi delinque ma anche chi non ha un lavoro debba essere espulso.
Il senatore del Prc Salvatore Bonadonna, invece, è andato a constatare le condizioni del povero rumeno, aggressore figlio di buona donna, nel carcere di Via della Lungara, trovandolo in una cella singola senza televisione. Mangia regolarmente i pasti ed è «tranquillo» in isolamento. Sollievo. Soccorso rosso la trionferà.
La reazione di Fini ha lasciato di stucco il ministro dell'Interno Giuliano Amato. "Mi ha sorpreso ed amareggiato - ha detto - che un uomo di governo come Gianfranco Fini sia andato nel luogo del delitto a sollevare emozioni contro di me e contro il governo in una giornata come questa".
Giuliano, il ministro più Amato dai rom e dai musulmani, ha ragione. Lui, difatti, bipartisan, non è andato né dall'aggredita, moribonda, nè dall'aggressore (sembra anche a colpi di sasso), vivo, vegeto, satollo e sereno (anche se, poverino, senza il conforto di Rai3 e Rai1).
E Prodi? Interpellato dai cronisti, il premier ha assicurato che, sul tema sicurezza, "la maggioranza è compattissima". "Naturalmente - ha proseguito - è chiaro che dobbiamo dimostrare agli italiani la serietà e la costanza della nostra politica di controllo del territorio, della legalità, della giustizia".
Se l'aggredita fosse stata Flavia Franzoni o Flavia Veltroni? Alle Flavie, però, ricche di flavionoidi e di scorte, certe cose non accadono. Sono più uguali delle Giovanne Reggiani.
Scriveva Giusti ("Il re travicello"): "le teste di legno fan sempre fracasso". E le facce di tolla?
Solidarietà
Nicolae Romulus Mailat, come ha riferito il senatore del Prc Salvatore Bonadonna che è andato a trovarlo in carcere, nega ogni violenza: «Ho rubato una borsetta alla stazione di Tor di Quinto - ha detto - Nessuna violenza".
Nicolae (Nicola è un bastardo) è stato trovato con il volto sanguinante e con numerosi graffi sulla schiena.
La vittima, ha detto il vice-sovrintendente della Polizia Antonio Selli, «era con i pantaloni abbassati e senza mutandine. Aveva un maglione nero tirato su.
Romulus (Romoletto per gli amici), è stato trovato con il volto sanguinante e con numerosi graffi sulla schiena, con l''aria stupita di trovarsi già davanti i poliziotti. Non sembrava ubriaco, non ha opposto resistenza, ma una trentina di suoi connazionali hanno circondato i poliziotti e cominciato a gridare. Solidarietà rom-antica.
Romoletto, quando aveva 14 anni era finito in un centro di rieducazione per minorenni, dopo aver commesso diversi reati. Nel 2006 un tribunale di Sibiu lo aveva condannato a tre anni di reclusione per furto. Ma la pena non è stata mai scontata (costa mantenere in carcere un recluso). E Romoletto è partito per l'Italia: regalo dello Stato romeno a quello italiano, il quale potrà accollarsi ora la spesa di 200 euro al giorno per anni (almeno fino al prossimo condono).
Interscambio "commerciale": l'Italia manda soldi, la Romania manda delinquenti.
Adesso Romoletto è recluso in una cella singola della settima sezione del carcere romano di "Regina Coeli", senza televisione (come fa, specie senza Rai 1 e 3?). Mangia regolarmente i pasti ed è «tranquillo» in isolamento. Se si sentono scorregge, non sono le sue.
Il senatore del Prc Salvatore Bonadonna è andato a constatare le condizioni del rumeno nel carcere di Via della Lungara.
Bonadonna, Turi il salvifico, si è precipitato a controllare che il povero giovane, aggressore, figlio di buona donna, fosse trattato bene, mentre non si è curato di andare a constatare le condizioni della povera donna aggredita e massacrata, a morte. 
Solidarietà comunista. Ma si sa quanto i comunisti siano solidali con i più deboli.
Eroitalici
Graziella Quattrocchi, sulla morte di suo fratello Fabrizio ne ha viste e sentite davvero tante, in questi anni. Ma "stavolta - dice - si è passato il segno: mi fa male, e parecchio, che si faccia una parodia su una cosa del genere. Spero che qualcuno voglia provvedere, ritirando quel film dalle sale o, almeno, tagliando quella scena".
Quel film è "2061-Un anno eccezionale", regia di Carlo Vanzina, protagonista Diego Abatantuono. "Quella scena", invece, è la parodia di una fucilazione a Castel Sant'Angelo nella quale, in prossimità di un maestoso peto emesso da uno dei condannati a morte, Abatantuono pronuncia la fatidica frase: "Ora vi faccio vedere come muore un patriota". Frase, contesto e tono, difatti, rimandano immediatamente alle circostanze in cui morì il bodyguard italiano.
Meglio sarebbe stato richiamarsi alla frase non pronunciata, primo dello sgozzamento, da Enzo Baldoni oppure alle memorabili frasi leonidaniche pronunciate, prima della liberazione, dal giornalista della Repubblica Mastrogiacomo. Queste ultime, sì, piccoli avanzi, avanzini di una adamantina personalità forgiata nell'intrepidezza.

 
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