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I 21 AUDACI

Post n°108 pubblicato il 13 Settembre 2008 da AndreaL84
 
Tag: Master

I Master non sono atleti professionisti. Fanno dello sport non una loro professione o un loro impegno, ma più che altro un loro hobby. Le loro professioni sono altre, ma se in qualche fine settimana si organizza una gara o un campionato, sono tutti i pronti a ritrovarsi assieme per vivere momenti agonistici e goliardici.

Ma se le gare Master sono piazzate nel bel mezzo della settimana, in pieno periodo lavorativo, seppur agli inizi di agosto (giorni 5 e 6), ecco che l’affluenza non può essere alta. Agli ultimi Campionati Master si è registrato il record minimo di partecipazioni: appena 21 i concorrenti, una media di circa un atleta a categoria. Inoltre, per il basso numero di partecipanti, le gare sono state condensate tutte in un unico giorno (5 agosto), e, ovviamente, a causa della contemporaneità con i Campionati Assoluti, tutte dopo le 18:00. Così, un Master, che non è un professionista e spesso non è neanche un giovincello, si ritrova a dover disputare, nella peggiore delle ipotesi, 8 gare (4 individuali e 4 staffette) nel giro di un paio d’ore. Adesso capite perché quei 21 atleti (18 maschi e 3 femmine) che si sono dati battaglie nella vasca di Gubbio, li definisco “audaci”.

Audaci nonostante il livello sia stato molto basso, ma non poteva essere altrimenti, visto che, nella maggioranza dei casi, mancava proprio la competizione, trovandosi un atleta a non avere avversari della propria fascia d’età. Le prestazioni di un certo livello sono arrivate solo da qualche buona individualità, quale Gennaro La Sala, Roberto Bonanni, Giannantonio Scaramel e Luca Stipcevich. E degli otto nuovi record italiani fatti registrare, solo due derivano dall’aver battuto un primato già esistente: negli altri sei casi si è trattato di primo limite da battere per la categoria.

Alla bassa affluenza, inoltre, ha contribuito in maniera pesante l’assenza del CN UISP Bologna, in genere la società più numerosa nei Campionati indoor, i cui atleti evidentemente si sono presi una pausa, dopo aver disputato i Campionati Mondiali.

Tra le sette società partecipanti (di cui nessun fiduciariato, altro record negativo), l’ha spuntata, e peraltro anche in maniera netta, l’Arvalia Nuoto, al suo primo titolo di società nel Salvamento. Con 955 punti la società laziale ha avuto ragione sulla Brigata Aeromobile Friuli, seconda classificata con 556 punti, e sui due atleti del Circolo Ambranuoto Latina, terzo con 200 punti. Le altre 4 squadre partecipanti hanno schierato un solo atleta ciascuna.

 

L’Arvalia è stata tra l’altro l’unico team che ha presentato ai nastri di partenza rappresentanti del gentil sesso. La più giovane di queste è Sara Giallonardo, che ha vinto quattro titoli M25, chiudendo Manichino in 54”73, Misto in 49”07, Nuoto in 1’18”41 e Pinne in 42”03, ma non ha portato a termine la Line Throw. L’unico M25 maschio è invece Emilio Biancardi (Brigata), già campione italiano di Sprint, che ha realizzato 52”02 nel Trasporto, 49”92 nel Percorso, 1’23”44 negli Ostacoli, 39”35 nel Pinnato e 23”76 nel Lancio della Corda.

Arvalia poi unica società presente tra gli M30. La rappresentante femminile è qui Laura Campisano, capace di 1’18”50 a Manichino, 1’12”82 nel Misto, 1’53”98 negli Ostacoli e 55”17 a Pinne. Dei tre maschi, invece, Danilo Cuomo, quest’anno passato di categoria (l’anno scorso fu campione italiano M25 nel Trasporto), è una spanna sopra gli altri: Trasporto in 45”14, Misto in 44”81, Nuoto in 1’15”78 e Pinne in 31”57. A lottare per il secondo posto sono stati Fabio Marchionni e Maurizio Zinno, con il primo che l’ha spuntata a Manichino (53”40 contro 54”40) e Nuoto (1’31”75 contro 1’7”83), ed il secondo a Misto (48”20 contro 51”73) e Pinne (39”83 contro 41”90). L’Aurelia ha inoltre terminato la Line Throw in 25”54.

Luca Stipcevich (Ambranuoto) ha realizzato il miglior tempo della manifestazione a Manichino e Nuoto, chiudendo rispettivamente in 41”58 e 1’08”30 (quest’ultimo tempo migliore di quello realizzato lo scorso anno), e poi si è aggiudicato gli altri due titoli M35, ottenendo 39”12 nel Percorso e 31”32 a Pinne. Gli altri due rappresentanti della categoria erano Fabio Selvadagi dell’Arvalia, quattro volte secondo (46”97 a Trasporto, 45”65 a Misto, 1’20”30 a Nuoto, 37”68 a Pinne), e Nico Martin della Brigata, quattro volte terzo (rispettivamente 1’06”28, 59”88, 1’37”31, 49”64).

Andrea Papa (Arvalia) è l’unico M40 ed ha chiuso le tre gare di 50m in 1’11”06 (Manichino), 1’07”88 (Misto) e 53”03 (Pinne) rispettivamente, e quella di 100m in 1’50”44.

Gennaro La Sala (Carabinieri) non ha mancato l’appuntamento con questi Campionati e, seppur con tempi più alti rispetto a quelli realizzati lo scorso anno, ha preso tre titoli M45: Nuoto in 1’08”69, Manichino in 41”59 e Misto in 38”46, quest’ultimo miglior tempo dei Campionati. A Pinne, invece, nonostante un buon 28”57, è giunto secondo, battuto dal solito Roberto Bonanni (Guardaspiaggia), che ha disputato solo questa gara, migliorando di due centesimi il già suo primato italiano della categoria, portandolo a 28”12 (precedente 28”14). Di fronte a questi due grandi del Salvamento nonsoloMaster, Stefano Ribeca (Arvalia) ha fatto quel che ha potuto, ovvero seconda piazza nelle tre gare senza pinne (47”32 nel Trasporto, 44”06 nel Percorso e 1’16”72 nei Sottopassi) e terza in quella con le pinne (45”36).

Sfide a senso unico nella categoria M50 tra Marco Lugli (Brigata) e Stefano Odderino (Arvalia), con l’allenatore felsineo sempre vincitore: più nette le affermazioni a Trasporto (56”90 contro 1’10”45), Percorso (56”92 contro 1’04”62) e Nuoto (1’34”20 contro 1’39”88), più di misura quella a Pinne (43”95 contro 45”73). In quest’ultima gara si è aggiunto anche Antonello Braschi (CS Velathri), giunto terzo in 49”30.

Solito dominio Giannantonio Scaramel (Derthona Nuoto) tra gli M55, il quale ottiene quell’en plein che l’anno scorso gli sfuggì per via di una squalifica. Nel Misto, gara dove fu squalificato nel 2007, ha più che trucidato il vecchio primato italiano (1’09”15 di De Nigris), realizzando 41”96, quasi 30 secondi in meno! Nessun record invece nelle altre tre gare, dove già è primatista: per il piemontese 45”23 a Manichino, 1’12”92 nel Nuoto e 30”67 a Pinne. Non può far altro che accontentarsi di quattro argenti (Manichino in 57”44, Misto in 53”64, Pinne in 36”71 e Nuoto in 1’32”70), l’altro rappresentante della categoria, Giuseppe Tomassone (Brigata).

Brigata presente anche tra gli M60, grazie a William Piccinini, che ha chiuso Trasporto, Misto, Nuoto e Pinne in 2’03”31, 1’49”87, 2’39”07 e 56”23 rispettivamente.

Negli M65, invece, l’unica rappresentante è femmina, ed è Annamaria Panasia (Arvalia), che a Nuoto e a Pinne ha fissato i primi record italiani di questa categoria: 2’09”95 e 1’01”97 rispettivamente.

Per la prima volta, nel Salvamento italiano c’è anche un M70, ed è il già noto Vittorio Millefiorini (Ambranuoto), quest’anno passato di categoria. I primi primati M70 sono 1’10”04 nel Trasporto, 1’04”34 nel Misto, 1’49”54 nel Nuoto e 59”34 a Pinne.

 

Nelle staffette, Arvalia Nuoto unica partecipante della categoria 120-159, dove ha vinto i tre ori, realizzando 2’24”07 nella Staffetta Ostacoli, 2’16”18 nella Mista e 2’06”12 nella Manichino.

La Brigata Aeromobile Friuli ha invece presentato la 4x50 Ostacoli (2’55”64) e la 4x25 (2’34”06) nella fascia d’età 160-199 e la 4x50 Mista (2’46”72) nella fascia 200-239.

 

Andrea Longobardo

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