Domenica, 20 maggio.
E' una bella giornata di sole e con i miei famigliari siamo all'inizio di una settimana di vacanza nello splendido scenario dell'appennino Tosco-Emiliano.
Lasciamo l'auto all'ultimo tornante prima del Passo Pradarena, storica via di comunicazione tra Lucca e Reggio Emilia, e ci immergiamo nella quiete dei boschi.
Per l'intera giornata vaghiamo sereni lungo l'assolata e ventosa dorsale godendo di panorami mozzafiato tra i due opposti versanti.
Al ritorno però, accade un'imprevisto che in venticinque anni e dopo centinaia di escursioni in montagna non mi era mai capitato di vivere.
Mi accorgo che il pneumatico posteriore destro è afflosciato.
Il sole sta calando ed io sono già provato dalla lunga escursione.
Tutto qui........direte voi, .....ed infatti non mi perdo d'animo e prontamente decido di aprire la portiera per accedere all'abitacolo.
Resto basito quando percepisco sgradevolmente che la maniglia non oppone la solita abituale e morbida resistenza e così me la ritrovo per le mani all'altezza degli occhi e la fisso incredulo.
Qualcuno ha scassinato la serratura e tentato di penetrare nell'auto senza riuscirvi......!!!!
Sono scene che ti aspetteresti nella jungla cittadina e non tra i boschi dell'appennino a quota 1600 e per questo ti senti violentato proprio nell'istante in cui hai abbassato la guardia.
Il giorno seguente il gommista mi racconta che l'episodio non è unico e già in passato gli era capitato di ascoltare racconti simili.
"......è un brutto valico, quelli vengono con le moto , razziano quello che possono, bucano le gomme per impedirti di inseguirli, e poi si fiondano giù verso Reggio......"
Reggio Calabria.......ti verrebbe spontaneo pensare.......ed invece no, si tratta proprio della civilissima Reggio Emilia, colpita anche lei da questo oramai inarrestabile cancro della microcriminalità.....!!!
Nei giorni a seguire mi interesso della cosa e su Internet mi capita di trovare questo gustoso trafiletto apparso su un quotidiano locale in data 04 settembre 2005.
E' una divertente notizia se non fosse che conferma purtroppo l'esistenza in zona del fenomeno.
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Estratto da
Rubano i funghi,e adesso rischiano la vita.
A lanciare l'allarme sono le guardie ecologiche della Provincia,insieme al Gruppo micologico e naturalistico "R.Franchi"di Reggio.
Luigi Cocchi, Anacleto Campioli e Adolfo Orlandini, tutti soci del Gruppo e in possesso dell’autorizzazione speciale alla raccolta di funghi per ricerca scientifica, hanno parcheggiato l'Opel Astra di Adolfo, che è anche guardia ecologica, al lato della strada, due tornanti prima del Passo di Pradarena.
Sulla macchina era stato lasciato, coperto da una camicia, un cesto di vimini contenente i tre chili di funghi raccolti durante la mattinata: tra questi, c'erano anche Amanita pantherina ed Amanita phalloides, specie molto velenose e mortali.
Al ritorno alla macchina,verso le 15.30, i tre hanno trovato il vetro laterale posteriore sinistro in frantumi,e il cesto di vimini era scomparso.
Si sono immediatamente rivolti ai carabinieri di Castelnovo Monti, e affermano che faranno denuncia.
Le vittime del furto concludono chiedendo «di dare notizia per prevenire pericolosi avvelenamenti, anche se agli autori,o all’autore,del furto almeno un forte mal di pancia ci si augura possa capitare».
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p.s. E' doveroso spiegare il titolo.
Come detto frequento la zona da cinque anni e mi sono dovuto rassegnare a convivere con un fenomeno, del tutto naturale, che lungo la dorsale alpina è quasi del tutto inesistente.........le zecche....!!!
Si tratta di simpatici aracnidi (come ragni e scorpioni, tanto per intenderci.......!!) che si attaccano alla pelle grazie ad un affilato rostro di cui Madre Natura (sciagurata lei...!!) li ha dotati. Succhiano un pò di sangue, da buoni parassiti, e poi si staccano per i fatti loro (sempre che nel frattempo non li abbiate già staccati voi.....si intende...!!).
Tutto qui, sembrerebbe poca cosa se non fosse che alcune di loro sono portatrici del morbo di Lyme, malattia devastante e potenzialmente mortale.....!!!!
Ebbene da tempo oramai io e i miei famigliari indossiamo calze e pantalloni lunghi durante le escursioni e prestiamo attenzione a rimuovere le "graziose" bestioline non appena le troviamo simpaticamente a scorrazzare su e giù per i calzoni....!!!!
Siamo preparati però ad affrontarle nei boschi e soprattutto laddove l'erba è alta e umida......non lungo una strada asfaltata.
Purtroppo, credo che per difendersi da queste "zecche moderne", non potendo fare conto sulle autorità locali e della giustizia italiana, ci si dovrebbe arrangiare da soli dotandosi di mazze da baseball o meglio ancora di fucili da caccia grossa al cinghiale.......!!!
Scherzo naturalmente,........ma credo che in tutti ci sia oramai un senso di stanchezza di fronte a questi piccoli e impuniti soprusi.
G.P.
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Inviato da: legge_di_Murphy
il 28/08/2014 alle 23:43
Inviato da: chiaracomeilsole1
il 27/08/2014 alle 22:21
Inviato da: Andrea
il 01/08/2014 alle 10:46
Inviato da: legge_di_Murphy
il 29/07/2014 alle 23:32
Inviato da: Andrea
il 20/07/2014 alle 16:39