Il Tempio di Murphy

IL CONTRAPPASSO

Voglio tornare sull'argomento del precedente Post affrontandolo però dal solo punto di vista naturalistico...(-:

Vi avevo raccontato di come sia frequente, nell'appennino Tosco-Emiliano, imbattersi in quelle graziose bestioline chiamate Zecche.

Vi avevo paventato il rischio di contrarre una pericolosa malattia chiamata "Sindrome di Lyme".

Vi avevo altresì segnalato il fatto che le stesse, essendo aracnidi, siano in qualche modo imparentate con ragni e scorpioni ed infatti ne hanno in comune le zampe in numero di otto.

Ebbene avrete capito che parliamo di animali che da sempre suscitano in noi uomini ribrezzo e spesso terrore.

Stasera ho scoperto, da un documentario natura, dell'esistenza, nel Deserto del Kalahari di un simpatico mammifero chiamato SURICATE il quale trae la sua forza dallo spirito di squadra e non ha alcuna paura degli aracnidi.......e non mi riferisco alle zecche.........ma neppure ai ragni.

In breve assisto alla scena di questo rapido "furetto", alto due spanne e poco più, che, scavando nel terreno, si imbatte in un pericoloso scorpione africano.

Per nulla intimorito comincia a stuzzicarlo e quello, per tutta risposta, lo colpisce a ripetizione con il suo pericoloso , o almeno così lo conoscevo fino ad oggi, pungiglione.

Lo speaker a sorpresa commenta:

".........il Suricate è immune al veleno dello scorpione e l'apparente stordimento è dovuto solo alla sorpresa per il forte colpo ricevuto......." .

Il filmato finisce con il piccolo mammifero che, trionfante, si sta pappando l'oramai ex aracnide proprio partendo dalla coda, la parte ritenuta più pericolosa.......!!!

Come avrete già capito, la scena mi ha lasciato sgomento per la clamorosa "legge del contrappasso" che la Natura ha voluto applicare in questo caso.

Ma come......noi umani, mammiferi grandi e grossi, ci caghiamo letteralmente nei calzoni se un piccolo aracnide ci punge, al punto che molti nel dubbio ricorrono istantaneamente a massicce dosi di antibiotici, anticipando così gli stessi sintomi di malessere che avrebbero provato nel caso di malattia contratta (sembra una barzelletta ma per un mio amico è stato proprio così) e loro,....i Suricate intendo, mammiferi anch'essi, alti un calzino o poco più, si permettono il lusso di ingaggiare un furioso combattimento con il più pericoloso dei tre aracnidi da me citati e ne escono non solo indenni ma anche splendidi vincitori ???

Madre Natura...... questa volta sei stata proprio ingiusta........o forse no...!!!

Probabilmente quello che è successo è spiegabile con il fatto che noi umani ci siamo sottratti alla sua selezione grazie alla medicina e alle migliorate condizioni di vita che ci hanno allontanato dalla vita selvaggia e all'aria aperta. Questo però ci ha, paradossalmente, indebolito....!!!!

Ancora durante la Grande Guerra era frequente per i nostri nonni ritrovarsi a vivere nelle trincee a stretto contatto con pulci e zecche e la loro unica preoccupazione era quella di togliersele di dosso.

I racconti autobiografici immortalati in migliaia di pubblicazioni sono lì a testimoniarcelo.

In Natura, poi, è staordinario considerare il fatto che esistano animali specializzati nella predazione di altri animali velenosi e che del loro potente veleno ne siano immuni.

Non sarebbe bello svelarne il segreto di tutti e ottenerne così una sorta di pozione magica cumulativa che, come nel caso di Asterix, ci renda immuni a tutto e a tutti......???

G.P.