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IL COMUNISTA

Post n°98 pubblicato il 10 Marzo 2008 da legge_di_Murphy
Foto di legge_di_Murphy

Il fiume Lambro, milanese sinonimo di cloaca maxima, non ha sempre avuto una così bassa considerazione nella scala dei valori dell'uomo longobardo e padano.

Le sue acque, come linfa vitale, scendevano dai monti lariani ad alimentare le rogge e i canali irrigui oltre ai numerosi mulini che già in epoca medioevale erano sorti lungo le sue rive. Fondamentale era la continuità e regolarità del suo flusso nel corso dell'anno e per questo motivo esistevano istituzioni preposte alla tutela e pulizia del suo alveo.

Per ovviare alle frequenti secche tale Diotti propose, in epoca Napoleonica, la costruzione di un canale che permettesse l'utilizzo del lago di Pusiano come vasca di compensazione per il periodo estivo. La Repubblica Cisalpina avrebbe dovuto finanziare i lavori ma il repentino passaggio di mano alla casa reale d'Austria rimise tutto a tacere per altri cinquant'anni. Il 19 settembre 1876, grazie all'iniziativa di alcuni privati, che raccolsero i fondi necessari all'acquisto del lago, nasce il "Consorzio dei proprietari del Lago di Pusiano", che provvede a completare ed aprire al normale esercizio l'agognato canale.

Ed eccoci alla parte "gustosa" del racconto che ha solleticato la mia provocatoria fantasia.

Nel 1921, con un colpo di mano, si insedia anche in Italia un "regime Comunista". Si procede rapidamente alla nazionalizzazione delle principali attività produttive e così anche il lago di Pusiano, in data 4 maggio 1922, entra di diritto nell' elenco delle acque pubbliche, cessando così di essere una proprietà privata.

Al "Consorzio dei proprietari del Lago di Pusiano" non resta che opporsi presso il Tribunale delle acque di MIlano.

Quest'ultimo però, nel 1926, si pronuncerà a loro sfavore riconoscendo nel lago e nel relativo canale Diotti, una funzione regolatrice del bacino imbrifero del Lambro e pertanto, in base al criterio del pubblico e generale interesse, ne conferma demanialità e iscrizione nell' elenco delle acque pubbliche.

Naturalmente vi fu un estremo tentativo da parte dei privati imprenditori che avevano subìto l'esproprio e così il "Consorzio" si appellò al Tribunale Supremo delle acque di Roma.

Nel 1928, così, ci fu l'ultima e definitiva sentenza in merito che confermava il principio dell'interesse pubblico delle acque del lago di Pusiano pur consentendo ai precedenti proprietari di godere dei vantaggi della pesca, della produzione di ghiaccio e della raccolta di canne e piante acquatiche.

Non ho particolari simpatie per il "Ventennio" ma devo riconoscere che in quel periodo si diede il via a numerose iniziative rivolte allo sviluppo ed al benessere della Collettività.

Si realizzarono molte opere pubbliche e si innestò l'embrione dell''attuale previdenza sociale. Si guardava con fastidio alle grandi famiglie industriali private e non è un caso se l'IRI venne istituita proprio in quel periodo.

Insomma..... che dire ...... per uno come me che rivendica il primato dello Stato, e quindi del pubblico, sull'iniziativa privata, questo Benito Mussolini rappresenta proprio un simpatico Comunista...!!!!

G.P.

 
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