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LA CLASSIFICAZIONE DI LINNEO

Post n°97 pubblicato il 24 Febbraio 2008 da legge_di_Murphy

Ieri, nel corso di una bellissima escursione in bici, ho assistito ai primi segnali di risveglio della Natura.

La strada sterrata, per un piccolo tratto, attraversa due coste rocciose e trovandole coperte di Primule e Bucaneve ho avuto la percezione di essere in una Cattedrale a cielo aperto.

Alcuni anni fa provai il desiderio di approfondire la conoscenza di quei graziosi corpi multiformi e multicolori, comunemente chiamati Fiori, che ogni anno regolarmente allietano le mie lunghe passeggiate in montagna.

Grazie a Internet e all'acquisto di qualche bel libro patinato ben presto riuscii a "distillare" e "memorizzare" queste poche ma preziose nozioni:

1) Fiori ed Alberi sono assimilabili e catalogabili in famiglie omogenee a prescindere dalle loro dimensioni

2) Al termine di lunghe selezioni naturali durate milioni di anni, le ANGIOSPERME sono oggi gli organismi vegetali di fatto "vincenti" rispetto ad altri.

Ad esempio le GIMNOSPERME (ovvero le conifere), che dominavano al tempo dei Dinosauri, oggi sono state relegate dalle più aggressive angiosperme/latifoglie alle sole alte quote tra dirupi e picchi rocciosi.

3) In riferimento al punto precedente ho capito che faggi, castani e querce, che rappresentano una buona fetta del nostro patrimonio boschivo, sono dei veri "killer" nei riguardi delle altre specie vegetali giacchè sottraggono loro spazi e luce. Ebbene queste piante sono riconducibili all'unica grande famiglia delle FAGACEE.

4) Ed ancora riferendosi al punto precedente, ai fiori del sottobosco non resta che anticipare questi "scomodi vicini " sbocciando con alcuni mesi di anticipo.

La sequenza temporale è straordinaria e precisa e prevede:

- gli ELLEBORI già a dicembre avendo nel Niger o Rosa di Natale il loro campione

- le AMARILLIDACEE con il tenero Galanthus NIvalis (Bucaneve)

- le PRIMULE da gennaio in poi

- i RANUNCOLI a febbraio con la comparsa delle Anemoni (Epatica prima e Nemorosa poi)

- le LILIACEE da marzo con le minuscole Scille

e poi le Viole, le Pervinche e a seguire, in un crescendo di varietà e colori, tutte le altre specie floreali.

Potete ben capire che con questi pochi rudimenti è già possibile stupire qualsiasi compagno d'escursione il quale, a fine giornata, riconoscerà in voi le doti di un botanico professionista. Le ragazze, poi, scopriranno in voi quel pizzico di vena romantica necessaria per andare a meta (ma questa è una malignità formulata da alcuni amici quando seppero di questo mio particolare interesse).

Ci fu un periodo nel quale questa mia ricerca assunse l'aspetto di una vera mania e di ogni nuovo fiore che notavo nei prati non me ne sapevo fare una ragione fino a chè non trovavo la "scheda tecnica" in qualche guida tascabile che regolarmente mi portavo appresso.

Venni colto da un'insana sete di sapere ma ben presto mi accorsi che di questi esseri vegetali, che via via andavo a raccogliere scrupolosamente in un mio personale catalogo mentale, in realtà non ne sapevo nulla più che uno stupido nome latino assegnatogli dalla più stupida delle specie viventi: l'uomo.

Seppi che la catalogazione per nomi latini era nata da un'idea di tale Carlo Linneo, uomo di scienza formatosi in epoca Illuminista e probabilmente convinto anch'esso, di poter condurre alla ragione e ai propri voleri la Natura, provvedendo innanzitutto a formularne una sua rigorosa descrizione/registrazione.

L'uomo è ben piccola cosa di fronte alla grandezza del Creato e alla fine del nostro tempo, foss'anche tra miliardi di anni, tutto questo sforzo si rivelerà per quello che realmente è:

INUTILE e SUPERFLUO.......!!!!

In seguito trovai in Internet una poesia, per me di eccezionale valore, che riassume in poche righe questo mio pensiero.

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La classificazione di Linneo (trobar clus e trobar leu)

Le cose non hanno nome, esistono,

e fuori da ogni logica e controllo

vengono docilmente ad accadere.

Rinchiuso in due stanzette al pianoterra

a mezza luce un uomo solo scrive

per reinventare e riordinare il mondo.

Alberto Manzoli

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Da allora, naturalmente, evito i nomi latini e da un libro di botanica mi aspetto di apprendere, prima o poi, i segreti per la quale queste fioriture "vengono docilmente ad accadere".

Ma in ogni caso, alla fine dei miei giorni, anche questo sforzo risulterà vano.....!!

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