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Io sto con TPS

Post n°44 pubblicato il 08 Ottobre 2007 da il_viaggiatore_pa

Non mi piace parlare di politica nel mio blog, almeno non in senso stretto tipo "... io voto questo o quello ... e la sinistra di qua ... e la destra di là ...". Cioè, la politica mi interessa molto, e mi piace andare a curiosare (e qualche volta intervenire) in blog un po' più connotati politicamente del mio, basta andarsi a guardare i miei blog amici, solo non mi va che diventi il tema centrale di questo blog.

Questo fine settimana, però, sono stato colpito da una frase pronunciata da un ministro, una frase che mi ha fatto molto riflettere. Ho sentito Padoa Schioppa dire: "... dovremmo avere il coraggio di dire che le tasse sono una cosa bellissima e civilissima, un modo di contribuire tutti insieme a beni indispensabili come la salute, la sicurezza, l'istruzione e l'ambiente ...": è vero che detto dal ministro dell'economia suona un po' male (come se Dracula andasse in TV a dire che donare il sangue è una cosa buona), però io ne sono sempre stato fortemente convinto. Voglio dire, non condivido il fatto che tutta la dialettica "popolo italiano-politici" si basi sul come pagare meno tasse, o almeno che questo ne sia il punto cardine.

Ho trovato sempre molto divertente, tanto per fare un esempio, la teoria secondo cui  "... i soldi è meglio lasciarli nelle tasche della gente, che li sa spendere meglio di come fa lo Stato ...". Non voglio entrare nel merito delle scelte consumistiche dei singoli, ma lavorando in una società privata mi vedo spesso passare sotto gli occhi i milioni di euro buttati a fare una cosa che poi non serve più, a pagare la buonuscita del dirigente caduto (politicamente) in disgrazia, a pagare i privilegi più svariati della dirigenza...

No, il vero problema è un altro, ed è di questo che vorrei chiedere conto al ministro: come mai, pur pagando più tasse degli altri, quei servizi cui lui stesso fa riferimento (sanità, istruzione, ambiente...) in Italia sono un cesso mentre in Germania e in Francia, Inghilterra, più o meno ovunque in Europa, funzionano bene? (comunque meglio che da noi). Il nostro malessere dovrebbe essere prima di tutto concentrato su questo, non sul pagare meno tasse. Purtroppo noi italiani (mi fa schifo generalizzare, ma mi sa che in questo caso è proprio così) non abbiamo senso civico. Per noi lo Stato è un nemico, quello che non è nostro non è di nessuno e non ce ne frega niente, la sola cosa importante è pagare meno tasse possibile. E' singolare che tutta questa furia liberista scompaia ogni volta che un'azienda va in crisi, in quel caso si diventa subito socialisti reali: che fa lo Stato? Non interviene?

Ciao!

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Commenti al Post:
StephaniePlum
StephaniePlum il 09/10/07 alle 16:16 via WEB
concordo in toto, abbiamo la coscienza civica di un criceto e il povero Padoa Schioppa ha la delicatezza di un elefante in un negozio di cristalli (tanto per restare in metafora) ma ha ragione. D'altra parte la coscienza civica se non c'è naturalmente (e non c'è)devono crearla con una legge equa che punisca con tolleranza zero ossia con la galera come in USA l'evasione fiscale e pure l'elusione parziale dal più piccolo al più grande. Come mai indugiano così tanto? Probabilmente perchè manca la seria volontà politica di intaccare equilibri che fruttano orti e orticelli. E quindi alla fine si torna sempre a bomba. ciao
 
 
il_viaggiatore_pa
il_viaggiatore_pa il 09/10/07 alle 16:32 via WEB
Ciao Stephanie, grazie di essere passata. Io sono sempre più convinto, però, che sia anche un problema di coraggio. Mi spiego: secondo me molti italiani, anche se apertamente si lamentano (fa anche un po' chic), in fondo apprezzerebbero una forza politica che avesse il coraggio (caratteristica assolutamente assente, questa, nei partiti attuali) di fare scelte apparentemente impopolari ma tutto sommato sentite come necessarie. In certi momenti siamo stati in grado di mostrare più serietà di quella che pensiamo di avere. Mi viene in mente il referendum sulla scala mobile, ma anche il difficile percorso di entrata nell'area Euro. A proposito, sono curioso di vedere come andrà a finire la votazione tra i lavoratori sul protocollo Welfare. A presto
 
lenin1986
lenin1986 il 10/10/07 alle 12:33 via WEB
Bè…ma la nostra economia è qualcosa di assurdo che va sotto il nome di neoliberismo…infatti è un liberismo misto che vorrebbe far riferimento a keynes ma che in realtà della sua economia libera ma controllata ha poco…il nostro sistema economico infatti predilige il libero mercato, ma lo fa fin quando ad essere concorrenziale siamo noi, ma se arriva il cinese che è più concorrenziale delle nostre aziende ecco che spunta la sogni di importazione massima per il tessile cinese…il nostro sistema economico predilige il libero mercato, ma se nel nostro mercato arriva un ondata di crisi, dovuta da incapacità maganeriali, ecco che lo stato interviene tramite organizzazioni internabili come il FMI che per il crack dell’argentina non ha rilasciato una moneta mentre per la crisi dei mutui anglo-americani ha rilasciato liquidatà esorbitanti anche per un paese come gli USA…ma come biasimarli??? Infondo il libero mercato è qualcosa di buono solo a parole, ma nella pratica come per la meritocrazia, risulta essere solo un fallimento a causa di meritocrazia e sfruttamento che dilaga in assenza di controlli…ed ecco che in un economia così sgangherata è ovvio che nessuno vorrebbe pagare le tasse, visto che tra poco anche quei servizi per cui paghiamo verranno privatizzati e quindi cadranno nell’inefficienza totale (vedi fs, alitalia, servizio idrico, etc…)…”W le tasse” è il nome della campagna politica iniziata qualche anno fa dalla sinistra francese, ma loro lo stato sociale lo difendono, non come noi dove pur di avere il beneplacito di montezemolo siamo disposti a svenderlo al miglior offerente, considerando le classi più deboli come dei parassiti dello stato e di chi paga troppe tasse……scusa mi sono dilungato…ma quando penso al nostro sistema economico, mi viene da ridere, soprattutto perché agli occhi di un ignorante in materia l’unica alternativa è la cina socialista, che in realtà è più capitalista di noi…siao
 
 
il_viaggiatore_pa
il_viaggiatore_pa il 10/10/07 alle 15:51 via WEB
Ciao Lenin, molto interessante il tuo commmento. Puoi dilungarti quanto vuoi, mi fa sempre piacere leggere i tuoi pensieri, mi vengono in mente varie riflessioni su quello che hai scritto. Uno degli aspetti che emerge, secondo me, è la nostra smania di cercare in ogni campo la soluzione magica, la scorciatoia, la formula che risolve tutto (senza fatica, senza rischi...). "Purtroppo" non esiste un sistema che funzioni bene a prescindere dal comportamento delle persone che ne fanno parte. Mi fa sempre molto ridere la ricerca del sistema elettorale perfetto, sembra una specie di scelta del menu o di come fare sesso: "... facciamolo alla francese, alla tedesca, alla francese ...". Eppure tutti questi sistemi funzionano nei Paesi dove sono utilizzati: non sarà che il problema siamo noi, non il sistema elettorale? Non sarà che appena si fa una riforma elettorale i partiti si precipitano a pensare come fregarla? Non sarà che basta che De Mita o Mastella o qualunque personaggio si presenti a casa sua viene trionfalmente eletto e mandato in parlamento? Non si può pensare che la sicurezza (tanto per fare un altro esempio) sia legata al fatto che ci sia un poliziotto per ogni cittadino da controllare (e magari anche un poliziotto che controlla il poliziotto ecc.). I controlli e la repressione sono importanti, ma c'è sicurezza se e solo se la stragrande maggioranza della gente SCEGLIE di essere onesta. Va bene la flessibilità del lavoro, ma funziona se gli imprenditori non si approfittano del potere che ne deriva, altrimenti il precario diventa una sorta di schiavo in balia del datore di lavoro. Finché saremo (e noi italiani lo siamo più degli altri, secondo me) una massa di furbetti alla continua ricerca del modo di fregare gli altri, adoranti di fronte a chi più furbo di tutti ha fatto più strada degli altri, pronti sempre a scaricare su altro e altri le nostre responsabilità potremo fare decine e decine di riforme: andranno tutte subito a puxxane. Ciao
 
   
lenin1986
lenin1986 il 11/10/07 alle 17:14 via WEB
Eheh, hai proprio ragione, la metalità incide molto e noi italiani amiamo urlare “mors tua vita mea”...però questa è mentalità che può cambiare…la nostra è un mentalità fomentata dal quinquennio pentapartitico che trasformò non solo la politica ma tutta la società in un idea del “magia e lascia mangiare”, quindi permettendo un lassismo tale da adagiarsi in forme anomale di sviluppo e crescita…prima non era così…prima l’italia è stata il paese che da napoleone in poi ha sempre sognato un evoluzione razionale e concreta, spesso confidando nelle persone sbagliate (vedi napoleone e mussolini) altre volte riuscendo in qualcosa di unico al mondo (vedi primi 13 articoli costituzione)…secondo me un sistema economico è adattabilissimo a qualunque posto, basti solo permettere al popolo che lo adotta di essere maturo per farlo…ad esempio, un po ideologicamente (tiro acqua al mio mulino) io non mi sognerei mai di adottare un economia di tipo socialisti adesso in italia con un colpo come quello dell’ottobre 1917…non siamo ancora pronti a questo e i mezzi di allora sono anacronismi oggi; più che altro punterei ad un cambiamento graduale, come un po prova anche l’america latina di lula, correa, morales e chiavez per permettere al popolo di accettare e riconoscere i meriti di questo sistema, senza però portare i difetti del neoliberismo nel groppone…siao
 
     
il_viaggiatore_pa
il_viaggiatore_pa il 12/10/07 alle 11:01 via WEB
Sì, può essere un quadro evolutivo plausibile. Diciamo che la nostra classe politica dovrebbe perdere quella connotazione populista che ha, smettere di correre (solo) dietro al consenso, a qualunque consenso di chiunque, e saper presentare una prospettiva concreta fondata su alcuni oneri e impegni indispensabili, un vero programma. La gente potrebbe anche esssere disponibile al cambiamento, ma deve avere un'idea chiara di dove si vuole andare. E questo è vero sia a sinistra che a destra: sono rimasto molto deluso, anche se considerando attentamente i partiti che componevano quell'alleanza c'era da aspettarselo, dal fatto che il precedente governo, con la maggioranza parlamentare più ampia del dopoguerra, non abbia saputo fare una seria politica di centro-destra (a parte forse la legge Biagi). Il dibattito politico si basa un po' sul concetto "liberismo=libertà=che bello si fa come caxxo ci pare=godiamocela": la destra si propone così e la sinistra rincorre (naturalmente ho un "pochino" semplificato). Forse se RC, PDCI, Verdi e exDS riuscissero a fondersi in un unico partito potrebbero diventare un fattore più credibile e rilevante dell'azione di un futuro governo di centro-sinistra. Ciao
 
     
lenin1986
lenin1986 il 12/10/07 alle 11:12 via WEB
si…anche io penso che una fusione (o federazione) a sinistra sia un buon passo avanti…sono cmq riluttante dall’appoggiarli perché noto che oramai lavorano ben lontani dalle mie idee di politica e sociata; però sarei disposto a tirarmi un pizzico sulla pancia se una volta uniti riuscirebbero a mostrare autonomia senza perdere i loro caratteri sociali e ugualitari, in poche parole senza perdersi nella deriva che da progressisti a riformisti li adagerà nel neocentrismo (vedi PCI-ds-pd)…bo…una cosa è certa…noi a sinistra siamo troppo orgogliosi per accettare di lottare al fianco di chi seppur ha fini simili lotta con tendenze che cambiano di pochissimo…leninisti, trozkisti, berlinguerriani, gramsciani, togliattiani, altermondisti, pacifisti, noglobal, etc…tante sigle, tanti nomi e tanti aggettivi…vogliamo tutti la stessa cosa, ma per orgoglio ognuno lo fa per fatti propri…ma ti sembra normale??? Avvolte mi sento un coglione per questo però mi rendo conto anche che io e mussi non potremmo mai andare fianco a fianco ...
 
dappina
dappina il 11/10/07 alle 12:20 via WEB
Ciao viaggiatore grazie delle tue visite, ci sono ci sono ma in questo periodo ho un po' di cosucce da fare ed entro poco.E tu come stai??? baci baci
 
dappina
dappina il 15/10/07 alle 16:47 via WEB
buon pomeriggio blog ciao viaggiatore
 
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