Post n°35 pubblicato il 22 Maggio 2011 da anyony
Conosco diverse persone che vivono con forte dipendenza dall’orologio, fanno ogni giorno gli stessi gesti alla medesima ora: mangiano sempre alla stessa ora, si alzano alla medesima ora e vanno a letto alla medesima ora, non c’è trasmissione televisiva che per una volta faccia loro cambiare l’abitudine, o libro interessante che possa invogliarli a ritardare il sonno. Naturalmente nemmeno pensano lontanamente di trascorre una giornata in modo differente, magari facendo una gita, per loro il mondo è solo il quartiere dove vivono. Per queste persone, io credo, la vita sia già scritta sempre uguale, forse hanno paura di ogni minimo cambiamento, non so se il nuovo li spaventi o sono proprio apatici. Certo è che se un piccolo avvenimento inatteso sconvolge il loro consolidato equilibrio, restano quasi sconvolti e non sanno come reagire.
SENZA FANTASIA
Soliti e ripetitivi comportamenti Evidenziano una metodica realtà: Nemmeno una nota stravagante Zucchera l’amaro della noia e Accende il brivido del nuovo.
Forse il timore dell’ignoto Assopisce slanci al cambiamento; Nei confini logorati d’abitudine Testate sono fatue sicurezze. Assopita è ormai la fantasia Su monotone consuetudini di vita e Insignificanti s’avvicendano le ore All'insegna di un futuro sempre uguale. Anyony
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Post n°34 pubblicato il 17 Maggio 2011 da anyony
Evidenti disagi in quest’attimo:
Ti assillano pensieri negativi Infondendo profonda tristezza.
Fiumi di lacrime represse Esternano sofferenze interiori, Riflettono pagine oscure e Macchiano il difficile percorso Insidiando la mente che vacilla.
Adesso sprofondi in uno stagno.
Rinneghi anche un passato Intriso di modesti voli, Fagociti ribellioni impossibili, Lucide reazioni di libertà. Elevi il pensiero verso il cielo Trasmettendo un lancinante Tormento per ora senza uscita. Eppure nell’intimo l’avverti: Risorgerà il sole al tuo orizzonte E sorriderai ancora per fatti banali…
Anyony
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Post n°33 pubblicato il 23 Aprile 2011 da anyony
Nel giorno di Pasqua festeggiamo la resurrezione di Cristo dopo la sofferenza del suo lungo Calvario. Mai come quest’anno attribuisco un significato assai particolare a questa festività per il periodo difficile che tutta l’umanità sta attraversando. Purtroppo il progresso, pur rendendo la vita molto più agevole, non ha portato la pace e le guerre continuano a distruggere la carne e lo spirito. E poi le calamità naturali contribuiscono a dare sofferenza a noi esseri umani che a volte ci sopravvalutiamo mentre in realtà la nostra sorte è al di là delle nostre possibilità. È il momento di riflettere e trovare dentro di noi quell’umiltà e quella pace che Cristo col suo sacrificio ci ha insegnato.
AUGURI A TUTTI PER UNA PASQUA SERENA E FELICE
PASQUA DI RESURREZIONE
Pasqua: passione, pace e Alito di preghiera, Sacrificio di Cristo. Qui sulla nostra terra, Uomo fragile e umile, Altrui peccati ha espiato.
Dalle cime del Golgota Il grido della Croce!
Risorge nel Santo Giorno Espressione del divino Simbolo di una cristianità Umiliata e poi riscattata. Risorgiamo con Lui: Redenti dal Suo martirio Eleviamo i cuori Zelanti di preghiera In segno d’Amore Ora che sprofondiamo Nel più cupo degrado: Eterna salvezza è in Cristo!
Antonia
Foto tratta dal sito www.saremoarte.it |
Post n°32 pubblicato il 01 Aprile 2011 da anyony
La poesia è spesso un rifugio dell’anima, una necessità di esternare emozioni che possono essere di gioia o di sofferenza. Il foglio di carta diventa il confidente che si fa carico delle sensazioni più intime. La poesia è come una forza liberatrice che allevia gli affanni e amplifica la felicità. Mi hanno molto colpito dei versi della Poetessa Antonia Pozzi che esprimo in pieno il significato della poesia: Perché la Poesia ha questo compito sublime: di prendere tutto il dolore che ci spumeggia e ci rimbalza nell'anima e di placarlo,di trasfigurarlo nella suprema calma dell'Arte, così come sfociano i fiumi, nella celeste vastità del mare"
Antonia Pozzi (1912-1938) nacque a Milano da Lina Cavagna Sangiuliani e Roberto Pozzi, e morì suicida ventisei anni dopo. Nessuna delle sue opere venne pubblicata prima della sua morte. Non sappiamo molto della vita di questa scrittrice, e nessuna delle sue opere venne pubblicata prima della sua morte.
Concludo con un mio acrostico dedicato alla poesia:
MI AFFIDO ALLA POESIA Mia fedele compagna è la poesia Intima confidente d’emozioni. Accorati e disperati canti Fantastici voli amorosi Fluttuano come falene sulla carta Intingendo nell’anima la penna. Da Erato guidata è la mia mano, Ormeggia in rasserenanti acque. Affido a confortanti rime Laceranti abbandoni e Lascivi attimi d’amore Accordandoli al battito del cuore. Palpitano gli scritti di passioni: Ossessionanti fantasmi della mente Esprimo in appaganti versi. Spinti da irrefrenabili pulsioni Illuminanti sprazzi di luce indorano Albe gioiose, ancor tramonti a sera. Antonia
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Post n°31 pubblicato il 24 Marzo 2011 da anyony
Anche se ufficialmente i nostri governanti ci dicono che non siamo in guerra con la Libia, in quest’azione diciamo così di supporto alla popolazione civile, i morti ci sono. Se ci sono i morti, io penso comunque che si tratti di guerra e pur se apparentemente la nostra è una missione umanitaria, ci sono sempre degli interessi economici che comunque ci fanno mobilitare. Spero che tutto si risolva al più presto e col numero minore possibile di vittime innocenti. Tutto ciò mi fa meditare sulla sanguinosa storia dell’umanità e dell’indipendenza e, anche se non perdo la speranza in un futuro migliore, mi sento triste per l’agognata fratellanza tra popoli che non si riesce a raggiungere. Con l’acrostico “Inno alla pace sulla terra” unisco la mia voce a quella dei tanti che desiderano la pace, sono già sufficienti le calamità naturali per farci sentire la pochezza delle umane possibilità.
INNO ALLA PACE SULLA TERRA
Invano si parla di pace, Numerose inutili guerre Nutrono incivile lussuria e… Ostacolano decoro di vita.
Aizzati da egoistici intenti Litigi di sangue s’ infuriano Levando il giusto rispetto All’umana sacra figura.
Piange il nostro pianeta Acceso dal fuoco dell’armi! Condannato a subire discordie Evidenzia profonde ferite.
Suvvia! riuniamo gli sforzi Uniti con mano per mano; Leviamo un canto d’amore, Libiamo noi tutti o fratelli All’onor ritrovato nel tempo!
Tuteliamo la Madre Natura, Eleviamo i cuori redenti, Riuniti in unico intento, e… Ricordiamo che siamo mortali. Affidiamo nostre anime a Dio!
Antonia
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Un acrostico (dal greco tardo ἀκρüστιχον, composto di ἄκρον, «estremo» e στßχος, «verso») è un componimento poetico in cui le lettere o le sillabe o le parole iniziali di ciascun verso formano un nome o una frase, a loro volta denominate acronimo. Da tempo mi diletto a scrivere poesie, ultimamente compongo acrostici, in questo blog vorrei trattare argomenti culturali o di attualità concludendo sempre con questa forma letteraria. Se qualche lettore vorrà inviarmi un acrostico di sua composizione sarò felice di pubblicarlo.
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