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Approfondire

Post n°205 pubblicato il 12 Novembre 2010 da inagguato
 

Stasera ho rivisto - per la seconda o terza volta - un film che mi piace tanto: Il collezionista di ossa.



E' stupefacente quanti dettagli riesci a percepire a una seconda o terza visione. Questa volta ho notato maggiori particolari, mi sono gustato, scena dopo scena, ogni singola inquadratura - (scoprendo pure un errore di ripresa). Ho cercato di entrare dentro la mente del regista, per capire le ragioni per cui una certa scena era girata, l'inquadratura di un volto, le espressioni dei volti dei protagonisti. Stupore, meraviglia, intelligenza, fiducia nei propri mezzi e nelle altre persone, sfiducia, scetticismo, incredulità, sangue freddo, coraggio, paura, tensione, terrore, sorrisi, speranza, questi alcuni sentimenti ed emozioni che ho scoperto sui volti degli attori coinvolti. Mi è piaciuto molto questo film la prima volta per la storia, per la protagonista femminile - Angelina Jolie, donna e attrice che ammiro moltissimo - per l'interpretazione di Denzel Washington. Questa volta è stato un altro guardare. Ho notato i cambi di scena, gli sviluppi emozionali degli attori, la storia che prendeva via via forma attimo dopo attimo, scenario dopo scenario.
Quello che più mi fa preferire un film rispetto ad un altro è quante più tematiche riescono a essere rappresentate nella finzione scenica. Qui, in questo poliziesco, ho notato: la dedizione al lavoro - sia di Denzel washington che della Jolie, lui che si cala in un buco per analizzare un cadavere, e che poi sarà quel buco la sua trappola esistenziale, sia fisicamente che metafisicamente parlando, e lei che, dopo una notte d'amore con il suo compagno, si vuole rivestire in tutta fretta per andare al lavoro - il tema dell'infermità permanente, la gioia di vivere e di manifestare la propria personalità in ogni piega, in ogni attività della propria esistenza (lui, prima poliziotto, poi scrittore, educatore di come una scena del crimine non debba essere contaminata), la responsabilità (lei che abbandona una possibile carriera da modella per seguire le orme del padre, pure lui poliziotto), la frustrazione (dell'omicida seriale, anche lui un tempo poliziotto e poi una carriera rovinata proprio per un profilo scritto da Denzel Washington, e riciclato come tecnico di apparecchiatura elettromedicale), l'incapacità (del capo distrettuale della polizia), e lo spirito di servizio del gruppo di lavoro del protagonista, la fiducia che ripongono le persone nel prendere un taxi, le attenzioni verso il diverso, verso l'infermità, verso la condizione di handicap, l'eutanasia. Poi il tema del Natale, a fine film, la famiglia e gli affetti, le persone care che ti ricordano con un presente, ti onorano con la loro presenza (in questo caso, la sorella del protagonista maschile viene a fargli visita insieme alla nipotina). Poi, un rapace viene a poggiarsi sul balcone della casa rifugio dell'infermo Denzel. La città vista dall'alto verso il basso, gli occhi di questo rapace come se fossero gli occhi del protagonista. Tutto può essere visto dall'alto, fino a poi scendere in profondità, per approfondire maggiormente ciò che i nostri occhi hanno notato ad un primo attento esame visivo. In profondità c'è la scena del crimine, c'è l'abisso, metafora di ciò che deve essere occultato e poi fatto ritrovare attraverso vari indizi.
Poi il messaggio dominante del film: la vita ce la creiamo noi, siamo noi gli artefici del nostro destino, attraverso scelte, azioni, influenze e condizionamenti vari. Siamo i registi e gli attori di noi stessi, solo che in questo caso è la nostra vita ad essere in primo piano, i nostri sentimenti a farci battere forte il cuore, la nostra testa a scoppiare ad ogni problema più o meno angosciante.
Un altro film che mi è piaciuto molto, sempre per la ricchezza di tematiche, è stato il Sesto senso. Poi potrei citare Il signore degli anelli, Titanic, Gran Torino, The Watchmen, solo per citarne alcuni; e la lista si potrebbe allungare.
Mi piace il cinema, la sua arte. Un mio sogno nel cassetto potrebbe essere un giorno poter seguire come assistente le riprese di un film. Non so se come assistente regista o assistente della fotografia o ancora assistente a qualche altra figura professionale di questa industria. Chissà se un giorno riuscirò a coronare questo sogno. Possiedo molti film, sia in VHS che in DVD e ultimamente in Blu ray. Abbiamo bisogno di storie, da vivere, da elaborare, da ricordare. Ci fanno pensare, crescere, ci condizionano.
I miei cassetti sono pieni di sogni. Ho le mie passioni, i miei attori preferiti, le mete di viaggio preferite. Mi piace vivere le storie ma anche vederle attraverso rappresentazioni cinematografiche o teatrali. In fondo in fondo tutto è teatro.
La verità la dobbiamo mediare attraverso un camuffamento. Saremo noi a interpretare, a elaborare, a dar vita alle informazioni, con la nostra intelligenza emotiva e razionale, a dare forma e sostanza al tutto affinché sia credibile e vero al nostro cospetto.
Tutto il resto ci ruota attorno. E noi siamo solo un pezzo singolo di un universo più complesso e variegato, dove ci sfugge l'essenziale e facciamo fatica a capire.
E' questo sforzo, lo sforzo del capire, del comprendere che ci fa andare in profondità nelle cose. Approfondire è un verbo che dovrebbe entrare nel vocabolario di ognuno di noi. Dovremo avere coscienza critica, spirito critico e costruttivo. Saper andare alla radice e poi comprendere, risolvere, andare avanti, andare oltre.
E' così difficile farlo? Io ci provo, ogni giorno.

by inagguato - Canzone: Don't give up di Peter Gabriel, cantata da Peter Gabriel e da Kate Bush, canzone dei titoli di coda del film Il collezionista di ossa, tratta da http://video.libero.it/app/play?id=e6f3c379ba2a8ea908f689cc413d3157

P.S. Se vi capita, ascoltate Don't give up cantata da Willie Nelson con la stupenda voce di Sinead O'Connor. Lo so, sono di parte. Peter Gabriel credo l'abbia scritta per Willie Nelson per farne interprete Sinead O'Connor. Anche la voce di Kate Bush non è malvagia, però ho le mie preferenze, le mie passioni...umane passioni . Buon ascolto!

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