Creato da Estelle_k il 01/04/2015

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--,--'-(@ OCCHIO PER OCCHIO-Capitolo 7 @)-'--,--

Post n°677 pubblicato il 27 Maggio 2019 da Estelle_k

 

RACCONTO BREVE DI ESTELLE_K

 

- Signora Cullin, con rammarico ci dispiace comunicarle che sono

  sopraggiunte sfortunate complicazioni tecniche prima dell'intervento,

  tali per cui non è stato possibile effettuare l'operazione.

  Suo figlio sarà sotto osservazione per i prossimi due giorni,

  ma il nostro staff di assistenza è a sua completa disposizione per quello

  che servirà a entrambi.

  Il responsabile di reparto passerà a breve e le spiegherà i dettagli.

  Per cortesia, ora firmi qui.

- Che cosa sta dicendo?? Ma che significa, io voglio capire!

- Le sarà riferito tutto a breve, ora è necessario che firmi per poter garantire

  la degenza di suo figlio. Avrà le sue risposte, signora Cullin.

Mary riconobbe chi le porgeva quei documenti da firmare, era l’infermiera

di turno della corsia e anche in quel momento il suo cellulare suonava

e non si capiva se era per lavoro o altro. La guardò con ansia e disappunto,

ma comprese che non avrebbe avuto risposte immediate.


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- Vorrei delle matite da disegno, avete confezioni da 12 colori?

- Guardi pure nel secondo scaffale a sinistra, signora. Lì potrà scegliere

  fra una varietà di kit per numero e dimensione. Questa settimana

  abbiamo delle buone offerte 2x1 e anche un concorso a premi se sceglie

  la marca indicata  come sponsor del mese.

- Grazie, ma mi serve solo la confezione da 12 colori.

- Lei guardi pure con tutta calma, bella signora, osservi e poi prenda

  ciò che le serve, dico solo che ci sono delle buone occasioni con degli

  omaggi imperdibili..!

Miriam osservò con curiosità il commesso che ora le faceva l'occhiolino,

un ventenne lentigginoso con un sorriso artefatto preso a prestito da

un giornale di moda, e per un attimo le vennero in mente quei damerini

d’altri tempi compiacenti nei riguardi di dame facoltose.

Gli fece un cenno di assenso, poi si diresse allo scaffale indicato

e guardò le confezioni.

In effetti c’erano varie offerte e promozioni invitanti, ma il suo sguardo

venne subito attratto da una in particolare. Ci siamo, si disse,

notando che era l'unica confezione da 12 matite con un'offerta valida

solo per quel giorno.  Un sorriso pieno di soddisfazione le disegnò

il volto mentre leggeva: “12+1 in omaggio per te la matita Magigam”.

Bentrovato Mag, sempre azzeccati i tuoi morfismi. Peccato che ti fai sempre

desiderare quando c’è più bisogno di te!

Miriam prese in fretta la confezione, si recò alla cassa e pagò.

Uscì veloce dal negozio e corse verso l’ospedale, la voce del commesso

con il resto in mano si perse nel rumore del traffico pomeridiano.

 

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Bill sedeva triste e affranto accanto al letto del figlio.

Lo guardava mentre dormiva sotto l’effetto dei farmaci e si sentiva

completamente impotente, una sensazione che raramente provava

e non accettava per natura. Poco prima la moglie l’aveva informato

di ciò che era successo. Il primario che doveva eseguire l’operazione

era stato ucciso per circostanze al momento ignote, il suo sostituto

aveva attentato alla vita di suo figlio per cause da verificare, così 

almeno avevano detto. Bill stringeva con forza la mano di suo figlio

mentre componeva un suo piccolo puzzle mentale.

Aveva imparato a fiutare i meccanismi del marcio di certe faccende.

Ora bisognava tenere entrambi gli occhi ben aperti,

per cui aveva deciso di rimanere accanto al figlio

in ospedale fino a quando non fosse stato dimesso.

Era lui che doveva vegliare su Bryan. Disse a sua moglie di ritornare

a casa e attendere che si facesse vivo per darle notizie. 

Sei sangue del mio sangue Bryan. A te ho dedicato tutto. TUTTO.

Qualcosa ti sta strappando dal tuo destino di guerriero e ora tu

hai bisogno di me. Non temere nulla...IO SONO QUI, figlio mio.


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L’infermiera di turno guardò nella stanza n.16 e osservò

padre e figlio che dormivano; non avevano espressioni serene

ma la sollevò il pensiero che finalmente per lei quel turno di lavoro

straordinario fosse quasi finito. Un paio di ore al massimo e si sarebbe

buttata alle spalle quella lunga giornata snervante fatta solo di

sorprese e contrattempi.

La vibrazione del suo cellulare la fece trasalire, un'occhiata veloce

al display e uscì lasciando socchiusa la porta della stanza,

tanto sarebbe ritornata più tardi per un ultimo controllo.

Si diresse verso la stanza di fronte, la n.13 e diede un'occhiata distratta

all'interno, anche lì sarebbe ripassata più tardi, e si allontanò sorridente.

Il suo fidanzato reclamava con insistenza il pagamento di un pegno

nel loro giochetto virtuale preferito.


(CONTINUA)


 

 

 

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