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La Tecnica

Post n°21 pubblicato il 25 Novembre 2007 da apar05

INTEGRAZIONE ENERGETICA
la Newsletter gratuita di Andrea Parimbelli per "riappropriarsi della propria libertà personale" - n.17 -
_______________________________________________________

Carissimo/a,
oggi vorrei dare maggiori chiarimenti rispetto a ciò che concerne
la tecnica dell'Integrazione Energetica. Questo perchè vorrei
rispondere ad una nuova iscritta alla newsletter, che leggendo
il numero precedente mi ha fatto presente che è poco
comprensibile come si arriva al risultato finale, cioè come e con
quale tecnica si riesce a ristrutturare il problema che la persona
presenta.

A questo proposito, inviterei la nuova lettrice e chi condivide la
stessa idea a rileggersi le prime newsletters, in cui ho parlato
delle origini, dei precursori e delle varie tecniche che vanno
nella stesse direzioni.

Per chiarire ulteriormente la questione, preciso che
l'Integrazione Energetica è un assemblamento di tecniche che io
ho operato per arrivare più in fretta e con maggior precisione al
risultato finale. Con l'Integrazione Energetica, io seguo gli stessi
principi che ho trovato nell'Ayurveda e nel Massaggio
Ayurvedico. In queste discipline, infatti, si imparano parecchie
tecniche, affinchè si possa scegliere al momento opportuno la o
le tecniche più idonee per quel paziente in quella specifica
situazione, per arrivare più rapidamente al risultato.
L'obiettivo è "la persona" e non la tecnica in sè.

Questo concetto che io ritengo inportantissimo, anzi
fondamentale, l'ho applicato agli ambiti psicosomatici, se così li
possiamo chiamare, cioè quegli aspetti in cui il disturbo è più di
carattere emozionale e mentale, senza però arrivare in quei
campi in cui è richiesto un intervento di tipo medico o clinico.

Molte volte sono venute da me persone che presentavano
sintomi di carattere fisico, ma le cui radici affondavano negli
aspetti emozionali e/o mentali. In quei casi è lungo, difficile e
faticoso il lavoro di riequilibrio con il solo Massaggio
Ayurvedico. Quindi sono andato alla ricerca di tecniche che
potessero influenzare positivamente il riequilibrio energetico e
di conseguenza la risoluzione del sintomo o problema, senza
entrare in ambiti di competenza medica o accademica.

Ho trovato diverse tecniche che soddisfano i requisiti della mia
ricerca. Principalmete sono tecniche che lavorano sui punti
energetici del corpo, punti speciali in cui vi è una quantità di
energia concentrata in poco spazio. Stimolando questi punti si
riescono ad avere risultati sorprendenti di sblocco,
di ristrutturazione, di riequilibrio tali da portare ad un nuovo
assetto dei vari ambiti della persona (fisico, emotivo e mentale).

In questo lavoro, io mi limito a stimolare i punti, ma non
determino ciò che dovrà accadere, nè sono io che dice alla
persona ciò che dovrà fare o dire o come comportarsi.
E' l'energia stessa della persona che ristrutturandosi conduce
spontaneamente ai cambiamenti più idonei per la persona.
Tutti gli esempi che ho citato nella sessione "Storie vere" sono
la dimostrazione tangibile di ciò che avviene momento per
momento durante le sedute e sono anche un esempio di quanti
e quali problemi si possono risolvere con queste tecniche.
Non entro a spiegare nei particolari l'aspetto delle tecniche in
quanto sarebbe lungo e laborioso e, tutto sommato, di scarso
interesse per le persone

A me, che sono una persona comune, come tutti noi, queste
tecniche mi sono sembrate a dir poco miracolose, per usare una
parola che potrebbe risultare eclatante, ma che, ti assicuro,
è forse il termine più idoneo da impiegare. E' stato fortemente
sorprendente anche per me scoprire che stimolando alcuni punti
del corpo si perviene a cambiamenti sostanziali nell'energia
delle persone, seppure non ero certo digiuno di teorie e
tecniche terapeutiche.

Negli ultimi anni, continuando i miei studi e ricerche in queste
direzioni, ho scoperto che il nostro corpo è un reticolo di punti e
linee (a volte del tutto diverse da quelle dell'agopuntura e dello
shiatsu) dove si condensa e scorre l'energia e che
opportunamente stimolati o letti, rappresentano un approccio
alla comprensione delle dinamiche interne alle persone, senza
essere invasivi ne in ambito diagnostico, ne in quello curativo
(stiamo sempre parlando di campi energetici delle persone e
non di ambiti clinici).

La ricerca continua......

Un abbraccio

Andrea

apar05@libero.it

_______________________________________________________


*****Storie vere

In questa sezione racconterò ad ogni newsletter un caso
realmente accaduto che si è risolto totalmente con l'impiego
dell'Integrazione Energetica. Ecco la storia di questo numero:

Lara era una donna di 45 anni (parlo al passato in quanto è una
storia di diversi anni fa), che era venuta da me per una serie di
problemi fisici che ultimamente si erano fatti piuttosto pressanti
e che le procuravano molto disagio. Lungo fu l'elenco dei disturbi
che mi elencò: dolori a varie parti della schiena, collo e spalle,
extrasistoli, gastrite, ernia iatale, ansia, crisi simil-asmatiche
ecc. ecc.

Lavorava come commessa in un negozio; il suo lavoro le piaceva
anche, ma gli procurava anche molto stress. Poi aveva la casa
da seguire, la mamma anziana da aiutare e faceva ogni tanto
anche un pò di volontariato alla parrocchia e in altri posti.
La cosa che mi colpì subito di lei e dei suoi racconti era che in
tutto ciò c'era un continuo muoversi, darsi da fare, non stare
mai ferma.

Iniziai a lavorare sul suo rilassamento e sui fattori che le
procuravano stress. Vedevo però che per lei era difficile arrivare
a rilassarsi, ma pensai che fosse solo questione di tempo e che
prima o poi sarebbe riuscita, come molti altri a lasciare che una
maggiore distensione si generasse nel suo corpo e nella
sua mente. Nella prima seduta però fu piuttosto difficile arrivare
anche solo a questo semplice risultato.

La volta dopo, Lara mi riferì che durante la settimana i vari
dolori si erano accentuati ed in particolare erano cominciati
subito dopo aver finito la seduta con me. Ero abbastanza
perplesso ma mi rendevo conto che lei era molto sincera nel
raccontarmi tutto ciò. Indagai ulteriormente sull'accaduto ma
non arrivai a scoprire cose di rilievo.

Procedetti una seconda volta con lo stimolo dei punti energetici.
Lara era irrequieta, non riusciva a stare ferma e spesso mi
interrompeva chiedendomi qualcosa. Sembrava a disagio o che
non volesse proprio rilassarsi. Dietro mie domande specifiche,
mi riferì che iniziava a sentire un fastidio alla bocca dello
stomaco, come una palla dura od un pugno. Indagai un pò su
questo "pugno nello stomaco", ma ancora non emerse niente di
significativo. Continuai stimolare i punti energetici, e dopo un pò
Lara mi disse che il fastidio allo stomaco era aumentato e che le
era apparsa l'immagine di un bambino.

Le chiesi se avesse figli e lei mi rispose che era sposata da tempo
e dopo lunghi tentativi era riuscita ad avere un figlio che
purtroppo si era ammalato presto e, dopo varie complicazioni,
era morto all'eta di un anno e mezzo o poco più. Mi raccontò
l'episodio singhizzando tra le lacrime e si vedeva che ciò
le procurava ancora molto dolore, nonostante fossero trascorsi
ormai sei anni dalla morte.

Forse il nucleo della questione, la causa dei suoi numerosi
disturbi era stato raggiunto. Lavorammo alacremente su tutti
gli aspetti del lutto, della separazione, dell'attaccamento e su
tutto ciò che emergeva di volta in volta da quella situazione.
Ad un certo punto, Lara mi disse che si rendeva conto per la
prima volta da allora di aver sempre cercato di evitare di
pensare a quel lutto e che tutte le attività che svolgeva non
facevano altro che tenerla lontana da quella sofferenza, che era
ancora così viva dentro di lei. Il fare in continuazione,
le impediva di "risentire" quel dolore profondo che era rimasto
particolarmente vivo nonostante il trascorrere del tempo.

Rividi ancora una volta Lara dopo quindici giorni e subito notai
che i suoi lineamenti erano molto più distesi e morbidi di prima.
Mi disse che in quei giorni, un senso di pace profonda si era
impossessato di lei e che faceva fatica ad accettare di sentirsi
in quel modo, perchè era una sensazione nuova e piacevole, che
non ricordava di aver mai avuto prima. Le chiesi di tenermi
informato sullo svolgersi della situazione.

Mi chiamò dopo circa due mesi e mi riferì che stava molto
meglio, i dolori erano via via scomparsi e che, in accordo col
medico, aveva iniziato a ridurre i vari medicinali che stava
prendendo da tempo. Era molto serena e non aveva più bisogno
di svolgere tutte le attività che faceva da molto tempo. Stava
vivendo una nuova condizione e come tutte le cose nuove
aveva bisogno di tempo per esplorarla e per viverla a pieno.
Si dichiarava un pò perplessa ed un pò felice (potrei dire
stranita da una nuova condizione inaspettata), ma certamente
libera da quei tormenti che si era portata dietro da molti anni.


***** Ti auguro di fare pace con le tue emozioni per sviluppare sempre più la tua libertà *****

 
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