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Impresa Inter, grande resistenza contro il Barcellona e si conquista la finale di Champions. Ora a Madrid

Post n°2270 pubblicato il 29 Aprile 2010 da paolo.interista

Un’Inter che ci mette tanto cuore, carattere e grinta si è conquistata la finale di Champions League giocando una partita di grande resistenza al Camp Nou. E va a Madrid, dove il prossimo 22 maggio si giocherà la finale contro il Bayern Monaco. Da sottolineare, purtroppo, diversi atteggiamenti antisportivi da parte blaugrana come il tuffarsi e chidere rigori, diverse occasioni in cui è stato protagonista Messi e soprattutto Busquez che è rimasto a terra e poi ha sirciato per vedere se l’arbitro fosse vicino nell’occasioni della frettolosa espulsione di Thiago Motta che ha costretto l’Inter a giocare in dieci uomini.

In un infuocato Camp Nou, termina 1-0 il confronto tra Barcellona e Inter, gara di ritorno della semifinale di Uefa Champions League 2009-2010. A segno Piqué, al 39' del secondo tempo, ma la sua rete non basta: dopo il 3-1 di San Siro, nerazzurri in finale dopo 38 anni dall'ultima volta. Esplode la gioia interista, per la quinta finale di Champions nella storia dell'Inter: si va a Madrid, appuntamento al 22 maggio con la finalissima di Uefa Champions League.

Primo tempo a reti inviolate al Camp Nou, con Thiago Motta incredibilmente espulso dopo la sceneggiata di Busquets al 28', che si butta a terra fingendo di aver preso una manata dal centrocampista dell'Inter. I nerazzurri stringono i denti nonostante l'inferiorità numerica, con Julio Cesar che salva i suoi con una grandissima parata su Messi al 33'. Nella ripresa il Barcellona prova a sfondare ma in fase difensiva i nerazzurri mostrano organizzazione e carattere, non concedendo nulla all'avversario e andando con orgoglio a tamponare su ogni pallone. Al 39' arriva il gol del Barcellona, con Piqué, su passaggio di Xavi. Il Camp Nou a questo punto s'infiamma ma l'Inter non molla con un super Julio Cesar. Termina quindi 1-0 il confronto tra Barcellona e Inter: la rete blaugrana non è sufficiente dopo il 3-1 di San Siro, nerazzurri in finale di Champions League grazie a un carattere e un orgoglio inesauribili.


PRIMO TEMPO - Contro il Barcellona di Pep Guardiola, José Mourinho sceglie Zanetti come laterale sinistro a completare la difesa composta da Maicon, Lucio e Samuel. Centrocampo con Chivu, Cambiasso e Motta; davanti Sneijder a supporto del tandem Eto'o-Milito. Pandev dà forfait all'ultimo: durante il riscaldamento, infatti, ancora problemi muscolari per lui.
Parte subito forte il Barcellona già dai primi minuti: aggressivi i blaugrana, con l'Inter schiacciata nella propria area. Al quarto d'ora la prima offensiva nerazzurra, con Chivu che dalla sinistra va al tiro, ma Valdes respinge senza problemi. Al 20' presa di Valdes dopo un guizzo dalla destra di Milito, mentre un minuto dopo Cambiasso smorza il passaggio filtrante di Messi, con Julio Cesar che esce sul pallone. Al 23' Barcellona pericoloso con un destro al volo a lato di Pedro. Due minuti dopo risponde l'Inter con Eto'o che, servito da Sneijder, viene fermato in angolo da Gabriel Milito. Al 28' l'Inter rimane in dieci uomini: De Bleeckere espelle inspiegabilmente Thiago Motta, a causa di Busquets che fa una vera e propria sceneggiata, come se il centrocampista nerazzurro gli avesse rifilato una gomitata. In realtà Thiago Motta ha solamente allargato il braccio mettendo la mano a protezione, non considerando affatto l'avversario: un replay della televisione sbugiarda qualche istante dopo Busquets, che mentre si rotola per terra apre l'occhio per vedere se l'arbitro ha estratto il cartellino. Al 33' grandissima parata di Julio Cesar sul sinistro a girare di Messi: è la prima grande occasione della partita. Al 37' strepitosa chiusura di Lucio su Keita, mentre due minuti dopo un tiro di Ibrahimovic sottomisura viene respinto da Samuel. Al 44' punizione per il Barcellona: al tiro, di potenza, Ibrahimovic, ma la palla finisce sopra la traversa. Dopo due minuti di recupero, termina quindi 0-0 la prima frazione di gioco tra Barcellona e Inter.


SECONDO TEMPO - La ripresa si apre con un cambio tra le fila del Barcellona: Maxwell al posto di Gabriel Milito. Nessun cambio, invece, nell'Inter, in dieci dopo l'espulsione di Thiago Motta. Parte forte anche nell'inizio del secondo tempo il Barcellona, con Pedro che al 5' cerca un traversone tagliato, ma nessun problema per Valdes. Al 7' Ibrahimovic cerca l'acrobazia, senza successo, su cross di Daniel Alves. Al 9' Julio Cesar in versione superman su un tiro-cross di Xavi. Al 14' ancora Barcellona, ma con un tiro alto sopra la traversa di Touré che non può impensierire. Due minuti dopo i blaugrana ci provano con un destro largo di Pedro, dalla distanza, ma nulla di fatto. Il Barça non riesce a sfondare. Al 27' Messi sulla sinistra serve Keita, che spara alto di sinistro sopra la traversa. I blaugrana vanno in attacco in tutti i modi ma l'Inter difende con carattere e orgoglio su ogni palla. Al 33' anche Eto'o va con sacrificio in difesa, a salvare sul secondo palo. Al 37', su cross di Messi, Bojan colpisce di testa ma la palla termina di un soffio a lato. Al 39' arriva il gol del Barcellona, con Piqué, che su passaggio di Xavi beffa la difesa mettendo fuori causa Julio Cesar. Nel secondo minuto di recupero Bojan va a rete, ma l'azione era stata fermata, c'era un mani di Touré: l'Inter tira un sospiro di sollievo. Dopo quattro minuti di recupero termina quindi 1-0 il match tra Barcellona e Inter. Inter in finale di Champions League. Tutti a Madrid, sabato 22 maggio al Santiago Bernabeu.

ZANETTI: GRANDE GRUPPO È Javier Zanetti per primo a voler esprimere tutta la sua gioia ai microfoni di Rai Sport a bordo campo: "Abbiamo sofferto, ma meritavamo questa vittoria. Per quello che abbiamo fatto oggi, per quello che abbiamo dimostrato, per quello che siamo: un grande gruppo". Una partita tesa prima dell'inizio, resa ancora più nervosa dall'espulsione, dopo 28 minuti di gioco, di Thiago Motta: "C'era un'aria molto pesante, ma noi eravamo concentrati solo sulla partita. Al di là dell'espulsione è stato davvero importante lo spirito messo in campo dal nostro gruppo. Adesso pensiamo anche al campionato, poi la nostra testa sarà tutta per la finale di Madrid".

MOU: UNA SQUADREA DI EROI "Una squadra di eroi, un campo dove gli eroi hanno lasciato il sangue. Gli altri parlavano di lasciare la pelle, noi abbiamo lasciato il sangue che è più importante". Ai microfoni di Rai Sport, le prime parole di un emozionato José Mourinho, l'allenatore che ha regalato all'Inter la finale di Champions League a 38 anni di distanza dall'ultima volta: "È stata una vittoria di tutti: di chi questa sera ha giocato e di chi non era in campo, dei tifosi che hanno sofferto qui al 'Camp Nou' e di coloro che l'hanno fatto nelle loro case. Quella scritta questa sera sarà una pagina di storia da raccontare ai nipoti, non alla stampa, in un giorno assolutamente incredibile".

Il tecnico portoghese si rivolge poi direttamente ai tifosi: "Chiedo loro uno sforzo: è la nostra festa, voglio tutti i tifosi all'aeroporto ad aspettare questi ragazzi e voglio i tifosi a Roma dove giocheremo un'altra finale. Riesco a immaginare la loro gioia perchè tutti i nostri tifosi sono consapevoli di quanto sia stato difficile compiere quest'impresa. Era difficile farlo con 11 uomini in campo, figuriamoci in 10. È la sconfitta più bella della mia vita, ma questa squadra meritava di pareggiare 0-0".

"Io ho già vinto la Champions League - continua Mourinho - ma vincere oggi è stato ancora più bello. Vinsi quella coppa con un risultato di 3-0 e sapevo sarei diventato campione già molto prima del fischio finale. Oggi non è stato così, se avessi potuto giocare, avrei lasciato il sangue in campo anche io, nonostante sia scarso".

Corsa e urla di gioia: questa la fotografia di José Mourinho al fischio finale di Barcelona-Inter. Ma qualcuno ha provato a fermare l'entusiasmo nerazzurro, vedi Victor Valdes: "Lui e tutto Barcellona si aspettavano di vincere, ma hanno avuto una sorpresa enorme già al 'Meazza'. Poi, quando abbiamo visto certe scritte sulle maglie e altri episodi, abbiamo capito che i nostri avversari avevano paura. Forse, se fossimo rimasti in undici uomini in campo, avremmo vinto la gara, ma abbiamo dovuto sopportare l'infortunio di Pandev, grazie alla bravura di Chivu che è stato spettacolare e si è preparato al match in 10 minuti, poi Thiago Motta è stato espulso. Insomma, una gara incredibile".

Ringraziamenti per José Mourinho arrivano dai tifosi nerazzurri, dall'Italia e dagli italiani che possono ancora vedere sventolare la bandiera nerazzurra nell'Europa che conta come non accadeva da 38 anni: "Questa è davvero la mia gioia. Quest'Inter ha saputo vincere contro Chelsea e Barcellona, potrà vincere o non vincere quest'anno la Champions League, ma  è una squadra di dimensione europea e questa è una soddisfazione per me. I tifosi nerazzurri? Credevo impossibile ritrovare un'empatia come quella costruita con i tifosi del Chelsea e invece ne ho trovata una ancora più grande con quelli dell'Inter. Se ora il calcio italiano mi piace di più? No, rispetto tutti e tutto, ma non mi piace di più. Futuro? La mia direzione per adesso va verso Roma, poi a Siena e poi a Madrid".

Il sogno dei tifosi dell'Inter si è avverato anche grazie a una squadra capace di non cadere nelle provocazioni, neanche in quelle di Lionel Messi: "Messi è Messi - replica Mourinho - un talento assolutamente incredibile, di un'altra galassia. Ma lui,  come i suoi compagni questa sera, non ha giocato con abbastanza forza. Io ho giocato in un modo completamente diverso: solo per darvi un'idea, alle 4 di questa mattina abbiamo chiamato la polizia perchè non potevamo dormire per il rumore che qulcuno faceva con delle pentole sotto il nostro hotel. Falli? Simulazioni? Vi garantisco una cosa: il prossimo anno tornerò a giocare al Camp Nou, mi capita sempre, e quando tornerò, mi succederà nuovamente qualcosa. Il rosso a Motta l'ho avuto in passato con Drogba, purtroppo Thiago ha perso un po' di lucidità, ma non l'ho rimproverato: ho preferito utilizzare il tempo dell'intervallo per parlare con il resto della squadra. Un giudizio sull'arbitraggio di De Bleeckere? Non voglio giudicare, prima della gara avevo detto che quando i giocatori aiutano l'arbitro, il compito di quest'ultimo è molto più facile. Oggi mi sembra che qualcuno non abbia seguito questo consiglio...".

MORATTI: MOU E’ UN FENOMENO Gioia enorme per il presidente Massimo Moratti grazie alla conquista della finale di Madrid di Champions League: "Sono molto felice, hanno giocato in 10, contro i campioni del mondo, in casa loro: un po' di tempo fa ho detto a Mourinho che secondo me sarebbe stato impossibile passare in dieci in una gara di Champions League, invece no, è possibile eccome, grazie a un gran carattere, a una grande squadra, individualmente e come gruppo, come ha dimostrato di essere la nostra. È una felicità infinita. Speriamo che sia un passaggio di consegna con il Barcellona, noi ci siamo, su tre finali: Champions, Coppa Italia e campionato con tre gare che sono come una finale. Mourinho anche stasera è stato un fenomeno e i ragazzi meravigliosi, un carattere immenso. Sapevano cosa fare in ogni momento, bravissimi. Hanno giocato in maniera davvero intelligente, complimenti a tutti: spero che i tifosi dell'Inter siano felici quanto lo sono io, tantissimo. Se il pensiero corre a mio padre Angelo e alla sua Inter? Certo, ma quell'Inter la finale l'ha vinta, noi ancora no. Laporta? È stato molto carino: come dico io è un amico. Ha avuto un comportamento molto educato".

Infine, ancora complimenti a Mourinho, paragonato ad Herrera: "È un accostamento pertinente, il carattere è simile: gran lavoratori entrambi, pignoli, professionali, coraggiosi, carismatici. Li vedo molto simili. Ringrazio sinceramente Mourinho. Ha il merito, enorme, di averci portato sin qui. Trovare un difetto a Mourinho? Difficile, forse è solo un po' introverso, ma meraviglioso. Grazie di cuore".

SNEIJDER: UN SOGNO A commentare il passaggio in finale, a caldo, è Wesley Sneijder: "È meraviglioso, siamo in finale, è un sogno. Dobbiamo goderci questo momento ma riconcentrarci poi subito sul campionato e anche sulla Coppa Italia, non vogliamo lasciar andare nulla. È il momento più bello della mia carriera, finora la mia migliore stagione, sono al settimo cielo, dobbiamo festeggiare

TRONCHETTI: SPIRITO IMMENSO Marco Tronchetti Provera commenta la conquista della finale di Champions League: "Mi sembra che il successo sia di tutta la squadra e di Mourinho, che in 10 ha saputo reggere di fronte al Barcellona. Grande squadra che ha maturità da Champions. La squadra è compatta e solida, il sacrificio di Ibrahimovic in realtà ci ha giovato, e poi abbiamo un grande spirito. Adesso gli obiettivi sono tutti a portata di mano e noi ce la metteremo tutta per conquistarli".

LUCIO: SIAMO FORTISSIMI Commenta anche Lucio l'impresa nerazzurra del Camp Nou: "È un momento di grande felicità, abbiamo battuto un Barcellona fortissimo, perché noi siamo fortissimi. Il Bayern? Ora non ci penso, ci sarà tempo. Il gruppo è stata la nostra forza, ognuno di noi è stato importantissimo. La squadra unita il nostro segreto. Adesso andiamo avanti così, come oggi, anche a Madrid. Prego Dio che ci dia forza".

GIOIA CAMBIASSO Tocca a Esteban Cambiasso dare sfogo alla gioia dopo il passaggio in finale di Champions League: "Un grande sacrificio il nostro, stasera come a San Siro. Loro erano convinti che potevano rimontare ma noi siamo stati bravi a contenere e ripartire. Abbiamo fatto benissimo, anche perché loro - a parte il gol, che credo fosse un filo in fuorigioco - non sono riusciti poi a fare moltissimo. Ringraziamo il presidente, per tutti i sacrifici che ha fatto finora e che ci hanno consentito di essere qui oggi, a pensare alla finale di Champions League a Madrid

THIAGO MOTTA: A MADRID!! Espulso dopo 28 minuti di gioco, Thiago Motta commenta ai microfoni di Inter Channel la decisione del belga De Bleeckere in seguito al contatto con il blaugrana Busquets: "È stata un'ingiustizia. Una volta fuori dal campo, grazie ai replay televisivi, ho visto che il mio avversario, mentre era a terra, si è girato per guardare se l'arbitro fosse lì vicino".
Vista verso Madrid, un rimpianto non trascurabile per il brasiliano che prosegue: "Questa finale era il mio sogno, per questo spero ancora nella prova televisiva: l'arbitro magari non ha visto, ma qualcun altro avrebbe potuto farlo. Questo non è onesto; come ha detto ieri il mister se è il giocatore ad aiutare per primo l'arbitro è tutto più semplice. Ho visto anche il gol di dove, forse, vedere un fuorigioco era più difficile. Certo è che nessuna squadra può avere la nostra voglia di arrivare in finale e anche il pubblico che ci ha seguito ha meritato questo traguardo

BRANCA: UNA GARA INTELLIGENTE Ai microfoni di Inter Channel esprime tutta la sua soddisfazione anche il direttore tecnico dell'Inter, Marco Branca: "Quella di questa sera è stata una dimostrazione della consapevolezza che la squadra ha di se stessa. L'Inter ha fatto intelligentemente quello che doveva fare per portare a casa un grande risultato, ha saputo dimostrare tattica e disponibilità a soffrire perchè, alla fine, dopo una gara come quella di oggi al 'Camp Nou', le gambe non vanno certo più come prima...".

 
 
 
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