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Oceano Mare

Post n°80 pubblicato il 17 Novembre 2009 da ladispoli.ma

"... Caro Andrè, mio amato amore di mille anni fa, la bambina che ti ha dato questa lettera si chiama Dira.
Le ho detto di fartela leggere, appena arrivato alla locanda, prima di lasciarti salire da me.
Fino all'ultima riga.
Non cercare ci mentirle. Con quella bambina non si può mentire. Siediti, allora.
E ascoltami.
Non so come hai fatto a trovarmi.
Questo è un posto che quasi non esiste.
E se chiedi della locanda Almayer, la gente ti guarda sorpresa, e non sa.
Se mio marito cercava un angolo di mondo irraggiungibile, per la mia guarigione, l'ha trovato.
Dio sa come hai fatto a trovarlo anche tu.Ho ricevuto le tue lettere, e non è stato facile leggerle.
Si riaprono con dolore le ferite del ricordo. Se io avessi continuato, qui, a desiderarti e ad aspettarti, quelle lettere sarebbero state abbagliante felicità.
Ma questo è un posto strano. La realtà sfuma e tutto diventa memoria.
Perfino tu, a poco a poco, hai cessato di essere un desiderio e sei diventato un ricordo.
Mi sono arrivate le tue lettere come messaggi sopravvissuti a un mondo che non esiste più.
Io ti ho amato, Andrè, e non saprei immaginare come si possa amare di più.
Avevo una vita, che mi rendeva felice, e ho lasciato che andasse in pezzi pur di stare con te.
Non ti ho amato per noia, o per solitudine, o per capriccio.
Ti ho amato perchè il desiderio di te era più forte di qualsiasi felicità. E lo sapevo che poi la vita non è abbastanza grande per tenere insieme tutto quello che riesce a immaginarsi il desiderio.
Ma non ho cercato di fermarmi, nè di fermarti.
Sapevo che lo avrebbe fatto lei. E lo ha fatto. E' scoppiata tutto d'un colpo. C'erano cocci ovunque, e tagliavano come lame.
Poi sono arrivata qui. E questo non è facile da spiegare.
Mio marito pensava fosse un posto dove guarire. Ma guarire è una parola troppo piccola per ciò che succede qui.
E semplice. Questo è un posto dove prendi commiato da te stesso. Quello che sei ti scivola addosso, a poco a poco. E te lo lasci dietro, passo dopo passo, su questa riva che non conosce tempo e vive un solo giorno, sempre quello.
Il presente sparisce e tu diventi memoria.
Sgusci via da tutto, paure, sentimenti, desideri: li custodisci, come abiti smessi, nell'armadio di una sconosciuta saggezza, e di un'insperata pace.
Riesci a capirmi? Riesci a capire come tutto questo - sia bello?
Credimi, non è un modo, solo più lieve, di morire.
Non mi sono mai sentita più viva di adesso. Ma è diverso. Quel che io sono, è ormai successo: e qui, e ora, vive in me come un passo in un'orma, come un suono in un eco, e come un enigma nella sua risposta.
Non muore, questo no. Scivola dall'altra parte della vita.
Con una leggerezza che sembra una danza. E' un modo di perdere tutto, per tutto trovare.
Se riesci a capire tutto questo, mi crederai quando ti dico che mi è impossibile pensare al futuro.
Il futuro è un'idea che si è staccata da me. Non è importante. Non significa più nulla. Non ho più occhi per vederlo.
Ne parli così spesso, nelle tue lettere.
Io faccio fatica a ricordarmi cosa vuol dire. Futuro. Il mio, è già tutto qui, e adesso.
Il mio sarà la quiete di un tempo immobile, che collezionerà istanti da posare uno sull'altro, come se fossero uno solo.
Da qui alla morte, ci sarà quell'istante, e basta.
Io non ti seguirò, Andrè. Non mi ricostruirò nessuna vita, perchè ho appena imparato ad esser la dimora di quella che è stata la mia.
E mi piace.
Non voglio altro. Le capisco, le tue isole lontane, e capisco i tuoi sogni, i tuoi progetti.
Ma non esiste più una strada che mi potrebbe portare laggiù.
E non potrai inventarla tu, per me, su una terra che non c'è.
Perdonami, mio amato amore, ma non sarà mio, il tuo futuro.
C'è un uomo, in questa locanda, che ha un buffo nome e studia dove finisce il mare.
In questi giorni, mentre ti aspettavo, gli ho raccontato di noi, e di come avessi paura del tuo arrivo e insieme voglia che tu arrivassi.
E' un uomo buono e paziente. Mi stava ad ascoltare.
E un giorno mi ha detto: "Scrivetegli".
Lui dice che scrivere a qualcuno è l'unico modo di aspettarlo senza farsi del male.
E io ti ho scritto.
Tutto quello che ho dentro di me l'ho messo in questa lettera. Lui dice, l'uomo col nome buffo, che tu capirai.
Dice che la leggerai, poi uscirai sulla spiaggia e camminando sulla riva del mare ripenserai a tutto, e capirai.
Durerà un'ora o un giorno, non importa. Ma alla fine tornerai alla locanda.
Lui dice che salirai le scale, aprirai la mia porta e senza dirmi nulla mi prenderai fra le braccia e mi bacerai.
Lo so che sembra sciocco. Ma mi piacerebbe succedesse davvero.
E' un bel modo di perdersi, perdersi uno nelle braccia dell'altra.
Niente potrà rubarmi il ricordo di quando,
con tutta me stessa, ero la 
                                                  Tua Ann

 
 
 
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Un blog di: ladispoli.ma
Data di creazione: 18/01/2008
 

Se potessi, correrei sul lungomare più veloce dei miei pensieri
per sfuggire a questo dolore lancinante
che mi scorre sotto la pelle...
Correre per sentire il vento vicino,
compagno per pulire la mente,
come con le foglie cadute...

Invece sono immobile
sempre sulla stessa sedia
senza sfogo...
Urlare non basta,
non basta più...
Perchè con questa stessa voce gli ho detto che lo amo!

 

GRACIAS A LA VIDA

 
 

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"Domani indosserò una goccia di lacrima che stasera ho colto dal mio volto... Forse potrei essere più bella, molti dicono che il mio viso contratto dalla tristezza è una meraviglia e i miei occhi brillano di tenerezza.. Ma stasera il buio sta facendo di me un mostro, un fantasma, un essere vuoto senza sentimento.. Quanto può bruciare un amore perduto.. Quanto dolore devo ancora sentir battere dentro il cuore.. Il mio silenzio urlato è rimasto senza voce, non sa più come sfogarsi.. Ha bisogno di aria perchè qui, dentro di me, si soffoca.."

mary to freespirit

 

 
 

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