GLOBULO ROSSO...

Il mio cammino terminerà nel momento in cui non esisteranno più disuguaglianze sociali, finchè ci sarà un uomo sulla terra in cui la libertà è messa a rischio, da qualche assurdo sistema di potere, il COMUNISMO avrà motivo

Creato da marcyerre il 10/10/2007
 

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uno studente innamorato della vita, innamorato della libertà, della giustizia e della democrazia. Innamorato delle etnie dei popoli, del quarto stato. Innamorato della musica reggae la musica dell'amore e della vita. Il sottoscritto blogger è libero, scrive e dice ciò che vuole. Voi avete la facoltà di commentare tutti non solo loro che sono registrati, perchè questo è un blog che da voce a tutti.Ora vi saluto. HASTA SIEMPRE LA VICTORIA.
 

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CON KIUNQUE SAPPIA VIVERE LA VITA SENZA TROPPO ARRIKKIRSI MI SALVERò

 

IL CORAGGIO DI PEPPINO

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SILVIUCCIO IN DIFFICOLTA'

Post n°170 pubblicato il 07 Ottobre 2009 da marcyerre

IL LODO ALFANO NON PASSA E IO GODOOOOOOOOOOOO!!!!! SILVIOO SILVIOO SILVIUCCIOO TI VEDO IN DIFFICOLTA' MA POVERINOO... ORA 6 UN CITTADINO COME TUTTI NOIII POVERO E ORAAAA???? VAI CADI PEZZO DI MERDAAA!!!!! 

 
 
 

SE ANCHE TU 6 COME ME!!

Post n°169 pubblicato il 07 Ottobre 2009 da marcyerre

SE ANCHE TU PENSI CHE GLI ITALIANI SIANO DEI COGLIONI ANZI DEI GRANDI COGLIONI... PERCHE' MENTRE PASSA LA LEGGE SULLO SCUDO FISCALE INVECE DI PROTESTARE, STANNO ATTACCATI ALLA TV A VEDERE LA D'ADDARIO PER SAPERE DOVE IL PRESIDENTE BERLUSCONI FICCA IL CAZZOOO!!! SI ANCHE TU 6 COME ME!!!!!!!

 
 
 

LIBERTA'??? AHAH ORMAI UN'UTOPIA

Post n°168 pubblicato il 01 Ottobre 2009 da marcyerre

Ormai non c'è più una minima specie di libertà in questo paese... Siamo come dice j-ax in una DECA DANCE ... Ci stanno cacciando il pane dai sotto i denti e noi? Be normale noi sbaviamo davanti le veline e tutte le troie che il nostro (anzi vostro) caro presidente usa per la SUA democrazia... NOI questo siamo un popolo di maghi degni del miglior HARRY POTTER... Ci vorrebbe qualcosa, una mossa, ma no è troppo faticosa alzarsi dalla poltrona e levare gli occhi da canale 5 o da tutta la merda che c'è in TV. Va be l'unica cosa per il quale sono felice e che il nostro caro PRESIDENTE HA COMPIUTO 73 ANNI!!! ahah un altro anno in meno alla sua morte... Daiiii DAAIII che ormai LUI è arrivato ALLA FRUTTA!!!!

 
 
 

FIDEL TRADISCE GUEVARA!!!! IO L'HO SEMPRE SOSTENUTO!!!

Post n°167 pubblicato il 25 Gennaio 2009 da marcyerre

Accusa L’ex guerrigliero, condannato a morte, dal 1996 vive a Parigi
«Che Guevara tradito da Castro su ordine dell’Unione Sovietica»
Parla uno dei tre sopravvissuti al commando in Bolivia

PARIGI — È l’ultimo che ha visto il Che nella giungla della Bolivia. È l’ultimo testimone di un’esecuzione ancora oggi oscura. Dariel Alarcón Ramírez, detto «Benigno», ex guerrigliero della rivoluzione cubana, vive dal 1996 a Parigi, inseguito da una condanna a morte e dall’accusa di aver tradito il regime per il quale ha combattuto con onore. Che Guevara fu il capo seguito fino alla fine, un fratello che gli insegnò «a leggere e scrivere» e a «rispettare i nemici e i prigionieri». Ha ancora gli occhi umidi, Benigno, quando racconta la «trappola mortale» in cui cadde il mito rivoluzionario di intere generazioni.


E sfoga rabbia e delusione per una «macchinazione di cui furono responsabili Fidel Castro e l’Unione Sovietica ». «Volevamo esportare la rivoluzione. Fummo abbandonati nella giungla. Il Che andò incontro alla morte, sapendo di essere stato tradito. Il 9 ottobre 1967, eravamo a pochi metri dalla scuola dove l’esercito boliviano lo teneva prigioniero. Il nostro commando si era disperso. Altrimenti avremmo tentato di liberarlo a costo di morire». Nel 1956, Benigno era un «campesigno » di 17 anni, quando i soldati del dittatore Batista incendiarono la fazenda sulle montagne della Sierra Maestra, e uccisero sua moglie Noemi, quindicenne, incinta di otto mesi. Entrò nel gruppo di Cienfuegos, uno dei capi rivoluzionari. «Mi arruolai nella rivoluzione per vendicare i miei cari. Ero il più bravo con la mitragliatrice. Ho ucciso molti soldati. Non sapevo che cosa fosse il socialismo. Il Che mi insegnò tutto. Non era facile conquistare la sua fiducia. Ma era un uomo buono e onesto. Era l’unico, fra i leader, a pagare di tasca propria l’auto di servizio», racconta al Corriere.


Oggi Benigno ha quasi settant’anni. Dopo la rivoluzione, divenne capo della polizia e responsabile della sicurezza, poi dirigente dei campi di addestramento dei guerriglieri da inviare nel mondo a sostegno dei movimenti rivoluzionari. È in quegli anni che intuisce che il socialismo cubano non corrispondente agli ideali. «Cienfuegos e Guevara facevano ombra a Fidel. C’erano contrasti nel gruppo dirigente. Poi Cienfuegos morì, in un misterioso incidente. Ero con Guevara in Congo, quando Fidel rese pubblica una lettera in cui Guevara dichiarava di rinunciare ad ogni incarico e alla nazionalità cubana. Il Che prese a calci la radio e urlò: ecco dove porta il culto della personalità! Il comandante aveva scritto la lettera dopo il discorso di Algeri in cui aveva messo in guardia i Paesi africani dall’imperialismo sovietico. Credo che quel discorso fu la sua condanna a morte. Quando tornammo all’Avana, Fidel gli propose di andare a combattere in Sud America». «Il líder máximo —ricorda Benigno—partecipò ai preparativi. Veniva al campo d’addestramento, ci garantiva l’appoggio del partito comunista boliviano, la copertura degli agenti segreti, la formazione di nuove colonne. Avremmo dovuto sbarcare nel nord del paese, in territorio favorevole alla guerriglia. Imparammo anche il dialetto locale. Quando Fidel era presente, il Che se ne stava in disparte. Capimmo poi il perché».


Nell’ottobre 1967 scatta l’operazione. Il commando di rivoluzionari cubani penetrò in una foresta infestata da insetti e agenti segreti, isolata, dove si parlava un altro dialetto. «Scoprimmo che il partito comunista boliviano non ci sosteneva, probabilmente su istruzioni di Mosca. Il Che non era più lui. Sembrava disperato e depresso. Ci lasciò liberi di continuare o rinunciare. Rimanemmo, ma alla fine eravamo ridotti a diciassette, circondati da tremila soldati. Ci dividemmo in tre gruppi e una mattina cominciò la battaglia finale. Il Che fu fatto prigioniero. Lo ammazzarono il giorno dopo». Tre guerriglieri riuscirono a raggiungere il confine. Benigno, Urbano e Pombo si salvarono con l’aiuto di Salvador Allende, allora presidente del Senato. Nel viaggio di ritorno, passarono da Tahiti e dalla Grecia, fino a Parigi. Furono ricevuti all’Eliseo da De Gaulle e infine accolti a Cuba da Fidel come eroi. In patria, l’ultimo compagno del Che continuò a far carriera.





Urbano fu poi arrestato e internato. Pombo divenne generale. «Io cominciai a vivere una doppia vita». Chiediamo: per quali ragioni Castro e i sovietici avrebbero avuto interesse alla scomparsa del Che dalla scena politica? «I sovietici consideravano Guevara una personalità pericolosa per le loro strategie imperialistiche. Fidel si piegò alla ragion di Stato, visto che la sopravvivenza di Cuba dipendeva dall’aiuto di Mosca. Ed eliminò un compagno di lotta ingombrante. Il Che era il leader più amato dal popolo. La nostra rivoluzione è durata pochi anni, oggi è una dittatura come quella di Batista. I cubani hanno conquistato la cultura, non la libertà, e sono ancora poveri. E la causa non è soltanto l’embargo americano. È Fidel ad aver tradito la rivoluzione. Difficile prevedere il futuro, ma non vorrei che il potere finisse agli esuli di Miami che sono corrotti». Benigno decide di fuggire. Approfitta di un permesso dell’unione degli scrittori cubani. Si fa raggiungere dalla moglie a Parigi. «Se fossi fuggito in America, dove vive un mio figlio, avrei tradito il Che. Mi considero ancora un rivoluzionario. Il rivoluzionario è chi riesce a indignarsi per le ingiustizie». La sua vita diventerà un film, diverso da quello sul Che di Steven Soderbergh prossimamente sugli schermi italiani. «Il film è bello, ma non trasmette lo spirito del comandante e soprattutto non risponde alle domande: perché fallì in Congo e in Bolivia? Chi lo ha tradito e perché?».



Massimo Nava
(ha collaborato Alessandro Grandesso)
25 gennaio 2009


 
 
 

Post N° 166

Post n°166 pubblicato il 05 Novembre 2008 da marcyerre

DA OGGI CAMBIA IL MONDO!!!!!!!!!!!!!!

CONGRATULAZIONI BARAK OBAMA!!!!!!
IL VOLTO DELLA DEMOCRAZIA E DELLA LIBERTA'....

 
 
 

BERLUSCONI (NON) SI SMENTISCE

Post n°165 pubblicato il 04 Novembre 2008 da marcyerre

 
 
 

Post N° 164

Post n°164 pubblicato il 04 Novembre 2008 da marcyerre

BERLUSCONI, STAI ATTENTO...

Signor presidente del Consiglio,
le minacce rivolte a studenti, professori, rettori, genitori e a tutti coloro che ruotano intorno alla scuola che protestano sono totalmente inaccettabili... Minacciare di sgombrare con la forza le facolte occupate, le scuole occupate è sintomo di mancanza di spirito democratico e si attuano atteggiamenti dittatoriali... Le proteste e le rivolte in atto in tutta Italia sono totalmente giuste e motivate, con questa riforma stai togliendo ogni speranza di futuro ai giovani, ma anche a insegnanti precari, ricercatori, che sono costretti ad andare all'estero... 40 miliardi di euro per salvare le banche li hai trovati senza problemi, qualche miliardo di euro per rilanciare la scuola e l'università e per assumere a tempo indeterminato tutti i precari invece no... Come mai questa disparità? Perchè non cancellali i finanziamenti alle scuole private e agli istituti religiosi, cosa che peraltro è proibita dall'articolo 33 della Costituzione? C'è per caso qualche accordo segreto che, in quanto segreto, non faccia rispettare la Costituzione? Le scrivo una lettera molto breve, poche ma significative parole sono molto più utili di tanti paroloni che allungano in malo modo la discussione... Quindi concludo subito, dicendole che deve fare molta attenzione nel fare minacce, siamo tutti molto incazzati con la politica che fa solo i suoi interessi e non quelli della collettività... Fai molta attenzione, siamo tantissimi ad essere contrari a questa riforma scelleratà che ucciderà la scuola pubblica e l'università, impedendo l'accesso al sapere e svuotandole di fatto del significato che hanno sempre avuto... Più minacci, più rischi di scatenare la rivoluzione... Non abbiamo più niente da perdere, quindi lotteremo fino a quando non otteremo quello che chiediamo, cioè il ritiro di questa riforma assassina... Stai attento, Berlusconi, prova soltanto a continuare le minacce e vedrai come ci rivolteremo contro... Siamo noi giovani che non retrocederemo di un centimetro... Attueremo una vera e propria rivoluzione, che farà impallidire il '68... Sta a te ora... Ora sai bene a cosa vai incontro se continui con la tua ottusità nel confronto con noi giovani...

(FONTE:sterminatore1986)

 
 
 

Post N° 163

Post n°163 pubblicato il 30 Ottobre 2008 da marcyerre

 
 
 

Post N° 162

Post n°162 pubblicato il 30 Ottobre 2008 da marcyerre

SCIOPERO

INVITO TUTTI I LETTORI E TUTTI I PASSANTI DA QUESTO BLOG DI FAR SENTIRE LA PROPRIA VOCE.

NON CHIEDO NULLA DI SPECIALE BASTA UN CLIK SUL TELECOMANDO

SPEGNIAMO LE SUE TELEVISIONI

EVITIAMO DI GUARDARE
RAI1, RAI2 & MEDIASET

 
 
 

a lui gli dai le verità su piazza navona

Post n°161 pubblicato il 30 Ottobre 2008 da marcyerre

LA DESTRA CONTINUA A NASCONDERE I FATTI PER NON DISTURBARE LE OPINIONI... CONTINUA A INSERIRE VIDEO NEI TELEGIORNALI DAVVERO PIETOSI. CONTINUA A CENSURARE VIDEO INTEGRALI DEGLI SCONTRI.
LE verità sugli scontri di piazza navona ve li racconterò io, perchè io ero li.
la manifestazione si stava svolgendo in un modo abbastanza pacifico, finchè un gruppo di estrema destra un gruppo di partito " FORZA NUOVA" reclama a gran voce di voler passare a capo del corteo con striscioni FASCISTI. Un gruppo di ragazzi di sinistra gli vietano questo desiderio dicendogli che non era una manifestazione politica ma che era una manifestazione studentesca. Gli animi per un po si calmano, ma giusto dopo 5 minuti arrivano FASCISTI armati di caschi spranghe pietre e tutto ciò che può far male e iniziano a colpire gli studenti di sinistra. DA LI INCOMINCIA L'APOCALISSE..

QUESTE LE VERITA' SUGLI SCONTRI DI PIAZZA NAVONA TUTTO IL RESTO SONO SOLO PAROLE E BUGIE.

 
 
 
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